I sogni sono desideri

di madewithasmile
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Sole odiava stare in mezzo alla gente, soprattutto se sconosciuti.

Infatti si continuava a chiedere cosa ci facesse al concerto.

Cosa sperava alla fine? Che lui la notasse tra milioni di fan? Che si fermasse a parlare con lei? 

In realtà, si ci sperava. Ma le sarebbe bastato anche solo guardarlo negli occhi. Quei meravigliosi occhi.

Magari sentire il suo profumo. Si, doveva essere decisamente dolce e ipnotico.

 

E poi lo vide. Lui era sul palco, che si scatenava. Che sorrideva e mostrava i suoi meravigliosi denti.

Vide dal vivo, il suo tatuaggio. Si incantò. Non provo neanche più a cantare. Rimase immobile, con lo sguardo fisso su di lui.

Solo la gomitata che ricevette in testa la risvegliò, anche se per poco. Perché svenne di colpo e poi fu buio.

 

Si svegliò con la testa dolorante, su una barella in una stanza con uomini, che dedusse essere medici per le tipiche magliette dell'autoambulanza che portavano.

Non capiva come ci fosse arrivata.

Un medico giovane, sulla trentina, le spiegò brevemente che coloro che l'avevano accidentalmente colpita, l'avevano portata nell'infermeria allestita per il concerto.

Pensò solo al fatto che si fosse persa il concerto. Non poteva essere successo davvero.

 

Poi d'improvvisò entrò il manager, che le promise una foto con il gruppo. 

Tutto successe velocemente. Non capì più nulla e risvenne dall'emozione.

 

Sole si risvegliò per il rumore provocato da un uomo di spalle. Con la vista ancora appannata dallo svenimento, non capì subito il proprietario della schiena. 

Ma appena si rese conto del colore della maglietta, capì a chi apperteneva. 

L'urlo dovette spaventare a morte i due uomini nella stanza, che saltarono in aria dallo spavento.

 

E fu così che lui si girò. 

E lei finalmente lo vide ad un palmo dalla sua mano.

Eccolo, Pierre Bouvier. In tutta la sua bellezza.

 

Senza pensarci un attimo gli saltò addosso e si arrampicò su di lui, senza preoccuparsi della sua reazione. 

Gli toccò i capelli, le braccia, la faccia e lo guardò finalmente negli occhi. Le si mozzo il fiato.

Scese dalle sue forti braccia, che prontamente l'avevano tenuta e si scusò.

Lui rise di buon gusto.

L'abbracciò di slancio e le chiese il suo nome. 

Vide che Pierre le stava per dare un bacio in fronte, come saluto del loro incontro.

Le sue labbra erano così vicine…

 

 

" SOLE, SVEGLIATI. E' tardi! ".

Anche stavolta era solo un sogno.

 





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