Capitolo 1:
Library.
Jin Young quella mattina, per la
prima volta in tutta la sua vita, si era svegliato in ritardo, in un
grande ritardo. Stava correndo su e giù per tutta la casa cercando di
vestirsi, pettinarsi, fare colazione e lavarsi i denti.
Stava ancora abbottonandosi la
giacca quando suo padre entrò in casa seguito da qualcuno dietro di
lui, Jin Young per poco non cacciò un grido correndo in bagno.
Finì di vestirsi e uscì, aveva dieci
minuti. Prese le cartella in camera sua e iniziò a correre verso la
porta, ma cadde a terra non appena si scontrò con qualcosa, e il
ragazzino sperò non fosse il muro.
“Park Jin Young!” la voce di suo padre lo allarmò e il ragazzo alzò il
viso con due occhioni spaventati e rilasciò un mugolio spaventato.
“ … Ha chiamato suo figlio con il suo stesso nome? Non le pare un poco
egocentrico, signor Preside?” e Jin Young si portò una mano alla bocca
per non ridere, si alzò da terra e guardò il ragazzo che aveva parlato,
il suo metro e settanta svaniva difronte al ragazzo davanti a lui.
Aveva i capelli di uno strano
biondo, gli occhi magnetici e una carnagione chiara, sorrideva, un
sorriso davvero contagioso tanto che Jin Young sorrise e fece un
piccolo inchino.
“Appa, perché sei a casa? Oggi c'è scuola”
“Qualcuno qui, ha ben pensato di far
scoppiare tutte le tubature dei bagni e dei termosifoni di alcune
classi e del mio ufficio, così che ho dovuto mandare tutti a casa, e
portarmi dietro l'artefice per punirlo” e Jin Young spalancò gli occhi
innocentemente e si morse le labbra annuendo. Guardò il biondo che gli
sorrise birichino facendogli l'occhiolino e il corvino arrossì correndo
a rifugiarsi in camera.
Si cambiò e si mise dei semplici jeans e
una t-shirt, prese lo zaino e uscì dalla propria stanza con le cuffie
nelle orecchie salutando il padre con la mano e facendo un piccolo
inchino all'ospite.
Si diresse in biblioteca per studiare un
poco e passò tutta la giornata lì. Uscì solo per andare a prendersi un
ice coffee, poi era ritornato ed aveva continuato a leggere ignorando
il resto del mondo.
–
“Im Jae Bum, cosa devo fare con te?” domandò Park Jin Young, il
preside, e Jae Bum si chiese come un'uomo del genere avesse un figlio
così carino come Jin Young, ignorando le parole dell'uomo dinanzi a se
chiedendosi cosa stessero facendo i suoi amici.
“IM JAE BUM” parlò l'uomo spaventando il ragazzo che si risvegliò dai
suoi pensieri, guardò il preside aspettando che parlasse eil preside
sospirò.
“Ho detto che passerai tutto il mese a pulire la scuola con i custodi e
potrai andare via solo quando le classi saranno pulite. Ritieniti
fortunato che non ti abbia espulso o altro.” e Jae Bum annuì e dopo un
veloce inchino sì alzò insieme al preside che lo accompagnò fino alla
porta.
Il biondo fece un altro inchino e se ne andò, nessuno sano di mente
avrebbe mai portato uno studente a casa propria, sopratutto un vandalo,
pensò JB, ma poi scosse il capo ricordandosi chi fosse il suo preside.
Passò davanti alla biblioteca dove lavorava Sohee, la sua noona per
eccellenza, entrò per farle un saluto, non la vide dietro il bancone
dove era solita stare con un libro fra le mani sfogliandolo per
l'ennesima volta.
Andò a cercarla e la trovò a chiacchierare a bassa voce con un
ragazzino, si avvicinò e riuscì a vedergli il viso e in quel momento
volle fare marcia indietro,ma Sohee si voltò e lo chiamò
“JB-ah!
Vieni dalla noona, da quanto tempo, sei sparito! Di alla noona come va
la scuola” saltellò felice la ragazza abbracciandolo e Jin Young lo
guardò sfoderando un po' di aegyo.
Si chiese se il ragazzino lo facesse apposta a sfoderare gli occhi da
cucciolo.
Sohee si voltò verso di lui e Jin
Young la salutò con la manina tornandosene a leggere il suo libro.
“Perché non sei a scuola?”
“Le tubature sono scoppiate” disse il biondo sogghignando divertito e
Sohee gli diede un colpo sul braccio
“Ma sei scemo!? Potevi farti male!” esclamò la donna passandosi la mano
fra i lunghi capelli neri.
“Io e i ragazzi siamo stati cauti” disse il biondo per poi mordersi la
lingua con forza, sapeva che quando ci si metteva Sohee era come una
mamma oppressiva, sperò con tutto il cuore che non si mettesse a
sgridarlo davanti al ragazzino.
“Oddio~ c'erano anche gli altri? Spero per te che Bambam e Yug Yeom non
si siano fatti nulla, poveri cuccioli”
–
Jin Young rimase tutto il giorno lì
ascoltando la voce di Jae Bum da lontano. Era contento, non solo lo
aveva visto più da vicino, non solo si erano toccati, non solo lo aveva
sentito parlare, gli aveva pure fatto l'occhiolino!.
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