regno elsa
1-
Il Regno di Elsa
Il sole di un nuovo giorno
illumina il regno di Arendelle.
Le strade si riempiono di
gente indaffarata e le risate dei bambini risuonano nell'aria
profumata dai fiori. Alcune navi mercantili attraccano al porto, per
poi ripartire dopo aver effettuato tutti gli scambi a terra.
Dal Palazzo Reale però
arrivano i servi della Regina che cominciano a decorare e preparare
le strade a festa, attirando gli sguardi felici dei bambini.
Sì, perché
ad Arendelle ci si sta preparando per un giorno molto speciale: fra
tre giorni la Regina Elsa compirà 22 anni, e inoltre verrà
annunciato al popolo il fidanzamento della Principessa Anna, sua
sorella, con il da poco nominato Principe di Arendelle, Kristoff.
Mentre ancora i servi
sistemano tutto il necessario per le strade, lo squillo di una tromba
attira l'attenzione di tutti.
CIAMBELLANO:
Sua Maestà, Elsa, Regina di Arendelle.
Il ciambellano si scosta e
mostra al popolo la sua bellissima Regina.
Elsa cammina in mezzo ai
suoi festanti sudditi con l'eleganza e il portamento che l'hanno
sempre resa bellissima. Il suo vestito color del ghiaccio, creato da
lei stessa con il suo potere, sembra risplendere donando luce alla
sua figura. La sua lunga chioma di un biondo chiarissimo, legata in
una treccia laterale, viene mossa dalla fresca brezza del giorno. Le
sue labbra rosse sono curvate in un sorriso e i suoi occhi di
ghiaccio brillano felici.
Al suo fianco c'è
la Principessa Anna, sua sorella, che cammina un po' incerta,
imbarazzata dagli sguardi di tutti su di loro. Ogni tanto i suoi
occhi fissano il pavimento per essere sicura di non inciampare nella
lunga gonna verde del suo vestito con i tipici ricami di Arendelle.
POPOLANO:
Regina Elsa.
Il popolo si inchina al
passaggio di Elsa e Anna.
Elsa sorride e saluta
tutti con la sua grazia, Anna cerca di fare lo stesso, ma sembra che
tutti abbiano occhi solo per sua sorella. E ad Anna non dispiace,
poiché ritiene che Elsa abbia costantemente bisogno di vedere
e sentire l'affetto della loro gente.
Ormai il popolo di
Arendelle si fida ciecamente della sua Regina, la quale governa con
saggezza e attenzione, ascoltando i desideri e le necessità
del suo popolo, a cui non ha più paura di andare incontro.
L'inverno perenne
scatenato da Elsa soltanto l'anno prima per gli abitanti di Arendelle
e per gli alleati del Regno era ormai soltanto un'incidente, un
ricordo.
Elsa si avvicina a dei
bambini che la guardano estasiati e si piega in avanti per
accarezzarli.
BAMBINA:
Come siete bella, Maestà!
BAMBINO:
Siete bellissima, Maestà!
ELSA:
Siete voi ad essere bellissimi, bambini!
Anche Anna si avvicina e
accarezza sulla testa un bambino, che poi le fa una riverenza.
PANETTIERE:
Vostre Maestà?
Anna, Elsa e i bambini si
girano e vedono il panettiere. Elsa si rialza in piedi.
PANETTIERE:
Vi prego di accettare questo modesto dono per la vostra tavola.
L'uomo offre ad Elsa e
Anna un cesto di pane bianco ben preparato. Elsa lo prende tra le
mani.
ELSA:
Siete molto gentile. Che buon profumo!
ANNA:
Sì!
Esclama Anna annusando
l'invitante profumo del pane appena sfornato. A Elsa scappa un
sorriso, poi consegna ad una delle guardie della scorta il cesto.
Elsa abbassa lo sguardo sui bambini.
ELSA:
Bambini, io e la mia sorellina Anna vorremmo vedere tutti i
preparativi che avete fatto per la nostra festa. Ci guidate voi?
I bambini ridono
entusiasti e felici, si mettono accanto a Elsa e Anna e, stringendo
loro le mani, le accompagnano per le strade colorate a festa, seguiti
da tutta l'altra gente. Elsa e Anna si guardano negli occhi. Tutto
l'affetto che ricevono aumenta anche l'affetto che le lega l'una
all'altra.
E' il giorno prima della
grande festa.
E' mattina presto, e dalle
navi da poco attraccate al porto scendono signori e signore ben
vestite.
I nobili del regno e i
dignitari dei regni vicini sono arrivati.
Nello stesso momento,
nella sua stanza nel Palazzo Reale, Elsa si sta svegliando. La
giovane Regina si tira su e si stiracchia sorridendo. Guarda per un
momento fuori dalla finestra. Che giornata meravigliosa, pensa. Dopo
un po', sente bussare alla sua porta.
GERDA:
Regina Elsa, posso entrare?
ELSA:
Certo. Avanti.
Elsa siede composta e vede
entrare Gerda, una dei suoi domestici, con i suoi vestiti puliti in
mano.
ELSA:
Dov'è mia sorella Anna?
GERDA:
La sta aspettando, Maestà.
ELSA:
Molto bene. Il principe Kristoff non è ancora arrivato?
GERDA:
No, Maestà.
ELSA:
Va bene, io e Anna lo aspetteremo per colazione. Prepara tutto nella
sala da pranzo, per favore, Gerda.
GERDA:
Sì, Maestà.
Gerda si inchina e chiude
la porta dietro di sé. Elsa si alza dal letto e comincia a
vestirsi. Indossa il suo abito preferito, l'abito da lei creato.
Sposta con una mano il mantello di cristalli di brina e si guarda
allo specchio. Si sistema i capelli in una treccia e fa un giro su se
stessa.
ELSA:
La luce che arriva fin quassù
finalmente non mi
spaventa più,
un bel giorno adesso
comincerà.
Elsa
esce dalla sua stanza e comincia a girare per le sale del palazzo. La
sua voce risuona ovunque.
ELSA:E'
trascorso un anno ormai,
da quando paura più
non ho,
l'amore il mio cuore
scioglierà!
Il mio popolo mi
chiama,
non li farò
aspettare, no!
Mi sento emozionata più
che mai!
Elsa
apre una finestra e cammina sul balcone, liberando dalle sue mani
scie di piccoli fiocchi di neve.
ELSA:Questa
è la vita che sognavo,
non più porte da
sbarrare,
è la vita che
sognavo,
io ho la libertà.
Vivremo un giorno
speciale,
per tutte e due sarà
così,
perché domani,
io lo sento,
lei dirà quel
sì!
Elsa si volta per
rientrare. Anna la starà sicuramente aspettando con
impazienza. Intanto, nella sua stanza, Anna apre le finestre,
lasciando entrare la luce del sole.
ANNA:
Per questo giorno speciale io
ho fatto più di
mille fantasie,
tutto deve essere
perfetto.
Lui arriverà e
mi dirà:
non sei mai stata più
bella di così,
e arrossirò e il
mio cuore batterà!
Balleremo fino
all'alba,
lui poi mi bacerà
la timidezza non lo
fermerà!
Questa è la vita
che sognavo,
innamorata come non
mai,
e oggi, dopo un anno
intero,
il mio sogno si
avvererà!
E' un'idea del tutto
pazzesca,
non posso più
aspettare,
credo di avere per
davvero,
voglia di amare!
Anna continua a guardare
il cortile del castello, illuminato dal sole, sotto di lei. Elsa esce
sul balcone e le mette una mano sulla spalla. Anna le prende le mani.
ELSA:
Mia cara Anna,
sorellina mia,
le porte sono aperte,
aspettano solo noi.
Elsa
lascia le mani di Anna e le guarda per un po' con gli occhi tristi.
ELSA:
Celare,
domare,
così non va,
perché ora
accanto a me
ci sei tu.
Ma oggi, tu lo sai...
ANNA:
Ma oggi, tu lo sai...
ELSA:
Lui tornerà...
ANNA:
Lui tornerà...
Anna
e Elsa scendono in cortile per accogliere il loro popolo. Elsa alza
il braccio verso le guardie, pronta per dare un ordine.
ELSA:
Aprite i cancelli e fate entrar...
la vita!
ANNA:
La vita!
Questa è la vita
che sognavo...
ELSA:
Questa è la vita mia!
ANNA:
Accanto a lui e accanto a te...
ELSA:
Sono libera e paura non avrò.
ANNA:
Troppo tempo separate, ma...
ELSA:
Nessuno...
ANNA:
Più nessuno lo farà!
ELSA:
Nessuno ci dividerà mai più!
ANNA
E ELSA: Sempre insieme tu e io,
e tutto in meglio
cambierà!
Questa è la vita
che sogniamo!
La vita che sogniamo,
sorellina mia!
Davanti
alle due sorelle c'è un mare di gente che le saluta, le
applaude e si inchina a loro.
Anna
e Elsa si guardano e si abbracciano forte. Dopo un po', sciolgono
l'abbraccio e si inchinano al loro popolo.
Ma
alle loro spalle sentono qualcuno fischiettare allegramente. Le due
sorelle si voltano e sorridono. E' appena arrivato Olaf, il simpatico
pupazzo di neve creato dalla magia di Elsa, loro inseparabile amico.
OLAF:
CIAO!
Olaf
saluta con il suo immancabile tono acuto e con le braccine di legno
aperte, pronto per ricevere quelli che Anna e Elsa hanno sempre
chiamato i caldi abbracci.
ELSA:
Oh, Olaf!
Le
due sorelle abbracciano il piccolo pupazzo di neve.
OLAF:
Cavolo, questo sì che è un caldo abbraccio!
Elsa
e Anna si sorridono. Una delle guardie si avvicina.
GUARDIA:
Altezze, il principe Kristoff è di ritorno.
Anna
trasale, entusiasta. Lei e Elsa si voltano verso i cancelli. Kristoff
entra al castello in groppa al suo fido amico Sven la renna. Gli
abitanti di Arendelle si inchinano al suo passaggio. Lui scende e si
avvicina. Si inchina ad Elsa.
KRISTOFF:
Maestà.
Elsa
china il capo con grazia.
ELSA:
Bentornato Kristoff!
Lo
sguardo di Kristoff cattura subito quello di Anna, che arrossisce
come un peperone.
KRISTOFF:
Anna...
ANNA:
Bentornato a casa!
Dice
Anna gettandosi fra le sue braccia. Kristoff è colto di
sorpresa. Credevo di dover fare migliaia di riverenze da etichetta,
pensa. Elsa sorride portandosi la mano alla bocca.
ELSA:
Immagino che sarai stanco, Kristoff...
KRISTOFF:
Non molto, Elsa.
OLAF:
Chi è la mia rennetta dolce?
Tutti
si girano. Olaf sta abbracciando e accarezzando Sven in modo
parecchio appiccicoso. Sven sembra gradire l'abbraccio, soprattutto
perché approfitta dei fiocchi di neve che fuoriescono dalla
nuvoletta, resa invisibile da Elsa, che impedisce ad Olaf di
sciogliersi. Kristoff incrocia le braccia.
KRISTOFF:
Olaf, la smetti di parlargli così? Qui, Sven!
Olaf
se la ride, e anche Anna, che smette subito quando Kristoff si gira a
guardarla. Sven si fa accarezzare da Kristoff, per poi essere
condotto nella sua stalla da uno dei servi.
Elsa,
Anna, Kristoff e Olaf entrano nel palazzo e si accomodano nella sala
da pranzo, dove è già stata servita la colazione.
KRISTOFF:
Wow, ho una fame che non ci vedo!
Esclama
Kristoff non appena vede la tavola imbandita. Ma prima che possa
avvicinarsi alla tavola, il piccolo colpo di tosse di Anna lo ferma,
facendolo tornare composto. I domestici finiscono di apparecchiare,
si mettono in fila e fanno un profondo inchino alla Regina e ai due
giovani Principi. Elsa ringrazia con un sorriso e un cenno del capo,
poi i domestici si congedano. I quattro si siedono a tavola, Anna e
Kristoff vicini alla sinistra di Elsa, seduta a capotavola, e Olaf
alla destra di Elsa. Cominciano a servirsi.
ELSA:
Su, avanti Kristoff, la colazione non è difficile come i
pranzi e le cene.
KRISTOFF:
Se lo dici tu, Elsa...
ELSA:
Anche se di solito ci sono sempre i domestici, un principe deve
essere anche capace di servirsi da solo. Per prima cosa, tovagliolo
in grembo...
Elsa
prende il suo tovagliolo e se lo stende in grembo con grazia, il
tutto rimanendo seduta dritta. Kristoff la guarda ammirato, poi si
schiarisce la gola. E' facile, pensa. Prende il suo tovagliolo e,
facendo attenzione a non curvarsi mai in avanti, se lo stende in
grembo. Anche Anna e persino Olaf fanno la stessa cosa.
ELSA:
Ora fammi vedere come ti servi. Esattamente come ti ho spiegato
l'altro giorno, ma in modo naturale, ok?
KRISTOFF:
Naturale, non ti preoccupare!
Kristoff
allunga il braccio e prende il cesto con le fette di pane, ma teme di
sporgersi troppo. Non sta bene che un principe si stenda lungo lungo
sul tavolo per prendere qualcosa, pensa. Per fortuna mia è
solo davanti a Elsa, che mi incoraggia sorridendo. Kristoff fa tutto
uguale a come gli ha insegnato Elsa, tanto da guadagnarsi alla fine
l'applauso di quest'ultima e di Anna.
ELSA:
Molto bene, stai facendo progressi!
Kristoff
arrossisce e si gratta la testa. Ma Elsa si schiarisce la voce e alza
un sopracciglio, piegando un po' la testa.
KRISTOFF:
Che c'è?
Kristoff
solleva lo sguardo e capisce. Giusto, non ci si gratta la testa a
tavola, pensa, e si rimette subito composto. La colazione procede,
finché Anna non si alza.
ANNA:
Elsa, io devo andare. Ho una lezione.
ELSA:
Sii brava, e non distrarti come tuo solito!
OLAF:
Posso andare anch'io?
ELSA:
Sì... ma non distrarre Anna!
OLAF:
No no!
Anna
sorride, Olaf la raggiunge e prendendole la mano escono dalla sala da
pranzo. Kristoff guarda ancora per un po' la porta da dove Anna è
uscita.
E'
meravigliosa quando sorride, pensa. Kristoff, sveglia, devi chiedere
ad Elsa di aiutarti! Il giovane si volta verso la Regina.
KRISTOFF:
Elsa...
|