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PageBreeze
Eccomi con un altro piccolo delirio di fine estate. Domani
parto per tornare a casa dopo quasi un mese di vacanze in Puglia e volevo
lasciarvi con qualcosa che era rimasto scritto sul mio quaderno di appunti e che
ho deciso di pubblicare per noia xD.
Naturalmente tutto quello che scrivo è completamente
inventato (Ry e Bren? Umm…) e non voglio offendere assolutamente nessuno.
Infondo parliamo anche del mio dolce Patrick! Amore mio! <3<3
Ok, basta, la finisco! xD
Fatemi sapere cosa ne pensate ok
?
You Cried For me
Pete e
Patrick
Scendo giù dal letto ancora un po’ addormentato e mi avvio verso la
cucina per farmi un buon caffè, ma appena sto per varcare la porta il telefono
squilla.
Aggr! Che brutto rumore da sentire di prima mattina.
Mi trascino fino all’apparecchio.
- Pronto? –dico con voce
ancora impastata dal sonno.
- Pronto Pete
– risponde Ryan con una strana voce.
- Ehi Ry, c’è qualcosa che non va? – chiedo, preoccupato.
- Si,
decisamente. Apri la tua e-mail per favore. – risponde
apatico.
- Perché? –
- Ti
prego, fallo è basta. –
- Ok – rispondo, facendo spallucce.
Mi avvicino al pc portatile e lo accendo, poi apro la mia
mail.
Come immaginavo c’è ne una di Ryan e la apro.
Le immagini che compaiono sullo schermo mi fanno gelare il sangue nelle
vene.
Foto. Foto di me e Ryan…che ci baciamo.
E sono più di una. Lo stesso bacio ma da più angolazioni.
Fa sembrare come se non avessimo fatto altro che baciarci per tutta la
serata!
Fottuti fotografi di merda!
- Cazzo! – esclamo.
- Risalgono a sabato sera quando abbiamo
esagerato e ci siamo ubriacati. Io non ricordavo nulla del genere
Pete! – esclama disperato.
- Neanche io Ry…- rispondo solo, continuando a guardare le immagini sullo
schermo. Le mani mi tremano.
- Brendon mi ha lasciato Pete. – annuncia, dopo qualche minuto di silenzio.
- Cosa? – urlo quasi.
- Aveva già dei dubbi. Pensava che io lo
tradissi con te e io gli dicevo che non era vero. Gli dicevo la verità…ma dopo
queste…- interrompe la frase e inizia a
singhiozzare.
- Ascoltami Ryan, stai tranquillo. Ci parleremo e tutto tornerà apposto!
– dico, cercando di calmarlo. Ma lo farò davvero.
Spiegheremo a Brendon…e a Patrick, il tremore si fa più forte quando
penso a cosa potrebbe succedere tra noi due se vedesse queste foto, che è stato
solo uno stupido errore da ubriachi. Uno stupido, stupidissimo bacio.
- Okok, va bene.
Ma ora vai a parlare con Patrick. Conoscendo Brendon sicuramente glielo avrà già
detto, senon lo avesse già
saputo. – dice, tirando su con il naso.
- Si…si, certo. Grazie Ry…e vedrai che andrà tutto bene ok? – dico,
confortandolo, anche se sono io il primo ad aver bisogno di conforto.
- Spero tu abbia ragione Pete…io non
voglio…- singhiozza - …non voglio
perderlo. – ammette infine.
- Stai calmo. Non perderai proprio nessuno. Ti chiamo più tardi Ry. –
- Ok.
A dopo. Ciao.-
- Ciao – saluto, mettendo giù subito dopo.
Fisso il cordless e cerco il coraggio di comporre il suo numero.
Dio, ho paura cazzo!
Faccio un respiro per calmarmi e poi compongo il numero di casa di
Patrick.
Uno squillo, due squilli, tre squilli…rispondi Trick, prima che perda il
coraggio.
- Pronto? –
sento rispondermi dall’altro capo del telefono. Ma la voce non è quella di
Patrick.
- Joe, che ci
fai a casa di Patrick? – chiedo, riconoscendo la voce.
- Oh,
ciao Pete. – risponde abbassando la
voce.
- Non hai risposto alla mia domanda. – dico, antipatico. Cosa diavolo ci
fa Joe a casa di Patrick di lunedì mattina?
- Mi
ha chiamato Trick, Pete. –
- Passamelo –
-
No, non può parlare –
- è perché non può parlare? –
- Emm…lui…lui è sotto la doccia…si, sotto la
doccia – dice, dopo qualche secondo di
silenzio.
- Non prendermi per il culo Joe. - sbotto.
- Pete, Patrick ha visto le foto. Non vuole
parlarti ok? – dice, abbandonando il tono calmo e
imbarazzato di poco prima.
- Allora sarà lui a dirmelo. Passamelo. Devo spiegarli. È tutto un’enorme
errore Joe. –
- Aspetta. Glielo
chiedo. – io sospiro.
Sento delle voci di sottofondo. La sua voce di
sottofondo.
Dopo qualche altro bisbiglio finalmente qualcuno torna al
telefono.
- Pete, mi dispiace. Ma non vuole proprio
parlarti. – risponde nuovamente Joe. Cazzo! Abbasso la
testa cercando di trattenere le lacrime.
- Senti, facciamo una cosa. Anche se so che
dopo Patrick mi ucciderà. Vieni qui e vedrò di farti salire e lasciarvi soli.
Però vieni subito, non so quanto riuscirò a tenerlo a bada. Vuole andare a
picchiare Ross. – sussurra, tenendo la voce bassissima
per non far sentire al mio Trick.
- Si, arrivo…e…grazie Joe. –
- Niente, ma ora corri su! – io annuisco alla cornetta e poi chiudo la telefonata, precipitandomi a
mettermi qualcosa addosso.
Dieci minuti dopo sono gia a fare a due a due le scale di casa di Patrick
e quando suono mi viene ad aprire Joe.
- E di la in camera – mi dice – gli stavo preparando una tazza di the. È
nervosissimo –
Io annuisco e mi avvio verso la sua camera.
Quella camera dove abbiamo passato mille notti insieme. E ho i brividi se
penso che quella di ieri potrebbe essere stata l’ultima.
- Trick? – sussurro entrando nella stanza buia.
- Pete? Che cazzo ci fai qui?! – sbotta arrabbiato e sento le molle del
letto cigolare sotto il suo peso quando si muove.
- Voglio solo parlarti – dico, facendo passi in avanti alla cieca, solo
ricordando la posizione dei mobili per non andarci a sbattere.
- Io non voglio parlare con te! Sei uno stronzo! – urla. Io do una manata
alla parete accanto alla porta, dove si trova l’interruttore e finalmente la
stanza si illumina.
Ora lo posso vedere. È seduto sul letto in jeans e felpa con gli occhiali
un po’ storti sul naso che tentano di nascondere il rossore dei suoi
occhi.
Hai pianto amore. Hai pianto per me.
- Amore…ascoltami…- inizio avvicinandomi.
- Non chiamarmi amore!! Amore un cazzo! Sei uno stronzo Pete! – ripete.
Urla ancora, alzandosi dal letto ma mettendosi nel punto della stanza più
lontano da me.
- Lo sapevo! Io lo sapevo! Dovevo dare retta a Brendon! Ma io no! Sono
sempre il solito illuso! “Lui mi ama!” gli ripetevo sempre! Ma sono
semplicemente un coglione! – continua, muovendo continuamente le mani e
camminando a destra e a manca.
- Ma io ti amo! – cerco di prendere la parola e spiegarli questo errore
megagalattico.
- Stai zitto! Sei solo…un lurido bugiardo! – dice, fermandosi e
guardandomi da capo a piedi con uno sguardo schifato.
No, amore! Non guardarmi così!
Io gli vado velocemente incontro e prima che lui possa fare qualcosa per
impedirmelo lo blocco per le braccia
- Ora stai zitto e mi ascolti! Testardo che non sei altro! – esclamo
scuotendolo leggermente. Lui sta per replicare ma io gli tappo la bocca con un
bacio tempestivo. Quando mi stacco cerca nuovamente di parlare, ancora più
furioso di prima, e questa volta gli metto una mano sulle labbra.
Lo sento mugolare un po’ ma poi si zittisce e cerca di respirare col naso
e io piano, lo libero, ma sempre pronto a zittirlo nuovamente. Sospiro
soddisfatto quando vedo che non è intenzionato ad interrompermi
ancora.
- Voglio spiegarti che quello che hai visto è stato solo uno stupido
bacio tra ubriachi. Avevamo esagerato, infatti ti ricordi la mattina dopo,
quando sei venuto a casa, in che condizioni ero? – chiedo speranzoso. Lui
annuisce perché non può fare altro, è la verità.
- Ma non vi siete baciati una volta sola! – ritorce. Io
sbuffo.
- è stato un solo, unico, bacio. Quei fottuti fotografi hanno fatto più
foto da diversi angolazioni e sembrano più di uno. Ma ti giuro Patrick, ti giuro
su quello che ho di più caro, che c’è stato solo un bacio. – dico, guardandolo
negli occhi e non lasciando andare le sue spalle. Ho paura che
scappi.
- Come faccio a crederti? – mi chiede poi, non riuscendo più a sostenere
il mio sguardo e abbassando quindi il suo.
- Tu DEVI credermi! Non lasciarti influenzare dalle seghe mentali di
Brendon! Ryan ama lui come io amo te! E dovete crederci! Perché per questa
stronzata stiamo perdendo entrambi un sacco di tempo. E prima o poi lo capirà
anche lui! – esclamo, mettendo un dito sotto il suo mento per poter rincontrare
i suoi bellissimi occhi, che mi guardano lucidi.
- Non mi menti vero Pete? – chiede con quella sua voce da
cucciolo.
- No Trick. Mai. –
- Perché io ti amo lo sai? –
- Anche io ti amo –
- E non potrei più sopportare quello che sopportato questa notte –
- Non lo dovrai farai mai più, te lo prometto – dico, mettendomi una mano
sul petto.
Lui annuisce.
- Mi perdoni allora? – chiedo, sporgendo il labbro inferiore in un
espressione bambinesca.
Lui sorride e annuisce. Io sento il mio cuore liberarsi dalle spire di
ansia che lo racchiudevano e il nodo alla base del petto sciogliersi.
- Ti amo Patrick – sussurro al suo orecchio abbracciandolo.
- Anche io Pete – risponde, chiudendo le sue braccia intorno al mio
busto.
Poi mi allontano quel po’ che serve per far scontrare le nostre
labbra.
Non so cosa farei senza di lui.
Nessuno può stare senza la persona che ama.
E un mio pensiero va a Ryan e spero con tutto il cuore che anche lui
riesca a risolvere questa brutta situazione.