Ricordo

di Honomizu
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Ricordo



 
Mitakihara, ore 19:30

Quel luogo brulica di gente.
Una ragazza con dei buffi capelli rossi legati in una coda alta è seduta sulla panchina.
Su quella panchina.
E nel frattempo pensa, rammenta, ricorda.
- Ciao, Sayaka. - dice, - Sono nove mesi che non ci sei più- l'ultima frase viene coperta da uno sbuffo di vento, che era di passaggio.
Kyoko inizia a raccontare. - Sai, la vita qui a Mitakihara scorre tranquilla, nonostante tutte le streghe che dobbiamo combattere. Si, dobbiamo. Sono ancora in squadra con Tomoe e Homura, strano eh? Io non sono un tipo che ama stare con gli altri. - Si ferma.

- Non mettermi il dito nella piaga Akemi! - urlò la rossa.
- Devi purificare la tua Soul Gem, o diventerai ua strega, proprio come Miki - rispose con fermezza Homura.
- NON pronunciare il suo nome! - ribattè di nuovo Kyoko, - E tanto non mi importerebbe! Voglio stare con lei! - finì, prima di uscire da quella casa bizzarra sbattendo la porta.


Ride, quasi istericamente, - Anche io potevo diventare una strega, mi sarebbe andata bene, sarei stata felice di poter reincontrarti - sussurra, nota infine gli sguardi indagatori della gente, attorno a lei, che la guardano.
- Che avete da guardare?!? Siete solo degli insensibili! Qui vi è morta una persona e a voi non importa? Andate al diavolo! Tutti quanti!! - urla con foga, prima di correre via, mentre la gente la guarda, si domanda se è pazza, prova pena per lei. Ma non può saperlo.

Ore 19:48

Corre fino al parco, la pioggia la bagna, ansima per la corsa, si è finalmente allontanata da quella dannata stazione, dove Sayaka morì. Guarda la sua Soul Gem, è di nuovo scura, troppo scura, quasi nera. Si era dimenticata di pulirla e Homura di controllarla.
- Assomiglia a quella di Sayaka - si ritrova a pensare, in effetti erano praticamente identiche.
Non aveva Grief Seed con sè.
 - Quindi... Questo è il mio destino - dice piano. Sorrise, prima di scagliare la gemma contro un albero.

Vede la sua anima che rimbalza contro la corteccia umida.


Un dolore lancinante.


Lei che cade.


E poi tutto nero.

- Sto arrivando, Sayaka... -




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