Yume

di Skull D Rix
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I due ragazzi camminavano. Mana era ancora confusa, e fissava gli occhi nero pece di Yoru in cerca di risposte.
<< Allora? Non mi dici niente? >>.
Yoru la guardò col suo solito sguardo: << Cosa vuoi sapere? >>
Mana era impaziente: << Tutto! Per esempio… come hai fatto a capire che era lui il ragazzo dei meteoriti? >>.
Yoru fissò il cielo. Non gli piaceva molto parlare, ma non poteva privare la sua compagna di viaggio di spiegazioni.
Disse: << Allora… devo prima spiegarti come funzionano i nostri poteri: variano da persona a persona, e non sono infiniti. Ognuno ha un proprio modo per ricaricarli. A me per esempio basta dormire. >>.
Mana era ancora confusa, ma iniziava a capire.
Yoru continuò: << Ieri quel ragazzo, agitato ma molto orgoglioso, ha girato le spalle davanti al nemico per mettersi a mangiare. Questo significa che ne aveva bisogno per i suoi poteri. La gente dentro la locanda si è ammutolita appena è entrato, forse temevano che lanciasse un altro meteorite. >>
Mana camminava guardando in basso e calciava i sassi per terra. Ormai erano usciti da quella città e proseguivano verso una foresta.
Yoru continuò: << Probabilmente, avendo mangiato così poco prima del combattimento, aveva già usato tutto il suo potere cercando di farmi schiantare a terra. Quello della pistola era solo un bluff. >>.
Mana era interessata: << E che mi dici dei tuoi poteri? Da quanto ho visto non controlli solo la mente delle persone, puoi fare quasi tutto! Per esempio, cosa era quella nuvoletta con cui sei sceso? >>.
<< Io posso ingannare la mente, ma anche la realtà: creare cose che non esistono, distruggere città in un batter d’occhio. E’ come se fossi sempre in un sogno. Ma mi servirebbe un sacco di energia, e quindi dovrei dormire per anni. La nuvoletta non è semplice da creare, ma  avendo dormito più di dodici ore, avevo energia a sufficienza. >>.
La ragazza annuì, ma i suoi occhi mostravano una paura nel profondo. Yoru lo notò e, senza cambiare espressione, disse: << Ascoltami, tu sei una mia amica. Non ti farò mai del male, qualunque cosa accada. >>.
La ragazza sorrise, e disse: << Non avrei mai detto che fossi così sentimentale! >> e si mise a ridere.
Entrarono nella foresta. Il buio li avvolse. Mana si ricordo di quella notte, La notte, e si strinse al braccio di Yoru.
Yoru, provando a scherzare per tirarle su il morale, ma sempre con lo stesso tono freddo, dicendo: << Che c’è? Hai paura del buio? >>.
Mana era ancora spaventata. Si sentirono degli ululati, da ogni direzione.
 L’ oscurità non faceva distinguere niente: né gli alberi, né i cespugli, né i lupi che avevano circondato i due ragazzi.
Mana era paralizzata, mentre Yoru diventò più serio del solito: << Questi non sono lupi normali. >> disse, e, restando fermo, si preparò mentalmente al combattimento. I lupi li attaccarono da ogni direzione, ma, in un secondo, erano a terra, morti.




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