Mollemente abbandonato sulla sedia, la penna fra i denti
totalmente inutilizzata, la testa fra le mani,
Joey Wheeler, penultimo banco della fila vicino alla
finestra, stava facendo tutt'altro che seguire la lezione.
Il suo sguardo era fisso sulla schiena del ragazzo seduto
qualche banco più avanti.
Dalla sua posizione riusciva a scorgerne il profilo.
Joey sospirò. E scosse la testa. Era mai possibile che di
tutte le persone per cui si sarebbe potuto prendere una cotta, ragazze
comprese, avesse perso la testa proprio per quello
lì?
Voglio dire, avere un cotta per Seto Kaiba, voleva dire farsi
sul serio del male!
Joey sospirò nuovamente. Spostò lo sguardo da Seto, al
professore, tentando di cogliere almeno in parte quello che diceva. Ma era del
tutto inutile, la sua testa, o meglio il sue cervello era altrove.
Precisamente in uno altro universo, dove tutto era possibile,
compreso il fatto che lui potesse piacere a Kaiba.
In quel momento il suo cervello avrebbe meritato un Oscar
alla miglior regia, miglior colonna sonora, migliori effetti speciali, migliori
attori protagonisti, miglior sceneggiatura originale.
In quel preciso
momento infatti la sua testolina si stava facendo un meraviglioso film che
vedeva lui e Seto protagonisti, da qualche parte, che si baciavano.
Fu svegliato dal suo sogno ad occhi aperti dal suono della
campanella che segnava la fine delle lezioni.
Il banco di Joey fu circondato dai suoi amici.
“Ehi Joey pensavamo di andare a mangiare qualcosa fuori vieni
con noi?” propose Tea.
Il biondo non aveva voglia di stare con i suoi amici, o
meglio non ne aveva voglia nello stato in cui era.
Preferiva stare un po' da solo.
“Scusate, devo andare a casa. Facciamo un'altra volta ok?”
rispose sorridendo, sperando di essere convincente.
Ci riuscì. Almeno con Tea e Tristan, ma non con Yugi. Mentre
gli altri due si allontanavano, il ragazzo gli si avvicinò.
“Tutto bene, Joey?” gli chiese, preoccupato.
Joey spostò lo sguardo su di lui.
“Sì, tutto bene Yugi!” disse sorridendo. Ma l'altro non si
fece convincere.
“Hai una faccia strana, a me puoi dirlo se c'è qualcosa che
non va.” gli rispose.
Joey valutò seriamente la prospettiva di dirgli tutto. In
fondo Yugi era uno dei suoi migliori amici, ed era stato l'unico ad accorgersi
che c'era qualcosa che non andava.
Era sul punto di vuotare il sacco quando ci ripensò.
“No sul serio tutto bene! È che ieri ho dormito malissimo,
quindi vado a buttarmi sul letto! Grazie, Yugi!” esclamò allegro. O così
sperava di apparire. Perché dentro stava tutt'altro che bene.
Yugi sorrise, poco convinto dalla spiegazione, ma non insisté
oltre.
“Ok, allora a domani! Ciao Joey buona giornata!” lo salutò
uscendo dalla classe.
“Grazie! Anche a voi!” lo salutò di rimando Joey.
Una volta rimasto solo in classe, Jeoy tirò un sospiro di sollievo.
Non gli era piaciuto per niente mentire a Yugi, ma non se l'era sentita di
raccontargli della sua tremenda cotta per Seto.
Rimase qualche minuto a guardare fuori dalla finestra, di
nuovo perso nei sui sogni ad occhi aperti.
Dopo parecchio tempo decise di alzarsi. Raccolse le sue cose
e uscì dalla classe. Ma invece che scendere le scale e uscire dall'istituto,
imboccò la rampa che saliva e uscì sul terrazzo.
Gli era sempre piaciuto quel posto. Era alto e da lì si
poteva vedere tutta quanta la città.
Si diresse verso la rete di protezione e vi si aggrappò con
la mano sinistra. Rimase per un poco a godersi il panorama.
Poi tirò l'ennesimo sospirone, chiuse gli occhi e appoggiò la
fronte sulla rete.
“Sono proprio un'idiota!” esclamò ad alta voce, pensando di
essere solo.
“Già, l'ho sempre pensato, e il fatto che tu stia parlando da
solo me lo conferma!”
Joey trasalì quando riconobbe la voce alle sue spalle.
Deglutì, sentendo una sorta di ansia crescergli dentro.
Si voltò di scatto ed ebbe la conferma ai suoi dubbi. Eh sì,
proprio di fronte a lui, ritto in piedi, c'era l'oggetto del suo malumore: Seto
Kaiba.
Sentiva lo stomaco sottosopra e si vergognò di se stesso. Si
stava comportando come una ragazzina che vedeva il suo idolo.
Ma poi ripensò per un attimo alle parole di Kaiba, e il suo
spirito combattivo s'infiammò.
“Beh, dato che mi hai risposto, non stavo parlando da solo.”
disse sogghignando. Si congratulò con sé stesso, era riuscito a mantenere il
suo solito tono strafottente!
Anche Seto ghignò.
“Resta comunque il
fatto che tu sia un'idiota.” rispose.
Joey era a corto di battute.
“Cosa ci fai qui?” chiese quindi.
“Questi sono affari miei.” rispose glaciale Seto.
“E poi potrei farti la stessa domanda.” proseguì.
Joey sogghignò di nuovo.
“Affari miei.” rispose.
Seto, sbuffò.
“Il fatto che tu debba copiare le mie risposte conferma il
fatto che tu sia un'idiota...”
A questo nuovo insulto, Joey reagì con veemenza.
“Mi spieghi una cosa?
Come pensi che avrai mai degli amici, se continui a comportarti così? Oh
già ma tanto al grande Seto Kaiba non servono degli amici, che se ne fa lui
degli amici? Non né ha bisogno, lui sta bene da solo...” ma le ultime parole
gli morirono in gola: Seto gli si era avvicinato, e gli aveva posato l'indice
sulle labbra.
“Se mi avessi fatto finire avrei detto che sei il MIO
idiota.” sussurrò.
A Joey manco il fiato. La situazione era troppo assurda per
essere vera.
Istintivamente gli passò una mano sulla fronte.
“Non sembri caldo, quindi questo non è un delirio da febbre.
Ma allora ti sei fumato qualcosa, non sei nelle tue piene facoltà mentali.”
A queste parole Seto si allontanò stizzito dal biondo.
“Ahh, baka, sei riuscito a rovinare...io stavo tentando
di...di...” ma non concluse la frase.
Joey sgranò gli occhi. Seto doveva avere qualche serio
problema se non riusciva a finire una frase.
E poi cos'è che aveva detto? Il MIO idiota?
Joey non poteva crederci, quello doveva essere un sogno.
Voleva assolutamente continuare a sognare, però una domanda gli sorse
spontanea.
“Seto...questo...è un sogno?” chiese.
Il moro si voltò a guardarlo, ma Joey aveva abbassato la
testa, timoroso della risposta. Così gli andò vicino e gli prese il mento fra
indice e pollice e glielo alzò, fino ad incontrare i suoi occhi.
“Se fosse un sogno, sentiresti questo?” sussurrò prima di
poggiare delicatamente le sue labbra su quelle di biondo.
In un primo momento Jeoy sgranò gli occhi, si disse che era
impossibile, che lo stava baciando, stava baciando lui!
Quando poi sentì Seto passargli la lingua sulle labbra, come
a volergli chiedere il permesso di entrare, mandò a fanculo tutto quanto,
chiuse gli occhi e si abbandonò completamente a quel bacio, così tanto sperato.
Sentì le mani di Seto accarezzargli la schiena e un brivido
di piacere gli percorse la spina dorsale.
Poi una si andò a posare dietro la testa del biondo, mentre
l'altra rimase all'altezza dei reni.
Seto annullò qualsiasi distanza, stringendo a sé il corpo del
biondo.
Joey non sapeva che farsene della braccia, così decise di
poggiarne una sul braccio di Seto che lo cingeva e di passargli l'altra intorno
al collo.
Dopo quella che parve un'eternità, i due si separarono.
Si fissarono a lungo negli occhi, senza dire parola,
semplicemente godendosi la vicinanza dei loro corpi.
Poi Seto cominciò a camminare senza lasciare andare Joey, che
ben presto si trovò “intrappolato” fra la rete di protezione e il corpo del
bruno.
Joey stava per dire qualcosa ma le sua labbra furono
nuovamente catturate da quelle di Seto. Ma ben presto la bocca di quest'ultimo
abbandonò le labbra di Joey, per scendere sul collo.
Il respiro del biondo si fece leggermente più accelerato.
“Sai... sai, quanto ho atteso questo momento?” sussurrò Joey
all'orecchio di Seto. Questo abbandonò il suo collo per sorridergli,
dolcemente.
“Hey, con quest'espressione sembri quasi un'altra persona
Kaiba!” non si poté trattenere dal ghignare Joey.
“Ma vai a farti fottere, Wheeler!” esclamò Seto, mezzo
scherzoso, mezzo arrabbiato, separandosi dal biondo e facendo qualche passo in
direzione della porta.
Joey fece rapidamente marcia indietro.
“Hey, hey... aspetta, io non volevo... HEY SETO!” quasi urlò,
temendo che il ragazzo se ne andasse.
L'altro si fermò, ma non si voltò, cosicché il biondo non
vide il sorriso compiaciuto sulle sue labbra.
Joey era quasi terrorizzato. Aveva fatto l'ennesima cazzata?
Si morse il labbro inferiore. E poi decise di avvicinarsi a Seto.
“Hey Seto. Senti veramente mi dispiace, non volevo...MA
BRUTTO PEZZO D'IDIOTA, STAI SORRIDENDO!” esclamò poi.
Seto non abbandonò il sorriso.
“E io che mi stavo preoccupando! Baka!” disse, voltandogli le
spalle, incrociando le braccia e tirando fuori un'aria imbronciata.
Seto non poté resistere oltre. Scoppiò a ridere. Una risata
sincera, veramente divertita, e non arrogante.
Sentendo quel suono Joey aprì un occhio, e sì, ebbe la
conferma che Seto Kaiba stava veramente ridendo!
“Stai ridendo...stai ridendo...TU stai ridendo!” esclamò
felice. In fondo era contento che ridesse in sua presenza, che fosse stato lui
a farlo ridere.
Quando le risate di Seto si placarono, scese nuovamente il
silenzio fra loro. Ma non era un silenzio poi così brutto. Anzi.
Poi Joey colse Seto di sorpresa, buttandosi fra le sue
braccia, e stampandogli un bacio sulle labbra.
“L'ho sempre detto che sei il mio idiota preferito!” gli
sussurrò Seto a fior di labbra, prima di baciarlo per la terza volta.
****
Qualche ora più tardi, Joey camminava beato, ripensando alla
giornata trascorsa.
Era talmente sulle nuvolette che non si accorse che stava per
andare a sbattere contro Tristan.
“Hey amico, ma guardi dove cammini?” gli chiese.
“Che....? Oh Tristan...scusami io... stavo pensando, non ti
ho visto.” Joey cascò dalle nuvole, e s'inventò una scusa lì per lì.
“Ma Joey, ti ha punto qualcosa qui sul collo?” chiese Tea
avvicinandosi.
“Cosa? Dove?” domandò Joey.
“Ecco qui. Sai sembra...” disse Tea toccandogli un punto sul
collo.
In pochi secondi a Joey tornarono in mente le labbra di Seto
che scendevano sul suo collo. Quella non era una puntura d'insetto, quello
era...
“... un succhiotto.” finì la frase Tristan.
Joey sbiancò. Poi...
“KAIBA IO TI AMMAZOOOOOOOOOOOOO!!!”
Dall'altra parte della città, su un ragazzo bruno comparve un
sorriso strafottente.
“Non credo, Wheeler.” sussurrò.
ANGOLO AUTRICE
Aaaaallora ci sarebbero un sacco di cose da dire su questa
one-shot senza pretese, quindi cercherò di essere breve!
Dunque inizio col dire che risale a parecchi anni fa, quando
ero ancora adolescente e credo che si noti: insomma si parla di cotte e i sogni
di Joey sono decisamente quelli di un adolescente innamorato.
Bon poi che dire della coppia? Niente che mi piacciono da
morire insieme!!!
E infine (wow sono
stata breve!) un grazie immenso alla mia beta e socia hebi chan che ha fatto un
salto indietro nel tempo insieme a me per rileggere e correggere ciò! Come al
solito se non ci fosse lei che mi asseconda certe cose rimarrebbero sul desto del
PC….quindi stra grazie socia!!!
E bè fatemi sapere che ne pensate! Un bacio e alla prossima!