Pancia
Era notte fonda, circa
le tre, ma una donna, distesa a letto, non riusciva a dormire.
Passava
e ripassava le mani sul suo addome attraverso la leggera camicia da
notte di seta color panna e con le dita segnava il contorno di quel
piccolo bozzo appena accennato.
Gli
occhi verdi sbarrati nel buio fissati al soffitto in preda a qualche
astruso sofisma; lasciò che una mano si staccasse dalla sua
pancia e se la portò alla fronte, scostando i capelli rossi
in modo da sentire meno caldo.
Un
russare lieve e uno spostamento seguito dal cigolare delle molle del
letto accanto a lei la fece voltare. Si ritrovò a fissare il
volto addormentato della persona che le dormiva di fianco;
l’uomo aveva un’espressione rilassata e ignara,
raggomitolato sul fianco in posizione fetale era girato verso di lei e
aveva un braccio sotto le ginocchia e l’altro polso dietro la
nuca.
Sorrise,
ma era un sorriso nervoso e preoccupato, lui cambiò
posizione e si mise a pancia in su, una mano sul petto e una protesa
verso la moglie.
A
quel punto lei non si riuscì più a trattenere:
strisciò leggera verso l’uomo e si mise in
ginocchio accanto a lui, gli lasciò un bacio sullo zigomo e
lo scosse lievemente.
Quello
grugnì ed emise un grosso sbadiglio, senza però
riuscire ad aprire gli occhi.
«Kevin?»
Sussurrò piano la donna scuotendolo un altro po’.
Kevin,
con uno sforzo immane e l’espressione stranita di chi
è stato svegliato per chissà quale arcano motivo
nel bel mezzo della notte, dischiuse le palpebre assonnate ed impastate
per posare le iridi nere sul viso inquieto della rossa.
Emise
un brontolio che suonava tanto come un “Gwen” e si
tirò su a sedere posando la schiena sulla testiera del letto,
le coperte gli scivolarono addosso e gli lasciarono il petto scoperto.
«Sei
felice?» Chiese lei quando il marito si fu sistemato.
«Lasciando
da parte il fatto che sono stato svegliato a notte fonda,
sì, sono felice.» Rispose Kevin ancora abbastanza
intontito, lungi dal capire in quale stato di agitazione si trovava
Gwen.
Dal
canto suo lei chiese ancora. «E sarai comunque felice anche
quando nascerà?»
Il
moro corrugò la fronte e fece accomodare la moglie tra le
sue braccia, non credeva che i suoi sbalzi d’umore sarebbero
arrivati a questo.
«Certo
che lo sarò, sarò ancora più felice di
come sono adesso. Perché lo hai chiesto?»
Domandò dopo aver risposto con veemenza e senza la minima
esitazione.
«Perché
ho paura che tu non lo sarai. Lo so, sarà sicuramente una di
quelle paure irrazionali delle donne incinte, ma per favore, non
giudicarmi.» Replicò lei stringendosi ancora di
più a Kevin e sentì le sue grandi mani
accarezzarle le spalle coperte dai capelli lisci, ma Kevin non rispose;
si limitò a abbracciarla riempiendole la testa e fronte di
baci.
Quando
il respiro della donna si fece più calmo e la sua stretta
attorno al torace si allentò ritornarono sotto le coperte.
Gwen
si scostò da Kevin, ma d’un tratto alzò
la testa e incrociò una gamba nuda con quella coperta dai
pantaloni lunghi del pigiama di lui.
«Kevin…» Gli sussurrò
all’orecchio, di nuovo con voce preoccupata.
L’uomo
si girò verso la moglie e le posò una mano sulla
vita attirandola verso di sé.
«Ti
piacerò ancora con la pancia?» Chiese di nuovo;
per tutta risposta lui le accarezzò l’addome dove
c’era quella piccola ed appena notabile rotondità
e, scoprendola, la baciò poco sopra l’ombelico,
poi le baciò la fronte e la fece appoggiare al suo collo.
Gwen
sorrise impercettibilmente e chiuse gli occhi beandosi
dell’odore del marito che la circondava da tutti i lati e di
quel calore che riusciva a darle, nonostante le sue paure.
Si
amavano, e fintanto che le cose sarebbero rimaste così,
sarebbe stata felice.
Note
della pazza
autrice:
Dedico
questa storia a mia cugina, che mi ha convinto (costretto) a pubblicarla.
Sei una despota, ma ti voglio un mondo di bene!
Beh,
che dire? Credo che Ben 10 sia uno dei miei cartoni preferiti, l'ho
amato dal primo momento.
E shippo Gwen
e Kevin come se non ci fosse un domani, mi ispirano tanta tanta
tenerezza (e vabbé sì, non solo). Quindi, ecco un
concentrato di fluff puro che fa venire il diabete anche a me che l'ho
scritto.
Dato che
è la mia prima fanfiction su questo fandom, mi piacerebbe
sentire qualche parere, anche critico, purché sia costruttivo, soprattutto sulla
caratterizzazione dei personaggi, spero che non siano OOC.
Alla prossima
volta (se ce ne sarà una)
Baci
LysL
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