Ringrazio anche solo chi legge.
Demolizioni
“Mi ripeta che cosa sta facendo” disse secca
Watson. Guardò una serie di bulloni intorno
all’investigatore e alcuni pezzi smontati della doccia. Si
avvicinò alla vasca al cui interno era sistemato in
ginocchio Holmes.
“E’ qualcosa di puramente professionale”
spiegò. Watson espirò dalle narici e scosse il
capo.
“Il nostro caso mi sembrava riguardare qualcuno che era
annegato al mare”. Ricordò all’altro.
Holmes sgranò gli occhi, sorrise e alzò le
braccia.
“Qui ti sbagli, Watson!” gridò. Si
voltò, tremando e accentuò il sorriso.
“E’ successo in una vasca, in una vasca!”
esultò. Watson sospirò e si massaggiò
le tempie, socchiudendo gli occhi allungati.
“Niente potrebbe farla desistere dalla sua opera di
demolizione?” domandò. Le iridi intense di
Sherlock divennero più chiare e brillarono riflettendo
quelle cupe di lei.
“Questo, in realtà” rispose. Si sporse,
afferrò il mento di lei e chiuse gli occhi, baciandola.
Watson sgranò gli occhi, arrossì e il battito
cardiaco le accelerò. L’uomo
approfondì, lei sentì il suo odore intenso di
tabacco e legna bruciata. Chiuse gli occhi e contraccambiò,
afferrandogli con una forza una mano e obbligandolo ad appoggiargliela
sul fianco.
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