Disclaimer: i
personaggi descritti nel seguente racconto non mi appartengono, ma sono
di proprietà del creatore Dominic Mitchell e della casa di
produzione BBC; inoltre, nessun fine lucrativo è perseguito.
E le gioie che mi dai
Quando
Kieren baciava Simon, questo sollevava le mani all'altezza delle
orecchie, palmi aperti e dita socchiuse; si stupiva tutte le volte,
di se stesso e di quelle labbra, di come un ragazzo così
potesse
desiderare un uomo che aveva perso tutto e che non aveva
assolutamente nulla da offrirgli.
Anche in
quel momento le sue mani erano lontane dalla pelle di Kieren, avrebbe
voluto accarezzargli le guance e poi stringere la presa non appena il
bacio si fosse fatto più intenso, ma come tutte le altre
volte la
sorpresa lo aveva bloccato e si ritrovava con le braccia a mezz'aria
e con un cuore che batteva velocissimo, se solo ce l'avesse avuto
ancora.
«Ehi»
sussurrò il più piccolo dei due esibendo un largo
sorriso. La luce
del sole gli illuminava il profilo del naso e parte della fronte,
l'incarnato brillava e il nocciola delle iridi sembrava quasi vivo.
Rimase
a guardarlo per un paio di secondi, Simon, ed intanto le braccia
avevano ripreso la loro solita posizione mentre una mano era andata
alla ricerca di dita da stringere; continuava ad osservarlo senza
sbattere le palpebre, a sorprendersi, a ripetere a se stesso che
tutto ciò che riusciva a catturare nel campo visivo aveva
scelto di
vivere il suo Risveglio con lui, solo e soltanto con lui, ed ogni
cosa a cui si sarebbe dovuto opporre per tenerselo stretto, era
semplicemente scomparso al primo battito di ciglia di Kieren.
«Ehi»,
rispose, prima di sorridere anche lui.
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