Lena si trovava nel suo letto…era
ormai notte fonda ma purtroppo non riusciva a prendere sonno…
Accanto a lei un Axel apparentemente
sereno bisbigliava cose incomprensibili…le venne da sorridere…era un po’ ironica la situazione…dopo
tutto quello che era successo era li in camera con il suo ex che le dormiva a
due mattonelle di distanza…ironica certo…la vita è sempre ironica, sembra che ti voglia prendere in giro…farti
soffrire le pene dell’inferno per un amore che speri ritornerà tra le tue braccia…e invece…finisce così…
Certo in fin dei conti era contenta del suo ritorno…è sempre stato l’unico a capirla interamente…ma avrebbe voluto un altro finale…il
suo finale perfetto…con lui…
La sua mente tornò dolorosamente a quella sera.
Già quella sera...c’era un'unica immagine che le passava
davanti come una lenta agonia in quella fredda e solitaria notte…Lui
in salotto che ballava teneramente con Ulla…loro due
che si coccolavano, si scambiavano effusioni sdolcinate davanti a tutta la sua famiglia…e lei…lei seduta in
disparte come un soprammobile…lei che in quella
stanza si sentiva veramente di troppo…una macchia
insignificante in quel bel quadretto famigliare tutto rose e fiori…e loro due purtroppo erano i protagonisti della fiaba…il cuore le comprimeva il torace da tanto che lo
sentiva spezzarsi…sentiva come 1000 lame infilate nel
petto ogni nuovo sguardo che si scambiavano…
Avrebbe voluto scappare…rifugiarsi
in camera sua, se non fosse stato per l’ennesima situazione imbarazzante…Ulla
l’aveva presa per mano e l’aveva accompagnata da Lui…
Ma per cosa poi?! Lui non la voleva accanto…gli
si leggeva perfettamente negli occhi… “Cem…” un sospiro uscì dalle labbra di Lena mentre
continuava a ripensare a quel momento…
<< Tu mi piaci ancora… >>
<< Si lo so…ma è una cosa
normale questa…la sorellina è sempre un po’
innamorata del suo fratello maggiore no?! >>
L’ennesima pugnalata…come poteva
dire certe cose? Sorellina…Fratello maggiore? E da
quando in qua lui la considerava solo sua sorella?!
Ecco…altro irrefrenabile desiderio
di fuggire…se non l’avrebbe fatto come sarebbe stato
il loro rapporto?
Come avrebbe potuto continuare a guardarlo negli occhi?
Un mugolio la destò dai suoi pensieri…era
solo Axel che si rigirava nel sonno sognando chissà
cosa sui cannoli alla crema…Poi si zittì…un altro sospiro le uscì dalle labbra…
Intorno c’era un silenzio snervante…forse
perché inconsciamente sapeva che loro erano di là a fare proprio quello che lei
aveva atteso con tanta frustrazione…intanto dalla
finestra la luna sembrava sbirciare nei suoi pensieri…
“Cem…perché?!” calde lacrime silenziose rigavano il
suo viso …
Non ce la faceva più…Doveva
alzarsi, uscire, scappare da quella casa prima che il suo cuore si fermasse completamente…
Uscì dalla propria stanza...la camera di Cem
era proprio lì accanto...le mancava l'aria...
Da una parte sentiva il bisogno di vederli insieme, mettersi il cuore in pace
(se così si puo' dire)...dall'altra aveva paura, una
maledetta paura di aprire quella porta e trovarli nel letto insieme...lo sapeva
era una contraddizione, ma si sentiva veramente divisa in due parti...
"Perchè deve essere tutto così complicato...Lui
ha scelto lei Lena...devi accettarlo..." cercava di convincersi.
Intanto nell'altra stanza anche qualcun'altro si stava mortificando,
chiedendosi se era quella la cosa giusta da fare...
Cem era nel suo letto…accanto una dolce Ulla
dormiva spensierata…più la guardava e più si
convinceva che eri lei la donna giusta…con lei non ci
sarebbero state delusioni, ne problemi…allora perché
si sentiva così fuori posto?!
Alla fine non era riuscito a farlo…a
spingersi fino in fondo…lei aveva capito…
“ Lo so…non te la senti…non ti preoccupare vedrai che troveremo il momento giusto…e quella notte sarà perfetto…”
aveva detto Ulla sorridendo.
“ Si…grazie” aveva risposto. Ora
che ci pensava non era da lui…essere così smielato…lui non era una femminuccia…doveva
tenere alto il suo nome. Perché non c’era riuscito poi?
La guardò un’altra volta mentre riposava…sembrava
così fragile e innocente…
Poi tutto ad un tratto, come un flash gli apparve nella
mente l’immagine di Lena. Cem scosse la testa.
“ Ma che sto facendo…” pensò “Mi
serve assolutamente una boccata d’aria”.
Si ripeté che Ulla era la sua
ragazza e non poteva farsi rovinare la vita da quella stupida shampista…no assolutamente non poteva.
Scavalcò la biondina cercando di non svegliarla e si diresse
verso la porta.
In corridoio intanto Lena si era fermata davanti la porta di
Cem. Sentiva un silenzio surreale nella stanza,
l’unica cosa che pulsava era il suo cuore…tanto forte
che sembrava le sarebbe uscito dal petto da un momento all’altro. Sfiorò con la
propria mano il freddo legno sperando che Cem potesse
essere li dietro ad aspettarla. “idiota…ti sembra il
momento di piangerti addosso?!” si disse scostando velocemente la mano.
Tutti i torti però Lena non li aveva…
Cem era veramente al di la della porta…non
sapeva come ne per quale motivo ma sentiva che doveva aprirla, uscire in
corridoio o sarebbe scoppiato…
Mise la mano sulla maniglia… Lena
era ancora in corridoio che fissava la porta chiusa tristemente…
“ Cem…” disse dolcemente…La
porta si spalancò…ma lei ormai era già scesa in salotto…
“…Mi sembrava…”
si disse lui confuso “…Forse me lo sono solo
immaginato!”
Lena corse fuori in giardino…appena
aprì la porta di casa respirò a pieni polmoni l’aria gelida…si
sentiva meglio lì fuori…il suo cuore rallentò il
battito e il respiro ritornò regolare.
Si sedette sul muretto e chiuse gli occhi…era
una bella sensazione, si sentiva libera…certo il
vento gelido cominciava a farsi sentire…d'altronde
era ancora in pigiama, o meglio in cannottiera e
pantaloncini corti, ma questo non faceva altro che farla stare ancora meglio.
“Il dolore si supera solo con altro dolore” aveva detto un
giorno qualcuno…lei l’aveva preso per pazzo, ma forse
ora capiva cosa volesse intendere…da tanto che il
vento tagliente le entrava nella pelle non riusciva a formulare nessun pensiero
negativo…anzi non riusciva proprio a pensare, e forse
questo era un bene.
Cem intanto era sceso in cucina…aprì il frigo e bevve un sorso di acqua…poi decise di uscire anche lui.
Quando passò dal salotto c’era ancora la sedia girata verso
la pista da ballo…la stessa sedia su cui lei era
seduta qualche ora prima…
Cem sospirò “Perché non vuoi
sparire dai miei pensieri?” una voce dentro di se rispose per lui – lo sai qual
è il vero motivo – ma Cem non la volle ascoltare e
ritornò sui suoi passi.
“ Perché devo essere così idiota a volte?!” intanto Lena si
malediceva da sola…come aveva fatto ad innamorarsi di
uno stupido del genere… “Accidenti a lui…”era più che arrabbiata…non
poteva sopportare di stare così male per una persona che neanche la voleva “a lui…e a chi l’ha
fatto così….”
Cem uscì in giardino…dapprima
chiuse gli occhi per l’aria pungente che gli solleticava le narici…poi
li riaprì,e…la vide…
“…così…bello…” Lena si imbambolò a
guardarlo. Il suo corpo tremava dal freddo, ma ora era l’ultima cosa a cui pensava…lui era lì…
“E tu che ci fai qui?” disse Cem
un po’ bruscamente, questo fece destare Lena…
“Io?” non doveva farsi scoprire proprio ora..non da lui…o avrebbe capito che era per colpa sua che si sentiva così…
“Semmai tu che ci fai qui?!”
“Ma non rispondere a una domanda con un’altra domanda!”
voleva fare la parte del duro, di quello che ha tutto sotto controllo, che ha
fatto la scelta giusta…anche se in cuor suo sapeva
che non era così, solo che non lo voleva ammettere a se stesso “ Te l’ho
chiesto prima io…stupida shampista…”
l’ultime due parole l’aveva dette piano…non riusciva
a dirle con la stessa determinazione di una volta…
“Non sono affari tuoi mi sembra…allora
lasciami in pace…” aveva alzato la voce…e tutti e due erano rimasti un po’ spiazzati…
“…C-Cioè…v-volevo dire…”
“Dai lasciamo perdere…” Cem sospirò di nuovo…
Tra i due si creò un leggero momento imbarazzante…non
sapevano come sbrogliarsi da quella situazione.
“Cem…scusami” disse alla fine Lena…non ce la faceva a vederlo così…
“Non volevo essere così diretta…”
“No…hai fatto bene invece…sono io che non devo impicciarmi delle tue cose…”un sorriso triste comparve sul volto del ragazzo…cercava di nascondere la sua preoccupazione, ma non
ci riusciva molto bene.
“Si…giusto”rispose lei delusa…non era quello che si aspettava di sentire “…allora…come mai non sei su con Ulla?”
l’aveva detto sorridendo..non voleva fargli capire che ci stava male…
“…Ehm…” cavolo…colpito
e affondato “…Veramente…avevo bisogno di una boccata
d’aria…” bugia colossale “…Sai
il caldo…” e si sventolò la mano davanti il viso.
“ Gia…anchio…il caldo…” Lena cercò di nascondere i brividi che le stavano
passando per tutto il corpo.
“Gia…” Cem
abbassò lo sguardo “…Via torniamo dentro?!”
“Fra qualche minuto…vorrei restare
ancora qui fuori…” rispose Lena facendo finta di
stare divinamente lì in giardino.
“Come vuoi…” Cem
le sorrise un ultima volta…e tornò in casa…
Lena chiuse gli occhi… “Dio…era bellissimo…” si mise una
mano sul cuore…pulsava ancora freneticamente…poi
tutto si fece un po’ sbiadito…era stanca…stanca
come non mai..così si accoccolò sul muretto…certo
stava morendo dal freddo ma si addormentò comunque serenamente…forse
per la conversazione che aveva avuto con lui…gli
aveva aperto gli occhi…e aveva capito che non ci
sarebbe mai stato nessun altro ad occupare il suo cuore…lui
era e sarà sempre rimasto l’unico per lei.
Quando riaprì gli occhi era già mattina…strano
non sentiva freddo…si girò e vide che aveva una
coperta addosso che le teneva caldo…non si ricordava
di averla presa la sera prima…
Ma poi capì…in fondo ai suoi piedi
c’era una rosa…la stessa rosa, forse un po’ più
appassita, che gli aveva donato quella sera in giardino…”Cem…….” Lena scoppiò a piangere come una bambina, mentre
qualcuno dalla finestra della propria stanza sorrideva…certo
che l’aveva tenuta…era parte di lui in un certo
senso.