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Capitolo 2: "Ricordi"
Da quella sera passarono ben 2 settimane e i sogni del ragazzo occhi acqua marina si fecero sempre più frequenti.
Intanto in quelle settimane Ramona si trovò un ragazzo, un certo
Brian... All'inizio diceva che era uno sbruffone e che pensasse solo
con quello che ha in mezzo alle gambe, mentre ora si è
trasformato nel "ragazzo perfetto" : dolce, premuroso, morevole,
gentile... bla bla bla. Perfetto un corno! Appena i due avevano un
litigio lui ne approfittava per andare al bar Johnny's, un locale che
abbiamo sempre frequentato e che tutt'ora lo facciamo, a ubriacarsi...
dove poi combinava cazzate di cui se ne sarebbe pentito a vita.
Brian era così, un ragazzo che seguiva solo il suo istinto
primordiale, ovvero era un farfallone. Si mise a posto con il cervello
con la nascita del primo figlio avuto con Ramona, Benjamin un
fantastico bambino con sempre il sorriso sulle labbra e gli occhi che
brillano. Ma ritorniamo al passato ora. Brian era altro, moro con i
capelli sempre ingellati verso l'alto che davano l'idea che avesse
messo le dita nella presa della corrente; occhi color cioccolato sempre
contornati da una spessa riga di matita nera che gli dava un non so
chè di misteriso... e scemo, secondo i miei gusti.
Aveva sempre un aria da sbruffone, non capisco cosa ci trovi in lui Ramona... bha.
***
-Oggi ci sei?-
Una voce mi distolse dai miei pensieri, era Mary che mi guardava con gli occhi luminosi e trasognanti.
-Per cosa?-
Risposi guardandola confusa, visto che non avevo seguito il suo discorso dall'inizio alla fine e non capivo il suo sguardo.
-Arriva dall'inghilterra il mio migliore amico!! Te lo devo far
conoscere assolutamente!- Si mise a saltellare per la stanza sorridendo
come una bambina quando le hanno portato un giocattolo nuovo.
-Avete un sacco di cosa in comune! Amate la musica,cantate, siete degli artisti... aaah vedrai che ti piacerà!-
-Ok-
Annuii, non avevo altra scelta. Del ragazzo in questione sapevo solo
che si chiamava Matthew, che ascoltava i miei stessi gruppi musicali,
quindi heavy metal/hard rock e che a volte si esibiva in qualche locale
della città cantando, come a volte facevo io.
Non so perchè ma mi aspettavo un ragazzo basso, esile con i capelli ricci e rossi, ma invece...
Era alto, molto alto; massiccio, attenzione massiccio non grasso! Era
un armadio a 4 ante, castano e con gli occhi color smeraldo, l'esatto
opposto delle mie aspettative.
Mi tese la mano "enorme" sorridendomi mostrando due piccole fossette ai lati della bocca incurvata in un sorriso.
-Ciao! Tu devi essere Annabelle, mi ha parlato tanto di te-
Sorrisi a mia volta e ricambiai la stretta di mano, la mia mano scompariva completamente nella sua... non era normale come cosa.
-Piacere mio, tu invece devi essere Matthew-
-Chiamami pure Matt.-
Mi sorrise di nuovo guardandomi negli occhi. Il suo sorriso, i suoi occhi... avevano un che di familiare...
*Flashback*
Stavo per salire in macchina con gli occhi tristi sapendo che una volta
tornata a casa sarei riemmersa nella solitudine e disperazione. Stavo
abbassando il finestrino quando sentii la sua voce che mi chiamava.
-Annabelle!! Aspetta!-
Vidi una sagoma correre verso di me, era lui, il ragazzo dagli occhi acqua marina.
-Dimmi che ci rivedremo un giorno-
-Mh, vedremo- Sorrisi -Io penso che un giorno il destino ci farà incontrare di nuovo-
-Speriamo allora che lo faccia presto. Tieni-
Il ragazzo allungò la mano porgendomi un ciondolo.
-Portalo sempre con te e quando ci rincontreremo me lo mostrerai e saprò che sei tu la ragazza del fiume.-
-Certo, è bellissimo-
Era un ciondolo blu a forma di quadrifoglio. Ci sorridemmo amaramente e
ci salutammo, proprio in quel momento un ragazzo alto con le fossette
sorrise tristemente mettendo la mano sulla spalla del ragazzo.
-Dai Vengeance, è ora di tornare a casa-
Annuì e gli sorrise.
-Arrivo, ancora qualche minuto-
Il ragazzo alto tornò alla macchina lasciandoci soli ancora per qualche istante.
-Allora, alla prossima-
Mi disse sorridendo
-Alla prossima, grazie per il ciondolo e quando ci rivedremo tu tira fuori questo.-
Gli porsi un braccialetto di cuoio con all'interno la lettera "A"
-Alla prossima Zacky-
-Alla prossima.-
Mi sorrise e mi salutò con la mano, mentre i miei misero in moto
la macchina e mi trascinarono nel più grigio dei ricordi.
Non sapevo perchè lo avesse chiamato in quel modo, ma qualcosa
dentro di me mi diceva che lo avrei rivisto in futuro e così fu.
***
-Annabelle? stai bene?-
Rimassi a fissare gli occhi del ragazzo che mi guardava imbarazzato, il
suo sguardo era come un libro apreto per me, riuscivo a leggergli
dentro a guardare nei ricordi più profondi e lontani.
-Ehi?-
Mary mi guardava in modo strano e preoccupato. Le sorrisi e scrollai la testa.
-Scusa è che mi sembra di averti già visto da qualche
parte e mi stavo scervellando per capire dove posso averti già
visto.-
Il ragazzo scrollo le spalle sorridendo ma appena vide la mia collana il sorriso si smorzò e sbiancò.
-Non so-
Mi rispose cercando di evitare il mio sguardo.
Mi aveva riconosciuta? Cosa nascondeva? Perchè ritorno sempre al mio passato? e il suo sorriso smorzato?
Mi osservai la collana e capii... lui sapeva, gli e lo si leggeva negli occhi. Ero vicina a ri incontrarlo.
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