La bambina con gli occhi da donna
Il
bosco tace, un gelido
soffice manto lo ricopre. Alberi spogli a reclamar luce fredda tutto
intorno.
Una candela. Anzi, più che una candela una piccola
lanterna di carta, di quelle colorate per le feste che i bambini
lasciano andare al vento.
Due mani, mani piccole, mani fragili.
Una
timida luce
rossastra si spande tra i rami, si porta fino al centro del bosco, dove
tutto è più buio, dove da mesi nemmeno la luce
osa entrare.
La
piccola lanterna
posata su una roccia, bassa e piatta.
Luce
rossa che
illumina la radura, alle piccole mani s'agganciano piccole braccia,
piccolo corpo pallido e immobile, piccoli piedi che non lasciano
traccia nella neve fresca. Un viso da bambina con occhi da donna,
capelli ondulati del colore del legno, un vestito color della foresta:
verde come l'erba delle radure, marrone come gli alberi, rosso, giallo
e arancio, come le foglie d'autunno, nero come l'ombra spettrale di un
sasso in una notte d'inverno.
La
bambina non
parla, non lo fa mai. In realtà non si sa nemmeno se
l'abbia, la voce, questo le favole non l'hanno mai detto. Muove le
mani, le alza fino alle spalle, i palmi verso la lanterna, le dita
chiuse.
Chiude gli occhi.
Anche il vento si ferma in un silenzio carico
d'attesa, il bosco si prepara, sa cosa è venuta a fare la
bambina con gli occhi da donna. Sembra, per un secondo, che i rami si
distendano verso la radura.
Luce
rossa che
diventa arancio, vira al giallo, si mescola ad un verde brillante e
torna, infine, rossa. La bambina apre gli occhi, li fissa nella luce e
apre le dita. Piano.
Dalla lanterna di carta iniziano ad uscire sbuffi
di fumo, fumo rosso, fumo che assume la forma di piccole foglie. Mentre
le dita della bambina si aprono le foglie si sparpagliano, mosse da un
vento che non fa rumore, in tutto il bosco, su tutti gli alberi, da
quelli secolari ai piccoli arbusti.
Per
un secondo,
ancora, il bosco sembra tornato alla vita. Alberi rossi come d'autunno,
su un tappeto d'inverno.
Poi, il fumo svanisce, la lanterna torna alla
sua timida luce, della bambina si intravedono di nuovo solo le mani. Ma
c'è qualcosa di diverso, nella foresta e persino nel cielo.
Ecco, dal cielo son scappate le nuvole, dall'aria è fuggito
il vento gelido. Ora la notte è calma, una per una si fanno
avanti le stelle.
È
la
Notte di Fine Inverno, la notte in cui agli alberi vengono restituite
le foglie, in cui all'aria viene restituita una brezza tiepida. La
notte in cui la neve inizia a sciogliersi.
La
bambina ha
concluso il suo compito, ma tornerà. Fra sei mesi esatti, a
prender di nuovo le foglie agli alberi per rinchiuderle nella lanterna
di carta durante il prossimo inverno.
E
sarà
così, fino alla fine dei giorni.
Era una leggenda,
dicevano. Solo favole per bambini, dicevano. Ma quella notte, dietro un
albero spoglio nei pressi della radura, piccole impronte di scarpe
rimangono ad osservare la bambina con gli occhi da donna, che
dolcemente, come è apparsa, svanisce tra le ombre della
foresta.
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