Adesso la chiamavano la Casa degli Echi. Era l’unica casa sulla sponda selvaggia al di là del lago, sotto il verde cupo scosceso della montagna. Lì ci si poteva arrivare solo in barca e le uniche voci erano gli uccelli, il vento, gli echi. Qualche volta i ragazzi giocavano a chi era il più coraggioso ad avvicinarsi alla casa.
E quando c’era un nuovo bambino si divertivano a spaventarlo raccontandogli storie su quella casa finché una sera non successe una cosa che spaventò davvero i ragazzi: nella casa ci fu un esplosione e un urlo terrificante che li fecero scappare a gambe levate.
La mattina i genitori trovarono i propri figli terrorizzati sotto le coperte o negli armadi tremanti dalla paura.
Dopo essersi ripresi dallo spavento divennero curiosi e decisero di andare in gruppo a controllare quella casa.
Si diedero appuntamento il giorno dopo, alle tre di pomeriggio, ma solo la metà arrivò.
Cercarono per tutto il tragitto di non pensare alla paurosa avventura che stavano per vivere.
Arrivati all’uscio della casa videro una luce accesa e delle ombre che si muovevano velocissime dentro la casa.
Non si venne mai a sapere cosa fossero la cosa certa e che i ragazzi non fecero mai ritorno a casa!
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