He's crazy and Cubano call me Lana Del Rey.

di _less_
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Elizabeth strinse forte le coperte mente il piacere continuava ad invaderla per la seconda volta.
Sopra di lei, i muscoli del produttore discografico cubano si rilassavano, mentre Elizabeth gli accarezzava la schiena con le lunghe dita.
Un'altra spinta, veloce veloce e poi lenta, sensuale, e poi di nuovo veloce, un altro urlo da parte di lui, prima che lei buttasse la testa in dietro, mentre apriva la bocca per il piacere. Lui spinse ancora, alzandosi da lei, mentre con crudeltà gli allargava le gambe più che poteva per agevolare l'entrata.
L'aveva stupito, quando il suo sesso era entrato con facilità.
È larga, aveva pensato, ma era andato lo stesso a letto con lei.
Ci fu un sospiro, un urletto mentre lei veniva tra le coperte sudate ed appiccicose, piene di liquidi.
Elizabeth sgusciò fuori dal letto, nuda, i seni né troppo piccoli, né troppo grossi, le gambe forti e i fianchi esposti di una donna. Era stata meglio, pensava, mentre legava in alto i capelli biondo ossigenato.
Prese la sua vestaglia di seta fresca e la mise sopra la pelle nuda, avendo dei brividi, mentre notava che il produttore cubano si era appoggiato alla testata del letto, con le coperte che gli coprivano dalla vita in giù il corpo, i possenti muscoli, lo sguardo da predatore, la pelle color caramello, marrone e dorata.
Lui la stava fissando, le guardava il sedere.
Elizabeth si girò, andando verso di lui.
Lei gli baciò le labbra, mentre si sedeva sopra di lui, con le ginocchia aperte lungo i suoi fianchi snelli.
Lui le tolse lentamente la vestaglia, gettandola a terra, lasciandola di nuovo nuda.
— Sai che nome d'arte ti starebbe bene, Elizabeth Grant?— disse lui, ansioso, pieno di eccitazione. Le accarezzò le spalle, il contorno dei seni, i fianchi.
— Quale?— chiese piano Elizabeth.
Lui la osservò, sorrise scaltro: — Lana Del Rey.— disse, prima di farla appoggiare di schiena sul letto, togliersi la coperta e infilarsi tra le gambe di lei, ricominciando a spingere.
E mentre lui si godeva il suo corpo che svendeva senza ritegno, lei pensava alla magia di quel nome.


 




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