Me lo aveva detto che mi stavi prendendo per il culo, che ci stavi prendendo per il culo tutti.
Ma io ti volevo bene, mi facevi ridere. E potrei mettermi a ricordare un milione di cose, di quelle più stupide. Invece, ora dopo averti incontrato, dopo che non mi scrivi più da un mese. E lo so, lo so quello che dici di me, tranquillo so tutto. Dopo tutto questo mi sei venuto a salutare e mi hai abbracciato con quel sorriso falso e la voce stridula di quando menti, mi hai abbracciato, e cazzo sento ancora il tocco delle tue braccia.
E ora tu sarai la al parco a fumarti una sigaretta, a ridere con quelle ochette delle tue amiche, e sì ora che non faccio più parte di quel gruppo posso dirlo. Sono tutte delle ochette che ti seguono e ridono da oche, e io me ne sono tirata fuori grazie a dio.
E mentre tu stai là io sono distesa a letto a piangere, si il letto dove abbiamo dormito dopo il tuo esame perchè eri troppo stanco, e la tua ragazza che dopo averglielo detto ha sclerato, ma noi avevamo solo sonno.
Sai a che penso in questo momento?
Penso a quel giorno che avete mangiato a casa mia tu e la tua ragazza, vi stavo raccontando una cosa brutta che mi era successa, e mentre la tua ragazza stava al bagno ti sei avvicinato e ti sei abbassato per abbracciarmi.
-andrà tutto bene- ripetevi.
-ti voglio bene- e non mollavi la presa, lì immobili abbracciati il resto del mondo era svanito. E forse da fuori saremmo sembrati due innamorati e invece eravamo solo due amici che si consolavano.
E ora guardaci...due sconosciuti che si sorridono a forza.
Dove ti sei perso?
Dove ci siamo persi?
E mi hai detto: dobbiamo incontrarci un giorno, ti scrivo.
E mentivi.
E fanculo, io ti voglio ancora bene, vaffanculo.
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