Capitolo 2
Berethorn guardò con interesse gli accompagnatori dell'orco,
che si avvicinavano silenziosamente e con aria confusa. Non fu tanto il
loro numero a incuriosirlo, ma la loro provenienza. Sotto i cappucci
riuscì a distinguere un tauren, un orco, due elfi, un
dreaneo, un troll, un worgen e capì che le figure
più piccole invece dovevano essere un nano, un goblin e uno
gnomo.
Contando anche lui e il non-morto vi era un rappresentante di ogni
razza di Orda e Alleanza. Non poteva essere una coincidenza.
«Sono
contento che siate venuti tutti, vi ringrazio»disse Thrall,ma
venne subito interroto dall'elfo del sangue «Non siamo qui
per i tuoi ringraziamenti, orco. I nostri re hanno deciso di
mandarci qui senza spiegazioni. Pretendo delle risposte, o non
resterò un secondo di più a questo patetico
incontro». Schietto, diretto e altezzoso, tipico di un elfo.
Nonostante, in rare occasioni, avesse combattuto al loro fianco non
riusciva ancora ad abituarsi ai loro metodi.
Per fortuna la risposta dell'orco riuscì ad
ammutolirlo. « Il problema è proprio
questo» rispose tranquillamente «Non sono stati i
vostri re a decidere, ne avrei preso io un incarico di tale importanza.
Voi vi trovate qui per volere degli spiriti».
Mentre Thrall parlava,
Berethorn ne approfittò per studiare gli altri presenti in
quel luogo, notando, in un continuo incrociarsi di sguardi,che non era
l'unico a farlo. A giudicare dalla corporatura e dall'equipaggiamento
l'orco doveva essere un guerriero, mentre il troll e il worgen dovevano
essere assassini professionisti, visti gli abiti in cuoio e le corte,
ma affilatissime lame. Il draeneo aveva poggiata sulla schiena una
maschera tribale che lo riconosceva come shamano della sua
tribù, mentre probabilmente l'elfo della notte e il tauren
dovevano essere druidi, poiché anche da quella distanza
avvertiva il forte legame che si creava tra loro e la natura intorno.
Per quanto riguarda gli altri, indossavano elaborati vestiti di tessuto
e in alcuni casi si riusciva anche ad intravedere un bastone. Magi,
forse anche sacerdoti o stregoni, lui non riusciva a notare alcuna
differenza quando essi non lottavano, anche se li aveva sempre
disprezzati poiché durante le battaglie si limitavano a
restare a distanza di sicurezza e lanciare incantesimi.
Fu molto più felice quando vide il lupo che restava vicino
al nano. Essi erano famosi per le loro abilità da
cacciatori, e più di una volta la sua vita era stata salvata
dalla freccia di un nano.
«Ognuno di
voi è stato scelto per questa missione, e non vi trovate qui
per volere del caso, ma del destino» continuò
«Le vostre abilità, i vostri cuori, il
vostro passato. Tutto probabilmente doveva portarvi a questo, anzi, ne
sono sicuro». La sua spiegazione però non convinse
molti di loro, ma fu il draeneo il primo a rispondere « Da
shamano anch'io ho avvertito confusione e paura negli spiriti, ma non
crede di esagerare con quest'affermazione? Parla di questa missione
come se ne dipendessero le vite di tutti, ma non sappiamo neanche cosa
dovremmo fare e dove andare».
L'orco iniziò una fragorosa risata, mentre due enormi figure
spuntavano dall'orizzonte coprendo il sole e facendo calare di nuovo le
tenebre. «Non dovreste preoccuparvi di dove, ma di
quando».
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