L’aereo si avvicinava a casa in una velocità incontrollabile, lo avrei voluto fermare, dovevo spiegare ai miei genitori che avevo incontrato un ragazzo in Africa, che mi ci ero fidanzata e soprattutto sposata: “Mamma, sono una mamma.” Non ero pronta, Martin era al mio fianco, lui credeva andasse tutto bene, ma non sapeva proprio nulla, anzi nessuno sapeva di lui, un perfetto estraneo che doveva essere apprezzato come un genero, o quasi un figlio. Cosa potevo dirgli? “Papà, mamma sono sposata, ma non ve l’ho detto, a proposito vivremo qui!” Dovevamo stare momentaneamente da loro, io lui e la sua fogliolina Olivia di quasi quattro anni di cui non ne conoscono l’esistenza né i miei genitori né i miei fratelli né nessuno che conosco. Era difficile, non potevo più essere una bimba infantile, non potevo comportarmi più come Denise Robinson, oramai ero diventata Denise Kendall e mi dovevo comportare come tale. Dovevo diventare matura all’improvviso.
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