RAGAZZO STRANO E RAGAZZO COMPLETO
La pioggia picchettava insistentemente contro il vetro del
finestrino della camera.
Era notte fonda.
Qualcuno dormiva, senza emettere alcun rumore, un sonno
tranquillo e leggero.
Al bagliore di un lampo il ragazzo si svegliò. Si alzò a
sedere di scatto, quasi qualcuno avesse sostituito al morbido cuscino di piume
un vassoio pieno di schegge di vetro.
Il giovane maledisse quel
temporale, e quelle tende scure che non erano state tirate e che non erano
quindi state in grado di proteggere il suo sonno.
Si alzò, camminando a piedi nudi, sul freddo marmo della
stanza, senza che questa sensazione lo turbasse minimamente.
Un secondo lampo, quando lui era in prossimità della
finestra, lo illuminò.
A prima vista pareva un ragazzo qualunque, il fisico non
troppo asciutto ne muscoloso, altezza non esagerata.
Ma osservandogli il viso si potevano notare i suoi strani capelli di un blu
intenso, colore alquanto improbabile. Ancor più improbabili erano i ciuffi
celesti che a tratti coprivano stupendi occhi color carminio, gli stessi che
ora scrutavano la strada sotto casa sua, come inondata dal classico temporale
estivo, che riempiva l’aria di quell’odore di umidità che gli era tanto caro,
che gli portava la mente al passato. Lui era un Ragazzo Strano.
Una mano dalla candida pelle poggiò sulla tenda destra,
l’altra sulla tenda sinistra.
Ricacciando indietro i ricordi così come le sue mani
tiravano le tende, il ragazzo, nuovamente immerso nel buio, tornò a dormire.
Un attimo dopo che la finestra venne
oscurata dalle tende, mentre ancora la pioggia picchiettava, da dietro l’angolo
comparve un ragazzo.
Aveva capelli color del fuoco, occhi color del ghiaccio,
pelle chiara come l’alba, labbra color del sole al tramonto,.
Ogni cosa che viveva in lui sembrava avere il suo opposto, sembrava un Ragazzo
Completo.
Senza badare alla pioggia che cadeva bagnandoli capelli
appariscenti e viso pallido, il ragazzo si diresse verso l’abitazione. Rigolini d’acqua sporca cadevano sulla pelle limpida, gli
occhi fissarono il campanello. La mano destra si solleva, l’indice si tende, il
campanello suona.
Alla porta rimane, completamente fradicio, il Ragazzo
Completo.
Il Ragazzo Strano ancora una volta maledisse
quella notte che sembrava burlarsi di lui senza lasciarlo dormire. Ancora i
piedini scalzi premono sul marmo, mentre la luce elettrica si accende, portando
la sua pelle alla luce in tempo fin troppo breve. Scese le scale, il Ragazzo
Strano, massaggiandosi la nuca, quasi fosse quella
l’origine della sua insonnia.
Ignaro aprì la porta.
Dinnanzi a lui il Ragazzo Completo sostava bagnato,
guardandolo triste, penetrandolo con i suoi occhi congelanti.
Il Ragazzo Strano sgranò i sanguineo occhi
sorpresi dopo tempo, il Ragazzo Completo lo abbracciò.
Entrambi caddero a terra.
“Yuriy?” chiamò il Ragazzo Strano
“Kay…”rispose il Ragazzo Completo.
“Che fai qui fradicio?” domandò il Ragazzo Strano
abbracciando dolcemente l’altro, come se gli potesse sfuggire da un momento
all’’altro.
“Volevo rivederti…senza di te mi sentivo a metà.” Mormorò fra le sue braccia il Ragazzo Completo.
Il Ragazzo Strano lo osservò per qualche istante, chiuse la
porta con un calcio.
“Non saremo mai soli…io sono con te e tu sei con me.
Normale. Due normali innamorati.”
Ironia della sorte, il Ragazzo Completo era diventato il
Ragazzo a Metà, quello Strano un Ragazzo Normale.
Ma si sa che l’amore sconvolge
le cose…
Ok, questa è una delle prime fic che scrissi e fa parte dell’universo beyblade…in questo computer ce ne sono tante altre, ma mi
vergogno di mettercele perché sono troppo vecchieXDD
Ok, se anche vi ha fatto schifo,
ditemelo…ma commentate XD