Future Fish

di lucy_tennant
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~Angolo Autrice~

Salve lettori! Grazie per aver aperto la mia storia e per aver anche solo pensato "toh, proviamo a leggerla" *^*
mi fate sentire importante hahahah
un avvertimento, prima di dare il via a questa demenzialità a livelli mai visti: la storia è il sequel di "I'm the Captain of the twelfth", quindi vi prego almeno di leggere l'epilogo di quella ff, così da capirne l'ambientazione ed i personaggi :3
grazie ancora
un bacione a tutti :*

Lucy








-Seriamente mamma, non riesco a capire il perché di questa tua decisione- dissi, con un tono di voce più pacato possibile.
-Oh, sono più che sicura che vivere per un po' nel mondo umano ti farà più che bene.... E poi avrai un'istruzione più completa- rispose lei, avvicinandosi a me e sorridendo.
Pur essendo mia madre riusciva a mettermi in soggezione, dall'alto della sua posizione di Comandante Generale delle brigate del Gotei 13.
-Ma perché non posso andare all'Accademia come tutti gli altri?!- protestai.
-Aki, Mizu e Noriko vanno già alla Karakura High School-.
-Grazie al cavolo, nessuno di loro è figlio di due shinigami, tra l'altro entrambi Capitani.... Per di più l'unico dei tre dotato di una forza spirituale consistente è Aki, che è un Quincy....-.
-Ce l'hai proprio a morte con Mizu, eh?- ridacchiò, prima di sistemarmi il colletto della camicia bianca e la cravatta rossa -Fatti accompagnare da tuo padre, ti lasciamo il negozio.... Non lo demolire, mi raccomando.... Sai benissimo quanto Kisuke ci tenga! Se hai bisogno, saremo a portata di una farfalla infernale.... Mi dispiace non poterti portare sulla Terra, ma in questo periodo ho un sacco di impegni fra reclutamenti e problemi tra Brigate che non ho il tempo neanche di respirare....-.
La nostra conversazione venne interrotta da un messaggero inviato dal Capo dell'Istituto di Ricerca e Sviluppo.
-Mi spiace disturbare la sua conversazione, Comandante, ma il Signor Kurotsuchi vuole informarla del fatto che ha riscontrato l'ennesima anomalia- disse l'uomo.
-Come puoi vedere....- sbuffò, prima di rivolgersi allo shinigami appena arrivato -Arrivo subito, avvisa il Capitano Urahara che sua moglie ci terrebbe a vederlo fuori da quel laboratorio per accompagnare il figlio sulla Terra-.
Poi mi guardò di nuovo, dandomi un bacio sulla fronte.
-La divisa scolastica ti dona, sai?- chiese, prima di sparire assieme al messaggero, usando lo shunpo.
Sospirai, aspettando mio padre, che non tardò a presentarsi, chiaramente coi capelli incasinati, l'haori al contrario ed una pallina arancione in mano.
-Vedo che sei già entrato nel gigai nuovo che ti ho costruito- esordì - Come ti sembra?-.
Mi stiracchiai prima di rispondere.
-Perfetto come al solito-.
Mi girò attorno, dando un'ultima controllata alla sua creazione.
-Fantastico, mi è uscito proprio bene.... Comunque, tornando a cose serie!- mi lanciò un mazzo di chiavi, che presi al volo -Sono quelle del negozio, trattalo bene....-.
Sorrisi.
-Grazie papà-.
-Mo' vai.... E, se tua madre chiede qualcosa, io ti ho accompagnato sulla Terra e non mi sono ASSOLUTAMENTE rinchiuso di nuovo dentro al laboratorio. Okay?-.
Ridemmo.
-Decisamente- risposi, aprendo un passaggio per il mondo umano ed entrandovici, salutando con la mano il genitore.
Dalla parte opposta del portale mi attendeva l'Urahara Shoten.
Era esattamente come l'ultima volta che l'avevo visto: negli ultimi sei anni non era cambiato affatto.... Anzi, oserei dire, negli ultimi 130 anni non aveva subito praticamente alcuna modifica....
Aprii la porta scorrevole all'entrata, al di là della quale Tessai stava dando una spazzata per terra.
Era rimasto l'unico che ancora viveva lì, Jinta e Ururu frequentavano entrambi l'università ed erano alla ricerca di un lavoro che avrebbe soddisfatto le loro aspettative.
-'Giorno Tessai- borbottai, passandogli accanto e tirando dritto per la camera dei miei.
-Buon giorno signorino-.
La conversazione non durò a lungo visto che mi rinchiusi immediatamente nella stanza che avevo acquisito.
Mi sdraiai sul futon, lanciando la valigia in un angolo e sbuffando.
L'indomani ci sarebbe stato il mio primo giorno di scuola, al contrario dei miei amici, Aki, Noriko e Mizu, che frequentavano già la Karakura High School da quasi un anno.
Uscii dal gigai e posai la asauchi accanto al giaciglio, sdraiandomi e guardandola sbuffando.
Non ero ancora riuscito a sentire la sua voce: non mi aveva ancora detto neanche la minima parola.
Prevedevo che sarebbe stato un lungo cammino quello che mi avrebbe portato allo shikai ed alla fine, al bankai.
Mi addormentai poco dopo con il sorriso stampato sulla faccia, sognando una spada figa, con un rilascio altrettanto stupendo e degli attacchi da lasciare senza fiato.




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