Baci rubati e respiri sulla pelle

di Emily Kingston
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Baci rubati e respiri sulla pelle
 
 
Ti sei sempre lamentata che la tua vita a Storybrooke fosse troppo spericolata; troppo piena di imprevisti, pericoli, menzogne, false sicurezze. Adesso che ti trovi nella Foresta Incantata, però, ti rendi conto di quanto sia sicura Storybrooke al confronto.
Adesso che sei nella Foresta Incantata, ti rendi conto di quanto Storybrooke, per te, non sia altro che casa. Proprio come diceva Neal: casa è quel posto che ti manca quando non ci sei.
Sei appena fuggita dalle prigioni del palazzo di Regina, hai appena visto morire tua madre e hai appena scoperto che si era solo trasformata in una coccinella per sfuggire alle fiamme. E adesso è qui, viva, davanti ai tuoi occhi.
“A cosa stai pensando, Swan?”
La voce di Killian ti giunge inaspettata, come se, per un istante, ti fossi dimenticata di lui.
“Niente in particolare,” menti.
Improvvisamente ti rendi conto che non sei felice solo perché tua madre è viva e riuscirà a innamorarsi di tuo padre. C’è anche un altro piccolo, grande motivo.
Senti la schiena scontrarsi con il tronco dell’albero, Killian che incombe su di te. Perché deve sempre finire così, tra voi due?
“Sono felice che tu non sia rimasta nelle prigioni, Emma.”
Alzi lo sguardo e incontri i suoi occhi. Così blu, così profondi, così tuoi.
Tu e Killian siete solo baci rubati e respiri sulla pelle, eppure senti che i suoi occhi ti appartengono, che è te che vogliono guardare. Ha ammesso di amarti, ma ci stai credendo solo adesso, in questo istante.
“Grazie per… essere venuto a salvarmi, Killian.”
Non è lui a chiederti un bacio di ringraziamento. Non è lui a baciarti per farti ritrovare chissà quale ricordo perduto. Non è un incantesimo che vi costringe a farlo, per salvare la vita a qualcuno. Non sei tu a baciarlo per distrarlo dai tuoi secondi fini.
Vi baciate perché ciò che volete è diventare baci desiderati, bramati. Volete diventare carezze, sorrisi, sguardi sinceri.
“È stato…” sussurri, quando lui si allontana.
“Uno sbaglio? Qualcosa da non ripetere?” ti domanda, ricordando le tue parole sull’Isola che non c’è, dopo il vostro primo bacio.
Apri la bocca per parlare, ma non fai in tempo.
“Principe Charles, principessa Leila,” vi chiama David, la mano posata sull’elsa della spada. “Sarete stanchi, perché non andate a riposarvi? Farò io il primo turno di guardia.”
Annuite e le parole che volevi dire ti restano sospese sulle labbra, non dette.
Guardi Uncino e speri che capirà. Speri che capirà che quel bacio non è stato né un errore né qualcosa da non ripetere. Quel bacio è stato, semplicemente, tutto quello che desideravi.  

 
 




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