Dal Diario Di Una Sopravvissuta

di MarsBlame
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Si diffonde un urlo, nell’aria.
E’ il mio.
E’ la condanna di noi Urlatori. Di noi non morti.
Siamo intrappolati in questo mondo per sempre. Destinati ad essere squarciati da sopravvissuti per poi rinascere ancora e ancora.
Non c’è tregua.
Non c’è via di scampo.
Non c’è modo per non urlare.
E’ il virus che prende controllo del mio corpo, diffondendosi sempre di più.
Il virus urla, si dimena, uccide e attacca, mentre io rimango ad osservare quello che faccio, senza poterlo controllare.
Le persone pensano che noi umani siamo morti, ma non è così. Noi siamo dentro, impotenti.
E’ una specie di tortura, la nostra.
Siamo stati troppo deboli in vita per proteggerci da infetti incontrollabili.
E’ sempre lo stesso ciclo. Arriva un gruppo di sopravvissuti, ci uccide e noi rinasciamo.
E rinasciamo.
E rinasciamo ancora.
Vorrei poter morire per sempre.
Vorrei poter rimanere inerte sul pavimento per sempre.
Sconfitta da quelli, che una volta, erano miei compagni.
Uccisa da colpi di pistola o accetta.
Ma sono condannata.
Condannata ad una vita eterna.
Ho fatto un patto con la morte, quando ho lasciato che mi mordessero.
E questo patto è irreversibilmente chiuso.




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