Brofist!

di Raiso
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Finalmente. Il sogno di una vita si era avverato. Tutte quelle fatiche, tutte quelle sconfitte finalmente erano state ripagate. Taiga Kagami era finalmente negli NBA. Era in America e questa era la sua prima partita. Era seduto sulla panchina tra i suoi pensieri senza ascoltare l'allenatore, si chiedeva se ce l'avrebbe fatta ora senza i suoi fidati compagni, Hyuuga Junpei, Mitobe, Koga, Teppei e tutti gli altri, ma il più importante era la sua ombra: Kuroko Tetsuya. Ce l'avrebbe fatta senza di lui o sarebbe sprofondato? Questi erano i pensieri che lo affliggevano.

Entrarono in campo, Taiga Kagami, numero dieci, andò subito di fronte al suo “uomo” al centro del campo. L’arbitro fischiò e lanciò in aria il pallone, Kagami lo seguì ma se lo fece fregare dal suo marcatore, un ragazzo di colore alto almeno due metri, ma il problema non era questo, era che Kagami non stava ragionando.

Subitò si gettò contro l’avversario per tenerlo lontano dall’area del terzo tempo ma la penetrazione nemica ebbe effetto, Kagami però prontamente saltò e oppose resistenza alla schiacciata avversaria. Prese la palla e corse verso il canestro nemico ma invece che guardarlo il suo sguardo era rivolto a terra. Solo quando lo alzò notò un ragazzo tra gli spalti dai capelli azzurri: era Kuroko!
Kagami fece un sorriso e guardandolo sussurrò: “Kuroko bastardo! Ora ti faccio vedere chi è lo scarso!”
Accelerò la corsa deciso, fissava l’anello metallico, saltò prima dell’area del terzo tempo e elevandosi fino al cesto sbattè con violenza le mani sull’anello infilando la palla dentro e segnando due punti. Fischi e trombette da tutte le parti, i telecronisti dicevano: “Ed ecco che Kagami Taiga, un giocatore proveniente dal Giappone segna i suoi primi punti della stagione!”

Si fece al lato del campo, sorrise e guardò Kuroko che ricambiò il sorriso, al suo fianco c’erano tutti gli altri, compresa Riko Aida! Kagami alzò il pugno verso Tetsuya che fece lo stesso in onore dei tempi in cui giocavano ancora insieme, in cui ad ogni canestro si battevano il pugno!
 

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Angolo dell’autore.
Eh insomma, mi andava di scriverla!
Forse c’è qualche errore, ma dettagli.




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