Capitolo 1. Un matrimonio per tornare in pista
Guido
è nel bar del convento,
abito elegante, blu scuro, papillon, camicia bianca immacolata, capelli
gelatinati, cammina e sembra piuttosto nervoso. Davide è
seduto a uno dei
tavolini e sta colorando un disegno. (Suor Angela) “Senti tu
hai deciso di consumare il
pavimento a furia di andare avanti e indietro?” gli chiede la
consorella per stemperare il nervosismo del professore.
(Guido)
“Senta Suor Angela non ci si
metta anche lei, eh! Buono si, ma questo è troppo!
E’ mezz’ora che aspetto, io
quando do un appuntamento sono puntuale, io!”
(Suor
Angela) “Azzurra no, non proprio!”
Guido
la guarda di traverso
“Hai
ragione lei è molto ritardataria, lei” continua il
suo discordo la suora.
Entra
Margherita e fischia “Aspetti Azzurra, si stava sistemando i
capelli, a che ora
avevate appuntamento?”
(Guido)
“Trentacinque minuti fa!”
(Margherita)
“Allora ancora dieci minuti e
arriva?”
(Guido)
“Come dieci minuti?” poi guarda la religiosa che
pulisce un tavolino
“Suor Angela!”
(Suor
Angela) “Eh! E che vuoi da me? Diciamo che con Azzurra
è così. Noi le
diamo appuntamento tre quarti d’ora prima
dell’orario previsto e lei arriva al
momento giusto!”
(Guido)
“Eh no, eh no, io me ne vado, adesso basta”
(Suor
Angela) “No Guido aspetta,
aspetta non la mollare lei ci tiene tanto a questo
matrimonio” cerca di
convincerlo la suora.
“Eccomi
qua!” Azzurra entra in sala. E' davvero uno schianto. Indossa
un abito nero a fascia, corto, seno in rilievo e gambe in bella mostra,
con
completo di borsa e scarpe rosa shocking! Capelli mossi e raccolti ai
lati,
appuntati con un fermaglio fatto di piccoli Swarovski!
“Tesoro
ma come sei
bella!” la accoglie suor Angela
“Mamma
mia, sei davvero una principessa!” le
fa eco Margherita.
Guido
la guarda smarrito e non profferisce parola!
(Davide)
“Azzurra…
Azzurra ma se sei così bella al matrimonio si innamorano
tutti di te?”
“Magari
nano, magari, diciamo che questo è l’evento
giusto, a questo matrimonio ritorno
in pista, è la mia occasione!”
“Adesso
andiamo” la richiama Guido infastidito
“Che sei già in ritardo di 45 minuti”
(Azzurra)
“In ritardo? Ma quando mai! Io… Io sono
sempre puntuale, lo sanno tutti!” Davide ride e Guido la
precede dirigendosi
fuori verso il taxi.
Quando
arrivano in chiesa, la
cerimonia è ancora in corso di celebrazione, quando entrano
molti si voltano a
guardarli e soprattutto i maschietti indugiano lo sguardo su di lei!
Guido
tossisce e le si accomoda accanto quasi per proteggerla dagli sguardi
inopportuni.
Al
lancio del riso fuori dalla
chiesa, Azzurra saluta e incontra tutte le sue (ex e presunte) amiche,
si
aggancia al braccio di Guido e quasi lo stritola “Ehi, ehi
così mi fai male”
(Azzurra)
“Scusa, però ti prego sorridi, ti prego, fingi di
amarmi follemente”
(Guido)
“Ma si può
sapere cosa gli hai raccontato?”
(Azzurra)
“La verità, che stiamo insieme e che tu non
puoi fare a meno di me”
(Guido)
“Si, certo, la verità proprio!”
(Azzurra)
“Oddio, Chanel! Sta
venendo proprio qui, oddio!”
(Guido)
“Ma chi la stilista? Ma non è morta?”
(Azzurra)
“Ma certo
che è morta! Infatti lei è Ila, però
noi la chiamiamo così perché si occupa di
moda, sa sempre tutto in fatto di tendenza, insomma di solito non si va
a un
matrimonio senza avere un suo parere sull’abito! Ed io non la
chiamo più da 6
mesi, mica le posso chiedere cosa mi devo mettere in
convento!”
“Azzurra
Leonardi che piacere vederti cara!”
(Azzurra)
“Ciao Chanel, è un piacere anche per me,
lui è…”
“il
professor Guido Corsi” la interruppe lei e a lui non fecero
aprire
bocca “lo sanno tutti mia cara che state insieme”
“Ecco!”
disse soltanto Guido.
La
ragazza presunta intenditrice di moda la squadrò da capo a
piedi e Guido vide Azzurra impacciata come se
stesse sostenendo un esame “Però! Raffinato non
c’è che dire! Elegante, ben
portato, ma nero Azzurra mia! Ad un matrimonio non si va mai vestiti di
nero ne
di bianco! Almeno visto che è un ricevimento giornaliero sei
stata brava a non
presentarti in abito lungo, come ha fatto quella sfigata della figlia
dell’ingegner De Benedictis, stavolta mi sente, gliene devo
dire quattro
assolutamente! Buon proseguimento piccioncini!”
Lui
si voltò e Azzurra gli mandò
un bacio “Grazie… grazie! Ho passato
l’esame con Chanel! YUUUU!”
(Guido)
“Ma voi siete tutte matte sul
serio! Ma dove sono capitato? Intanto tu da domani dici a tutti che ci
siamo
lasciati e che non stiamo insieme altrimenti se lo viene a sapere
Beatrice si
mette male Azzurra! Io ti ho solo fatto un favore, non ti ho consentito
di
riempire tutta Modena di bugie su di noi!” alzò il
tono della voce.
(Azzurra)
“Shhhh! E non gridare, mamma mia!
Non ti preoccupare domani metto un post su facebook e sistemo tutto io!
E poi
non preoccuparti tutta la gente che c’è a questa
festa ha frequentato
l’università solo per convalidare gli esami e fare
la seduta di laurea, non c’è
nessun punto comune con Miss Moscetta! Non lo scoprirà
mai!”
(Guido)
“Eh lo spero!” grugnì lui.
“Azzurra,
ma sei bellissima, ma
come ho fatto a farmi sfuggire un’occasione
così!” le disse un ragazzo
avvicinandosi con fare sbruffone.
“Eh,
come hai fatto a farti
sfuggire un’occasione così, ma si sa come si dice
ogni lasciata è persa!”
rispose Guido per lei e lo fece allontanare “E comunque non
credevo che andare
in giro con te, significasse lottare nella giungla!”
(Guido)
“In che senso? Nonostante
sei accompagnata da me, non ti levano gli occhi di dosso, ci provano
senza
ritegno, secondo me è colpa del vestito!”
(Azzurra)
“Perché cos’ha il mio vestito?”
(Guido)
“Ha
troppo poco, ecco!”
(Azzurra)
“Ma se l’ho pagato 300 euro!”
(Guido)
“Non ho detto che l’hai
pagato poco, ma che è troppo scollato, troppo corto, ti
copre a malapena quello
che c’è da coprire!”
(Azzurra)
“Il mio vestito è perfetto, l’ha detto
anche Chanel! E poi
mi hai aiutato tu a sceglierlo, di cosa ti lamenti!”
(Guido)
“Io? Ma che dici?”
(Azzurra)
“L’altro giorno in giardino, ti ho chiesto se
dovevo prenderlo corto per
lasciare scoperte le gambe o scollato per il seno!”
(Guido)
“Veramente io non ti ho risposto
e tu a quanto pare hai fatto tutte e due!” disse lui
guardandola “Non fa una
piega!”
“Zuzù!”
“Camy?”
si avvicinarono e fecero
gli auguri agli sposi.
(Camilla)
“Adesso facciamo la foto, ho
deciso di fare le foto con tutte le coppie di amici singolarmente e poi
dopo
voglio fare il lancio del bouquet qui sul piazzale della
chiesa!”
(Azzurra)
“Ah bene,
bene!”
(Camilla)
“Ovviamente ti voglio in prima fila, magari lo raccogli tu e
i prossimi
potreste essere voi!” A Guido stava venendo un colpo,
cominciò a tossire
nervosamente e dovette allentarsi il colletto della camicia.
Al
lancio del bouquet fu un’altra
delle invitate a prenderlo, facile, si sarebbe sposata il mese dopo!
Lui la
trovò circondata da due o tre ragazzi che scherzavano e
flirtavano con lei.
(Guido)
“Azzurra, cara, credo che sia
arrivato il momento di andare!” Era particolarmente irritato.
Salutarono e si
avviarono. “Se per domani non smonti questa storia che stiamo
insieme, non
rispondo di me Azzurra e stavolta non ci sarà suor Angela
che tenga!”
(Azzurra)
“Ahhh! Ti
ho detto di stare calmo, stai calmissimo, guarda! Certo che dico che ci
siamo
lasciati, ma che ti credi, venire qui ha alzato tantissimo le mie
quotazioni!
Guarda qui, contatti, email, cellulari, bigliettini da visita, da
domani saprò
io come farmi consolare! Sarò la più figa di fine
anno!” Lui la guardò
scrollando la testa. “Anzi devo mettere un post anche
su twitter, si si si e devo mandare un messaggio su whatsapp, per
forza!”
Mentre
scendevano le scale della
chiesa, ai cui piedi c’era un taxi ad aspettarli, Azzurra
dovette aggrapparsi
nuovamente a lui.
(Guido)
“Che succede adesso?”
(Azzurra)
“Le scarpe”
(Guido)
“Chi viene per giudicare le
scarpe direttamente Prada?”
(Azzurra)
“No… ahi, la scarpa, cavolo, mi si è
rotto il
tacco!”
(Guido)
“Eh si, mi dispiace, ti sei fatta male?”
(Azzurra)
“No… no… ma adesso come faccio
a camminare?”
(Guido)
“Appoggiati, su piano, su!”
Erano
così vicini ed era bello
essere accompagnata così amorevolmente da lui, ma Guido
sapeva essere dolce,
disponibile, accomodante e al tempo stesso formale, freddo e
distaccato, quando
furono in taxi, fu chiamato dal rettore e liberatosi dal papillon si
fece
lasciare direttamente all’università. Lei
tornò al convento scalza e un po’
sconsolata, ma poi le si illuminò il viso, dal giorno
seguente doveva usare le
informazioni ricevute a quel matrimonio a suo vantaggio, una lista di
pretendenti ecco cosa avrebbe fatto!
Conoscersi
è la regola, riconoscersi è raro, non perdersi
è la
splendida eccezione.
Massimo
Bisotti
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