Preghi per noi, Padre

di lapoetastra
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Da Lorenzo Carcaterra


Salve, Padre.
Lei ci ripeteva sempre che un uomo non deve avere paura.
Ma io ce l'ho.
Di cosa?, mi chiederà.
Di soffrire?
No.
Tanto ormai ci ho fatto l'abitudine.
Di morire?
No.
Anzi, sarebbe una liberazione, per me.
Di perdere qualcosa?
Sì.
La speranza.
La speranza di uscire integro nel corpo e nell'anima da qui.
Di tornare come se niente fosse dalla mia famiglia.
Di dimenticare.
Di andare avanti, in qualche modo, e farmene una ragione.
Quando è venuto a trovarmi, la scorsa volta, mi ha detto che sono dimagrito molto.
"La cucina non è come quella di casa", le ho risposto.
Chiedo scusa, Padre, perchè le ho detto una bugia.
Succedono cose brutte, qui al Wilkinson.
Cose che non potrò mai scordare, che mi seguiranno come ombre anche nel luogo più luminoso.
Ogni giorno è sempre peggio.
E io ho paura, Padre.
Lei ci ripeteva che un uomo non deve averla.
Ma io non sono un uomo.
Non più, ormai.
Ora sono solo un burattino, un giocattolo, nelle mani delle guardie.
La imploro, Padre, preghi per me.
E' l'unica cosa in grado di darmi ancora un briciolo di speranza.
 




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