Quella
mattina Koyuki venne svegliata da dei dispettosi raggi. Il sole, quella
mattina, splendeva meravigliosamente. Strofinandosi gli occhi, Furihata
si sdraiò sulla schiena. Meditò qualche attimo se
uscire dal letto, mentre riprendeva sensibilità della gamba
destra intorpidita.
Si girò di nuovo sul fianco, in direzione di
Akashi stavolta, in cerca di qualche carezza mattutina. La sua mano,
però, cadde pesantemente sulle lenzuola, costringendola ad
aprire di scatto gli occhi e alzarsi.
Hidenori non c’era.
Con calma, Furihata fece scivolare le gambe fuori dal letto.
Dalla luce che filtrava attraverso le tende, doveva già
essere abbastanza tardi. Strofinandosi nuovamente gli occhi e
lasciandosi andare a uno sbadiglio, la donna si infilò i
vestiti e si spazzolò i capelli. Si affrettò, in
quanto il piccolo Shin probabilmente aveva bisogno di fare colazione.
Con calma Koyuki scivolò fuori dalla stanza che
condivideva con la donna amata, dirigendosi verso la stanza del proprio
figlio. Poco prima di aprire la porta, però, si
trovò a bloccarsi.
Da dietro di essa, la donna sentiva una voce cantare. Non
riusciva a sentire bene le parole, ma coglieva il loro significato.
Era una ninna
nanna. Una di quelle che lei cantava al proprio figlio
prima di addormentarsi. Ma la voce, non era la sua.
Era una voce che conosceva fin troppo bene. Cercando di fare
il più silenziosamente possibile, Koyuki si
affacciò dallo spiraglio.
Ciò che vide per poco non la fece squittire dalla
gioia. C’era Hidenori, in quella stanza. Ma non come al
solito – quando si intrufolava lì pensando di non
essere vista. Teneva tra le braccia il loro bambino passeggiando per la
stanza, cantandogli con voce dolce. Shin le sembrava tranquillo,
nonostante emettesse qualche mugolio.
Nel vederlo, Hidenori sorrideva, cullandolo leggermente tra
le sue braccia. Quando smetteva di cantare, il bambino apriva gli occhi
e la guardava quasi con disappunto. Allora Hide sorrideva,
riprendendo la sua attività.
Non c’era immagine più bella, a detta
di Koyuki, che si beò di quella scena per qualche minuto,
prima che Shin iniziasse a piagnucolare. Era di sicuro la fame.
« Koyuki, vieni. » imbarazzandosi per
essere stata scoperta così platealmente, la donna
aprì la porta rivelando la sua figura.
Alzando di nuovo lo sguardo, Koyuki scoprì che
Akashi era molto più in imbarazzo di lei. La donna, non
appena Koyuki fu abbastanza vicina, le lasciò il bambino in
braccio, sussurrando qualcosa a proposito della colazione.
Koyuki sorrise, osservando un po’ la
perplessità di Shin.
« Hai una mamma un po’
tsundere, né? »
Salve!
Lo dicevo, io,
che mi sarei presentata! Ma tranquille, per ora questa è
l'ultima della serie.
Ora come ora,
dovrei concentrarmi sulle long.
Anche questa
è ispirata all'ormai famosissimo (<3) Omegaverse di mughetto
nella neve,
e c'è nuovamente genderswap, stavolta niente smut ma solo
fluff. (Mi sembra di parlare una lingua molto strana)
Insomma, spero
che piaccia! *^*
|