Avvertenze: Nonostante la fanfiction sia una Aslan/Lucy non c’è ASSOLUTAMENTE nulla che alluda ad un anomala relazione amorosa tra i due. Anzi, tutt’altro.
Questa fanfiction, dunque, non è bestiality. Per niente.
Incubi Notturni
Lucy Pevensie, la Valorosa Lucy Pevensie, ansimava e muoveva morbosamente le gambe avanti e indietro, allontanando di volta in volta il lembo della coperta dal suo esile corpo.
Spostò il braccio di qualche centimetro, sperando di trovare la mano di sua sorella Susan, ma, appena il palmo venne a contatto con il freddo pungente del lenzuolo, si ritrasse subito.
Involontariamente, la bambina si rannicchiò, avvolgendo le ginocchia con le braccia, come a volersi scaldare da sola.
Fuori si gelava e il vento faceva sbattere i rami degli alberi contro i vetri delle finestre, provocando dei rumori raccapriccianti.
Lucy rimpiangeva i prati verdi e il sole cocente di Narnia. Sospirava, ricordando delle lunghe giornate passate a giocare con gli alberi e con tutti quegli animaletti carini che vivevano allegramente il quel posto fatato.
Con l’ingenuità e la purezza che solo un bambino poteva avere, la piccola Pevensie iniziò a piangere e il suo corpo fu scosso da leggeri tremiti.
All’improvviso, sentì come se qualcuno le stesse sussurrando parole in una lingua che non conosceva, eppure la bambina riusciva comunque a capirne il significato.
“Dormi, piccola Lucy. Dormi” dicevano, dolci e rassicuranti.
- Non lasciarmi sola – disse, senza neanche pensarci, la bambina.
- Tu non sei mai stata sola – rispose quella voce, con lo stesso tono eufonico di prima.
Lì per lì, Lucy non seppe dire con precisione chi fosse stato a parlare, per via della totale oscurità che avvolgeva la camera. Probabilmente con il suo frignare aveva svegliato Peter o Ed. Ma questo non le importava.
Come rassicurata dal fatto che ci fosse qualcuno insieme a lei, che non doveva combattere da sola contro la lugubre notte, si asciugò gli occhietti bagnati, strofinandoli contro il pigiama rosa che le aveva regalato la madre e stette in silenzio, riuscendo finalmente a prendere sonno.
Il mattino dopo, svegliatasi con un gran senso di gioia, si mise a correre verso la stanza dei suoi due fratelli, adiacente a quella dove lei dormiva con Susan.
La bambina li trovò intenti a vestirsi per andare a scuola e, senza alcun preavviso, si gettò nelle braccia di Peter che la guardava con aria interrogativa.
- Grazie – asserì Lucy con timidezza, dopo aver liberato il fratello maggiore dalla sua calorosa stretta.
- E grazie anche a te, Ed – aggiunse in seguito, regalando ai due ragazzi Pevensie un sorriso che sapeva di dolce, di tenero, di abbracci, di taciti accordi. E ancora, quel sorriso sapeva di vita, di avventura, di sogni, di amore.
Peter ed Ed continuavano a non capire il motivo di tutte queste attenzioni nei loro confronti, ma di fronte al visino poco colorito e sorridente della loro sorellina, di fronte a quegli occhi chiari che avevano conosciuto la gioia e il dolore, l’odio e l’amore, si sciolsero, scambiandosi uno sguardo complice. Erano finalmente riusciti a trovare il giusto equilibrio, felici e liberi da ogni preoccupazione.
A Narnia, sul volto di Aslan si delineò pian piano un giocondo sorriso.
Arrivederci, piccola Lucy. Arrivederci.
N/A
Non guardatemi così!
Questa fanfiction DOVEVO scriverla, nel bene e nel male, visto che mi è stata lanciata una sfida. XD
E’ dedicata con tutto il mio piccolo cuoricino (*-*) a quella maledettah della mia cugina, Glowen, con la quale passo pomeriggi indimenticabili su msn. XD
Questa fanfiction stessa – che non è assolutamente bestiality! -, infatti, è parto di una nostra conversazione malatamente perversa. XD
Ti voglio bene. *_*
Lupus.
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