Break
the Silence
Ma
come cazzo avrò fatto ad ammalarmi così brutalmente e
pesantemente? Ho la febbre da circa una settimana e mezzo e non
accenna a scendere; ho dovuto incaricare Sammy di portare il
certificato medico nel mio posto di lavoro perché sono un
cadavere.
Ora
mi trovo a letto, con le coperte tirate sino al mento, un panno
bagnato sulla fronte e la febbre a trentotto e sette; mi sembra di
morire! Non accenna a passare ed io non ho più la pazienza per
sopportarla ancora.
In
questo momento c'è mio fratello in casa che si prende cura
della mia persona perché io sono troppo malconcio anche solo
per capire che ore sono.
“Come
ti senti?” - mi chiede Lauri una volta entrato nella mia camera
da letto.
“Sono
una totale merda, fratello” - rispondo per poi tossire; oltre
alla febbre ovviamente mi è venuta una tosse non indifferente
che mi spezza il fiato. A causa sua infatti ho un dolore lancinante e
fisso alle costole.
“Timo
devi farti vedere, se non puoi muoverti viene qui il dottore...
guarda che non è normale, la temperatura non cala ed oscilla
tra i trentotto ed i trentanove.”
“Facciamo
terminare questa settimana e vediamo un po' la situazione, se non
guarisco chiamiamo il dottore.”
“Perché
aspettare? Se è grave bisogna intervenire subito..”
“Lauri,
fidati di me” - appena termino la frase qualcuno suona il
campanello e vedo mio fratello affrettarsi ad andare alla porta per
aprire.
Chiudo
gli occhi esausto. Voglio guarire, sembro un lebbroso! Tutta questa
situazione è assurda.
“Ciao
Timo” - il mio tastierista entra in camera accennando un
sorriso, accompagnato da mio fratello che subito esordisce con un -
“bene ti lascio nelle sue mani, devo tornare da
Jenny.” “Salutala e dai un bacio a mio nipote” -
altro colpo di tosse.
Lauri
va' via, mentre Teppo lo segue facendosi spiegare un po' la
situazione; devo dire che i miei amici sono tutti preoccupati,
band-mates e non.
Sammy
ad esempio viene a trovarmi mattina e sera ogni giorno ed infatti
pensavo fosse lui invece con mia enorme sorpresa, è Teppo; non
che non mi faccia piacere, ci mancherebbe altro, ma quando stiamo
assieme è come se si creasse una specie di lastra di ghiaccio
impenetrabile, ci rivolgiamo sì la parola, ma sono sempre
poche frasi di circostanza.
Appena
sento la porta d'ingresso chiudersi, comunque, riapro gli occhi ed
attendo che Teppo rientri nella mia stanza; lo vedo a passo lento e
schiena curva, sedersi sul bordo del letto - “allora? Perché
ti ostini a non guarire?” - come mai così loquace?
“Io
voglio guarire, ma il mio corpo non reagisce! Non so come fare Teppo,
sembra una battaglia persa ed infinita..”
“Perché
non vuoi andare dal medico? Lo faccio venire io qui, ma devi
assolutamente farti controllare, non è normalissimo avere
sempre e costantemente la febbre alta.”
“Non
preoccuparti, ci andrò. Piuttosto hai sentito Sami?” -
lo vedo storcere il naso, quasi stizzito da questa mia domanda ma non
voglio aggiungere altro, meglio non approfondire il discorso.
“No,
nemmeno l'ho visto. Perché?”
“Viene
a trovarmi sempre a quest'ora, ormai ci ho fatto l'abitudine” -
continua ad avere una faccia per niente tranquilla.
“Ah,
non lo sapevo, se vuoi me ne vado” - risponde con calma ma lo
conosco troppo bene, non può fingere con me.
“Ma
non pensarci nel modo più assoluto, la mia era solo una
curiosità!”
“Va
bene... hai dormito?” - chiede, sviando del tutto il discorso.
“Sì,
ma non posso sempre riposare.”
“Per
essere un'appestato hai una parlantina davvero sciolta, lo sai Jas?”
- ridacchia ora. I suoi cambi di umore mi spaventano, mi hanno sempre
inquietato in effetti.
“Grazie
Chris, farò finta che sia un complimento” - ride, per
poi alzarsi e dirmi che se ho bisogno, di dargli una voce che lui si
accomoda in salone a studiare qualche traccia da noi incisa, col suo
pc portatile tuttofare.
Perché?
Per quale motivo dobbiamo essere così distanti ma così
vicini allo stesso tempo? Non ho mai avuto problemi con i miei
compagni di band, ma con ognuno ho un rapporto differente;
sicuramente la relazione che c'è tra me e Sammy, non può
essere paragonata a quella che ho con Vivian, ad esempio; con ognuno
di loro ho un atteggiamento diverso perché sono cinque persone
differenti. Quello che non capisco è come si sia potuta creare
questa barriera proprio con Teppo, con lui condivido moltissime idee
e moltissime altre passioni oltre alla musica, è possibile che
ci debba essere questa freddezza? Sospiro esausto, non ho nemmeno più
voglia di pensare e sono solo le cinque del pomeriggio e ho già
che bellamente dormito; odio la febbre cazzo! Mi sento molle, debole
ed annoiato, non ho un filo di forza ed è già tanto se
riesco a formulare pensieri e tramutarli in parole.
“Chris..”
- lo chiamo alzando un po' il tono di voce, che ovviamente mi fa
venire un colpo di tosse non indifferente.
“Eccomi,
dimmi tutto!” - è il figlio di flash?
“Eri
dietro la porta aspettando ti chiamassi?” - rido cercando di
non tossire.
“Stupido,
devo stare attento, metti che hai un bisogno urgentissimo e non puoi
alzare la voce più di tanto, devo essere pronto ad intervenire
tempestosamente” - incredibile, tra noi è come se ci
fosse il Muro di Berlino,
però si preoccupa così tanto. Credo che non capirò
assolutamente mai Teppo.
“Mi
cambi questo panno che ho sulla fronte? Anzi toglilo del tutto, mi da
fastidio” - chiedo con tono di supplica; storce il naso - “non
è una buona idea, ti aiuta ad abbassare la febbre.”
“Ti
risulta che mi sia per caso passata? E' sempre altissima!” -
rispondo sgarbato senza rendermene conto, ma non ce l'ho
assolutamente con lui, è che sono sfinito, essendo uno che non
sta mai fermo, vegetare su questo letto, non è il massimo per
me.
“Beh
tu non vuoi andare dal medico, cosa pretendi?!” - ecco la
risposta tagliente, avrei dovuto aspettarmela. Sospiro, ha ragione.
In
silenzio mi si avvicina, togliendo il panno umido ed andando in bagno
per sciacquarlo e riposizionarlo sulla mia fronte; mi piace come si
prende cura di me.
“Senti
ma perché non vieni qui a lavorare? Così ci facciamo
compagnia a vicenda e se mi dovesse succedere qualcosa tu sarai già
qui.”
“Non
deve succederti assolutamente niente, Timo” - risponde serio e
risoluto.
Dopo
avermi misurato nuovamente la febbre ed aver appurato che ce l'ho a
trentotto e due, con tutta la sua roba si trasferisce in camera da
letto; anche se staremo zitti
non m'importa, ci faremo compagnia nel silenzio totale, a me basta.
D'altronde quando Sammy viene a farmi visita si siede al mio fianco
sul letto, cominciando a disegnare e parlare, ma non posso paragonare
le due persone ognuno è fatto a modo suo.
Teppo
si siede sul bordo del letto, zitto e concentrato, cominciando a
scrivere con il suo portatile mentre io lo guardo di sottecchi:
perché? Mi da davvero fastidio questa lontananza-non
lontananza.
“Che
fai?” - chiedo per spezzare il silenzio.
“Lavoro
sodo per far coincidere i pezzi registrati da Juke, Risto e Sam.”
“Mh,
procedura meticolosa” - tossisco.
“Perché
non dormi? Io sarò qui al tuo risveglio” - questa frase
mi stordisce del tutto: con quanta tenerezza può averla
pronunciata? E' stato talmente dolce che lo prendo in parola e decido
di riposare gli occhi per qualche minuto, d'altronde altro non posso
fare.
Mi
reco in studio in fretta e furia, pronto a dire a tutti che sono
finalmente guarito da questa malattia interminabile, ma quando
spalanco la porta trovo una scena apocalittica che mi fa quasi morire
sul posto: Christian e Sammy vengono separati dal resto dei nostri
compagni di band mentre comunque dalle loro bocche escono le peggiori
parole mai sentite. Che diavolo succede?
Entro
nella stanza e tutto si ferma, come se qualcuno avesse premuto il
tasto della pausa; i presenti si voltano verso di me mentre cerco di
capire in silenzio cosa stia capitando, nessuno fiata o prova a
spiegarmi l'accaduto e tutto ciò sembra davvero surreale.
“Ebbene?”
- sprono così i miei compagni. Continua il silenzio sinché
vedo Sammy allontanarsi con la forza da Juke e Theon che lo tenevano
stretto - “hai il peggior compagno di band di sempre ed io non
ci sto più” - queste parole mi feriscono; vedo intanto
Chris calmarsi, il suo viso è paonazzo e respira affannoso -
“te ne devi andare definitivamente affanculo, hai capito?!”
- si rivolge così alla nostra chitarra solista.
“Dovresti
farti vedere da un bravo psicologo, pezzo di stronzo! Non sono più
disposto a stare in questa band, quindi levo le tende” -
spalanco la bocca allibito: proprio ora che sono finalmente guarito?!
“Sam
ragioniamo!” - è Juho a parlare.
“Facciamo
così – con uno strattone Teppo si libera dalla stretta
di Risto – me ne vado io, arrangiatevi per quanto riguarda la
registrazione, il mixaggio e tutte queste stronzate qui perché
io non sarò più disponibile! Mai più!” -
scavalca tutti finché non arriva a me, che sono ancora
immobile sull'uscio. Mi guarda con occhi severi senza proferire la
minima parola, per poi sorpassarmi, ignorandomi come fossi un fottuto
soprammobile.
Voglio
assolutamente capire che cazzo è successo, faccio per
avvicinarmi ma è come se i miei compagni si allontanassero, li
vedo spostarsi letteralmente ed entrare in una specie di tunnel nero.
Che significa tutto questo!?
“Timo..”
- una voce. Ma è Chris?
Non era andato via?
“Timo,
svegliati” - una mano mi
accarezza il viso.
“Dai
idiota, apri gli occhi” -
ma... è Sami! Posso sapere cosa sta succedendo, per cortesia?
Mi
agito come un pesce fuor d'acqua prima di spalancare gli occhi
spaventato: i miei due amici mi fissano in piedi, uno divertito e
l'altro leggermente preoccupato.
“Cosa
stavi sognando, principessa?” - mi schernisce il
chitarrista. Teppo scuote la testa sospirando - “eri ad incubi”
- dice.
“Cos-
prima di tutto cosa ci fai qui, Sami.. secondo, vorrei capire cosa
stava succedendo, dato che cinque secondi fa nemmeno c'eri, Sammy”
- dico cercando di alzarmi, per stare seduto sul mio letto. Entrambi
mi aiutano mentre io continuo a sentirmi debolissimo, sbuffando mi
levo il panno dalla fronte lanciandolo malamente sul comodino posto
di fianco a me.
“Cinque
secondi? Sono qui da mezz'ora e sono le otto ed un quarto di sera”
- risponde Sam alzando un sopracciglio: volete farmi credere che io
ho dormito?
“S-stai
scherzando?!” - sono allibito.
“No
non scherza affatto, hai riposato com'era giusto che fosse” -
risponde Teppo.
Ora
la domanda è: perché cazzo ho fatto un sogno simile?
Senza capo né coda peraltro! Per quale motivo Sammy e Chris
devono litigare fino alle mani? Ma soprattutto perché mollare
la band. Questa febbre davvero mi sta facendo male alla testa.
“Devi
andare dal dottore intesi?” - la voce del mio migliore amico mi
ridesta dal torpore dei miei pensieri, sbuffo per poi rispondere
arrendevole - “va bene andrò dal dottore” - a
questa mia affermazione vedo Teppo cambiare del tutto posizione e
soprattutto, stravolgere completamente la sua espressione: è
incazzato!
“Bene,
la mia permanenza qui è giunta al termine, sono sicuro che
nelle tue mani sarà più che al sicuro, Sami, vi saluto”
- nemmeno sorride, ci liquida così senza dare il tempo
materiale di fare qualsiasi domanda se non addirittura di formularla.
Fossi stato in forma lo avrei seguito e gli avrei chiesto una volta
per tutte qual è il suo problema nei miei confronti dato che
non mi sembra di aver fatto alcun male, tanto meno penso di
averglielo inflitto personalmente; sospiro scoraggiato mentre Sammy
mi poggia una mano sulla fronte - “sei bollente... senti un
attimo cosa vorresti mangiare per cena?” - assolutamente nulla!
Non ho appetito.
“Niente.”
“Niente
non esiste mi dispiace, devi mangiare hai bisogno di forze.”
“Ma
mi hai visto? Sono un elefante!”
“Già
purtroppo per me ti vedo ogni giorno, sarà per questo che
soffro di miopia. Ora smettiamola e dimmi cosa vorresti per cena”
- testardo è testardo.
“Inventa,
non m'importa... ora ho solo bisogno di andare in bagno” - mi
si avvicina per aiutarmi nel caso abbia necessità di tenermi,
dato che ho le gambe che sembrano due gelatine lasciate sotto al
sole.
Sammy
mi accompagna in bagno ed aspetta finché non termino,
tenendomi per un braccio; porca miseria fossi in lui io non mi darei
trent'anni! Nemmeno nelle cliniche psichiatriche i malati vengono
trattati così - “guarda che me la so cavare da solo,
Sam” - mi guarda con i suoi fantastici occhi celesti - “già,
immagino, ora silenzio e torna a letto” - sembra di esser
tornato bambino, quando mio padre impartiva ordini a tutto spiano.
Mi
riposiziono sul mio materasso, coperto sempre fino al mento e con il
panno umido sulla fronte: grazie Sammy, sei peggio di mio fratello!
Quando
va' a preparare la cena io cado nei miei pensieri, travolto dal loro
vortice.
Cosa
avrà Teppo contro di me? Forse ho sbagliato in qualche
atteggiamento? Detto qualcosa che lo ha ferito od offeso? Eppure mi
sembra di essere sempre stato disponibile. Insomma non sono una
persona con cui ci si può incazzare facilmente, sto sempre
scherzando e giocando, m'incazzo certo, ma quando succede è
perché c'è un motivo particolare sotto e solitamente
espongo sempre la mia opinione e non do mai adito alla persona
interessata, di dirmi frasi come “perché non me lo
hai detto prima?”
Ora
che rifletto però non mi pare che Chris sia sempre stato così
lontano da me, voglio dire non è da molto che si è
distaccato dal sottoscritto e non riesco a trovare nessun problema
per la quale si possa essere allontanato. Era un bel rapporto il
nostro, prima che questa barriera anti-sfondamento mettesse le radici
tra noi; vorrei vederci chiaro perché odio non sapere cosa
accade alle mie amicizie soprattutto se io sono coinvolto in prima
persona.
Con
immenso sforzo mi sporgo verso il comodino ed afferro il mio
telefono; con gli occhi stanchi e quasi chiusi dal malessere, apro la
sezione dei messaggi e subito mi affretto a comporne uno.
A
Teppo:
Potresti
almeno accennarmi il motivo della tua fuga?
Credo
di essere stato abbastanza chiaro, lui mi conosce, sa che se per caso
c'è un problema voglio risolverlo il prima possibile perché
sono suscettibile a certi comportamenti. Attendo la risposta che
arriva dopo svariati minuti.
Da
Teppo:
Io
non sono fuggito, non c'è un motivo.
Adesso
non è letteralmente scappato da qui! Ringrazi che ho la febbre
e non ho la forza di alterarmi anche se posso benissimo sentire tutto
il fastidio invadermi il corpo.
A
Teppo:
Devi
dirmi cosa diavolo hai nei miei confronti, non venirmi a dire che è
un atteggiamento normale quello che adotti con me perché
appena mi riprenderò sappi che la tua faccia verrà
presa ripetutamente a pugni!
Da
Teppo:
Ti
ho detto che non ho niente e smettila di fare queste uscite alquanto
tristi.
A
Teppo:
Io
vorrei sapere cosa ti accade! Devi dirmi se per caso ho fatto
qualcosa di male perché non è umanamente possibile che
ti allontani da me così all'improvviso.
Da
Teppo:
Non
mi sono allontanato.
Non
si è allontanato? Beh certo, mi vuol far credere che sia tutto
apposto e che scorre tutto liscio come l'olio? Per piacere.
A
Teppo:
Non
sei credibile.
Da
Teppo:
Non
importa.
A
Teppo:
Prima
o poi risolveremo questa situazione.
Attendo
qualche minuto, ma alla fine la risposta non arriva quindi capisco
che per lui la conversazione è finita; sbuffo irritato finché
Sammy non rientra nella mia camera da letto con un piatto stracolmo
di zuppa: chi mi ha fatto la spesa?
“Ora
mangia in silenzio, tutto quanto poi domani andremo dal medico ho già
parlato con tuo fratello, ti accompagnerò io. Va bene se
rimango qui a dormire?” - annuisco, accettando di buon grado la
sua compagnia.
Teppo
devo assolutamente sapere cosa ti prende perché i tuoi
comportamenti sono decisamente strani ed ambigui; un momento, non
sarà mica geloso di Sammy? Perché è quando si
parla di lui in effetti che cambia totalmente umore. Ma che cazzo,
perché devo essere accerchiato da amici così
enigmatici? E' assurda una situazione simile! Fuori dal normale e
dalla concezione terrena; sbuffando comunque inizio a mangiare, spero
davvero di non venire a scoprire qualche cosa che disturberà
il mio essere irrimediabilmente.
*
Ieri
sono andato dal medico, ovviamente accompagnato da Sammy; mi ha
prescritto un antibiotico purtroppo, però mi ha
tranquillizzato dicendo che starò bene è solo un virus
comune che sta contagiando molte persone. Mi ha anche detto di
continuare a stare in casa così il processo di guarigione sarà
molto più veloce.
Ora
sono solo ed immerso nei miei pensieri, Sam è andato a
lavorare stamattina, mentre Torsti e Risto mi hanno fatto visita
molto presto; sono contento che si preoccupino per me, pensavo di
essere totalmente trasparente ai loro occhi, va bene che quei due non
hanno occhi che per loro stessi ma mi ha sorpreso il fatto di
ritrovarli in salone intenti a prepararmi il pranzo: meno male non
sono morto per intossicazione.
Sbuffo
annoiato sinché suona il campanello, devo aprire per cui con
un'immensa forza interiore mi alzo dal letto dirigendomi al citofono:
è Teppo.
Lo
attendo sull'uscio finché sbuca dalle scale - “ciao”
- mi dice cercando di spezzare il ghiaccio che c'è tra noi. Lo
guardo incazzato senza rispondere, tornando in camera da letto
ignorandolo completamente; faccia quello che vuole a me non
interessa.
“Noi
dobbiamo parlare” - così esordisce, entrando nella mia
stanza.
“Noi?
Tu devi parlare, io non ho da dirti assolutamente un cazzo” -
la mia finezza è un qualcosa di impagabile.
“Ah
no? Beh prima di tutto potresti spiegarmi almeno cosa ti ha detto il
dottore, poi possiamo inoltrarci nel discorso che volevi affrontare
per messaggio due giorni fa!” - si leva il giubbotto in pelle,
lanciandolo sulla poltrona vicino allo specchio.
“Senti
io non so cosa dirti ok? Non ho assolutamente argomenti da esaminare
con te, noi non siamo più quelli di prima evidentemente siamo
amici fino ad un certo punto” - queste mie parole lo
stordiscono non poco, ma continua imperterrito a non arrendersi.
“Non
sai cosa dirmi!? Sei tu che mi hai incolpato di avere qualcosa ma io
posso assicurarti che va tutto benissimo, se non ci credi è un
problema tuo!” - stiamo seriamente litigando?
“Senti
perché non te ne vai? Non ho bisogno della tua compagnia,
arriverà Sammy tra poco quindi puoi benissimo andartene
affanculo... ora ti è più chiaro?”
“Per
te esiste solo Sammy!” - tuona imbestialito; per un attimo mi
stordisce, ma mi riprendo giusto in tempo per chiedergli cosa voglia
dire in realtà, con questa sua affermazione.
“Cosa?
Che diavolo dici?”
“Sammy
qui, Sammy lì, Sammy giù, Sammy a destra ed a sinistra!
Perché cazzo ci deve essere solo lui nella tua vita, Timo?!
Noi non contiamo niente per te?” - questo è un discorso
di retorica.
“Teppo
hai per caso sbattuto la testa?! Che cazzo stai dicendo! Vi ho sempre
ringraziati, sono due settimane che dico grazie continuamente e voi
insistenti siete sempre venuti qui ad aiutarmi! Te compreso!”
Afferra
nuovamente il suo giubbotto indossandolo maldestramente - “dove
pensi di andare? Noi non abbiamo terminato!” - mi alzo dal
letto ma purtroppo le mie gambe cedono e cado nuovamente sulla
superficie morbida; il mio amico accorre per controllare come io stia
ma lo scanso bruscamente - “non te ne stavi andando?!”
“Certo,
ti chiamo Sammy così ti farai aiutare da lui dato che a quanto
pare siete come due gemelli siamesi separati alla nascita” -
sta per andare via quando lo afferro per un polso - “non
provarci. Non azzardarti ad andare via da qui.”
“Proprio
non capisci – dice serio guardandomi negli occhi – non
hai mai capito.”
“Allora
aiutami a vederci chiaro” - i toni della discussione si sono
ridimensionati; ora ci fissiamo negli occhi per cogliere qualche
particolare in più che però non viene fuori. Lo vedo
sospirare, è in difficoltà - “allora? Devo
aspettare molto o puoi esplicitarmi i tuoi problemi nei miei
confronti?”
“Non
è un problema, almeno credo non lo sia... insomma può
esserlo ma per me di certo non lo è.”
“Parla
mi sta scoppiando la testa.”
“Tu
mi piaci” - lo dice a testa bassa, ma con estremo coraggio; io
invece sono stato colto alla sprovvista, non riesco a connettere bene
il cervello e tutti i pensieri sono diventati confusi, mi frullano
vorticosi nella testa.
“Cos-
cosa...” - farfuglio cazzate, mentre lui riallaccia lo sguardo
al mio - “devo andarmene.”
“Non
puoi andare via, non dopo questa... questa dichiarazione! Insomma io
ti piaccio e me lo dici solo ora? E' per questo che sei geloso? E'
per questo che ci siamo allontanati? Perché ti piaccio?”
“Ti
sembra una cosa semplice da realizzare? A me non sembra e se per te
lo è per me, non lo è stato nel modo più
assoluto! Che cazzo, non so nemmeno come sia potuto accadere ma non
pretendo niente da te, è tutta colpa mia mi dispiace avrei
dovuto dirlo prima..”
“Come
faccio a piacerti? Non sono bello e sicuramente non brillo in acume.”
“Finiscila
con queste stronzate, non credo di essermi innamorato di te per la
bellezza, credi che io mi trovi più affascinante? Non penso
proprio.”
“Ma
tu sei bello Chris” - questo mio complimento lo spiazza - “non
pensavo che un giorno potesse succedere una cosa simile, lo sai
quanto tempo ho aspettato?” - spalanca la bocca allibito.
“T-tu...
tu sei attratto?!”
“Te
lo avrei detto se solo non ti fossi allontanato di tua spontanea
volontà! Ho cercato di fartelo capire ma non c'è stato
verso, cercavo di recuperare la nostra relazione ma eri come fumo
nelle mie mani, se me lo avessi detto subito probabilmente ora
staremo assieme.”
“Non
pretendo di mettermi con te.”
“Io
sì” - la mia determinazione lo sta smontando, certe cose
dalla mia bocca scommetto che non se le sarebbe mai aspettate; ebbene
sì, a me piace Teppo da moltissimo tempo ma quando l'ho
realizzato, lui ha cominciato ad evitarmi così con immensa
sofferenza mi sono messo il cuore in pace, credevo che dal mio
atteggiamento lui avesse capito qualcosa pertanto si fosse
allontanato appositamente... invece no.
“Non
so cosa dire..” - la sua frase innocente che mi fa ridere di
gusto - “sei un cretino, questo lo sai?”
“Sì,
me ne rendo conto, mi dispiace essermi comportato da idiota ma io mi
faccio mille paranoie, mille seghe mentali e prima di agire ci
vogliono secoli..”
“E'
anche per questo che anch'io mi sono innamorato di te Teppo, e mi
dispiace averti fatto ingelosire ma non l'ho mai fatto
volontariamente io e Sam siamo inseparabili ma non ci sarà mai
niente perché lui sta con il piccolo Juke e sa benissimo che
tu mi piaci.”
“Lui
lo sa?!”
“Certo,
ne abbiamo sempre parlato e mi ha sempre dato dell'imbecille per non
aver agito prima.”
“Eppure
Juke non mi è mai sembrato così geloso, a dire la
verità nemmeno sapevo che quei due stessero assieme.” “Perché
Juke lo sa... Teppo, solo tu eri all'oscuro di tutto..” - sono
attimi prima di realizzare cosa il mio compagno di band ha fatto:
senza timore si è incollato alle mie labbra, ignorando il
fatto che io lo possa contagiare in qualsiasi momento. E' un bacio
leggero ma allo stesso tempo dolce e delicato, vorrei approfondirlo
ma non posso permettermi di farlo star male, mi sentirei in colpa e
non è giusto.
“Possiamo
uhm, come dire... cominciare da qui?” - chiede poi staccandosi
piano.
“Cominciamo
da qui, ora allontanati che altrimenti ti contagio.”
“Non
credo m'importi, ho l'adrenalina a mille il mio sistema immunitario
sarebbe capace di sopravvivere anche ad un attacco atomico in questo
momento” - rido a questa sua affermazione, facendolo sorridere
divertito.
Ecco
cosa mancava: rompere il silenzio per poter capire che in realtà
entrambi eravamo attratti l'uno dall'altro, certo che lui si fosse
innamorato di me non lo avrei mai detto ed anzi, ci avrei scommesso
una palla che non sarebbe mai successo, mi davo del coglione
addirittura perché i primi tempi non credevo fosse possibile.
Sono
contento che almeno qualcosa in queste due settimane sia terminato
nel modo giusto; mi auguro che la nostra relazione duri nonostante la
band e gli impegni, ma osservando Torsti e Risto credo non ci saranno
problemi.
Grazie
Teppo per questa opportunità.
Grazie
febbre, nonostante tutto hai creato questa occasione.
Alcuni
giorni dopo...
“Porca
puttana! Mi sta salendo la febbre!” - l'exploit di finezza del
mio ragazzo.
“Non
avresti dovuto baciarmi, te l'avevo detto” - io sto guarendo
meno male, l'antibiotico ha devastato il virus.
“Era
necessario farlo, ne è valsa la pena” - ridacchia
malizioso prima di coricarsi al mio fianco, dopo aver preso un
antipiretico.
“Già,
aspetta appena guariremo entrambi” - rispondo vago.
“Hai
intenzione di inoltrarti in schifezze col sottoscritto?”
“Ovviamente,
ci conosciamo da un po', non ho bisogno di altro tempo” - ride
per poi stamparmi un bacio su una guancia.
Stiamo
assieme ed ancora non mi sembra vero, ci voleva un virus per farci
ragionare.
Note
della Amy:
Ma
com'è incredibile che io sia nuovamente tornata! Con una
Chrason scritta in praticamente un giorno.
Come
andiamo belle gioie? Meglio niente ff della Amy vero? Già vi
capisco, siete praticamente costrette a sorbirvi le mie schifezze
(abbiate pietà.)
Comunque,
il titolo è un omonima canzone dei Killswitch Engage che io
amo incondizionatamente; la storia l'ho partorita ascoltando a
ripetizione gli In This Moment invece, come li amo anche loro.
Bene
direi che può bastare no? Ah già il disclaimer:
Non
scrivo a scopo di lucro, tutto ciò è frutto della mia
mente e niente è attinente alla realtà (come no,
vorrete dirmi che la Chrason non esiste, faccio fuori la razza
umana).
Bye
bye babies!
P.S:
non so quando arriverà il prossimo capitolo di Toinen ma l'ho
già cominciato e così vale anche per la Sulian che,
poverina, è stata abbandonata a sé stessa.
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