Chuck
Le porte dell’ascensore si aprirono, rivelando il
buio. Casa Bass era vuota, come sempre. Eric sicuramente dormiva. Serena era
fuori, quella sera la madre di Blair aveva dato la sua annuale sfilata durante la
Settimana della Moda, e la sorellastra, come al solito, era stata invitata. Suo
padre era tornato quella sera, e doveva essere fuori con Lily. Strano, Chuck non avrebbe mai potuto immaginare che gli avrebbe
fatto così male l’ennesimo rifiuto; forse perché sapeva
che, come al solito, erano tutte bugie, scuse per non doverlo vedere, per non
dover sopportare la vista dell’assassino della sua adorata moglie.
Il ragazzo sospirò, prima di aprire
l’armadietto dei liquori. Serviva qualcosa di forte, abbastanza da non
farlo pensare, ma non eccessivo da farlo ubriacare. Aveva trovato la
quantità perfetta per questo, ormai.
Versandosi il liquore, Chuck
sospirò ancora. Blair aveva ragione, lui era solo al mondo. Infatti,
vedere Dan Humphrey quella sera era stato un piacevole diversivo; gli doleva
ammetterlo, ma si era trovato bene con lui, nonostante fosse un nessuno di
Brooklyn. Bevve un sorso di liquore, con un sorriso amaro. Era strano pensare
che Chuck Bass fosse solo; aveva fatto lo spaccone
per anni, senza dire a nessuno il vero motivo della morte di sua madre. Solo
Nate sapeva la verità, e ora Dan Humphrey. Era un ragazzo intelligente,
sicuramente non sarebbe cascato nel tranello del non è vero, mia madre è morta in un incidente aereo.
Si dice che quando si è soli, è più semplice aprirsi con
qualcuno che non si conosce, piuttosto che con qualcuno con cui si parla
abitualmente. Forse è per quello che non aveva mai raccontato niente
nemmeno ad Eric, che l’anno prima si era confidato con lui su tutti i
suoi problemi.
Probabilmente, era la prima volta che Chuck
mostrava un po’ di buon cuore a qualcuno. Non era stato capace di essere
una brava persona nemmeno con Blair, l’aveva trattata male nonostante si
fosse accorto di esserne innamorato. Non aveva avuto nemmeno il coraggio di
dirle di essere geloso di quel Marcus.
Chuck sospirò ancora. Suo
padre sembrava felice di essere sposato con Lily, nonostante tutte le
difficoltà che c’erano state e che anche lui aveva provocato. Beh,
come si fa a non pensare male, quando si vede il proprio genitore ridere e
scherzare con una ragazza che avrà avuto la metà dei suoi anni. E
invece…
Forse l’unica volta in cui Bart Bass si era dimostrato
orgoglioso del figlio era stato quando Chuck aveva
investito i suoi risparmi nel Victola… quello
sì che era stato un affare. Il ragazzo aveva un ricordo molto vivido di
Blair che ballava su quel palco, era molto più sexy delle altre ballerine… ma poi, aveva dovuto fare una scelta. O
Nate, il suo migliore amico, sarebbe andato in bancarotta…
o avrebbe tenuto le sue quote del Victola.
E, naturalmente, aveva scelto Nate.
A pensarci, era stata anche quella una buona azione.
Così come l’anno prima aveva cercato di aiutare
Serena con Georgina Sparks.
In fondo, non era così cattivo come lo descriveva suo
padre.
Una luce improvvisa lo distolse dai suoi pensieri.
“E’ stata una bella serata, Bart, grazie…” Lily.
Chuck avrebbe voluto alzarsi,
dirgli “Menomale che eri stanco papà, ti sei divertito con la tua
nuova moglie?”, ma non lo fece.
“Ciao.” Mormorò, nel buio.
“Ciao Chuck… non
dovresti essere a letto? Domani c’è
scuola.”
Come sempre, faceva finta di niente. Aveva solo dovuto
pagare la cauzione per suo figlio, l’unico fastidio che aveva provato
quella sera. Poi, come ogni volta, bisognava fare come se non fosse successo
nulla.
“Volevo solo salutarti. Finisco di bere questo e poi
vado a dormire… buonanotte.”
Bart gli rispose con un semplice cenno, poi, insieme a Lily,
si avviò in camera. Chuck li fissò fino
a quando gli fu possibile.
Non sarebbe certo andato a letto dopo aver finito quel
bicchiere. Finì il liquore in un solo sorso, poi ne bevve un altro, e un
altro ancora.
Non seppe quanto altro tempo era passato, quando
un’altra figura si fece largo dall’ascensore.
“Chuck… che ci fai
ancora in piedi?” Serena ridacchiava, doveva aver passato una bella
serata, con le sue amiche.
“Sai che Chuck Bass non
dorme mai.” Mormorò, bevendo l’ennesimo bicchiere di
liquore. “Sono finito in galera con il tuo amico Humphrey.”
L’espressione di Serena cambiò.
“Oh, non ti preoccupare Serena…
non gli ho parlato di te.”
“E perché sei uscito con Dan?”
Chuck non rispose,
sorseggiò semplicemente il suo liquore.
Era come un gioco psicologico, stancava le persone
così smettevano di fargli domande, e c’era riuscito anche quella
volta.
La sorellastra andò in camera sua, e Chuck guardò l’orologio. Erano le quattro e
mezza.
Mancavano solo tre ore alla sveglia, e il ragazzo sapeva che
non avrebbe più potuto bere il suo liquore, altrimenti avrebbe superato
il limite.
Fissò il balcone per qualche istante. Se fosse stato
solo, probabilmente sarebbe andato fuori e avrebbe urlato.
Ma non lo fece.
Si trascinò fino in bagno, dove aprì
l’acqua della doccia. Era una di quelle cose che lo rilassava
completamente, gli distendeva i muscoli e lo faceva abbandonare ai sensi.
Quando finì, si affacciò al balcone.
Il sole iniziava a fare capolino dietro i palazzi
dell’Upper East Side.
Un nuovo giorno iniziava.
Il ragazzo ghignò. Nulla avrebbe fatto trasparire
ciò che era successo quella notte, nessuno dei suoi compagni di scuola
avrebbe saputo qualcosa su di lui.
In fondo, lui era Chuck Bass.
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Prima storia della serie. Tutto questo mi è venuto in
mente dopo aver visto l’episodio 2x05 “The Serena also rises”… la
storia di Chuck mi ha messo una tristezza immensa e
da lì una cosa tira l’altra ^^
Spero che vi piaccia, mi farebbe piacere ricevere qualche
commentino!
Alla prossima shot.
_olly_