Cap 3: Attacchi
di
cuore, Giuramenti Inutili e Conclusioni stupide
Ed infine era
giunto il momento.
Erano
lì, schierati
l'uno accanto all'altro, pronti all'imminente assalto dei giovani
moschettieri.
-
Perchè non li
attacchiamo?- suggerì Porthos, con il sudore che gli colava
anche dal naso per
l'ansia.
- Ho addestrato
io
questi uomini!- ribattè Dartagnan, allontanandosi schifato
dal compagno.
- Allora non ci
saranno problemi-
Dartagnan si
voltò
stizzito verso Athos, pronto a ricordargli che quello mentalmente
disturbato
del gruppo era lui, ma, distrattamente, si voltò verso
Filippo.
- Oddio!!-
Si
portò una mano
alla fronte e accennò uno svenimento, mentre Athos, nel
tentativo di non farlo
cadere, si buttò sotto di lui.
- Uff, Vostra
Maestà! Così mi farete venire un infarto! Non si
può fare qualcosa per quella
cavolo di maschera?-
I moschettieri
si
guardarono attorno inebetiti, come se dal cielo potesse cadere una
chiave,
mentre Athos, ancora steso sotto Dartagnan, emanò un verso
rauco al quale
nessuno fece caso.
Infine il
capitano
si rialzò, si mise a posto la divisa, si sistemò
i capelli con un pettinino che
conservava attaccato alla cintura, e si schiarì la voce.
- Ma se dobbiamo
morire ... -
- Io non
voglio!-
protestò Porthos, strisciando con foga il sasso che aveva in
mano sulla parete stanza,
nel tentativo di disegnare una caricatura di Dartagnan.
- Lo so, non
voglio
neanche io!-
- Ma se hai
appena
detto ... -
- Puoi tacere
per
cinque minuti?!-
Porthos
indietreggiò spaventato e si concentrò di nuovo
sulla parete.
- Dicevo: Se
dobbiamo morire ... -
Improvvisamente
dal
nulla spuntò fuori Aramis, troppo occupato a pregare per
accorgersi discorso
solenne di Dartagnan.
- Cosa mi sono
perso?-
Chiese con un sorriso raggiante, subito smorzato dallo sguardo gelido
di
Dartagnan e da un'altro grugnito di Athos, sul quale il capo delle
guardie
stava camminando.
- Se mi faceste
parlare! Dunque: se dobbiamo morire, meglio morire così- e,
così dicendo, tirò
fuori la sua spada che zigzagò fino a toccare il pavimento
con la punta. Poi
guardò con solennità gli altri uno ad uno,
aspettandosi una qualche reazione.
I due
moschettieri,
e il tappeto, si guardarono l'un l'altro, constatando con ammirazione
che
Dartagnan aveva davvero una posa figa.
- Le spade,
cari,
le spade. Mettetele come la mia. Il giuramento dei moschettieri, il
nostro
motto ... vi ricordate vagamente qualcosa?-
A turno Aramis e
Porthos esordirono in un "aaaaah, quello ..." poco convinto, mentre
Athos pescò maldestramene la spada dal fodero e la
rivoltò vero l'alto, dando
un colpo al sedere di Dartagnan, che si esibì in un
gridolino effemminato.
Sotto lo sguardo
peplesso di Filippo i Moschettieri erano di nuovo riuniti, o
pressappoco, e
alzando le spade, e colpendosi tra di loro, in un esordio di "hai!
Attento! Muoio!" e altre esclamazioni, si sentirono le loro voci
intonare:
- Uno per tutti,
tutti per uno!-
D'un tratto si
spalancarono le porte, e uno stuolo di guardie armate si
posizionò di fronte ai
valorosi moschettieri, che in coro urlarono:
- Mi arrendo!-
Con il
sottofondo
dei grugniti di Athos.
Tuttavia,
l'ammirazione, o pietà, che dir si voglia, dei giovani
moschettieri per i loro
idoli, tolse loro il coraggio di sparare, e tutti furono salvi.
Finchè
Dartagnan
non decise di frapporsi tra il pugnale di Luigi e del suo amato
Filippo,
sconvolgendo tutti con scioccanti rivelazioni e morendo.
Il tutto ancora
steso su Athos.
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Nda:
Mi scuso subito per il ritardo nel postare il capitolo, ma il pc mi ha
dato guerra e ho avuto problemi.
Comunque sono soddisfatta del lavoro che è venuto fuori
dalla mia ennesima demenzialità! Ringrazio tutti coloro che
hanno letto la storia e l'hanno recensita, la mia sorella rompiscatole
che l'ha letta e commentata in anteprima, e chiunque abbia seguito ed
apprezzato la mia creazione!
Nella speranza di avervi fatto sorridere vi mando i miei
saluti, e alla prossima fanfiction!
Chocolate-senpai
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