Don’t leave me behind
The
hearts that met by chance
call
each other to a distant reality
Isolating
the surging waves,
I
shouted to the same dream
E’ notte fonda e per quanto
ti sforzi proprio non riesci a
dormire, ci provi da almeno un’ora ma è tutto
inutile.
Ti volti e rivolti fra le lenzuola,
finché una strana
inquietudine non ti costringe ad alzarti.
Sospiri con gli occhi chiusi e ti
ripeti: “Devo calmarmi,
su, una bella tazza di the e potrò finalmente
dormire.”
Nel buio scorgi però una
figura e la vedi rientrare di
soppiatto dall’ennesimo viaggio al di là della
porta incantata. Stavolta
ansima, forse è ferito. Ti domandi se abbia combattuto
ancora per Kingsbury o
se sia stato il consigliere di qualche ricco sultano.
All’orecchio ti giunge
all’improvviso un ringhio attutito
dal cuscino che ti premi sul viso con forza.
Si spegne subito però e
sai per certo che vuole restare da
solo in questo momento e che la tua presenza lo metterebbe ancora
più a
disagio.
Sai bene che è un
bravissimo attore, persino con sé stesso,
e continui a rimandare, ogni giorno.
Ti avvolgi meglio fra le coperte,
certa che anche lui nella
sua stanza stia pensando a te, a come rassicurarti dicendo che tutto va
per il
meglio.
Eppure le hai viste, le macchie di
sangue che inzuppavano la
camicia bianca che indossava.
There
is no recourse left,
for
these are days we struggle to earn
Simply
touching my cheek,
you
smiled very faintly
Non è giusto.
Ogni volta preghi con tutta te stessa
che torni sano e
salvo.
Sai che non glielo dirai mai, che lo
accoglierai sempre e
comunque con il tuo solito sarcasmo, ma il solo vederlo vivo
sarà sufficiente a
lenire quel dolorino al cuore che ti prende di tanto in tanto, deve
esserlo, anche
se non basta mai, c’è sempre una piccola parte di
te che vorrebbe dirgli tutto
quello che hai visto.
Il suo passato, il tuo, il vostro.
Le spirali del tempo si erano schiuse
solo per te
accompagnandoti in un mondo lontano e dimenticato, fra campanule e
gigli
imperlati di rugiada.
Come avevi potuto dimenticare?
Già, come?
La tua anima e la sua, da sempre
intrecciate in una
dimensione che superava qualunque legge spazio-temporale avevano
continuato a
cercarsi, sempre, e un giorno finalmente si erano finalmente ritrovate
in un
presente totalmente inaspettato.
Ma tu, tu non sei più la
stessa di allora.
Basterà a liberarlo dalla
sua maledizione?
E tu, sei proprio sicura di essere la
sua scelta?
Un brivido ti sale su per la schiena
al pensiero che
potrebbe benissimo non funzionare. In fondo, cosa ti assicura che il
vincolo
che vi lega sia abbastanza forte?
Ricordi bene la sua voce, il giorno
prima, disperata come i
suoi abbracci.
Because
you are here,
the
song of invisible stars
plays
me the illusion named “love
Ma quella volta… al di
là della porta sei convinta di aver
sentito qualcosa, una spinta forte verso di lui e il desiderio
Sospiri, stringendoti le ginocchia al
petto mentre Calcifer
borbotta qualcosa nel sonno.
E quando senti ancora il tonfo della
porta che si richiude
dietro di lui sussulti, ma fai presto a trattenere un grido di sorpresa
e resisti
all’impulso di andargli incontro e guardarlo negli occhi,
perché è di questo
che hai più paura, che la guerra lo consumi fino in fondo
privandolo della sua
anima per sempre.
Temi che nel suo sguardo possa non
esservi più nulla di
umano e questo ti spaventa fino al punto da immaginare che cosa
succederebbe se
decidesse di abbandonarsi per sempre all’oblio della
dimenticanza.
Non hai il coraggio di aprire le
palpebre, ma sei
assolutamente certa che sia vicino al tuo letto, indeciso se svegliarti
e
salutarti o fare come sempre e rinviare al giorno dopo. Percepisci
chiaramente
la sua esitazione finché non senti i suoi passi
allontanarsi, piano piano.
E’ successo ancora, ti
maledici perché hai creduto di essere
la più forte tra i due e invece, ti sei tirata indietro
anche tu.
Vorresti piangere.
Vorresti alzarti e urlargli forte che
sì, sai benissimo che
è lì ma non sei tu a dover
far sempre il
primo passo.
Vorresti dirgli che hai paura, una
paura folle che quella
sia l’ultima occasione per vedersi, sfiorarsi, prima che
accada l’irreparabile.
The
hearts that were separated
call
each other to a distant reality
Beyond
the surging sky,
we
are watching the same light
Ti mordi il labbro inferiore,
imprechi e ti senti così debole,
una codarda.
E’ mattino ormai, e ti
rendi conto con una risata isterica di
aver trascorso tutta la notte in bianco.
Poi avverti una strana sensazione
alla bocca della stomaco,
i pensieri corrono al velo di tristezza che hai visto sempre
più spesso nei
suoi occhi, ti alzi di soprassalto, sobbalzando al fischio di un treno.
Ti precipiti in tutta fretta al piano
di sopra, non ti
importa di far rumore ma lui
è già
andato via.
Il castello è stranamente silenzioso.
Allora ti guardi intorno, spalanchi
gli occhi, e capisci che
ormai è troppo tardi quando ti accorgi che il fuoco ha
smesso di crepitare, al
suo posto una manciata di tizzoni fra la cenere. Corri verso la porta,
e con il
cuore in gola aspetti un po’ prima di girare la maniglia ma
quando lo fai non
succede nulla: è una comune porta che si apre su una sola
strada, come tutte le
porte di questo mondo fanno.
Hai la gola secca e un improvviso
bisogno di aria fresca.
Ti ravvivi i capelli con le dita
intorpidite, e riesci a
sentirlo, il suo profumo, è ovunque e ti soffoca.
Quello che
resta è
solo il fantasma
d’una carezza sulle
pelle, un bacio a fior di labbra, l’ultimo addio.
Sorridi Sophie, di un riso amaro e
incerto prima di volgere
lo sguardo lontano da quel bianco che ti assale.
Vigliacco,
mi hai lasciata indietro un’altra volta.
Nda: Entra
in questo fandom in punta di piedi con un finale terribile oserei dire.
L’idea
per
questa shottina mi è venuta due sere fa, dopo una giornata
veramente infernale.
Avevo bisogno di rilassarmi e come faccio spesso da un po’ di
tempo a questa
parte scrivo qualcosa, qualunque cosa e riesco a calmarmi.
Ho sempre
voluto scrivere qualcosa che fosse ispirato ai film del maestro
Miyazaki e in
particolare Il castello errante di Howl è stato il primo che
ho visto circa 3 o
4 anni fa, o forse anche di più.
L’ho
amato
così tanto che ho letto anche i primi due libri della
trilogia della Wynne
Jones, il terzo mi aspetta a breve.
Qui
ho dato una mia versione dei fatti su quello che avrebbe potuto
provocare la
guerra su Howl ma visto dal punto di vista di Sophie e sapendo quando
sia
testardo Howl ho esasperato un po’ le cose.
Che fine ha
fatto la porta? Che fine ha fatto Howl? Questo sta a voi deciderlo miei
cari
lettori ^_^
Spero che
vi piaccia, e recensite, ditemi cosa vi piace e cosa no, qualunque cosa
vi
passi per la testa.
Alla
prossima fan fiction e a presto:*
Windancer
Disclaimer:
I personaggi
appartengono ai
rispettivi autori, la storia non è stata scritta a scopo di
lucro e la canzone
è Distance delle Fiction Junction in una traduzione inglese
ripresa
parzialmente dal sito Canta per Me dedicato a Yuki Kajiura.
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