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di xthesoundofsea
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LEGGIMI: vorrei sapere se è il caso che io continui questa storia, vorrei sapere davvero cosa ne pensate. Detto questo, buona lettura! 
Dania.


Il mattino seguente si svegliò di buon’ora, fece colazione e uscì di casa. L’amica avrebbe avuto il turno al bar quel pomeriggio.
Arrivò al bar abbastanza in anticipo e decise di prendersi un buon cappuccino.  Si sedette allo stesso posto che prese il ragazzo il giorno prima.
Restò a guardare fuori dalla vetrata e non si accorse della persona che si sedette di fronte a lei.
-Ah, ora non solo mi segui ma ti siedi anche al mio tavolo..- disse il ragazzo in modo ironico.
- A: non ti seguo affatto, abitiamo nello stesso palazzo. B: questo è il bar dove lavoro e non mi sembra che su questo tavolo ci sia il tuo nome, qualunque esso sia.- gli sorrise e si alzò per iniziare il suo turno di lavoro. Uscì da dentro gli spogliatoi e prese posto dietro la bacheca piena di delizie varie. Le si parò davanti il ragazzo.
-Sto lavorando.- disse fredda.
-Non fare l’acida. Voglio solo quel muffin.- disse cacciandole la lingua.- lo so che forse abbiamo iniziato con il piede sbagliato e voglio scusarmi per questo. – lei lo guardò fisso e decise che almeno una seconda occasione doveva averla.
-Va bene..- disse dopo, sorridendogli.
Lui le allungò la mano destra sorridendole. –Io sono Daniel, ma tutti mi chiamano Danny.-
-Non puoi scherzare..- disse lei mentre iniziò a ridere.
-Che c’è da ridere?- chiese perplesso.
-E’ che.. Scusami.- tentò di darsi un contegno. –io sono Daniela.-
Lui spalancò gli occhi e capì il motivo delle sue risate.
-Daniela? Quindi non sei di Londra!-
-Ma che genio..- gli fece la linguaccia e servì il signore anziano che stava aspettando il suo dolcetto. Lei sorrise educatamente e gli porse il croissant.
-Ok, vedo che sei abbastanza impegnata. A che ora finisci di lavorare?-
-E perché dovrebbero essere affari tuoi?- chiese prendendolo in giro.
-Volevo solo fare qualcosa di gentile..- scosse le spalle e fece per andare via.
-Danny aspetta..-
-Si, Daniela?- il suo nome pronunciato da lui le fece uno strano effetto.
-Finisco alle 14.- disse. 
-Ottimo! Allora ti aspetto all’entrata del bar.- lui sorrise e non diede nessun’altra spiegazione, andò via.
-E allora?!- chiese Tom spuntando alle sue spalle. Daniela si portò una mano sul cuore per lo spavento.
-O mamma. Ma lo fai di proposito?- chiese Daniela.
-Cosa ti ha detto?- chiese insistentemente lui.
-Sei peggio di Sole!- disse lei rassegnata.- non te lo dico.- gli fece una linguaccia e tornò a servire.
*****
Salutò Tom e mentre usciva indossò la sciarpa. Lo vide seduto sulla panchina accanto al bar con un cappotto nero e degli occhiali scuri.
-Poi un giorno mi spiegherai perché fai di tutto per sembrare l’uomo invisibile.- disse Daniela sedendosi accanto a lui.
-Davvero non mi conosci, allora?- chiese lui alzando il colletto del cappotto.
-Perché dovrei? Sei per caso un’agente federale o in servizio per la Regina stessa?-
-No, nulla del genere!- sorrise e si alzò. –andiamo a casa?-
Daniela annuì e si alzò. Non si sarebbe mai aspettata un comportamento così da un ragazzo. Aveva fatto una promessa e l’aveva mantenuta.
-Perché fai questo?- disse mentre si fermò sul ciglio della strada. Non si accorse della macchina che stava per andarle addosso. Danny fu molto reattivo: le prese la mano e la trascinò prima sul marciapiede e poi contro il suo petto.






 




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