Supernatural I swear I lived
Titolo: Winchester Bros
Fandom: Supernatural
Personaggi: Dean Winchester, Sam
Winchester, Castiel
Genere: Malinconico, Sentimentale
Rating: Verde
Avvertimenti: Happy ending, Feels, OS
Note:
Un po'
malinconica, ma mi
sembra d'obbligo dopo una vita passata a cacciare. Ambientata dopo la
chiusura dei cancelli infernali, in un futuro prossimo, reale,
ipotetico. Buona lettura! :)
Riassunto: Quando Dean capisce
che è arrivato il momento di decidere cosa fare della sua
vita,
Sam e Castiel sono al suo fianco, e la scelta compiuta lo
porterà a quell'apple pie life che ha sempre voluto, anche
se un
po' diversa. :)
Disclaimer: Non possiedo i personaggi (e
mi sembra tutto così ingiusto), i personaggi appartengono a
Kripke e alla CW.
Dean, una mano sul
volante l'altra
fuori dal finestrino,
guardò il paesaggio soleggiato che scorreva placido
fuori
dall'abitacolo. L'aria calda che entrava scompigliò
alcuni
ciuffi corti e scomposti dei suoi capelli e
lanciò di riflesso uno sguardo a Sam, seduto al suo fianco
sulla
loro fedele Impala, intento ad osservare con un sorriso il verde, il
marrone e il giallo dei campi del sud degli Stati Uniti. Sorrise, poi
tornò a guardare la lunga strada davanti a
loro.
A quaranta anni
suonati, con una vita intera passata a cacciare,
decisamente era arrivato il momento di fare qualche scelta. Sam aveva
fatto la sua da tempo, decidendo di intraprendere la via dei Letterati,
come loro nonno Henry, Castiel invece, tornato nella sua forma di
angelo giusto poco prima della chiusura dei cancelli infernali, si era
stabilito nel bunker - erano anche loro la sua famiglia dopotutto - e
faceva su e giù tra Paradiso e Terra per monitorare la
situazione, che sembrava comunque migliorare di giorno in giorno. Lui
invece era l'enigma, l'incognita, il punto interrogativo. Non aveva mai
abbandonato la caccia - non c'erano più demoni, ma di
creature
soprannaturali ne restavano a volontà - però
forse era
arrivato il momento di ritirarsi. Era stato Bobby, sorprendentemente, a
mettergli la pulce nell'orecchio.
"Hai fatto abbastanza
ragazzo, sei ancora giovane, non dedicare la tua vita solo a questo",
gli aveva detto.
"È l'unica
cosa che so fare",
aveva risposto lui.
"Sciocchezze! Sai fare
mille altre cose! Tu e Sam dovreste lasciar perdere tutto e vivere la
vostra vita."
Dean ci aveva
riflettuto e aveva concluso che un viaggio con la loro
Impala - tanto per cambiare -, senza casi e senza omicidi, sarebbe
stato l'ideale. E ormai erano due settimane che viaggiavano, rilassati,
per gli stati del sud.
"Sammy, credo di aver
fatto la mia scelta",
disse all'improvviso,
sorridente, il vento caldo che gli solleticava il
viso. Sam si girò a guardarlo, un'espressione seria e
concentrata in volto, pronto ad assimilare tutto quello che avesse da
dire.
"Niente momenti
toccanti Samantha, per favore",
lo prese in giro, al
che il fratello sospirò.
"Avanti parla",
disse, tornando a
guardare la strada.
"Credo che non
riuscirò mai a lasciare la caccia, papà mi
ha insegnato tutto su come cacciare, sono cose che avrei dovuto
imparare una volta cresciuto e invece le ho imparate che ero ancora
bambino. Ma mi sta bene. Cacciare ha sempre fatto parte della mia vita
e in qualche modo per me farlo è continuare ciò
che
papà non ha potuto portare avanti. Non è qualcosa
che
posso mollare così, il giorno che mi stufo... ma
effettivamente
sono stanco, e credo che abbiamo fatto abbastanza. Ho intenzione di
aprire un locale per cacciatori Sammy, qualcosa come il Roadhouse."
Sam si girò
di scatto verso di lui, con un sorriso che pian piano andò
ad increspargli le labbra.
"Dean, è
una splendida idea",
disse entusiasta.
"Pensavo che la zona
ideale sarebbe vicino al bunker, a Lebanon, così tu
puoi proseguire i tuoi studi da Letterato e, sempre se ti va, sai, huh,
magari aiutarmi con il locale, qualche volta, e..."
"Scherzi? Certo che ti
aiuto, considerami già assunto",
rispose divertito.
Dean sorrise.
Decisero di fermarsi
per sgranchirsi le gambe e bere qualcosa.
Parcheggiarono la fedele Impala sul ciglio della strada, vicino un
campo appena arato, e si sedettero sul cofano con una birra ciascuno.
Nessuno dei due parlò per alcuni minuti, troppo intenti a
elaborare idee su come sarebbe dovuto essere il locale: i tavoli, la
musica, il bancone e le birre erano gli spunti di riflessione di Dean,
l'ambiente interno, il servizio e soprattutto i prezzi, quelli di Sam.
Ma il pensiero fisso di entrambi era certamente uno: il nome che
avrebbe avuto.
"Chissà
Castiel cosa ne penserà",
chiese Sam curioso.
"Oh, credo che anche a
lui piacerà",
rispose con un sorriso
stanco, guardando lontano, verso l'orizzonte.
"Mi piacerà
cosa?"
chiese la voce
dell'angelo al suo fianco. Dean sobbalzò, facendo scoppiare
a ridere Sam.
"Cas, da quando sei
tornato angelo hai ripreso il vizio di apparire all'improvviso, non va
bene amico",
lo riprese Dean con
una mano al petto, riprendendo fiato.
"Oh, scusa Dean",
rispose l'angelo,
sinceramente dispiaciuto. Il cacciatore lo
guardò: anche se era tornato ad essere un angelo era
comunque
rimasta in lui una parte decisamente umana a cui Castiel non aveva
voluto rinunciare. Dean lo apprezzava molto per questo.
"Dean ha fatto la sua
scelta",
disse Sam, con un
sorriso. Castiel si rivolse al cacciatore, inclinando
appena la testa, curioso. Ci fu un attimo di silenzio. Il venticello
caldo fece ondeggiare il trench beige dell'angelo, gli
scompigliò i capelli e sollevò indietro le camice
dei due
cacciatori, ancora seduti sul cofano. La chioma di Sam
sventolò
dietro le sue spalle. Quando la folata passò, Dean prese un
bel
respiro e una birra e la offrì a Castiel, che
accettò
volentieri, accomodandosi sul cofano vicino ai due.
"Ho fatto tutto quello
che dovevo nella mia vita" - cominciò - "
O almeno ho fatto abbastanza, credo. Ho vissuto ogni attimo fino ad
adesso, ho viaggiato per tutti gli Stati Uniti, non c'è
posto
che con Sammy non abbiamo visitato, ho fatto cose incredibili, sono
morto, andato all'Inferno, mi hai tirato fuori di lì - a
proposito, grazie ancora -, ho salvato vite, altre le ho viste
morire, mi sono distrutto le ossa, ho aspettato che si sistemassero e
ho ricominciato, e a volte nemmeno ho aspettato. Credo sia arrivato il
momento di lasciare, di cominciare qualcosa di nuovo. Non
sarò
mai capace di abbandonare tutto questo, ma posso provare a viverlo
in un altro modo. Ho deciso di aprire un locale per cacciatori
Cas."
Gli occhi di Castiel,
blu e profondi, si spalancarono lentamente e
sempre più mentre comprendeva il significato di quelle
parole:
niente più cacce, Dean abbandonava ciò che aveva
fatto
parte della sua vita fino a quel momento per dedicarsi a qualcosa di
stabile e certo, un punto fisso nella sua esistenza.
"È una
splendida notizia Dean",
disse in un soffio,
con un sorriso che lasciava poco spazio a interpretazioni. Castiel
approvava.
"E, ecco, Sam si
è già arruolato, ma... se ti va, se
volessi darmi, beh, una mano nel locale, huh, impegni angelici
permettendo insomma",
provò il
cacciatore, già pronto a qualsiasi rifiuto. Che
inaspettatamente non arrivò.
"Ne sarei felicissimo.
Hai già scelto il nome?"
Dean e Sam si
lanciarono un'occhiata, poi sorrisero.
Lebanon,
Kansas
"Sei
sicuro che quel nome vada bene?",
chiese Sam,
asciugandosi il sudore dalla fronte e lanciando un'occhiata
al fratello, tutto impolverato ma soddisfatto. Castiel accanto a loro,
in jeans e maglietta a maniche corte, sporco di vernice,
guardava
sorridente il capolavoro che avevano tirato su in pochi mesi: un locale
pronto ad accogliere cacciatori e non, ospitale e sicuramente migliore
di quanto si sarebbero mai aspettati.
"Certo! Mi avete
bocciato Ramble On, Stairway to Heaven, Bring it on Home e Rock 'n
Roll!"
"Dean, mettere i
titoli dei Led Zeppelin era veramente...",
provò a
ribattere Sam, sotto lo sguardo divertito di Castiel.
"Piantala Sammy!
Questo è perfetto! Siamo o non siamo i tre fratelli
Winchester?",
disse con un sorriso,
abbracciando per le spalle gli altri due. Castiel
sussultò a quell'affermazione, guardando l'amico con
un'espressione di pura sorpresa. Dean gli sorrise.
"Ehi, sei o non sei
parte della famiglia, eh Cas? Samantha non ti commuovere!",
urlò,
cogliendo gli occhi lucidi dell'altro. L'angelo lo
osservò ancora per qualche secondo, poi allungò
un
braccio per stringere a sé l'amico, arrivando ad
afferrare
la camicia di Sam, e si voltò a guardare l'insegna al neon.
Winchester
Bros svettava
illuminato sopra l'entrata, quasi accecante nonostante fosse
giorno.
"Bene ragazzi,
muoviamoci! C'è ancora da sistemare prima dell'apertura!
Forza! Samantha, asciuga le lacrime!",
ghignò Dean
divertito, facendo scuotere la testa al diretto interessato e
ridere Castiel.
I tre entrarono nel
locale, il suono del telefono che squillava
e un "Bobby! Ti vogliamo qui entro stasera!" urlato con gioia,
preannunciava l'inizio di una nuova era.
n/a:
In
realtà non ho molto da dire, spero solo vi sia
piaciuta. So che potrebbe sembrare triste, ma in realtà odio
le
unhappy ending quindi ho cercato di renderla il più allegra
possibile. Magari molti penseranno "Dean non potrà mai
lasciare
la caccia, è impossibile", ma io mi sono detta
"perché
no? questo poveraccio ha sempre sognato una apple pie life" e poi anche
se vissuta con i suoi due fratelli - qualcuno potrebbe avere qualcosa
da ridire su questa improvvisa 'adozione' di Cas come Winchester, lo
capisco - penso vada bene. :) E poi in fondo è una
fanfiction, e
le fanfiction non servono a questo? A mettere nero su bianco come ci
piacerebbe che andassero le cose? ;)
E fortuna che non
avevo molto da dire... sono la solita chiacchierona. -.-
Grazie a chi
silenziosamente ha semplicemente letto, ma
soprattutto a chi vorrà aggiungere la storia in una
delle
liste e a chi in particolare si fermerà e
spenderà un po'
del suo tempo per una recensione, anche se breve. Grazie! :)
Alla prossima!
saku
|