Odio questa cavolo di città, apparte la Tour Effeil non ci vedo niente di particolarmente attraente. E odio dover avere un nome francese o almeno credo sia francese. Ho abitato per quindici anni in mezzo ad una popolazione che detesto. In questo momento, mentre descrivo la bellissima atmosfera francese e la sua meravigliosa gente, mi trovo sotto il porticato di una delle tante case di Parigi. Non conosco chi siano i proprietari ma sono certa che abbiano una bambina, sui dodici anni più o meno. Molte signore anziane che mi passano davanti mi urlano 'Vattene via, stracciona!' ma io non ho stracci addosso. Il mio abbigliamento è uguale tutti i giorni. Ho dei pantaloni neri di pelle, consumati sulle ginocchia e con qualche buco, una maglietta nera con un teschio bianco, con la quale alcune volte l'alterno con una camicia nera di stoffa morbida, degli anfibi neri di pelle consumati con macchie di fango secco e come tocco di classe una giacca di pelle nera impolverata. Si, il mio colore preferito era il nero. Sin da bambina, lo so è inquietante. Ho dei lunghi capelli, neri come la pece e degli occhi color verde smeraldo. Sono arrogante, schietta, coraggiosa, sarcastica e folle. In senso buono. Il nome della persona che racchiude, e indossa, tutto questo è Sioux (ANGOLO AUTRICE: si pronuncia siux). Non so chi mi abbia dato questo nome, ma lo detesterò per sempre. Ma non posso cambiarlo perchè ormai mi conoscono tutti con questo stupido nome.
ANGOLO AUTRICE: Scusate non posso continuare perchè è tardissimo, un bacione :* Recensite e buona lettura
(Sioux vuol dire raggiante)
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