Akira
vs Akira
Per
come la vedeva
lui, avrebbero potuto benissimo uscire dal campo e andarsi a tracannare
qualcosa, vista la considerazione del pubblico. Kiyota, spalmato in
panchina, gettò un’altra occhiata la tabellone: 37
il Kanagawa, 25 il Narashino. E venti di quei punti erano di Sendo.
- Ma che
diavolo
combinate! - Hanamichi si sedette con uno schianto e
cominciò a borbottare a mezza voce - Gioca meglio mia nonna!
- Hanamichi!
– Ayako gli si avvicinò a passo di marcia, - La
pianti o devo cacciarti dalla panchina?! – Sbottò,
con le mani sui fianchi.
Il rosso la
fissò di sbieco, poi mandò un paio di bestemmie
– E cazzo! Sta giocando solo il Porcospino!
Prima che
potesse
aggiungere altro, una bottiglia di acqua piena gli si
fracassò in testa.
- Lascia in
pace Ayakuccia – avvertì Miyagi, accanto ad
Hanagata, con un diavolo per capello e la faccia da omicida.
La manager
sospirò, scrollando le spalle, poi decise che era meglio
andare a sedersi perché tanto era una battaglia persa.
Inoltre Hanamichi saltava come una molla ad ogni tiro, passaggio e
canestro di Rukawa, anche se di palle ne aveva ricevute ben poche.
In campo
infatti,
sembravano giocare solo Akira Miasame e Akira Sendo.
- Sendo! - Il
passaggio di Maki filò come un proiettile per il campo,
diritta tra le mani dell’Ala che scattò in avanti
con furore. Il Sendo
svampito che
conoscevano era stato lasciato in panchina, mentre il fuoriclasse del
Ryonan prendeva il suo posto in campo.
Che dopo Maki
fosse il
giocatore migliore di Kanagawa, era fuori discussione; anzi, per molti
versi addirittura lo superava.
Gli occhi di
Sendo
erano solo per Miasame e viceversa: i due non solo inevitabilmente si
incrociavano, possedendo le stesse capacità tecniche e
fisiche, ma cercavano la sfida, lo scontro. Dopo il Capitano del
Kainan, Miasame era l'unico che Sendo ricordasse, ad eguagliare il suo
livello.
Dagli spalti,
già si parlava della "sfida dei due Akira".
All'ennesimo
canestro
del Narashino, Akagi fece chiedere il time out, non tanto per le
difficoltà in campo, ma per strigliare a dovere i due
babbuini in panchina che stracciavano le palle alla loro povera manager
e saltellavano come canguri indemoniati. Insomma, mica doveva
preoccuparsi solo delle triple, dei dunk, delle Ali degli avversari,
del torneo... ci si mettevano anche quei due deficenti che erano anche
inutili.
- Insomma voi
due!
Possibile che io dal campo debba preoccuparmi che facciate venire un
esaurimento all'intera panchina?! - Sbottò, con un diavolo
per capello, strattonando quel mentecatto del suo numero dieci.
- Ma di che
diavolo
parli, Gorilla? Voi state giocando come delle schiappe! - Si
lamentò il rosso, supportato da Teppista e Scimmia.
Akagi
inarcò un sopracciglio - Se voi foste più in
gamba di noi, a quest'ora stareste in campo a giocare al posto nostro.
Come da
copione, a
quei poveracci si infiammò l'animo, mentre solo Miyagi
conservava abbastanza sanità mentale da evitare di
distruggere la panchina a morsi.
- Che
deficenti... -
Borbottò Akagi, - Sendo! Come stai? - Domandò
all'Ala che sembrava stanca.
Il ragazzo si
mise
l'asciugamano sulle spalle e bevve un lungo sorso d'acqua, - Sto bene
Akagi, grazie.
Il Capitano lo
guardò per un pò, poi fissò Rukawa
seduto in panchina con l'asciugamano in testa; gli si
avvicinò e lo fronteggiò
- Rukawa, devo
parlarti.
Il bruno
alzò il capo, inespressivo, e si allonanarono dal gruppo.
Tutti guardarono i due con curiosità e solo l'intervendo
provvidenziale di Hanagata impedì la decapitazione di Kiyota
che era andato ad origliare; qualunque cosa fosse, l'Ala dello Shohoku
sembrava tutto fuorché contenta, ma annuì,
tornando da loro con aria più tetra del solito.
- Certo che da
voi
l'allegria si spreca eh? - Osservò Kiyota e Mitsui
ghignò - Con la Volpe, di sicuro.
Il fischio
dell'arbitro, annunciò il proseguo del gioco con la palla
nelle mani del Narashino la cui Ala Grande, Uto Kanji,
scattò in avanti come un fulmine, passando alla Guardia,
Kano, che tirò; fortunatamente Maki riuscì a
bloccarlo, per poi avanzare in contropiede. Tutta la squadra
risalì il campo, mentre faceva girare la palla con passaggi
veloci; l'ultimo tocco fu di Rukawa che comiciò ad avanzare,
dribblando sia l'Ala che la Guardia del Nara. Quando fu sotto canestro,
gettò un'occhiata intorno e notò un Sendo
completamente impegnato nello smarcarsi da Miasame; ritornò
con lo sguardo di fronte a sé e schiacciò, mentre
lo stadio scoppiava in ovazione.
Il Kanagawa
vinceva
per 41 a 27.
- Aaargh! Non
possiamo
vincere grazie alla Volpe! Mi rifiuto! - Si agitò Hanamichi,
mentre Ayako lo fulminava.
- Idiota,
preferiresti
una sconfitta? - Sbottò Mitsui, ma il rosso annuì
- Meglio sconfitti che sorbirmi gli sbavamenti per quell'idiota! -
Esclamò, gridando come un ossesso.
Il Teppista
guardò Miyagi, come a chiedergli se fosse il caso di
spalmarlo a terra, ma poi pensò fosse meglio non sprecare
energie.
In campo,
Akagi
difendeva il canestro meglio di una cassaforte e persino Miasame
sembrava avere qualche difficoltà; d'altra parte, anche
Sendo pareva avere dei problemi ed ormai riusciva a smarcarsi solo
stretto necessario per prendere aria.
- Qualche
problema? -
Lo canzonò Miasame, col fiato mozzo, ma Sendo si
limitò a sorridere; quando Jin gli passò la
palla, l'Ala fece di tutto per spingere con le spalle il giocatore del
Nara, ma quello non mollava. Era un osso duro.
Per qualche
minuto,
Sendo cercò più volte di smarcarsi a destra e a
sinistra, per correre al canestro, ma alla fine dovette liberarsi della
palla: alla sua destra, notò Rukawa che correva libero verso
di lui e gli passò la palla, poi, approfittando della
momentanea distrazione, si smarcò per correre a sua volta
verso il canestro. Nonostante Miasame fosse abbastanza veloce da
riagganciarlo, Sendo raggiunse la zona "rossa" e... si
ritrovò la palla tra le mani. Batté le palpebre,
poi si girò alla sua sinistra, dove vide Rukawa che lo
fissava; gli sorrise e segnò con un dunk.
' Rukawa, devi
passare
a Sendo più volte che puoi, d'accordo?' Così gli
aveva detto Akagi. Già, facile. Il problema non erano quei
sorrisini da ebete che il Rompiscatole gli rifilava ogni volta che gli
passava la palla, ma le urla da beoti di quegl'idioti in panchina.
- Ehi Volpe!
Da quando
sei diventato così gentile?! Hai aspettato di lasciare lo
Shohoku per farlo? - Gli urlò Hanamichi, ma di certo gli
altri mentecatti della squadra non erano da meno.
- Ehi Rukawa!
Cos'è Sendo ti sta più simpatico di noi? -
Rincarò Mitsui.
- Andate a
farvi
fottere... - sussurrò il bruno, prima di dare le spalle
all'intera panchina.
- Ma la
piantate?
Mettete il caso che stia cercando di cambiare, non lo aiutate mica,
banda di decelebrati! - Se ne uscì Ayako, strappando una
risata tanto grossa che quei due idioti, a cui si aggiunsero anche
Kiyota e Miyagi, quasi soffocarono.
- Rukawa
cambiare?
Cos'è una battuta?! - Sbottò Mitsui, mente gli
altri si scompisciavano.
Inutile dire
che
l'intero Nara era rimasto un pelo sconvolto dal casino che proveniva
non dagli spalti, ma dalla loro panchina.
- E quelli chi
diavolo
sono? - Fece stupito Miasame.
Sendo, di
fronte a
lui, sorrise - Le nostre riserve.
- Le 'nostre
riserve'
un corno. Un branco di idioti! - Rimbrottò Akagi al quale
fecero da sottofondo le imprecazioni di Rukawa.
Probabilmente
Miasame
pensò fosse meglio per la sua sanità mentale
lasciar cadere l'argomento, perché prese la palla che gli
passavano e fece un gran ghigno - Noi abbiamo ancora una sfida in
sospeso.
L'Ala del
Kanagawa
sorrise amabilmente - Sto aspettando te.
Partirono in
corsa,
come se nessun altro esistesse in campo. Miasame era molto bravo, ma
forse troppo individualista. Sendo riuscì a strappargli la
palla con una finta e la passò a Jin che segnò
dalla linea dei tre.
Il giocatore
del
Narashino lo fissò - Non vuoi lo scontro diretto eh? - Lo
stuzzicò.
- Non esisto
solo io
in campo. Ho una squadra, la tua dov'è? - Lo
rimbeccò Sendo, correndo verso la metà campo del
Nara.
Qualche minuto
dopo,
la situazione rimaneva pressocché invariata: il Kanagawa era
in vantaggio di più punti, molti dei quali compiuti dalle
due Ali, però ormai i due protagonisti erano allo stremo.
Sendo
gettò
un'occhiata al tabellone - Altri pochi minuti... - sussurrò
tanto per darsi forza, e appoggiò le mani alle ginocchia,
respirando affannosamente. Al suo fianco, Miasame non stava meglio: si
passava il braccio sulla fronte, cercando di tergere il sudore.
- Rukawa! -
Gridò Akagi, dopo aver inferto lo "schiacciamosche" all'Ala
avversaria.
Il bruno
afferrò la palla e si smarcò con relativa
facilità; guardandosi intorno, notò che l'unico
in seria difficoltà sembrava essere Sendo: come gli aveva
detto Eiko Hisae, Miasame era l'unico osso duro. Nonostante sia Jin che
Maki fossero liberi, Rukawa pensò che per una volta poteva
tornare alle vecchie abitudini: dopotutto, aveva passato palla fin
troppo. Arrivò velocemente sotto canestro, saltò,
pronto al tiro, quando una sorta di muro di cemento lo
spiaccicò al parquet. Scrollando la testa, alzò
lo sguardo ritrovandosi quel carro armato del loro Centro, Mirashi Ota,
che sogghignava dall'alto dei suoi due metri. A quanto pare
quell'idiota aveva pensato bene di fermarlo, buttandolo a baciare il
pavimento.
- Wahaha! Ben
gli sta,
così impara a fare tutto da solo! - Attaccò a
latrare la solita Scimmia, mentre l'arbitro fischiava fallo.
A differenza
di
Kiyota, Hanamichi sembrava più risentito che contento della
cosa.
- Che
c'è?
- Vorrei
essere in
campo, ecco. - Sbottò il rosso, con aria scocciata, - Almeno
lì potevo sfotterlo da vicino! Il Genio non può
essere relegato in panchina! - Cominciò a vaneggiare e
Miyagi sospirò - Non ti farai venire le paturnie come al
Teppista qui dietro!
- Ehi,
Tappetto! Le mie erano legittime, Hana invece è solo un
pallone gonfiato!
Ovviamente, il
pallone
in questione "volò" fino alla testa della Guardia che quasi
prese a morsi.
Nel frattempo
in
campo, dopo i due tiri liberi entrambi a segno di Rukawa, il Nara
chiese un time out che fu accolto con piacere anche dal Kanagawa. I
giocatori erano più o meno tutti stanchi, ma nessuno si
accasciò sulla panchina come i due Akira: Sendo
cominciò a bere a più non posso, mentre c'era chi
ghignava alla vista dei capelli afflosciati; Miasame si
spalmò sulla panchina almeno fino a quando una mano possente
non gli toccò la spalla.
- Bel lavoro,
Akira.
Il giocatore
del Nara
si girò e sgranò gli occhi - Allenatore! -
Esclamò, scattando in piedi.
L'allenatore
del
Narashino, Kito Katamura, aveva l'abitudine di arrivare in ritardo a
qualsiasi ricorrenza, partita o manifestazione. Dopotutto, come diceva
lui stesso, la sua presenza era inutile dal momento che anche quando
c'era si limitava ad osservare; per completa contrapposizione a Koichi
Kendo dell'Ichihara, Katamura evitava di stressare i suoi ragazzi e,
sopratutto, evitava di sfinirli con continui allenamenti. Era un uomo
sulla quarantina, dai capelli grigi e l'aria gioviale.
- Sembrate
stupiti,
ragazzi! - Fece ancora, ridendo.
- Mister, con
tutta
franchezza, l'ultima volta che siete venuto in panchina era
perché avevate dimenticato una cosa... - Borbottò
l'Ala Kito.
L'uomo lo
fissò per un pò, poi ritornò a ridere
- Vero, vero... però questa partita mi sembra più
interessante delle altre... - commentò e lasciò
vagare gli occhi chiari sulla panchina del Kanagawa.
Dall'altra
parte,
Fujima intercettò il suo sguardo e lo salutò col
capo.
- Kenji
Fujima...
chissà cosa combinerà? - Mormorò,
pensieroso l'allenatore.
In
realtà,
in quel momento, Fujima si limitava ad evitare che lo scontro si
trasformasse in rissa e a premunirsi che Sendo non gli morisse davanti
agli occhi.
- Andiamo,
state
facendo schifo! E non mi importa se state vincendo, cazzo! -
Sbottò per l'ennesima volta Hanamichi.
- E io ti
dico... -
Replicò Akagi, tra i denti, - Che non mi interessa un fico
secco della tua opinione, chiaro?
Fujima
ascoltava la
questione solo con un orecchio, in quanto era occupato ad osservare
Sendo: continuava a bere e il sudore ormai scorreva a fiotti. La sua
esperienza, seppur breve, di allenatore gli insegnava che avrebbe
dovuto sostituirlo con qualcuno di fresco; magari Maki avrebbe potuto
tenere a bada Miasame, mentre Rukawa poteva diventare il realizzatore
della partita...
- Sendo tutto
bene? -
Gli domandò Ayako e il ragazzo annuì - Si, certo.
Quando
l'allenatore si
mosse per indicare quella soluzione, Rukawa, seduto in panchina alle
sue spalle, borbottò - Non sostituirlo.
- Cosa?
- E' questo
che volevi
fare, no? Se lo sostituisci, non lo farà stare meglio.
Fujima
inarcò un sopracciglio, poi guardò Hanagata - Non
ha tutti torti. Ti sei fidato di me nella partita contro lo Shohoku,
no?
L'allenatore
guardò Rukawa accigliato - Gli darai una mano?
L'Ala si
alzò - Non faccio il baby sitter - grugnì, prima
di rientrare in campo.
- Alle volte
sembra
tanto umano... - Sospirò Hanagata, osservando un Sendo
distrutto che letteralmente si trascinava sul parquet.
- Cento yen
che il
Porcospino muore prima della fine - Gufò Kiyota, spalmato
accanto a Mitsui.
- La tua
umanità è ammirevole! - Se ne uscì
Miyagi.
- E
piantatela,
vecchie galline! Quello che deve schiattare lì è
Rukawa!
Inutile
sottolineare
di chi fosse la voce fuori campo. Teppista e Scimmia cominciarono
già a sfotterlo per il suo amorevole 'mettere in mezzo' la
Volpe in ogni discorso, ma a quanto pare per una volta ci aveva preso
giusto: si girarono verso il campo lo stretto necessario per osservare
la perfetta parabola del numero undici che terminò con culo
a terra, per la seconda volta in una partita.
Rukawa
imprecò sottovoce, tenendosi la schiena dolorante, poi
guardò verso l'alto: il solito Gorilla di Mirashi Ota.
L'albitro
fischiò nuovamente, ma quella volta andò a
richiamare il Centro del Nara, che evidentemente aveva commesso fallo
volontario sullo stesso giocatore.
Quando Rukawa
si
alzò, flettendo la schiena, Akagi gli si avvicinò
- Tutto bene?
- Hn.
- Ehi, Kaede,
quello
che dovrebbe essere mezzo morto sono io... - Lo prese in giro Sendo,
mentre si preparavano per i tiri liberi.
- Ecco,
ammazzati. -
Rimbrottò l'Ala.
In panchina
poi, c'era
chi cominciava a credere nelle maledizioni e chi, nome a caso, non
sapeva se baciare in bocca quell' Ota o essere furioso per il fallo.
Intendiamoci, non che ad Hanamichi interessasse la salute di quel
demente, però doveva confessare che se fosse morto quando
lui non era in campo, un pelo gli sarebbe dispiaciuto.
- Ma cazzo,
Volpe! Cos'è oggi, hai bisogno di un'armatura?! -
Cominciò ad agitarsi come un cretino ubriaco.
- Hana,
calmati! Sta
bene! - Fece Ayako, ma Hanamichi la fulminò - E chi se ne
frega di come sta! Basta che non mi muore in campo, che razza di
idiota... - E continuò a borbottare come una teiera.
Gli altri
pensarono
bene di lasciarlo in balia di se stesso, che tanto peggio di
così non si poteva, e continuarono a gridare alla volta del
campo, dove Jin tempestava il canestro di tiri. La difesa one to one di
Sendo, non riusciva a neutralizzare il nemico peggiore del Nara: quando
la palla volò verso di lui, Akira riuscì a
staccare Sendo e ad afferrarla per correre al canestro.
Ormai il
Narashino
stava rimontando.
Akagi
adocchiò il tabellone che indicava 48 a 36 per il Kanagawa -
Avanti! Dobbiamo recuperare il vantaggio! - Gridò, per poi
prendere il rimbalzo; la palla volò verso Maki che si
smarcò facilmente in favore di Jin. L'Ala maggiore del Nara,
Uto Kanji, gli rubò la palla che finì
immancabilmente nelle mani di Akira.
- Ed eccoci di
nuovo... - Fece ironicamente, mentre palleggiava freneticamente,
cercando uno spiraglio.
Sendo sorrise
senza
rispondere.
Lottarono per
qualche
istante, poi Sendo riuscì a prendere la palla - Kaede! -
Urlò, per poi passarla all'altra Ala che si trovò
a fronteggiare il Centro Ota.
- Farai un
altro bel
buco a terra, fuscello. - Gli sussurrò quello, mentre lo
marcava.
Rukawa
saltò per poi, all'ultimo istante, lasciar cadere la palla
alla sua sinistra dove, quasi come se fosse programmato, c'era Sendo
completamente libero; saltò, segnando l'ultimo dunk del
primo tempo.
Nuovo fischio
e nuovo
Time out.
- Bel lavoro
Sendo. -
Fece Akagi, mettendogli una mano sulla spalla.
- Grazie,
Capitano -
mormorò quello, per poi spalmarsi sul parquet; osservava
Miasami dall'altra parte del campo che sembrava piuttosto sicuro di
sé. Scosse la testa, passandosi una mano nei capelli: doveva
vincere, assolutamente.
Intanto Jin e
Rukawa
si buttarono contemporaneamente in panchina - Che partita! -
Sospirò Jin.
- Hn. -
Rispose sempre
più loquace il bruno, poi un'ombra gli si parò
davanti; represse un' imprecazione, quando si trovò piazzato
sotto al naso una faccia conosciuta dal sorriso ebete e l'aria da scemo.
- Che vuoi? -
Sbottò.
- Allora,
Volpe! Che
mi stai combinando? - Grugnì Hanamichi.
- Ossignore
ancora...
Hanamichi! - L'onnipresente Akagi torreggiò sulla Scimmia
Rossa che si affrettò a svignarsela.
- Deficente!
Sempre a
rompere...- Borbottò il Capitano.
- Razza di
idiota
dovresti imparare a stare f-e-r-m-o - Se ne uscì Mitsui,
tirando Hanamichi per la maglia.
- Forse
dovreste
legar- Cominciò Kiyota, prima di bloccarsi.
- Ehi, perso
la
lingua? - Lo prese in giro Mitsui, poi vide chi c'era sugli spalti:
Isao Katsumi li salutò, sorridente, e così gran
parte dell'Ichihara.
- Cazzo... -
Mormorò Kiyota.
- Aha! Akagi e
Maki ti
faranno il culo! - Ghignò Miyagi, seguito a ruota da Mitsui.
-Stronzi! -
Borbottò Kiyota, cercando di nascondersi dietro ad Hanagata.
Il fischio
dell'albitro li riportò in campo, ma prima di ricominciare
Akagi avvicinò la faccia minacciosa alla Scimmia - Dopo mi
spiegherai perché lsao mi fissa in quel modo da maniaco,
idiota! - E cammino verso il campo a passo di marcia, lasciando un
Kiyota con espressione da condanna a morte.
Nel secondo
tempo, il
Nara mostrò una maggiore brutalità: non solo Ota
arrivò ad un passo dall'epulsione al costo di ammaccare la
Volpe, ma anche gli altri si diedero da fare. Più volte Jin
si ritrovò a terra a causa dell' Ala Kanji, ma quando fu
Akagi a finire a terra, dopo una collisione con Ishi Kito sotto
canestro, l'intera Kanagawa si paralizzò.
Punto uno,
buttare a
terra uno bestione come il Gorilla non era impresa da poco, se non per
le belve come Hanamichi; punto due, rompere le balle al Capitano
equivaleva ad un suicidio. E poi, era una questione di principio: se il
Genio indiscusso del basket non poteva giocare, il Gori rappresentava
lo Shohoku, e nessuno poteva disturbare il gioco dei rossi.
- Gorilla! Ti
fai
buttare a terra come quell'idiota della Volpe?! - Sbraitò
più o meno per la decima volta Hanamichi, quasi
arrampicandosi sulla testa di Mitsui. Ora, considerando il fatto che al
Teppista di Akagi meno di così non gliene poteva fregare,
quel mentecatto gli stava fracassando i timpani!
E la cosa non
andava
meglio a Miyagi, che, dopo aver resistito stoicamente all'assalto
urlato, si era spostato buttando a terra Kiyota.
- Ma cazzo,
è solo un fallo! - Si era lamentato la Scimmia, notando la
preoccupazione degli idioti dello Shohoku.
Un nuovo
fischio e la
panchina tremò di indignazione: Maki era a terra.
- Ahh!
Capitanoo! - Se
ne uscì Kiyota, sbiancando, mentre Mitsui sbuffava - Non era
solo un fallo?
- Non vorremmo
paragonare Maki al Gorilla, vero? - Fece pomposo, mentre tre paia di
occhi lo fissavano minacciosi.
- Razza di
babbuino!
Non paragonarmi tu il vecchiaccio al Gori! - Urlò Hanamichi,
tanto da far girare gli spettatori più vicini.
In campo
nessuno
poteva fregarsene di meno di quelle due pettegole, ma la tensione a
causa dei falli cominciava a farsi sentire: Rukawa, col dente
avvelenato, si era chiuso in un mutismo scontroso che di certo non
migliorava la situazione di Sendo, il quale non riusciva più
ad andare a canestro. Quando Maki pensò bene di passargli la
palla, la mano iperveloce di Akira tagliò a deviare il
passaggio, in favore di Choji Kano, che segnò dalla linea
dei tre.
Maki
gettò
un'occhiata alla loro Ala stremata: Akira Miasami era davvero un grande
giocatore se aveva ridotto Sendo a quello stato.
Intanto la
partita
continuava, ma non tutti riuscivano a mantenere i nervi saldi;
all'ennesimo passaggio deviato per colpa di Miasami, Rukawa proruppe
con un - Cazzo, svegliati! - rivoltò a Sendo, indice di
quanto la partita fosse ormai troppo opprimente.
Sendo
respirò affannosamente, fissando il canestro: Kaede aveva
ragione, dannazione doveva svegliarsi! Possibile che alla prima partita
della Manifestazione, avesse problemi di concentrazione? Era
così distratto, che praticamente non mosse un dito quando
Miasame riprese la palla e segnò con un altro dunk. Era
più forte di Maki, di questo ne aveva la certezza assoluta.
Incredibilmente, quel pensiero lo ricaricò e l'idea di una
sfida con se stesso lo rianimò: la prima partita nel Ryonan
lo aveva visto contro il Kainan e Shin'ichi Maki. Erano stati i minuti
più terrificanti della sua vita.
Sendo
inspirò profondamente, cercando di riacquistare la solita
impassibilità, mentre le voci dei compagni e della folla
sembravano sparire. Ormai mancavano dieci minuti alla fine della
partita e il Nara aveva guadagnato terreno; il tabellone inidicava 56 a
52 per il Kanagawa.
- Akagi,
muoviti,
fà qualcosa! - Gridò Mitsui, seduto in panchina,
mentre i soliti due si sgolavano, saltellando sui posti.
Un nuovo dunk
di Maki,
riaccese la speranza e così altri due tiri da tre di Jin, ma
il problema riguardava i due potenziali realizzatori della squadra:
Sendo era troppo stanco e Rukawa troppo individualista.
- Rukawa,
passa la
palla! - Sbuffò Akagi, mentre l'altro correva a canestro.
Come se non lo avesse ascoltato, l'Ala dello Shohoku scattò
in un salto, segnando dalla linea dei tre punti.
Se la folla
cominciava
ormai ad imparare bene il nome dell'unica matricola di Kanagawa in
campo, in panchina c'erano più teste che fumavano: ormai non
solo Hanamichi, ma anche gli altri due dello Shohoku cominciavano a
gufargli contro, mentre Fujima si dimostrava più
preoccupato; se ne stava a braccia incrociate accanto ad Ayako,
pensieroso: se non poteva contare sull'aiuto delle due Ali, era inutile
averle in campo.
Un ennesimo
fischio e
questa volta a terra ci volò Sendo, chiaramente spintonato
da Miasame.
- Sendoooo!
Un acuto dalle
tribune. Due erano le soluzioni: o c'era una cornacchia negli spalti o
c'era un piccoletto alquanto fastidioso e rompiballe dietro di loro.
Sia Kiyota che Mitsui si girarono con gli occhi al cielo e un sospiro
di sopportazione stoica, mentre Hanamichi andava in brodo di giuggiole:
Hikoichi Aida, che saltellava come una scimmia alla vista di Sendo.
- Ancora
quello
psicotico... - Borbottò Kiyota.
-
Fà finta
di niente... magari non ci vede... - Provò,
bisbigliando, Mitsui.
- Hikoichiii!
Dopo
vieni quiiiii! - Cinguettò come un ossesso l'idiota accanto
a loro, prima di vedersi due sberle piantate in faccia.
In campo,
intanto, con
un sorriso falso come Giuda, Miasame porgeva la mano a Sendo, seduto a
terra come se niente fosse.
- Sendo, tutto
ok? -
Gli domandò Maki, mentre l'Ala annuiva sempre sorridente.
- Mi spiace...
-
Cominciò Akira, a voce alta, per poi aggiungere un - La
prossima volta farò meglio. - E si allontanò
verso i suoi compagni.
La prima cosa
di cui
si rese conto l'intera Kanagawa era l'espressione di Sendo: non
sorrideva più. Dopo aver centrato entrambi i tiri liberi, si
avvicinò per un attimo a Rukawa e gli sussurrò -
Ok, quello lì mi ha rotto. Passami più palle che
puoi.
Inutile dire
che la
Volpe rimase impalata per parecchi secondi, prima di prendersi la briga
di marcare i rivali: vedere Sendo scendere a livello dei comuni mortali
era la grande sorpresa di quel ritiro, una sorta di miracolo insomma.
Fu giusto per quello che gli passò più palle
possibili, anche se ormai si era preparato psicologicamente a quello
che avrebbe passato dopo con i mentecatti dello Shohoku.
A Sendo,
intanto, era
tornato il sorriso, ma la decisione di fargliela pagare a quell'idiota
era ancora bruciante. Una delle caratteristiche che lo
contraddistingueva era la sicurezza: non aveva bisogno di strillare ai
quattro venti la sua bravura, non aveva problemi di orgoglio e non si
preoccupava di quello che potevano pensare di lui. Però,
detestava il gioco sporco; per lui era né più,
né meno una vergogna per un vero giocatore. Maki era il suo
rivale di sempre, una vera spina nel fianco, ma anche uno dei giocatori
più rispettosi che conoscesse. Quel Miasami doveva imparare
una lezione di sana umiltà.
Gli ultimi
dieci
minuti della partita furono un gioco al massacro, dove le due Ali del
Kanagawa riuscirono quasi a lavorare insieme... facendo venire un colpo
a tutto il loro codazzo. In panchina non volava una mosca e
l'allenatore sembrava quasi prendere appunti.
Dall'altra
parte
Kamamura osservava i due giocatori, quasi compiaciuto: Anzai gli aveva
parlato di quei due, anche se si era premunito di nascondergli delle
cosette... come il fatto, ad esempio, che si sopportassero a stento. Si
notava da un miglio che Rukawa faticava a considerarsi solo un assist
per Sendo e che avrebbe preferito essere l'unico realizzatore in Campo.
Alzò lo sguardo verso il fondo delle tribune, dove Ichihara
e Shiroi osservavano la partita: era sicuro che anche loro avessero
fatto caso a quel piccolo particolare.
La palla
sfrecciò tra le mani di Kito fino a raggiungere Sendo che,
immancabilmente, si ritrovò Miasame appiccicato addosso.
- Mi sbaglio,
o
abbiamo cambiato ritmo?
- Mi sono reso
conto
di aver fatto piccolo un errore di valutazione... - Rispose
tranquillamente Sendo; fece una finta a sinistra e corse verso il
canestro, con la coda dell'occhio, notò Maki a cui
passò la palla, prima di smarcare Kanji. Nonstante
ciò, Miasame non si staccò dall'Ala del Kanagawa,
sicuro che i compagni avrebbero fatto di tutto per passare a lui.
Ma quelle
ultime palle
gli furono quasi imprendibili: Sendo riuscì a fare di tutto
per escluderlo, riuscendo anche a non tagliar fuori la squadra. Era
convinto che non bastasse semplicemente giocare da solo, ma doveva
fargli capire cosa voleva dire essere una squadra vera.
Afferrò la palla che gli arrivava da Akagi, e corse a
canestro.
- Diavolo! -
Imprecò Misame e Sendo lo fissò - Devi imparare a
giocare Miasame. Il cavaliere solitario non serve a nulla -
sentenziò, tirando dalla linea da tre con una perfetta
parabola. Il boato della folla mascherò la nuova
imprecazione dei giocatori del Nara e la panchina del Kanagawa
esultò nuovamente. Ma la squadra non mollava e, due secondi
dopo, Kito riuscì a accorciare le distanze, dopo essersi
smarcato da Jin. Intanto il tempo scorreva, erano ormai all'ultimo
minuto...
- Sendo!
Maki
tirò
la palla verso l'Ala Maggiore e Miasami si preparò a
difendere il canestro, ma qualcosa non quadrava: l'altra Ala, quel
Rukawa, si era intromesso a rubare la palla al compagno.
- Rukawa!
Il bruno si
sentì chiamare rabbiosamente dall'altra parte del campo:
probabilmente Akagi stava dando di matto, ma non importava;
l'importante era vincere.
Risalì
il
campo, saettando e smarcando a velocità incredibile, mentre
gli altri gli tenevano dietro alquanto furiosi; dalla panchina, si
sentivano le imprecazioni dei suoi compagni.
- Rukawa!
Passa! -
Maki cercò di richiamare la sua attenzione, ma l'altro era
così sicuro e concentrato che più giocatori del
Nara si dedicarono esclusivamente a lui.
- Siete tutti
dei
fottuti egoisti... - Fece Miasami, mentre cercava di recuperare
terreno, ma Sendo sorrise - Il Kanagawa non è come il
Nara... - insinuò.
Rukawa
saltò mentre mancavano pochi secondi alla fine della
partita; il tabellone indicava 75 a 77 per il Nara.
Quel bastardo
di Ota
gli si parò di fronte pronto a 'mandarlo a tappeto', come
gli aveva detto più volte, ma pensandoci bene... non si
erano concentrati troppo sulle punte della squadra?
Senza
guardare,
abbassò la mano, lasciando cadere la palla alle sue spalle e
pregò che lui fosse lì; il boato della folla non
significava niente: magari quell' Akira poteva aver preso la palla e
fatto saltare le coronarie a tutti, dopotutto era la star di Chiba.
Il lasso di
tempo in
cui poté piantare i pedi a terra e guardare gli
sembrò infinito... si girò e mancò
poco che sorridesse: Jin aveva preso palla e aveva tirato senza perdere
altri preziosi secondi, con la sicurezza che non riteneva di avere.
Il bruno
gettò un'occhiata a Sendo che annuì: avrebbero
vinto.
Quanto dannato
tempo
ci metteva una palla a rotolare sul maledetto cerchio di ferro del
canestro?
Nonostante
avessero il
dente avvelenato, Mitsui, Hanamici e gli altri non poterono che saltare
in piedi per la tensione ed esultare più degli altri in
campo, quando la palla finì dentro.
Lo stadio
esplose in
un'ovazione per gli 'stranieri' e Hikoichi faceva più casino
di tutti, pur non avendo visto tutta la partita.
Con il
punteggio di 78
a 77, il primo scoglio era superato: il Nara.
Ayako
saltellò sul posto e abbracciò, stritolando, ogni
componente della panchina, compreso Myagi che prima svenne
letteralmente, poi diventò verde quando toccò a
Fujima.
In campo,
intanto,
Sendo si era spalmanto a terra senza alcun ritegno e sorrideva alle
varie pacche di conforto e augurio, mentre Akagi, con una semi paresi
facciale, stringeva la mano ad Akira Miasami.
Rukawa
guardò nuovamente il tabellone con un sospiro e Jin rise -
Abbiamo fatto venire un colpo a metà Kanagawa con quel
piano! - Gridò, facendolo immancabilmente sorridere.
- Nessuno che
abbia
pensato il contrario... - Brontolò fingendo cattivo umore,
ma sapeva che tutti, nessuno escluso, aveva pensato alle sue solite
manie e ne ebbe conferma quando l'idiota lo raggiunse i campo a passo
di marcia.
- Volpe! Sei
un
deficente! Ci hai fatto venire un infarto! - Sbottò,
prendendolo per il collo.
- Siete deboli
di
cuore? - Borbottò lui, - E lasciami!
Gli altri due
compagni
di squadra li raggiunsero - Ehi Rukawa! Bel piano! - Si
complimentò Miyagi, mentre Hanamichi gufava - Se, figurati
se è stata un'idea sua! Andare da Jin e chiedergli sta
cosa... no, no non è possibile...
Infatti Jin
gli
trascinò Sendo per i capelli, ghignando - L'idea
è stata sua e l'ha detta a Kaede. Io ho saputo tutto due
secondi prima della partita.
La faccia
spettacolare
di quei tre, pensò Rukawa, lo ripagava di tutti quei giorni
a farsi sfracellare le palle da quello psicotico di Sendo.
-
Cioé...
loro due hanno lavorato insieme? - Fece stupito Miyagi, indicando le
due Ali.
- Questi due
mi
preoccupano sempre di più... - Insinuò con solito
tatto Mitsui.
- Se si lega
per bene,
Kaede riesce pure a fare il bravo!
Ok, dire che
la frase
era ambigua era un eufemismo, ma prima che qualcuno potesse chiedere
spiegazioni, Sendo scomparve sotto l'assalto di un 'cosetto
saltellante', alias suo compagno del Ryonan. Mentre Mitsui e Miyagi si
sganasciavano a quella vista, Hanamichi scrollava Rukawa che ebbe
l'istinto di prenderlo a morsi.
- Allora,
Volpe, devi
spiegarmi un paio di cose... - fece minaccioso.
- Moglie
petulante! -
Proruppe Rukawa.
- Demente
cronico! -
Rispose amabilmente l'altro.
Dopo altri
minuti di
casino, furono spediti fuori dal campo a calci e la festa
durò anche fuori dallo stadio. Per loro era come aver vinto
l'intero torneo. L'Ichihara si avvicinò per congratularsi e
tutti poterono ammirare l'abbraccio stritolante di Isao ai danni di un
Akagi scocciato.
- E bravo il
nostro
Take! Lo sapevo che avreste vinto! - Se ne uscì quello, con
un'esclamazione che, inutile dirlo, fece sbellicare tutto lo Shohoku.
- Isao! Guarda
che
devo mantenere un minimo di dignità! - Si lamentò
il Gorilla, mentre l'altro aveva la faccia da 'ma-chi-se-ne-frega'.
- Ehi Gori!
Non ci
avevi parlato di certe tue tendenze! - Ghignò Mitsui.
- Pensa alle
tue di
tendenze, idiota!
- Hai tendenze
particolari, Teppista? - Rincarò la Scimmia rossa e Mitsui
gli indirizzò un medio - Sì, sei il mio tipo non
lo vedi?
Tempo due
secondi e
Rukawa cercò la salvezza, allontanandosi alla chetichella.
-
Già
scappiamo? - Gli sorrise Eiko Hisae e il bruno guardò il
gruppo di psicotici - Sì, cerco di non farmi contagiare...
- Ehi, Rukawa!
Bel
gioco! - Si congratulò Heiji Hisae, porgendogli la mano.
Lui la
guardò, senza accennare a stringerla e Heiji sorrise -
Burbero, eh?
Eiko
guardò
i due, con uno strano ghigno, poi si allontanò.
- Il tuo gioco
mi
è piaciuto molto... - Insinuò il Capitano dello
Shiroi, - Ricorda molto il mio...
Rukawa lo
fissò senza espressione, così l'altro
continuò - Credo proprio che sarà interessante la
partita tra le nostre due squadre. Giocherò contro di te. -
Promise con sicurezza.
L'Ala dello
Shohoku lo
guardò, inarcando un sopracciglio - Hn.
- Akira Sendo!
Sendo, seduto
sulle
scale del palazzetto, osservò l'uomo gioviale di fronte a
sé: l'allenatore del Narashino.
- Salve...
- Ottimo
gioco,
davvero! L'ultima volta che ho visto Akira in difficoltà
è stato con Haranobu dell'Ichihara... a quanto pare quel
diavolo non c'è, come al solito! - Esclamò,
guardandosi intorno - Ehi, Katsumi! Che fine ha fatto il vostro
fantasma?! - Sbottò, mentre Isao sorrideva pacioso.
-
Bé, non a
caso il suo soprannome è fantasma... non viene mai alle
partite, senza offesa per le vostre squadre... In pratica non
guarda nemmeno le nostre, quando lui è in panchina!
-
Perché? -
Domando Fujima.
Isao si
grattò la testa, pensieroso - Mah, non c'è un
vero motivo... è così... Kaoru!
La Guardia
dell'Ichihara si avvicinò ghignando - Non chiedete a me che
non so niente...
Mentre
l'allenatore
del Nara cercava di estorcere altre informazioni a Isao, Sendo
notò Akira Miasami che gli si avvicinava - Bella partita -
fece, inespressivo.
Sendo lo
guardò con solita espressione tranquilla, poi
sospirò - Già, ma la sfida l'hai vinta tu. -
annunciò, umile.
Miasame si
accigliò e Sendo sorrise - Ho tenuto i conti dei punti
personali. Tu ne hai fatti di più, complimenti.
Il capitano
del Nara
rimase titubante, come a chiedersi se lo stesse prendendo in giro o
meno, dato che Sendo gli rideva allegramente in faccia.
- Sei molto
sincero. -
Borbottò infine, senza nascondere lo stupore.
- I veri
giocatori
sanno anche accettare le sconfitte, Akira - replicò Sendo,
prima di piantarlo in asso.
Akira Miasami
lo
guardò, reprimendo la rabbia, poi sentì una
risata stonata alle sue spalle. A quanto pare, Haranobu aveva deciso di
scendere tra i comuni mortali.
- Hai cercato
di
fregare la persona sbagliata, questa volta - gli disse ironico, mentre
Akira stringeva i pugni.
- Ti sbagli,
ho vinto
io la nostra sfida.
Aki Haranobu
lo
guardò accigliato - Lo credi sul serio? Insomma, lui
è più bravo di sicuro. - Sbottò, con
somma impassibiltà, mentre l'altro si infuriava - Sono
curioso di vederti contro di lui, allora Aki! - Proruppe, con uno
scatto nervoso del braccio.
La matricola
dell'
Ichihara sorrise, inclinando la testa sulla spalla - Di certo non
avrò bisogno di giocare sporco per essere alla sua altezza,
vero? - Gli soffiò in faccia, per poi allontanarsi.
- A proposito
di
riunioni! Takenori, io mi aspetto come minimo una partita di
allenamento tra le nostre due squadre! - Stava dicendo intanto Isao e
Akagi gettò un'occhiata micidiale a Kiyota.
- Forse i miei
giocatori sono stanchi...
-
Già.
Magari poi non siete in forma per la partita contro di noi! - Si
intromise Eiko Hisae.
- A meno che
non
crediate di vincere facilmente! - Sbottò quel folle di Kyuwa.
- Aha!
Vinceremmo
anche ad occhi chiusi, idiota! - Fecero più o meno
contemporaneamente le scimmie ammaestrate del Kanagawa. Da
lì alla rissa tra i tre babbuini, mentre Isao non voleva
sentire ragioni.
- Potrebbero
sempre
giocare le nostre riserve... - Mormorò Maki, indicando
Mitsui, Hanagata e Miyagi.
- Riserve un
corno! -
Sbottò il Teppista, ma gli altri due annuirono - Io ci sto!
- Ehi anch'io
voglio
giocare! - Protestarono insieme Hanamichi e Kiyota.
Akagi
sospirò con gli occhi al cielo - Ossignore... e chi vi
sopporta insieme? Io me ne tiro fuori...
- Gioco io,
allora...
Se non c'è un altro palymaker ovviamente... -
Provò Fujima, guardando da Maki a Sendo a Miyagi.
Sendo
scrollò le spalle - Io mi riposo - ammise candidamente.
- Concordo -
aggiunse
Maki.
Miyagi
fissò Fujima, accigliato, mentre Mitsui cominciava a
ridersela. Ayako gettò un' occhiata a Miyagi poi
borbottò - Potreste fare un tempo per uno... -
provò, mentre sgomitava nelle costole di Mitsui per avere
una mano.
- Oh... ehm...
certo!
Sono d'accordo... - balbettò il Teppista, frantumandosi
qualcosa nel tentativo di non sbellicarsi.
- Ok, questi
due ve li
tenete voi, allora... Rukawa se c'è Kiyota tu sei fuori. -
Fece pratico Akagi, ma Rukawa si limitò a sbadigliare.
- E Mitsui?
Fai tu la
Guardia vero?
Il Teppista
scambiò un'occhiata con Kaoru e ghignò - Certo.
- Bene,
è
fatta! - Approvò Ayako, sbrigativa, - Ora dobbiamo andare
marsh! - E cominciò a richiamare i vari caproni del gruppo.
- Allora,
domani al
campo aperto, Takenori - ripeté, facendogli chiaramente
intendere che non permetteva scuse.
- Ci saremo
Isao.
Dopo vari
saluti
più o meno calorosi, tipo quelli a suon di calci di Kyuwa e
Hanamichi, l'Ichihara si congedò, mentre l'allenatore del
Nara sembrava indeciso su qualcosa; guardò da Rukawa ad
Hanamichi e Kiyota, poi sorrise - E' stato un piacere giocare con voi.
Spero di rivedere il Signor Anzai il prima possibile...
- Le porteremo
i suoi
saluti... - promise Akagi.
- Bene! Venite
al
Tempio con noi? - Domandò Eiko, mentre tutte le riserve si
guardarono.
- In
realtà... - cominciò Miyagi.
- Noi
volevamo... -
fece eco Mitsui.
- Festeggiare
i nostri
caricompagni che hanno vinto... - concluse Kiyota.
- Oh no...
Ebbero tutti
una
fantastica visione di Akagi che tentava di suicidarsi, facendosi
sfracellare da un pullman di passaggio, poi riuscirono a trascinare
tutti verso un locale, compresi i padroni di casa e quell'altra scimmia
lì dello Shiroi.
Si
presentarono in
quattordici, con facce da psicopatici tali che il pover'uomo alla porta
non pensò nemmeno minimamente di fermarli. Dopo circa dieci
minuti, c'era chi già dava i numeri e chi pregava che si
spompassero totalmente; sia Rukawa che Ayako erano fra questi ultimi e
guardavano preoccupati gli imbecilli di fronte a loro che bevevano come
spugne.
- Ma quanto
fanno
schifo... - Borbottò la manager.
- Hn... io
vado a
prendere aria. - Il bruno si alzò, sperando di salvarsi
prima che a qualche idiota venisse in mente di ballare sui tavoli;
riuscì
quasi a raggiungere la salvezza dell'uscita, quando notò
qualche movimento strano nei bagni. Si avvicinò cautamente
ed alzò gli occhi al cielo, senza riuscire a trattenere un
sospiro: quel celebroleso della Scimmia rossa probabilmente stava
discutendo da solo, ubriaco fradicio. Rimase qualche istante fermo,
indeciso se lasciarlo magari ad affogare nel lavandino o dargli
un'occhiata, poi sentì altre voci piuttosto alterate.
- Ma che...
Possibili
essere
ancora più idioti di quello? In meno di dieci minuti era
riuscito ad ubriacarsi e a litigare con un gruppo di poveri sbandati.
Rukawa andò tranquillamente a lavarsi le mani, mentre quelli
continuavano a discutere e quel deficente non la piantava di rompere le
palle.
- Scusate...
quell'idiota là, lo conosco... - ' Purtroppo ' aggiunse
nella sua testa; gli toccava pure salvarlo, dannazione a lui.
- Ehi, Volpe!
Fattti
gli afaracci tuoi... - brontolò il rosso, senza manco
guardarlo.
Ok, ora lo
lasciava
lì... Però dopo avrebbe dovuto giustificarsi col
Capitano. Sospirò, invocando la calma e si
avvicinò - Lo faccio fuori io... - promise, lo
afferrò per la maglia e lo trascinò fuori, mentre
continuava a borbottare. Approfittando dello strano stato di calma
apparente, gli buttò in faccia dell'acqua sotto lo sguardo
attonito degli sconosciuti del locale.
- Argh! Razza
di
idiota! - Tuonò, scattando in piedi.
- Sei un
cretino.
Dovresti rigraziare. - Rimbeccò Rukawa.
- Ma
ringraziarti un
corno Volpe!
Il bruno lo
fissò per un pò, poi pensò bene di
ritornare dentro e lasciarlo a macerarsi nel suo brodo. Oddio, non che
dentro la situazione andasse meglio: in Sala c'era un macello
assordante e il loro tavolo era una bolgia; Akagi per fortuna sua era
scomparso, perché il Teppista, la Scimmia e quegl'altri
idioti dello Shiroi si dimenavano come folli per il locale, mentre
Miyagi si sganasciava con altri tizi sconosciuti dall'aria di maniaci.
Ayako ed Eiko
sedevano
in un angolo in disparte, a chiacchierare, mentre nientemeno che Maki e
Fujima si sfidavano a colpi di bevute, senza peraltro perdere un minimo
di controllo.
Tralasciando
che
sarebbe stato un casino riacchiapparli tutti per spedirli a casa, il
dilemma era: qualcuno di sano era rimasto?
Poi
notò
Sendo all'esterno del locale.
- Kaede! -
Salutò gioviale, sigaretta alla mano, quando vide l'altra
Ala uscire con aria da funerale.
Rukawa lo
fissò: il Rompiballe che fumava; chissà
perché non ci vedeva un granché di buono. Si
sedette accanto a lui e rimasero in silenzio per un bel pò.
Credeva di capire lo stato del compagno, perché anche lui
aveva tenuto i conti: loro avevano vinto, ma quel Miasame aveva segnato
più punti, rispetto a Sendo. In pratica aveva vinto la loro
sfida personale.
Con insolito
tatto
decise di starsene zitto, almeno fino a quando non notò una
Scimmia che barcollava verso di loro; sospirò e Sendo
borbottò - Ma quello non è Hanamichi?
- Hn.
- E che
combina?
Rukawa gli
rifilò un'occhiataccia - Sarà appena scappato da
un gruppo di maniaci pervertiti.
L'altro
annuì e sventolò una mano - Hanamichi!
- Oho, eccovi
qui! -
Fece quello, parecchi decibel sopra la media. Era ubriaco marcio.
- Volpe! Mi
hai
lassiato sollo! Come diavlo ti sei permeso?! - Continuò,
senza riuscire a stare fermo.
- Dici che
è ubriaco? - Domandò Sendo, scrutandolo.
A Rukawa
sfuggì un - Nooo - ironico che, chissà
perché, lo fece schiantare dal ridere.
- Adesso t-ti
faccccio
vedre io... - borbottò Hanamichi, cercando di tirare un
pugno a Rukawa, che si trovava più o meno qualche chilometro
dietro, e gli cadde addosso di peso. Ora, per quanto il bruno non fosse
esattamente un fuscello, la Scimmia rossa era un pelino più
pesante.
-
Ohmachepalle! -
Imprecò Rukawa, guardandosi intorno: stava decidendo cosa
fare, ma l'idea ' buttarlo a terra e lasciarlo lì a marcire
' andava per la maggiore.
- Io lo
porterei da
Akagi... - provò Sendo e Rukawa lo fissò -
Perché è facile trasportarsi quest'idiota dietro!
- Si incazzò, mentre l'idiota in questione gli russava
contro la faccia.
- Che scena
romantica!
Sendo, tu dovresti sloggiare però! - Se ne uscì
Mitsui, uscito fuori per farsi una sigaretta lontano dal controllo
salutista-maniacale del Gorilla.
- Mitsui,
potresti
anche dare una mano al tuo povero compagno di squadra che mi sembra
alquanto in difficoltà... - replicò lo
Spaventapasseri, ben sapendo che Rukawa si sarebbe tirato un colpo
piuttosto che chiedere aiuto.
Mitsui, che
era
bastardo per natura e lo sapeva anche, guardò
tranquillamente Rukawa, che si tratteneva a stento dal prendere a calci
Hanamichi, e ghignò - Credo che rimarrò qui.
- Bastardo...
Svegliati! - Sbottò il bruno, scrollando il rosso che meno
di così non gliene poteva fregare, - Io lo butto a terra...
Miracoli dei
miracoli,
Akagi ricomparve e mise il muso fuori proprio in quell'istante,
sollevando di peso qul cretino cronico e abbaiando sia contro Mitsui
che contro Rukawa a proposito di ' dovreste controllare i vostri
compagni '.
Inutile
parlare della
faccia schifata dei due che Akagi mandò al diavolo,
trascinandosi Hanamichi dentro che, parole testuali, avrebbe
risvegliato a modo suo. A quel punto, dopo che i due compagni di
squadra si furono mandati amorevolmente a quel paese, Mitsui si
rituffò nella mischia, sconvolgendosi al macello che c'era
all'interno. Eppure lui non era tipo da sconvolgersi per nulla.
Lanciò
un'occhiata in giro e riuscì a beccare qualcuno del gruppo,
sparso qua e là: Eiko Hisae si era unita a quello
scimpanzé di Kiyota, al quattr'occhi e allo psicotico dello
Shiroi in una gara di bevute dove niente meno stava vincendo
l'allenatrice; Ayako era tallonata da un mezzo deficente e cercava di
squagliarsela... domanda legittima: se Ayako era nei casini con un
uomo, dove diavolo era finito il Tappetto? Insomma, non che quello
lì si scollasse dalla sua ' Ayakuccia ' di solito... detto
fatto, stava tracannando qualche liquido strano con Heiji Hisae. Tutti
scoppiati.
Mitsui
scrollò la testa con un sospiro esasperato e quasi
tirò un colpo: Akagi NON c'era, e non vedeva nemmeno il
Vecchiaccio e l'allenatore. Tenerli tutti allo stato brado poteva
essere pericoloso, tanto più che il demente dello Shiroi
sembrava in vena di fare a botte con un gruppetto di tizi strani,
mentre, conoscendo bene il Tappetto, guardava con troppa
intensità il tipo che rompeva le palle ad Ayako. Ok, urgeva
l'aiuto di Sendo e Rukawa che sembravano gli unici ancora sani, almeno
relativamente.
Il Teppista
corse
fuori dove, fortunatamente, ritrovò lo Spaventapasseri che
fumava come un turco; decise di non registrare l'informazione, per non
perdere tempo - Sendo, devi aiutarmi a prendere tutti. Non trovo Akagi,
Maki e Fujima e ho paura che scoppi qualche casino.
Sendo
buttò
la sigaretta con un sospiro e si alzò - Immaginavo finisse
così... andiamo...
-
Dov'è
Rukawa? Poteva darci una mano... - chiese, guardandosi intorno, ma
l'altro scrollò le spalle.
- Il solito!
Bah,
andiamo a riprendere quella banda di maniaci...
Sì,
più facile a dirsi che a farsi.
Riuscì
ad
accalappiare Miyagi e, anzi, a salvarlo prima che si rompesse il collo
contro il bestione che stava insultando, mentre Sendo era alle prese
con Kiyota che gli urlava qualcosa contro. Dopo che li ebbero costretti
a suon di calci a respirare un pò di aria pura all'esterno,
si ritrovarono Rukawa che, fortunatamente, aveva ribeccato Ayako,
Fujima e Eiko Hisae.
- Oddio, sono
fuori
quadro! - Commentò Ayako, disgustata.
- Ayako,
occupati di
questi qua fuori, noi prendiamo gli altri... - fece sbrigativo Mitsui,
mentre rientrava con Rukawa e Sendo.
Si bloccarono
sulla
porta, col desiderio di baciare il loro Capitano: Akagi era ritornato e
fissava il tavolo con una gamma di espressioni che andava dal ' ora li
ammazzo ' al ' e poi abbandono i loro cadaveri agli avvoltoi '.
- Che diavolo
succede?
- Sbottò, gettando un'occhiata su loro tre: Sendo era
l'espressione dell' angelicità pura, Rukawa manco a dirlo
una statua di pietra e Mitsui... gli piantò in faccia il
medio - ' fanculo Gori, non prendertela sempre con me! Non centro
questa volta!
- Se, tu non
centri
mai. Dammi una mano qua... Rukawa, và a riprendere
quell'altro imbecille nei bagni...
Ovviamente
Rukawa non
fece la stupida domanda su chi potesse trattarsi e capì di
amare alla follia Akagi, quando si ritrovò un Hanamichi
molto incazzato e molto congelato, spalmato a terra.
- Ehi, idiota.
Sei
vivo? - Sbottò, appoggiandosi alla porta.
Hanamichi si
alzò di scatto - Dannato Gorilla mi ha buttato l'acqua
gelida in faccia! - Ringhiò, prima di barcollare per le
vertigini.
Rukawa
inarcò un sopracciglio - Io ti avrei lasciato qui. Dobbiamo
andare.
Dopo quattro
sberle in
faccia, riuscirono a trascinarsi tutti fino all'uscita, dove ad
attenderli c'era uno sbattuto Maoru, la Guardia dello Shiroi, alla
guida di un pullman scassato.
-
Ehilà,
gente! - Salutò, con uno sbadiglio generale.
- Aha,
c'è
Moru... - biascicò Heiji, mentre Sendo lo sorreggeva. Eiko
sospirò - Grazie Maoru, puoi portarci al Tempio?
Il ragazzo
sorrise -
Certo, di nuovo nei guai eh?
- Ormai
è
inutile contarli... - borbottò la bruna, mentre tutti
venivano stipati a fatica nel retro.
Arrivati a
destinazione ci fu un macello generale quando tutti rotolarono fuori,
spalmando al suolo sia Maki che Akagi e il problema fu ancora maggiore
quando dovettero trascinarli su per le migliaia di scale.
Maoru
guardò accigliato Kyuwa al suo fianco - Quest'idiota lo
porto io a casa, ok?
Eiko
sospirò - D'accordo, ma voglio che sappia che domani
dev'essere all'allenamento. Sbornia o no. - Sbottò e quasi
si spaventò al ghigno da sadico della Guardia - Ok, me ne
occupo io... stà attenta che non si sfracellino
giù per le scale quelli lì...
Intanto, in
giro per
il silenzioso cortile, Sendo dovette appiopparsi quell' ubriacone di
Heiji Hisae, mentre Akagi dovette trascinarsi la solita scimmia rossa;
Mitsui si trasportava praticamente sulle spalle il Teppetto, mentre
Ayako sospirava.
- Che due
coglioni...
possibile che deve sempre finire in questo modo? - Si lamentava il
Teppista, mentre apriva la porta con un calcio.
- Almeno
Miyagi
è leggero... - ringhiò Akagi che, appena varcata
la soglia, buttò a terra Hanamichi.
- Ma
guardatelo,
continua a russare... Rukawaa! Portalo tu! - Se ne uscì il
Capitano, mentre l'Ala dello Shohoku quasi si affogava con l'acqua - Io
non porto un cazzo di nessuno - affermò, prima che Akagi
decidesse di averne le palle piene e li piantasse in asso, sbuffando
come una teiera.
- Avanti
Rukawa, non
fare lo scontroso e portiamo questi due a nanna! - Esclamò
come una pasqua Jin, con appeso Kiyota alla spalla. Rukawa
fissò disgustato il suo perenne sorriso placido e
grugnì; trascinò la scimmia su per le scale del
piano superiore, avendo cura di fargli sbattere la testa il
più possibile, mentre Jin lo seguiva arrancando. Dopo molte
contorsioni, balbettamenti nel sonno dei due deficenti e smadonnamenti
da parte di Rukawa, riuscirono a buttarli alla bell' è
meglio sui letti.
- Uff, che
fatica -
borbottò la Guardia del Kainan, sedendosi sul letto della
Scimma, poi guardò Kiyota - Sono un guaio.
- Decelebrati
-
mugugnò l'altro, ma Jin sorrise - Eppure non riuscirei ad
immaginare il Kainan senza Kiyota. Mette allegria e, in più,
alle volte è bravo.
Rukawa
sbuffò, come.a dire che non lo credeva.
- Non lo pensi
anche
tu di Hanamichi? - Gli chiese, mentre uscivano; Rukawa
guardò il rosso che ronfava, sbavando sul cuscino - E' il
nostro idiota.
Mentre si
spostavano
per il corridoio, ebbero una fugace visione di Maki che trasportava il
padrone di casa e di Sendo che se la sbatteva allegramente,
sbadigliando in giro per casa.
- Ah, Kaede!
Domani
siamo tutti e due a riposo! - Se ne uscì lo Spaventapasseri,
sbattuto sul letto.
Rukawa
alzò
gli occhi al cielo - Non rompere - borbottò come suo solito.
Qualche stanza
più a destra, Mitsui smadonnava mentre trasportava il
Teppetto. Per carità, quello scemo era anche leggero, ma
come gli ricordava tanto amorevolmente ogni volta, il suo ginocchio era
ridotto ad una poltiglia.
- Eccoti
qua... -
sospirò, dopo averlo praticamente buttato a peso morto sulle
coperte. Lo guardò per un attimo, mentre mugugnava qualcosa
a proposito di Ayako - Ah, sei proprio partito... hai rischiato l'osso
del collo stasera, lo sai? - Borbottò, ovviamente parlando
da solo.
Ayako si
affacciò sorridendogli - Come sta?
- Ha bevuto
come una
spugna... di solito sono io quello in stato comatoso...
La ragazza
guardò accigliata Miyagi - Infatti è raro vederlo
così.
Il Teppista
sorrise,
poi le batté sulla spalla - Guarda che se ha bevuto
è stato per dimenticare... e precisamente voleva dimenticare
te e quell'essere del locale... - insinuò e Ayako
sbuffò - Sì, Ryota fa spesso cose del genere,
caprone...
Mitsui si
piegò sogghignò - E' innamorato di te, lo sai. Mi
dispiace solo non poterti convincere, se lo meriterebbe.
- Magari non
c'è bisogno di farlo... - mormorò Ayako, mentre
gli dava la buonanotte.
Mitsui la
fissò, accigliato, mentre se la svignava.
- Cosa?! Ehi,
devi
finire il discorso! Non puoi lasciarmi a metà della cosa!
Ayaaa!- Cominciò a rompere per tutto il corridoio, fino a
quando non fu messo a tacere da un colpo si scarpa ben assestato di
Akagi.
- Tutti a
dormire,
a-d-e-s-s-o! - Scandì il Gorilla, con un diavolo per capello
e l'aria di un toro infuriato.
Mitsui gli
alzò il medio - Sembra una caserma militare! -
Sbottò e continuò a borbottare, scazzato, fino
alla sua stanza che chiuse con un calcio.
- Pace! -
Esclamò Akagi, come se non fosse vero. Si girò a
fissare la sveglia che indicava precisamente... le quattro del mattino!
Borbottò inviperito per qualche secondo, poi si
buttò sul letto - Ma tanto domani devono giocare loro, noi
dormiremo. - Disse, tanto per darsi coraggio.
- Vivi di
speranze, eh
Takenori? - Lo prese in giro Jin, mentre si infilava la maglia.
Akagi gli
rifilò un'occhiataccia senza rispondere: probabilmente, il
giorno dopo sarebbe stato ancora più duro che sopportare
Shiroi, Narashino e Ichihara insieme sul campo.
N/A
E come per le
altre
squadre, vi indico quelle del Narashino.
Akira Miasame
# 4 -
Playmaker
Ishi Kito # 8
- Ala
Minore
Uto Kanji # 14
- Ala
Maggiore
Mirashi Ota #
6
- Pivot o Centro
Choji Kano #
10 -
Guardia
No, ok. Non posso NON scrivere questo messaggio in istantanea (da
notarsi: ore 00:27).
Lucilla_bella:
Ti avviso, comincio ad amarti. Insomma non puoi aver recensito
così in fretta! XD
Comincio ad
andare in
brodo di giuggiole ù.ù
La storia
delle FAG
è stupenderrima e io mi sento onoratissima (sì,
sono caduta dal divano quando ho letto la tua recensione).
Grazie,
davvero.
Pensavo che ormai questa fiction giacesse abbandonata in un angolino
dell'archivio. Se ho persone che scrivono lettere invece di recensioni,
devo cercare di essere all'altezza e scrivere il prima possibile! XD
Ci
proverò,
parola di scout.
Aka_z: Oddio, credo di aver fatto una grande gaffe! O.O
Ho risposto a Lucilla, perché mi ha risposto tipo cinque
secondi dopo che ho pubblicato, non perché sia l'unica!
Mi dispiace moltissimo averti dato quest'impressione, anche
perché voi ( Sopratutto tu e Lucilla, ma anche Trilla, 20jp90, Scorpyon, gaara4ever), siete gli unici che
abbiano
mai seguito qualcosa di mio. E questa è l'unica fanfiction a
cui mi sia mai dedicata da anni. L'altra era su Harry Potter, iniziata
su un altro sito, e cancellata per vari problemi. Non hai idea di come
questa storia mi soddisfi e di come voi rallegriate la mia folle idea
di essere una fanwriter. Cominciando dall'inizio: non ho internet. Ho
tipo un'ora gratuita che mi permette solo di pubblicare, quindi non ho
il tempo materiale per rispondere e ho rispoto a Lucilla ieri,
perché rientrava in quell'ora.
Adesso mi sento
un'idiota, perché mi rendo conto che in effetti le mie
risposte, rispetto ai vostri commenti, sono irrisibili.
Quindi, mi
farò perdonare promesso. ò.ò
Anche
perché io ho sempre odiato le fanwriter lontane o
idolatrate o viste solo come un "profilo". Purtroppo mi sono comportata
così e mi dispiace. Se ci riprovo? ^^
Ora il poema
l'ho scritto io, ma credo fosse doveroso. Dopotutto hai
commentato ogni singolo capitolo, sempre con tanto vigore e interesse e
spero vivamente che non lo perderai in futuro.
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