Erano più di otto mesi che Alyson Elm conviveva
con la sua malattia. Ormai non ci faceva più caso se, dopo
aver fatto qualche passo, si sentiva stanca e spossata, se un minuscolo
taglietto ci metteva una settimana a guarire, o se gli attacchi di
tosse la coglievano sempre più frequentemente.
Forse si era un po’ rassegnata, dopotutto, nemmeno i medici
di Capitol City avevano ancora trovato una cura efficace contro quel
tipo di morbo.
Qualche volta aveva pensato di farla finita, di gettarsi dalla finestra
oppure di ingoiare un intero flacone di medicinali.
“Oggi o tra un
anno, che differenza fa?”
Eppure, ogni volta, si era quasi immediatamente vergognata dei propri
pensieri.
No, lei non poteva fare una cosa del genere, non sarebbe stato giusto
nei confronti della sua unica vera ragione di vita, ossia il ragazzo
dagli spettinati capelli castani che sedeva accanto a lei, godendosi il
pallido sole autunnale al Parco Principale del Distretto.
- Guarda, è rimasta ancora qualche margherita!
La voce di Asher era limpida e gioiosa, i suoi occhi verdi brillavano
pieni di vitalità e infantile stupore.
Aly sorrise, stringendo più forte la propria mano, pallida e
fredda, in quella morbida e calda di lui: - Siamo ancora in Ottobre,
Ash. Aspetta che arrivi Dicembre e saranno tutte scomparse.
- Magari no – rispose lui, senza perdere
l’entusiasmo – Magari qualcuna di loro
proverà a resistere, pensando che potrebbe valere la pena di
aspettare Dicembre. O Gennaio, o Febbraio…
- Anche se volessero, non penso ce la farebbero –
constatò amaramente Aly, sapendo che, in realtà,
Ash non si stava riferendo ai fiori – Non sono fatte per
resistere all’Inverno.
Il ragazzo restò in silenzio per un attimo, ma si scosse
immediatamente. Non era mai stato tipo da perdersi d’animo o
lasciarsi abbattere dai pensieri negativi.
- Io invece scommetto di sì. Almeno una di loro
arriverà a Dicembre, perché ne varrà
davvero la pena.
***
1 Gennaio 66 ADD.
“ Caro Ash,
perdonami se farai un
po’ fatica a leggere, la mano tremante non mi è
molto d’aiuto quando cerco di scrivere qualcosa. Forse avrei
dovuto semplicemente dettarla a mia madre, ma non mi sembrava giusto.
Questa lettera, che probabilmente sarà anche
l’ultima che scriverò, dev’essere
soltanto nostra. E voglio compiere quest’ultimo piccolo
sforzo come debole tentativo di ringraziarti.
Non scuotere la testa,
so che lo stai facendo! Non pensare che i ringraziamenti siano qualcosa
di superfluo, che non servano perché hai sempre agito
volentieri.
Ash, tu non capisci che
io dovrei ringraziarti anche per il semplice fatto di essere venuto al
mondo!
Smettila di scuotere
quella testa e sorridere, perché tanto dovrai sorbirti lo
stesso tutti i miei ringraziamenti.
Innanzitutto, ti dico
“Grazie per aver fatto il primo passo!”
Se quel giorno, alla
nostra Prima Mietitura, non mi fossi venuto a parlare, chiedendomi un
appuntamento in caso non fossimo stati estratti, probabilmente gli
ultimi tre anni della mia vita non sarebbero stati così
meravigliosi.
“Grazie”,
poi, “per avermi fatta innamorare con la tua
vitalità e il tuo entusiasmo”.
“Grazie, per
avermi sempre incoraggiata a non arrendermi, neanche dopo aver scoperto
la mia malattia”.
“Grazie, per
la tua positività e la tua forza, per non essere mai
crollato.
Pensi che non mi sia mai
accorta del tremendo sforzo che facevi, mentre soffocavi il dolore con
il sorriso e l’ottimismo? Forse non lo sai, ma tu sei la
persona più forte del mondo, Asher Blaze. Non dimenticarlo
mai.”
“Grazie, per
quella meravigliosa giornata natalizia passata a Capitol City. Avevi
ragione, Ash, valeva davvero la pena di aspettare Dicembre. Mi sento
quasi dispiaciuta per le margherite del parco, che, invece, non sono
riuscite a resistere. Non sapranno mai cosa si sono perse.”
Per finire, anche se ci
sarebbe molto altro da dire, “Grazie per aver reso la mia
breve vita degna di essere vissuta.”
Oggi è il
Primo Gennaio, Ash. E’ stato bello poter vedere
l’alba di un nuovo anno, anche se per l’ultima
volta.
Ormai non manca molto,
lo so. Però, penso di essere stata brava a resistere
così a lungo, non trovi?
Tu hai fatto davvero
tanto per me, Ash, quindi voglio fare anch’io qualcosa per
te: può darsi che, quando non ci sarò
più, sarai tentato di crollare, di perdere la voglia di
vivere.
Credimi, so che a volte
la tentazione può essere davvero forte, però, ti
prego, Ash, non cedere MAI!
Non perdere il tuo
sorriso, il tuo entusiasmo, la tua solarità. Questo mondo
bastardo ha un disperato bisogno di gente come te.
E, se proprio dovessi
non farcela più, aspetta almeno Dicembre. Ne vale sempre la
pena.
Grazie ancora, Ash, di
tutto. Ti amo e ti amerò per sempre.
Aly”
***
15 Dicembre 66 ADD.
Asher aprì lentamente il cassetto della propria scrivania,
sfiorando con le dita il tagliacarte affilato.
Erano passati esattamente undici mesi dalla scomparsa di Aly. Aveva
aspettato Dicembre, esattamente come lei gli aveva chiesto.
Ciò significava che, forse, avrebbe potuto cedere finalmente
alla tentazione e provare a raggiungerla?
- Ash, è
pronta la cena!
La voce di sua madre giunse in un debole sibilo ovattato alle sue
orecchie, nonostante ci fosse solo un piano di distanza tra la sua
camera e la cucina.
“Potrei
farlo” pensò, stringendo il manico
del tagliacarte nella mano sinistra “Forse,
io…”
Quasi senza motivo, il suo sguardo si posò sulla busta
candida della lettera che teneva riposta con cura in un piccolo scrigno
di vetro. Le lettere del suo nome, al centro esatto del retro, erano
legate insieme da quella scrittura per lui inconfondibile, anche se un
po’ tremula.
E, dal nulla, le labbra del ragazzo si piegarono in un sorriso.
“Va bene,
Aly” pensò, pervaso da
un’incredibile sensazione di serenità “Questa volta no. Al
massimo ci ripenserò il prossimo Dicembre.”
Accarezzò lo scrigno, ripose il tagliacarte nel cassetto e
si avviò sorridendo verso la cucina.
***
Angolo dell’Autrice: Credo che questa sia una delle storie
più tristi che abbia mai scritto.
Ringrazio Ivola per il prompt “Quando viene
Dicembre” e spero di non averla delusa.
Per chi non li conoscesse, Asher ed Aly sono due OC del Distretto Sette
e lui è il nipote del vincitore Woden Blaze (ecco
perché ha avuto la possibilità di portare la sua
ragazza a Capitol per Natale).
In realtà non so nemmeno se a Panem si festeggi il Natale,
ma vabbè, mi sentivo più ispirata così.
Al prossimo prompt con Cato e un altro personaggio!
Tinkerbell
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