Apples Basket Chap. 1
Le undici di notte.
La
sera
in cui ebbe tutto inizio, la quinta figlia della famiglia Sakurakami
era uscita
a prendere una boccata d'aria, quando qualcuno le si
avvicinò da dietro.
-
Hey,
Virgo. Che ci fai qua fuori? -
La
bassa voce del ragazzo risuonò nelle orecchie della
più giovane, facendole
percepire un senso di odio nei suoi confronti. Odiava
quella voce. Odiava la
persona che la emetteva.
Quella
sera la voce di Leo era terribilmente scocciante per Virgo.
Ella
era giusto fuori da casa di Aquarius, cercando un po' di pace e
tranquillità.
-
Niente. Te torna dentro -
-
E
perché? Posso farti compagnia -
-
No,
grazie -
Leo
lo
sapeva. Lo sapeva che a Virgo lui stava davvero antipatico. E ci faceva
apposta.
Il
'grazie' da lei pronunciato lo dimostrava. Non era gratitudine ma un
insulto in
piena regola. La ragazza sapeva bene cosa irritava Leo, e la cosa che
gli dava
più fastidio era il tono di voce con cui lei gli parlava.
-
Allora hai deciso che fare? -
Il
ragazzo decise comunque di rimanere fuori con lei.
-
Si -
-
Che
farai? -
-
Me ne
andrò -
-
E
poi? -
-
Non
mi pare che siano fatti tuoi -
-
Ma
sono tuo fratello, Virgo -
-
Non
mi chiamare così -
-
Hah,
dimenticavo che non sopporti di essere 'maledetta', Virgo -
-
Vai a
quel paese -
La
ragazza scese le scale di casa e aprì il cancello
principale. Frugò con la mano
destra tra gli alberi vicini all'uscita e prese una borsa di colore
scuro.
-
Me ne
vado, cretino -
-
Addio, scemotta -
E
così,
ella se ne andò.
Le
quattro di notte.
Era
una
notte piovosa, e il serpente pervertito denominato Ayame osservava il
cielo
tristemente.
-
Hey,
Snake -
Ayame
si voltò e vide la figura di una ragazza particolarmente
bella, di cui
riconobbe subito i lineamenti.
-
Virgo… -
-
Snake, ho bisogno di una mano. Sono scappata di casa -
-
Sapevo che l'avresti fatto in un giorno come questo -
-
Allora? Mi aiuti? -
-
Posso
solo portarti da un caro amico -
-
Ve
bene. Grazie, Snake -
-
Figurati, per una bella ragazza come te, poi... -
Le cinque di mattina.
Ayame
e
Virgo arrivarono a casa di Shigure che ormai erano le cinque di mattina.
Il
serpente bussò e Shigure gli aprì la porta.
-
Che
succede? È successo qualcosa? -
-
Si,
porta dentro questa ragazza. Deve parlare con tutti voi -
Shigure
fece entrare Virgo e la fece sedere su un cuscino. Chiamò
quindi Kyo, Yuki e
Tohru.
-
Allora, chi sei? - Chiese Shigure.
-
Sono
Mel Sakurakami, quintogenita della famiglia Sakurakami -
-
E
come mai sei qui? -
-
Sono
scappata di casa e vorrei rimanere da voi -
-
Ma se
neanche ti conosciamo! - Sbottò Kyo.
-
Vorremmo che ci raccontassi la tua storia. Perché sei
scappata? -
Ayame
era seduto accanto a Mel, e davanti a Shigure. Gli altri due ragazzi si
trovavano ai lati del padrone di casa, mentre Tohru ascoltava in
disparte.
Stava
appena sorgendo il sole, quando Mel iniziò a parlare.
-
Io in
realtà mi chiamo Melany Sakurakami. Ho quindici anni. Sono
la quinta figlia
della famiglia Sakurakami. So anche della vostra maledizione -
Le
bocche dei presenti si spalancarono per la sorpresa, tranne quella di
Ayame.
-
… Si,
so tutto. Perché anche la famiglia Sakurakami è
maledetta, ma solo l'ultima
generazione. Mentre voi vi trasformate in animali dello Zodiaco Cinese,
noi in
oggetti o persone dell'Oroscopo internazionale, come il Toro,
l'Acquario, il
Leone… ma solo di notte -
-
Capisco … - Yuki mormorò tra sé e
sé.
-
Io
sono Virgo, la Vergine. -
-
E
perché ieri sei scappata? -
-
In
una riunione di famiglia dove si discuteva del nuovo erede dopo la
morte ormai
venuta di mio padre, era venuto il mio nome ed ero stata scelta. Io,
spirito
ribelle come sono, ho rifiutato in malo modo l'offerta, e ora quasi
tutta la
mia famiglia mi odia. Perciò sono scappata. Anche
perché odio la mia famiglia.
Non posso sopportare i loro metodi di 'educazione' -
-
E
quindi vorresti rimanere qui -
-
Solo
il tempo necessario -
-
Penso
che si possa fare. -
-
Grazie mille, signor Shigure -
-
Mi
puoi chiamare Shigure, Melany -
-
Ti
prego di chiamarmi Mel -
-
Ok,
Mel -
-
Un'altra domanda - si intromise Yuki - come mai conosci Ayame? -
-
Conosco anche Akito, se proprio ti interessa -
-
Anche
Akito?! - Kyo guardò la ragazza furioso.
-
Si.
Li conosco perché li ho visti ad alcuni raduni di famiglia.
Ayame venne con
Hatori, perciò feci la loro conoscenza. Giorni dopo mi
fecero conoscere Akito -
- Hmm…
-
Shigure
sembrava un po' perplesso, ma alla fine decise di fidarsi della giovane
Mel.
Tohru
preparò a Mel la stanza e insieme prepararono la colazione.
Le sette di mattina.
Ayame
se ne andò dopo aver mangiato e, visto che era domenica,
nessuno andò a scuola.
La
mattina era arrivata velocemente, e si sentiva il profumo di bucato
nell'aria.
-
Vuoi
una mano, Tohru-chan? -
Le
due
ragazze erano diventate amiche in un baleno.
-
Si
grazie! -
E
…
finalmente Tohru si faceva aiutare da qualcuno.
Le due di pomeriggio.
La
mattinata passò molto allegramente - nonostante Kyo e Yuki
che litigavano e
Shigure che ci provava con Mel - e arrivò l'ora di pranzo.
-Allora,
che si fa oggi? -
-
Ti
prego, Shigure. Non penserai di andare… -
-
E
invece si! Andiamo a fare visita a -
-
Ayame
no! -
Shigure
e Yuki si misero a discutere sul fatto di andare o meno al negozio di
Ayame.
Alla
fine si decise di no.
Ormai
erano passati dei giorni. Quasi una settimana. Mel si era ambientata
benissimo,
e aveva ritrovato il sorriso, quello che aveva perso da un bel po' di
tempo.
|