Per terra, buttato li…il libro dalla copertina rosa
Lanciato sul parquet, con furia e rabbia.
Quegli stupidi romanzetti per ragazze, pensò lei, seduta sul
letto a braccia conserte
Perché dovevano essere sempre cosi…falsi?!
Era infuriata ed avvilita
Sempre le solite storie, il principe azzurro, i sogni di una
vita, l’amore corrisposto
Tutte cazzate
Non erano vere, quelle parole…
Era tutto falso, una menzogna propinata a milioni di
fanciulle stupide e superficiali.
Ma lei non ci era cascata
No no
Lei era più furba, più sveglia di quelle li.
Lei sapeva quanto fossero false quelle storie d’amore, così
dolci e profonde
Al punto da avere le
carie
Ormai era cresciuta per quelle fantasie
Era più matura, di sicuro…
Principe azzurro, mai esistito
Sogni di una vita, tutti infranti
Amore corrisposto…bugia più grande di questa?
Era sempre stata cresciuta in una realtà di favolette da principesse, dipinta di fiori rosa, ovunque…
una pace continua ed amore…
Ma aveva battuto la testa, arrivata alla realtà.
Il mondo come gliel’avevano insegnato era del tutto diverso…
Maledetta
superficialità
E quella stupidità… così terribilmente vulnerabile
Si era stancata di tutte quelle menzogne gratuite…
Era tutto falso, dal primo all’ultimo punto…
E se n’era accorta ormai, da cinque mesi
“Ino-chan c’è Shikamaru alla
porta”
“arrivo mamma”
Eccolo li, ad aspettare
Una veloce fuga in bagno
Maledetta
superficialità
La matita passa veloce a contornare gli occhi
Maledetta bellezza
Il lucidalabbra di pesca intorno alla bocca
Maledetti idioti
Tutti così fissati con l’aspetto, con l’apparire…
Nessuno mai interessato all’essere, alla persona
Maledetto amore
Una sistemata ai capelli d’oro, per colpa di una ciocca
fuori posto
Cinque mesi ormai…
“Ino-chan, Shikamaru ti sta
aspettando!”
“ho capito sono pronta!”
Passi veloci sulle scale in legno
“eccomi”
Un sospiro affaticato dalle labbra rosee
“ce l ‘hai fatta” disse lui con un sorriso impaziente
appoggiato allo stipite
“andiamo” con un cenno della testa uscirono dalla casa
“divertiti con il tuo fidanzatino!” aveva urlato Inochi
dalla cucina
Non è il mio ragazzo….
“ciao” un bacio a fior di labbra
Gia, lui non lo era…
E non lo era mai stato, in quei cinque mesi
“andiamo al parco?” domandò la ragazza raggiante “okay”
E così avanti
un’altra volta
Maledetti romanzetti
rosa…
Parlano di amore, di fidanzamenti, di matrimoni…
Notti di fuoco contornate da passionali sentimenti…
Tutte cazzate,
continue cazzate…
E chi ci credeva poi rimaneva deluso
Ma la verità non è questa, si diceva continuamente lei
Nessuno ti sposa, nessuno si fidanza, nessuno ti ama
veramente
Perché lui non era il
suo ragazzo…
“Shika ci sediamo qui?” indicò una
panchina vicino ad una maestosa fontana “certo”
Avete presente quando ti piace...ma ti piace veramente
tanto??
Quel ragazzo li intendo…
Si quello che guardi e in quello stesso momento ti viene da
pensare: è lui…è quello giusto
Ecco, in quel caso in un romanzo a caso tra quelli sparsi
sul pavimento della stanza Yamanaka, quel lui un giorno si sarebbe svegliato ed
avrebbe scoperto di corrispondere i vostri sentimenti…
Ed invece no…
Le cose non vanno così.
Più ci credi e più il sogno si spezza
Più ami, e più la gente non ti ama
Funziona così… almeno, per lei era andata in quel modo.
-si mi piaci anche tu-
Suonava così bene all’inizio
Ma ora? Non era niente, assolutamente niente…
Avevano cominciato ad
uscire insieme…
Era tutto così fantastico… paradisiaco
Fatti per stare
insieme, dicevano tutti
Ed anche Ino la pensava così
Si sentiva innamorata,
ecco la verità
Così sicura di qualcosa finalmente, di quelle spalle calde
in cui rifugiarsi quando faceva freddo e quella voce roca a scaldarla dalla
solitudine
Tutte cazzate,
continuava a ripetersi
Quel suo interesse… una maschera…
quei suoi sorrisi…di
plastica…
e tutti che le dicevano: -vedrai che le cose miglioreranno,
state così bene insieme!-
gia, non abbastanza evidentemente
perché quell’’usciamo’ doveva trasformarsi in un
‘frequentarsi’…
e quel ‘frequentarsi’ in un ‘stare insieme’…
e quello ‘stare insieme’… forse anche all’amare…
ma erano bugie e lei lo sapeva bene…
il ‘frequentarsi’, dopo cinque mesi, era ancora li…
e lei si era anche osata di parlarne diverse volte, un po’
titubante
-una cosa seria non la voglio, poi magari uscendo le cose
possono cambiare-
Cazzate
Ormai ci era arrivata
Dannata superficialità
E lei come una stupida, la più stupida di tutti, ci aveva
creduto fino a quel momento
Ma a che serve crederci ancora?!
Tanto ormai si sa di cosa sono capaci gli uomini… che cosa
vogliono… che cosa pretendono
Ti strappano via la tua dignità senza domande e ti lasciano
così nuda di ogni protezione
E quei cinque mesi erano stati una paura continua
Che tutto ciò che avevano, potesse sfuggirle dalle mani da
un momento all’altro.
Sicurezze…
Aveva bisogno di sicurezze…
Perché lei lo voleva per se, solo per se…
Suo e di
nessun’altra
Forse nemmeno per amore, ma per suo orgoglio, per possessione personale
Perché ciò che era suo nessuna poteva toccare
Soprattutto lui…
-ma non siamo insieme-
Gia, vero…
Era ciò che le mancava, una sicurezza in più…
Così Ino gli era stata dietro per quei mesi, senza fare
domande, senza opporsi.
Lui non voleva essere legato a lei…e che ne avrebbe potuto?
Poteva solo più accontentarsi che, per lo meno, quella
piccola parte di lui le fosse riservata
Solo per me
Per una volta, solo una nella vita, voleva contare… essere
qualcuno per Shikamaru
Stava così bene con lui, tanto da desiderare che quei
pomeriggi insieme non finissero mai.
E quell’amore, che tutti trovano alla fine…
La Yamanaka non l’avrebbe mai avuto…
Non da Shikamaru
Lei era bella, si per lui, era simpatica, dinamica…
Ma non era speciale…
E con tutte quelle virtù che aveva continuava a sentirsi
inutile, imperfetta…
E gli avrebbe anche donato se stessa, in quei mesi…
L’avrebbe fatto davvero, solo per lui…
La sua prima volta…
Per entrambi
Se forse avrebbero fatto l’amore… lui, beh, l’avrebbe amata…forse
Sempre forse…
Perché nessun’altra sarebbe mai stata la prima, nessuna…
La prima, gia sorrideva lei
Lui solo per me…
Ma era un’idiozia, se ne rendeva conto…
Per lo meno, gliel’avevano fatto notare gli altri
-non farlo per rafforzare un rapporto, dev’essere
al contrario la conseguenza di un rafforzamento-
Ed era vero
Ma sono in cerca di
una cosa impossibile
Quelle stupide oche, pensò la bionda, tutte uguali.
Cercano tutte il principe azzurro che le ami per come sono…
E intanto spendono e spandono ore e ore per farsi belle, per
curarsi l’aspetto, per vestire begli indumenti…
Scemate
Come possono solo pensare di far innamorare qualcuno facendo
vedere agli altri quell’aspetto che tutti possono avere??
Ci vuole carattere, carisma per essere amati… non l’ultimo
taglio di capelli alla moda
Stupidi romanzetti
rosa e quelle principesse sempre bellissime
“oh, mi si è tolto il lucidalabbra”
Una mano fruga nella borsetta celeste
“eccolo” uno stick si allarga su
tutta la bocca
“ma perché ti metti quella roba?” una domanda dal suo
fianco, un po’ perplessa
“beh, perché io sono cool, cosa
credi”
Risposta di lei, impertinente come sempre
Maledetta
superficialità