fic2 cap12
Ecco finalmente l'ultimo
capitolo. Questa fic era il modo per me, di vedere i fatti seguendo la
timeline data da Shirow e le info nel manga. Continuerò
l'altra fic e ho le bozze di altre che presto inserirò.
Spero che questo spaccato sul passato di questi due miei personaggi
preferiti vi sia piaicuta. Alla prossima fic.
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"Legame è una relazione, un rapporto o un'unione che non
può
essere sciolto, rescisso.Relazione così forte da essere
indissolubile,che si rafforza con il
passare del tempo.Molto spesso lungo il sentiero della vita,vorremmo al
nostro fianco una persona che sia degna della nostra fiducia. In un
rapporto di amicizia,la base è la fiducia e
perchè si
formi questa, ci
vogliono anni e anni per costruirla in una persona,e pochi secondi per
cancellarla del tutto. Ho fatto in me questo insegnamento nello
scegliere mia moglie..."
"Cosa fai, bimba..."
Briareos osservava Deunan acciambellata sul divano a tre posti del
salotto, intenta a leggere sottovoce il solito libro che l'aveva
catturata da quando l'aveva comprato alla base. Aveva la testa poggiata
sul bracciolo alla sua sinistra, la schiena rivolta allo schienale e
le gambe raccolte verso i glutei con il libro sorretto a mezz'aria. Lo
leggeva sempre nei giorni invernali o quando non voleva uscire per il
brutto tempo. Come in quel periodo, inizio di autunno. Briareos, notato
il malumore della ragazza, andò
in cucina e prese una scatola con ciambelle senza glassa ne ripieno. Ne
preparò quattro su altrettanti piattini posti su un vassoio
in acciaio, prese dal ripiano
della cucina cosa gli serviva e iniziò a lavorare sul
tavolo.
Dopo dieci minuti, preparato tutto, si avviò verso il divano
ma
lei non diede segno di interesse. Si sistemò nella parte
libera,
diede due buffetti sul sedere di Deunan per attirare la sua attenzione
e posò il vassoio sul tavolino di fronte.
"Sei diventato un patito della mano morta?"
"Ah ah...non è questa la mano morta cara...tu non volevi
ascoltare e..."
Deunan lo fissò malamente, poi però si fece
scappare un
sorrisetto e si mise a sedere, poggiando una tempia sulla spalla di
lui.
"Ti ho portato il tuo dolce preferito..."
indicandole il vassoio
"E' il 'tuo' dolce preferito, ragazzone...lo sai che a me piacciono i
dolci alla frutta..."
"Cè la frutta anche qui..."
Deunan osservò il tavolino. Sul vassoio vi erano quattro
ciambelle in altrettanti piattini, tagliate a
metà, farcite con
panna montata anche nel buco e guarniti con pezzetti di frutta secca e
frutti rossi con il loro sciroppo. Briareos le mostrò le
forchette da dolci con aria di sfida, come se volesse vedere
se
accettava l'offerta. DAl canto suo, la ragazzo lo guardò
come se
volesse dire 'ma mi prendi in giro'? Poi rise.
"Bri, dove la vedi la frutta...per quattro ribes sulla panna montata?
Questo è il 'tuo' dolce preferito...tanta panna con
guarnizioni su
una pasta dolce...non sei bravo a mentire!"
"Oh, con te ho fatto davvero molta, molta pratica sulle bugie...ora
mangia prima che venga tuo padre..."
Deunan prese una ciambella e la divorò in pochi minuti,
segno
che aveva fame. Rimasero a a ridere come stupidi mentre finivano le
ciambelle e si impiastricciavano di panna a ogni morso. Poi,
finito tutto e ripuliti, rimasero lì a parlare mentre
iniziava a
cadere la pioggia fuori.
"Bri...manca un mese prima che io debba andare all'Accademia per
l'esame...ma ancora non riesco a trovare il modo di dirglielo..."
"Non voglio andare contro Kirl, ma secondo me non dovresti
dirglielo...almeno per ora. Ti porterò io all'Accademia e se
lo
passerai non cè bisogno che torni. Verrai inserita
già il
giorno dopo. Per adesso pensa solo a questo..."
"E tu che farai...eri indeciso se venire con me o restare con mio
padre..."
"NOn pensare a me...so quello che faccio..."
" E cosa pensi...al mese scorso...?"
I due si guardarono negli occhi. Rimasero in silenzio a fissarsi, l'uno
in attesa delle parole dell'altro. Poi Deunan alzò l'indice
come
per dire 'aspetta' e prese il libro che stava leggendo. Briareos
sbuffò, lamentandosi del fatto che odiava cosa vi era
scritto.
"Nessuno è perfetto. Neanche la luna, è piana di
crateri.
E il mare? neanche lui, sempre troppo salato. E il cielo? Sempre troppo
infinito. Beh, ecco, allora non siamo tutti perfetti, siamo
speciali...."
"VUoi parlare di quella volta o cè altro, Deunan?"
"Tu vuoi parlarne? In realtà mi piacerebbe, visto che non ne
abbiamo avuto la possibilità..."
"Già, Kirl ci controlla come un cane da guardia...se non
fosse
che per il gruppo è costretto a muoversi di persona e
lasciarmi
con la mia protetta, adesso sarebbe su quella poltrona a fissarci in
ogni movimento. Che sia degli occhi o altro..."
"Lo so che di nascosto abbiamo parlato di questo argomento
anche
se...in maniera generica ma...dimmi questo Bri. Dimmi cosa lega due
persone!"
facendolo sbuffare divertito.
"ok...ognuno magari ha la sua visione diversa dell'amore, ma in
realtà io sono
assolutamente convinto che amare vuol dire voler bene ad una persona.
magari in maniera più forte, più completa,
più disarmante di un normale
affetto. Se vuoi bene ad una persona, le vuoi bene e
basta, non hai bisogno di farci sesso. Questo risponde anche alla tua
domanda? Ancora non sei convinta di saper capire quando provi certi
setimenti?
"Bene...spiegami cosè amare...così, sai...nel
caso entro in una pasticceria e un uomo alto, scuro, straniero e
misterioso mi colpisce..."
ridendo a crepapelle.
"Divertente...allora, Amare è preoccuparsi per
l'altra persona, volerle stare
vicino, dare
la propria fiducia e sapere di poter contare su di lei come lei
può
contare su di te. A questo si aggiunge il sentirsi capiti, avere idee
comuni o comunque condivisibili, passare il tempo insieme divertendosi.
Completano la cosa l'attrazione fisica che porta inevitabilmente al
sesso. Ma una storia, se vuole durare, deve essere basata su tutto il
resto, non sul sesso. Non solo sull'aspetto fisico e sbata. Altrimenti
è come costruire una casa sulla
sabbia, il
primo colpo di vento...il primo litigio...spazza via tutto!"
"Quindi è questo che tu consideri i 'legami' e l'amore,
giusto?
Altri potrebbero non pensarla così...un altro potrebbe
pensare
il contrario..."
"Si, la maggior parte e sopratutto uomini che per la guerra e i
disastri che hanno conosciuto nella vita, potrebbero vedere le cose
come...come il mio vecchio amico Virgil...Come ti ho detto tempo fa, il
sesso può essere esplicato in due maniere. Uno è
l'
aspetto di un sesso
che è vissuto come "genitalità", ovvero in base a
tutti
gli impulsi
ormonali che percepiscono; l'altro è un "sesso
maturo" vissuto come dono d' amore e non come merce di scambio. Per
esempio, così lo capisci e non chiedi più "
mentre lei gli faceva la linguaccia "una coppia che sceglie di sposarsi
e pratica la
sessualità con tutti quegli aspetti che sono
considerati
importanti fino ai fini della procreazione, è, secondo me,
una
coppia che ha dato un
sano orientamento all' amore vivendo la sessualità come dono
di
amore.
Chi magari, invece, si sposa per esempio perchè ha voglia di
poter'
dare sfogo a tutte le proprie passioni con il massimo della liberta
farà poca strada, in quanto del sesso fatto con amore non ne
ha
capito
nulla! Hai capito?"
"Se una persona fa sesso con un'altra, di base è uno
sbaglio? Intendo, solo perchè gli va di farlo...?"
"Bimba, qualè la vera domanda? Sei ancora convinta di
relegare il nostro legame a mere descrizioni?"
".....dimmi se quello che è successo il mese scorso
è..."
"E' stato un errore?" Deuna lo fissò triste. Si morse il
labbro inferiore e abbassò gli occhi. "E' questo che voglio
chiarire. Io non sono pentita ne altro.
Però da quello che dici, sembra che entrambi abbiamo agito
come
il tuo secondo esempio..."
"NO! Non osare dire una cosa del genere..."
Briareos posò il braccio sullo schienale del divano e si
girò per esserle totalmente di fronte. Le toccò
un
ginocchio, fissandola negli occhi.
"Se tu pensi una cosa simile, sbagli tutto. Lo so, forse un errore lo
abbiamo commesso e ne sono consapevole, ma non era nelle nostre
intenzioni.
Avevo detto a me stesso che dovevo evitare di fare stronzate
finchè non eri maggiorenne, invece ci sono caduto come uno
stupido. Ma qualunque cosa noi possiamo dire, cazzo se lo farei altre
cento volte..."
Deunan si sorprese nel vederlo sorridere e lo fece lei di rimando, si
allungò e lo abbracciò, mettendogli le braccia
attorno al
collo.
"Quello che volevo sapere era...solo... se siamo stati ignoranti nel
considerare il nostro rapporto...insomma, se era il caso di aspettare
oppure no..."
"Tu preferivi aspettare?"
alzandosi e prendendo il vassoio
"Non lo so...quella sera sapevo cosa stavo facendo, però..."
"E' normale Deunan...dai, non sentirti in colpa se era quello che
volevi. E poi era da un anno che ne parlavamo...ho sbagliato
ad
essermi lasciato andare, ma voglio che tu non ti senta in
colpa...sopratutto per quella discussione dell'altra sera...ora che
Kirl non cè, voglio che tu sappia che quell'addestramento
che ti
ha fatto fare era esagerato e non voglio che tu continui il tuo
allenamento nella nuova base...scusa se ti ho rimproverata per
quell'errore...ma volevo andarci con i piedi di piombo davanti a tuo
padre e speravo che tu capissi e sostenessi nella recita...In quei
momenti e a casa, mentre ormai la cena si quasi raffreddata, avrei
voluto
sostenerti di più, ma se tuo padre mi manda via i nostri
piani
finiscono male...Ad essere sincero, quella volta avrei voluto tenerti
vicina a me e baciarti per dirti che non dovevi essere triste..."
"Volevi baciarmi?"
"Si.NOn so perchè, ma era quello che desideravo fare
più di ogni cosa..."
"Anche quando urlavi contro di me?"
"Soprattutto quando urlavo contro di te. Proprio perchè lo
stavo facendo ma non volevo farlo..."
Si fissarono pochi istanti, poi Briareos si chinò per
baciarla
sulla bocca e andò in cucina, mentre Deunan raccolse le
ginocchia tra le braccia. Fissò la copertina del suo libro,
lo
prese e aprì una pagina con un angolo piegato.
"Con te riesco a raggiungere le stelle solo con un tuo sorriso..."
Ritornò con la mente alla sera di un mese prima al lago. Era
la
quarta volta che passavano la notte sotto le stelle. Quella volta
avevano cambiato menu portando salsicce e salse per riempire i panini
morbidi. Avevano anche della crema al cioccolato comprata in un
supermercato da mangiare come dolce. Il caldo non era afoso e tra un
abbraccio e l'altro erano stati insieme più di quanto
dovessero.
E anche quella sera, lei aveva portato quel libro. Dopo aver fatto
l'amore, Deunan non era riuscita ad addormentarsi al contrario di
Briareos, e mentre lui respirava dolcemente sulla sua spalla nel pieno
del sonno, lei leggeva delle pagine alla luce del bivacco. La stessa
pagina di pensieri dell'autore riportava anche un'altra frase.
"Sono stanco delle persone che mi giudicano senza conoscere la mia
storia."
Si mise a rileggere quelle parole, mentre ripensava a quello che
avevano vissuto insieme quella notte e si chiese cosa sarebbe accaduto
non appena lei sarebbe andata via. Sia per quel rapporto adanto oltre.
Sia perchè non voleva che Briareos restasse con
suo padre. Le aveva detto che poteva scegliere tra partire con lei
definitivamente e trovare il momento giusto salutando davvero suo padre
un'ultima volta. Ma era proprio la questione di suo padre che le
portava paura, briareos gli era troppo attaccato per l'amicizia. Non
sapeva cosa sarebbe accaduto se Kirl l'avesse
scoperta prima di venir accettata. Mentre rifletteva, udì la
voce di Briareos dall'altra
stanza che le chiedeva cosa volesse per cena. Deunan sorrise, si
alzò vedendo dalle finestre la pioggia che colava in rivoli
sul
vetro e andò da lui, per cucinare
insieme.
2122 - Ottobre
Deunan e Briareos erano in una macchina in prestito per raggiungere
l'accademia di Polizia di San Francisco. Il tempo non era dei migliori
ma come ci fosse stato un miracolo, il violento acquazzone sembrava
essere sparito da un'ora buona. Entrarono in città e
giunsero
davanti l'edifcio dove ad aspettare Deunan, vi era un test. Briareos si
fermò al parcheggio, spense il motore e la
guardò.
Sembrava tesa e nervosa e fissava la costruzione con aria grave.
"COme va, sei pronta?"
"Forse...ma devo andare...mi raccomando Bri. Questa sera..."
"Tranquilla. Ti telefono all'ora di cena. Sei sicura che non vuoi che
rimanga? Non mi va di lasciarti negli alloggi temporanei, sopratutto da
sola."
"Sono dormitori destinati al periodo degli esami. Non sono sola e
sarà controllato. Tu piuttosto. Vuoi davvero continuare a
lavorare con lui?"
"Si, un anno solo bimba. Il tempo per te di finire il primo anno e poi
verrò qui e mi presenterò per un lavoro in
polizia o
ovunque possano prendermi con le mie qualifiche. Starò
bene..."
Deunan lo guardò preoccupata, ma fece segno di
assenso con la testa e fissò lontano.
"Deunan, verrò a trovarti appena posso.
Promesso..."
"Non è questo...dovrai prima mentirgli dicendogli che sono
scappata con la tua moto e sei venuto a cercarmi, ma ormai ero
all'accademia e non ti facevano entrare...mi auguro che non
venga
a prendermi di persona..."
"Non pensarci. Vai..."
Briareos le carezzò la testa, poi le fece capire di calmarsi
e
l'abbracciò. Lei ricambiò e poi uscì,
dirigendosi
nell'edificio dopo essersi voltata varie volte. Briareos
sentì
vibrare il cellulare e sospirò, preparandosi a mentire.
Dieci mesi dopo
Briareos si trovava in un hotel in centro. Disfava la sua valigia con
la
biancheria dopo aver sistemato le armi che aveva montato. Il
suo cellulare squillò in quel momento e lasciando tutto sul
letto, rispose immediatamente dopo aver visto il nome sul display.
"Bimba...come va..."
"Solito schifo...ma sono contenta, sai?"
"Davvero? Racconta..."
"Prima dimmi che stai facendo..."
"Nulla. Sono all'hotel. Preparo tutto in attesa di tuo padre..."
"Perchè non vuoi venire qui...?"
"Non ora piccola...solo questo lavoro e sarò lì
il prima possibile..."
"Vorrei che venissi come l'altra volta..."
"Mh...se non sbaglio quella volta è finita a letto..."
"Ah..strano, non lo ricordavo..."
ridendo in sottofondo.
"Davvero? Io si...se non sbaglio a casa di tuo padre mesi fa, mi avevi
detto che non sapevi se era una buona idea. O sbaglio?"
"Andiamo Bri, mi manchi. E' uno sbaglio?"
"Ah ah...cosa devo fare con te...Verrò, tranquilla.
Sarò al solito hotel vicino l'accademia."
"Promesso?"
"Promesso...tranquilla...che volevi dirmi..."
"Ok...sarò trasferita al centro addestramento speciale ,
dopo
sette mesi dalla mia prima uscita in servizio. Ci pensi?"
"Bè, sarà tra sette mesi...e sei gasata da ora?"
"No, sette mesi dopo la mia prima uscita in servizio...non so che cosa
mi ordineranno di fare ma...non starò più qui..."
"Non ti piace il dormitorio comune vero?"
"No...mi piaceva di più quando avevo un piano tutto per
me..."
Briareos rise. Parlarono ancora pochi minuti, poi si
avvicinò
alla finestra e scorse Kirl che tornava da una ricognizione per la
missione in corso. Briareos le disse che non potevano più
parlare e tornò a sistemare la valigia. Kirl
bussò e
Briareos lo fece entrare.
"Allora, sei pronto?"
domandò l'uomo entrando di filata.
"Quasi...cosa hai scoperto di importante?"
"Prima dimmi chi era al telefono?"
"Di cosa parli..."
"Andiamo Briareos. Ti ho visto alla finestra. Questo non è
un
hotel di lusso e non è così alto da
imperdire la
vista di chi è alla finestra. Ho visto che eri al
telefono..."
"Kirl io..."
"Chi era...era lei vero? Non sono stupido. So che tu l'hai aiutata!"
Briareos rimase senza parole, non sapeva che dire e non voleva
peggiorare la situazione.
"Ascolta, non voglio parlare di questo proprio ora. Sto
andando
alla base perchè mi sono dimenticato dei fascicoli, ma mi
accompagna Acosta. Vienimi a prendere tra un'ora e mezza..."
"Ricevuto..."
"Sistema le valigie, parliamo di quella cosa dopo..."
Briareos lo salutò e lo vide andar via. Chiamò
Deunan e
le disse che entro domani mattina sarebbe arrivato all'hotel che lei
conosceva e le disse di raggiungerlo nel pomeriggio. Le
raccontò
anche la situazione con Kirl e la rassicurò sul fatto che
dal
giorno successivo, loro con l'uomo non avevano più nulla da
fare. La salutò e guardò l'olorogio. Sorrise nel
pensare
che lei guardava il suo identico, sperando che arrivasse l'ora di
ripartire da zero lontano da tutto.
Un'ora dopo, era alla
base, come chiamavano la struttura dove avevano creato il loro gruppo
di professionisti. Accostò l'auto nel parcheggio esterno e
andò a cercare Kirl dove sapeva sarebbe stato.
Salutò
alcuni ufficiali, poi aprì la porta in pesante ferro e
entrò nella zona addestramento. Molti uomini stavano
affrontando
il perscorso guidato, altri attendevano con la tuta antiproiettile e
l'equipaggiamento base il loro turno. Alcuni di loro lo accolsero
felici, chiese loro se avevano visto Kirl e gli dissero che era in
ufficio. Gli dissero che per tutta la mattina vi erano stati problemi
con il meccanismo delle sagome ma lui rispose che erano forse da
sistemare e che avrebbe chiamato l'addetto.
Mentre stava andando, alcuni uomini ebbero un incidente con
alcune sagome che iniziarono a esplodere, sparandosi a vicenda per
errore. Urla e confusione
riempirono il
luogo. Briareos cerco di aiutare un ferito, gli dissero che
il
più grave era Torque, a cui era esplosa una sagoma addosso.
Lo
raggiunse, aveva delle schegge di legno in volto e gli occhiali di
protezione pieni di spaccature. QUando Briareos lo
controllò, l'uomo rantolò muovendo le labbra,
qualcosa
iniziò a rotolare dal lato sinistro e il ,ragazzo ebbe il
tempo
di urlare di scappare agli altri. Una bomba a mano, che era
legata dall'anello alla giacca, si era impigliata all'arma
tramite il filo e la spoletta si era sfilata. Briareos cercò
di
tirare via
Torque, ma l'esplosione prese in pieno chi era nelle vicinanze.
Cinque ore dopo.
Deunan correva a perdi fiato per i corridoio dell'ospedale. Quando
giunse al reparto giusto, trovò la zona accettazione con una
infermiera e chiese nervosamente dove si trovasse Briareos.
L'infermiera le chiese di calmarsi ma iniziò a urlare
chiedendole la stanza. Da una porta alla sua destra, Deunan si
sentì chiamare. Era Kirl. Le disse di calmarsi e che
Briareos
era in coma nella stanza da cui era uscito e le condizioni non erano
gravissime ma si doveva aspettare. Deunan non lo considerò
ed
entrò. La stanza bianco asettivo odorava di neomercurocromo,
che
era il disinfettante per uso topico dermatologico che lei odiava ogni
volta che si feriva. Oltre il bagno e una cassettiera alla sua
sinistra, Deunan scorse il letto alla sua destra circondato da flebo e
apparecchiature mediche. Il corpo era completamente bendato e pieno di
tubi, abbandonato sulle lenzuola bianche. Si avvicinò
lentamente, un passo dopo l'altro finchè non gli fu vicina.
Completamente ricoperto di bende, da non far vedere un centimetro di
pelle, Briareos respirava tramite le macchine. Varie sacche di liquidi
diversi alimentavano i tubi che si insinuavano sotto le bende fin nella
sua pelle. Deunan respirò profondamente e
all'ungò una
mano per prendere quella del ragazzo.
"Ferma...anche se ha le bende, non ha più porzioni di
tessuto.
Se lo tocchi, anche se in coma, potrebbe provare dolore..."
"Cosa cosa gli è successo..."
"Doveva venirmi a prendere alla base. Era venuto a cercarmi nel campo
di
addestramento ma cè stato un incidente...per salvare Torque
è finito nel mezzo dell'esplosione..."
"Esplosione? Come è potuto accadere..."
"Come ti ho sempre detto, Deunan...gli incidenti durante gli
addestramenti sono il primo pericolo per un soldato e in molti casi un
ottimo modo per risolvere dei problemi..."
Deunan sapeva a cosa si riferiva. Sia Briareos che suo padre le avevano
sempre raccontato di come, per vari motivi, si sfruttavano eventi o
casi all'apparenza accidentali, per togliere di mezzo o mandar via
persone non gradite. E risultati mortali fioccavano come niente, diceva
sempre Kirl. Ma potevano capitare incidenti mortali anche con il
massimo dell'attenzione.
"...la stima?..."
"...tre morti, due feriti di cui uno
proprio Briareos...il corpo di Torque gli ha salvato la vita, fin da
ora..."
"... l'ho scoperto solo perchè ho chiamato
Briareos visto non sentivo sue notizie da ore, ma mi risponde
quell'idiota di Avila...proprio a lui dovevate consegnarlo..."
"Sono stato io ad aver affidato ad Avila gli oggetti personali di
Briareos. E' uno dei miei uomini migliori!"
"MIgliore? Lo dici tu...se è stato sbattuto fuori da
Neo-Swat cè una ragione..."
"NOn mi interessa chi lo ha buttato fuori...ho lavorato con lui e so
quali sono le sue abilità"
"Fai come vuoi,..."
"E tu?...Sei scappata da casa per entrare in Polizia. E so che che
è stato Briareos a darti una mano. Darmi fiducia ti costa
tanto?
Ho sacrificato anni per tenerti al sicuro, il mio lavoro e la mia
reputazione
affinchè non ti accadesse niente. E sparisci per diventare
carne
da macello in questo mondo andato..."
Deunan rimase ad ascoltare ma non disse niente. Continuava a
fissare il ragazzo in coma, dando le spalle a suo padre. Quando lui non
ottenne nulla, le disse solo quanto fosse deluso e andò via.
Rimase da sola, notò che nella stanza non vi erano
fiori,
oggetti che potessero dare un che di calore all'asettico ambiente. Il
ticchettio dell'orologio era uno dei rumori meccanici che poteva
sentire attorno a se. Si chiese cosa potesse fare per risvegliarlo, ma
più pensava e più il tempo passava. Giunta l'ora
di cena,
rimasta a fissarlo sulla sedia bianca, vide entrare Gigars
silenziosamente. Le disse che non voleva disturbare, ma era preoccupato
che per ore lei fosse rimasta a vegliarlo senza fare una
pausa. Le disse che sarebbe rimasto lui a far compagnia a Briareos e la
accompagnò alla porta. Le chiese di andarsi a cambiare,
visto
che indossava ancora la divisa dell'accademia, e di fare una cena
sostanziosa per riprendersi da tutta la giornata chiusa nella stanza.
Lei ubbidì e uscì, andando al dormitorio per un
paio
d'ore, finchè non si sentì meglio e
tornò
all'ospedale. Suo padre Kirl, era fermo nella sala d'aspetto e mentre
fumava, parlava con alcuni uomini che lavoravano con lui. Riconobbe
Avila e Acosta, gli altri li conosceva solo di vista. Nonostante i loro
sguardi, passò oltre e entrò nella camera. COme
aveva detto,
Gigars era intento a leggere una rivista sulle armi nel silenzio
assoluto mentre lo controllava. Deunan prese una sedia e si
accomodò vicino il letto,
chiedendo solo all'uomo se vi erano stati cambiamenti. Con la risposta
negativa, terminò il dialogo e per qualche ora lei rimase a
vegliare Briareos. Dopo mezzanotte, Kirl entrò nella stanza
e
vide sua figlia addormentata con la testa poggiata sul letto, sorretta
dalle braccia
incrociate mentre le macchine facevano rumori strani. Di colpo, alle
spalle, entrarono delle infermieree chiesero a tutti di
andar via. Kirl svegliò Deunan e anche se
continuò a
rifiutarsi, la trascinò via dalla stanza. La ragazza non
voleva
lasciare Briareos, ma non permettevano a nessuno di tornare nella
camera. Passati quindici minuti, dopo che Gigars
riuscì a
far calmre Deunan con una cioccolata e una coperta sulle spalle, le
infermiere e il dottore fecero uscire in un lettino-barella il corpo
bendato di Briareos, trasportandolo in un altro reparto. Kirl
fermò il medico.
"Scusate, il paziente si è svegliato ma per le lesioni
subite ha
perso gran parte della pelle su tutto il corpo, può udire ma
in
maniera debole per la perdita del padiglione auricolar , il
viso ha subito
mutilazioni. Dagli esami fatti quando è arrivato, non credo
sia
possibile salvare gli arti. Forse sono una gamba, ma dobbiamo
controllare dopo queste ore in che condizioni si trova...è
sopravvissuto per miracolo ed è vivo attualmente
perchè
collegato a macchine salva-vita. Uscito dal coma, stiamo provvedendo a
praticargli le cure necessarie per verificare le sue condizioni
generali. Fra qualche ora vi farò chiamare...ora scusate,
devo
andare..."
Dieci ore dopo.
Tutti mezzi addormentati nella saletta, vennero svegliati dalle
infermiere.
L'operazione e i controlli a cui Briareos doveva essere sottoposto
erano terminati ed era stato portato da un'ora nella sua camera. Deunan
corse nella stanza senza aspettare che l'infermiera finisse e vide sul
letto un corpo coperto da una pesante coperta fino alla
testa, che era coperta da parti metalliche chiare. QUando
entrò, la figura girò la testa verso la ragazza e
rimase
a fissarla. Era l'unica cosa visibile oltre poco sotto il collo. Si
avvicinò al letto, sempre seguita da quella figura
metallica,
mentre Kirl con Gigars e Acosta precedevano il medico. Quando
Deunan
pronunciò il suo nome, Briareos mosse la testa di lato e la
salutò con un timbro di voce metallico e
gracchiante,sconvolgendola.
"Scusate...sentite, ancora non abbiamo calibrato il sintetizzatore
vocale per rendere la voce chiara e simile all'originale. Per il resto
per ora è stabile ma..."
"...cosa vuol dire ma..."
Deunan urlò al medico chiarimenti, ricevendo un rimprovero
da
Kirl che però non considerò. Gigars si frappose
tra loro,
evitando litigi in quel momento. Briareos chiese, con la voce ancora da
sintonizzare, di calmarsi e non far confusione. Deunan gli chiese come
si sentisse ma Briareos non rispose. Allora il medico si avvicino ai
presenti con una cartella e una penna.
"Si è in parte ripreso per le modifiche temporanee che
abbiamo
applicato al suo corpo ma...non vivrà molto. Attualmente non
può muoversi, a parte la testa per il sistema cyborg
applicato...Abbiamo bisogno di una firma di qualcuno di voi, per
avviare l'operazione di modifica del corpo al livello successivo..."
"Cosa vuol dire...che Briareos morirà?"
Il medico fissò la ragazza seduta vicino al letto, cercando
di usare le parole adatte.
"Si...questa procedura temporanea la applichiamo come terapia di base
per far vivere il paziente le ore necessarie a capire il quadro
clinico. Ma non ce la farà altre massimo...otto ore circa.
Dobbiamo iniziare l'a procedura di conversione del corpo in cyborg.
Solo così vivrà..."
Deunan osservò Briareos con le lacrime agli occhi. Non
riusciva
a credere alle sue orecchie e sapere che quella forma poteva essere
quella definitiva. Il medico disse che in base alla forma del volto, si
era scelto quel design della testa. Tutto il suo corpo sarebbe stato
protetto da strati di materiale artificiale modellati ah hoc. Gli
organi interni e le
ossa che non necessitavano di cambio in nuove di materiale resistente,
venivano avvolti dalla nuova massa muscolare e la nuova pelle
artificiale con sensori, in grado di avvertire le stesse sensazioni
come
se fosse vera. Gli occhi, sarebbero stati cambiati con ottiche
capaci di zoommare e con lenti speciali. Altre migliorie avrebbero dato
a Briareos un corpo nuovo per soppiantare la perdita. Il sistema stava
per essere migliorato e con lui, le procedure per la messa a punto
avrebbero richiesto davvero poco tempo.
"QUindi se farete questa operazione non morirà ma
potrà camminare e fare tutto come prima?"
"Si ragazza. Tornerà a vivere. Ma ci vorrà un
anno
perchè sia al cento per cento e il suo nuovo corpo
sarà completo"
Briareos voltò la testa verso Deunan che, alla vista della
sua
condizione, si mise a piangere sul letto disperata. Kirl prese la
cartella e la penna e firmò, se ne andò poco dopo
e lasciò Deunan
e Briareos da soli.
"Perchè, Briareos...perchè..."
mentre il ragazzo poteva solo pronunciare il suo nome senza potersi
muovere.
Un mese dopo.
"Vedo che sei ormai quasi guarito...mi spiace per l'accaduto. Avrei
voluto parlare con te prima...ma volevo che tu fossi in forze..."
"Cosa volevi dirmi Kirl..."
"Sono felice che tu stia bene. Hai perso molto per quell'incidente ma
ora...avrai un corpo nuovo in linea con le tue precedenti
abilità...almeno questo è confortante..."
"Dovrò fare mesi di riabilitazione...ancora non sono in
grado di
fare tutti i movimenti normali, ma pare sia solo l'abitudine del mio
cervello agli impulsi artificiali...mi hanno edtto che quando
uscirò di qui sarò in grado di fare movimenti
fini e delicati, i più difficili...sarò in grado
di controllare questo corpo come l'originale!"
"Ce la farai...non sei un pappamolla come alcuni...sei forte
più di quanto immagini..."
rilasciando boccate di fumo dalla sigaretta.
"Cosa volevi dirmi davvero, Kirl..."
L'uomo lo fissò serio, come a volersi abituare alla nuova
condizione del ragazzo. Poi allungò la mano verso la schiena
e
con un click, portò la mano davanti il viso di Briareos. Il
ragazzo mise a fuoco con le lenti pochi secondi, rimanendo fermo a
fissare
l'oggetto davanti a sè.
"Cosa vuoi fare Kirl..."
"Tu volevi che lei andasse via...perchè...!"
"Kirl...non volevo che andasse via. Ti ho fatto notare per anni, che i
tuoi metodi non erano idonei a proteggere Deunan. Passi il tenerla in
zone sicure, ma portarla allo sfinimento in ore di addestramento come
uomini il doppio dei suoi anni..."
"E tu sai perfettamente il motivo...non hai figli ragazzo mio, non puoi
capire. QUando un giorno ne avrai almeno uno, dirai che avevo
ragione..."
"Perchè mi punti addosso la tua pistola allora..."
"perchè ci sono tante cose che non sono riuscito a
mandar
giù in questi anni...ma proprio perchè sei tu,
non ho la
forza di premere il grilletto...e poi ho visto lei piangere come non
l'avevo mai vista sul tuo letto. Anche quando il medico disse che
potevi salvarti, piangeva disperata per quello che hai perso...e mi
sono chiesto se per me lo avrebbe mai fatto se fossi stato al tuo
posto..."
"Sei suo padre...dice che ti odia per averle tolto l'infanzia, ma un
padre è sempre il primo individuo importante per un
bambino...e
non può mai cambiare..."
Kirl iniziò a tremare, agitando così la pistola.
"Briareos, dimmi almeno una valida ragione per cui io non debba
sparare..."
"...non saprei cosa dirti...ammetto che in alcuni casi ti ho mentito ma
era solo per aiutare Deunan...volevo vederla felice..."
"Felice...ha perso la madre, ha perso tutto per l'atrocità
dell'uomo...e tu, un uomo, vorresti darle felicità?"
"Tengo a quella ragazza più di quel che tu creda...non ho
motivo per mentirti su questo..."
I due uomini rimasero a osservarsi senza muoversi. Kirl fissava ogni
centimentro di quel
corpo artificiale che proteggeva cosa restava dell'uomo con cui aveva
condiviso tutto. La rabbia e la delusione, per non essere considerato
importante dalla figlia, volevano sfogo e vendetta. Ma qualcosa nella
testa gli diceva che forse l'uomo, che veniva prima di lui per colei
che amavano entrambi seppur in modo diverso, aveva pagato fin troppo.
Alla fine, abbassò la pistola e con l'indice porse l'arma al
ragazzo tenendola per l'anello del grilletto.
"Tieni...è un mio ricordo per Deunan...giurami che al mio
posto, la proteggerai più della tua vita..."
"Kirl, che stai facendo..."
"Non posso avere l'amore e la considerazione di mia figlia...sarebbe
inutile continuare ora che è maggiorenne! Per questo
abbandono
questo posto e vado via. Con Gigars. andremo a lavorare
altrove...è la cosa migliore..."
Briareos prese l'arma e fissò la Colt 1911 che
Kirl teneva
sempre con se. Era l'arma da cui non si separava mai e gli sembrava
strano che la consegnasse a lui come dono per la figlia. A nulla
valsero le richieste di spiegazione. Kirl gli disse solamente che con
l'età, non era più in forma e non era
più in grado
di condurre la vita avventurosa vissuta fin a quel momento. Avrebbe
vissuto a modo suo, lontano da sua figlia che non lo considerava.
Briareos si scusò per la ragazza ma Kirl gli disse addio e
uscì, augurandogli il meglio per la riabilitazione. Briareos
si
chiese se lo avrebbe visto almeno una volta. E se Deunan avesse
mostrato dispiacere per quell'addio. Dopo pochi minuti, Gigars
entrò. Gli annunciò il suo viaggio imminente con
Kirl e gli dispiaceva di lasciarlo solo. Ma per i suoi punti di vista,
la persona che poteva farlo guarire era Deunan. Con Kirl depresso e
pieno di odio come in quel momento, sarebbe stato peggio. Briareos gli
raccontò cosa fece e disse Kirl, ricevendo scuse per quel
comportamento.
"Non è colpa di nessuno amico mio...gli ho mentito, ho
cercato di prenderlo in giro per i miei interessi...non posso dargli
torto..."
"Credo che tu abbia pagato fin troppo, Briareos. Guardati...ad ogni
modo, so che ti lascerò in buone mani. Quella ragazza
è la tua fortuna, Bri. Nessuna donna che ho conosciuto nella
mia vita, vedendo come eri ridotto, sarebbe rimasta fino ad ora. Si
sarebbe volatilizzata, avrebbe continuato la carriera e trovato un
altro belloccio. Classico esempio della fiducia in quelle persone
per cui, solo per la bellezza o cose effimere, ti
considerano. Ma guai se ti capita qualcosa e perdono cosa hai per loro
o peggio, non vogliono perdere tempo quando potrebbero trovarne un
altro là fuori!...Ecco perchè non ho voluto fare
la pazzia...il matrimonio...bah!"
"Ieri mi ha detto che il suo superiore le dava problemi per venire a
trovarmi..."
"Rischia la sua sicurezza futura per starti accanto...quale fortuna
vuoi ancora? Essere considerati, e anche se non ci credo a questo,
amati nonostante questo...non perdere quest'unica cosa che hai..."
indicando il ragazzo, facendogli capire come non sempre le cose belle
le avevano tutte le persone.
"Gigars, io avrei preferito che lei non facesse sciocchezze. Se venisse
cacciata, cosa potrebbe fare? L'unica cosa che conosce è
l'arte della guerra..."
"Se vogliamo prenderla sul divertente, almeno è
un'artista..sai, arte...della guerra..."
"Non fai ridere...sono serio!"
"Va bene...era per non salutarci con le solite cose tristi...sai
comè...Ad ogni modo, terrò gli occhi aperti su
Kirl...tu resta con quella piccola disgrazia...sono sicuro che per voi
andrà tutto bene. Stammi bene ragazzo..."
"Ringrazia Kirl per aver pagato tutte le cure e la
riabilitazione...non era affatto poco..."
"Lui è arrabbiato ma ti considera ancora un amico e una
persona fidata. Si sente tradito per via della figlia ma non
può dimenticare quello che hai fatto per lui! Mi ha
detto...che sa di lasciare Deunan in buone mani. Ciao Briareos, cercate
di farvi una vita vostra."
Gigars diede un'ultima boccata alla sigaretta e uscì,
chiudendo la porta alle spalle, lasciando solo il ragazzo a pensare.
Il pomeriggio stesso, Deunan andò a far visita a Briareos,
portando le sue ciambelle preferite con panna.
"Guarda che ti ho portato...innanzitutto questo..."
porgendogli l'orologio.
"Il mio orologio...si è salvato..."
"Quasi...l'ho fatto riparare...ora è come nuovo..."
"Mh...ora io e lui siamo simili...Gigars aveva ragione..."
ricordando le parole dell'uomo e come si sentiva paragonandosi a un
orologio.
Un cyborg in una stanza d'ospedale, un ex uomo che
non si era ancora pienamente adattato ad essere composto da tre quarti
di parti meccaniche. Riflettendo, Briareos sembrava trarre conforto in
un paio di cose dopo quanto accaduto. Le sue abilità date
dall'esperienza, che cercava di sfruttare per i suoi lavori e per
proteggere Deunan. Le cose a lui care, come la ragazza stessa e gli
oggetti che lo facevano sentire 'vivo' e, come una delle prove del suo
essere ancora umano, la possibilità di mangiare e di
bere per sopravvivere. Il poter gustare quei cibi che arrivando in
america, aveva imparato ad amare.
Briareos ricordò inoltre il giorno che Gigars gli
regalò quegli orologi, constatando che ora indossava un
orologio analogico a bassa tecnologia,
quando egli stesso era un cyborg high-tech fresco di conversione. "
"...ha un battito cardiaco, proprio me...siamo uguali e
diversi allo stesso tempo..."
affermando quasi a se stesso che era
ancora in parte umano e manteneva un sistema cardiovascolare.
"...entrambe le "macchine" sono appena state "rotte"....e
riparate...è questo che vuoi dire?..."
"Lui
è più resistente di me.Quanto era danneggiato?
Siamo le due facce meccaniche/vive che si sono rincontrate...cazzo,
sembro Gigars..."
"Se tu pensi così, non uscirai mai di qui. Ragazzone, SEI
umano. SEI un uomo....ti hanno solo salvato dandoti una pelle nuova per
continuare a vivere...io non posso lamentarmi, sei ancora con me..."
"GIà..."
"Non fare il broncio...e mangia queste...sono le migliori della
città..."
dandogli una ciambella farcita.
"Hai intenzione di farmi venire colesterolo alto? Non potrò
mai
soffrire di maniglie dell'amore e abosità, ma bimba...mi
hanno
detto che dovrò usare accorgimenti per mangiare da ora in
poi.."
"In che senso..."
"Potrò mangiare normalmente con le posate e in piccoli
bocconi.Per bene, da oggi dovrò usare la cannuccia..."
"QUindi...il tuo viso da oggi è questo?"
"Si, mi hanno creato questo stupendo corpo solo per me...e
sai
cosa? Sembra che io sia sopravvissuto grazie a un sistema che non tutti
riescono a tollerare..."
"cosa significa..:"
"Il dottore...ha detto che tutti quelli che hanno ricevuto un corpo
come quello che ho attualmente, sono morti...io sono il primo a cui
questi componenti non hanno creato problemi...si chiama Hecatonchires
system...il mio corpo si è abituato subito! Mi hanno detto
che
potevo rigettarlo come tutti...invece adesso è mio..."
"Una fortuna allora, ragazzone..."
"Già...credo che avrò un corpo nuovo che
dovrà aiutarmi a tenere a bada te e le tue forme di
pazzia..."
"Ogni mia pazzia serve a qualcosa. Ogni volta che ne faccio una
ricordati che è perchè ho bisogno di
scappare da qualcosa e questo è l' unico modo per
farlo!!...e poi, è per questa mia caratteristica che ti
piaccio.."
stampandogli un bacio sulla bocca.
"Questo mi fa piacere...ma dimmi, come è finita con i
problemi all'accademia..."
"Nulla, solo che il mio cuscino può prendere una laurea di
psicologia...per tutto il tempo che passo a tenerlo stretto e che mi
ascolta...non sono d'accordo con l'idea che venga qui da te...per
loro tu non sei un mio parente...pensa che mi hanno detto che se era
mio padre avevo due mesi di permesso...che schifo..."
addentando bocconi di ciambella.
"Ci sono rischi...?"
"NOn per quello..."
"Perchè che vuoi dire..."
abbassando le orecchie depresso
"Bè...mi sono lamentata di alcuni lavori che ci hanno
ordinato di eseguire e sono stata ripresa..."
"Avrai conseguenze per questo...?"
"Per ora solo richiami...ma mi hanno ordinato di non venire
più a trovarti...dovrei restare all'accademia..."
"Allora è meglio se non rischi..."
"Bri, io non posso lasciarti qui da solo...anche se vengono mio padre e
Gigars io..."
"Non verranno più..."
Deunan si voltò verso di lui sorpresa. Rimase con il pezzo
di ciambella nella forchettina per poi posarla sul piattino.
"Kirl mi ha detto addio... e mi ha dato questa per te..."
Le consegnò l'arma e lei la fissò titubante.
Chiese
spiegazioni e Briareos le raccontò tutto. Deunan prese
l'arma e
la mise nella cintura al posto di quella d'ordinanza che non poteva
portare fuori servizio. Salutò Briareos dicendo di avere un
impegno e lo lasciò solo.
2123
Deunan veniva trasferita al centro addestramento
speciale , dopo sette mesi la prima uscita in servizio. Tuttavia, dopo
tre mesi, abbandonava il suo posto per problemi con i superiori e
incompatibilità lavorativa. Briareos entrava
nel centro di riabilitazione. Vennero terminate per il sistema
Hecaton
nuovi miglioramenti e Briareos terminava la riabilitazione e la messa
a punto uscendo come cyborg completo.
Pochi giorni dopo.
"Bimba...sei pronta?"
Deunan finita la doccia si vestì, mentre il compagno
l'attendeva sul letto della stanza che avevano preso per qualche
giorno. Si chiese se doveva lasciare il letto disfatto in quella
maniera o per lo meno nascondeva cosa avevano fatto. Vide Deunan uscire
asciugandosi i capelli.
"Si...prendo le mie cose e possiamo andare..."
"Non vuoi ripensarci? Potrebbero prenderti e..."
"No...non dopo cosa ho visto...non su cosa ci chiedevano di fare sui
civili..."
"Lo so...però magari mansioni minori...o..."
"NOn voglio...."
sistemando la borsa.
"Va bene...allora, dove andiamo?"
"Ovunque, basta che non sia qui...voglio trovare quel luogo che viene
chiamato l'Utopia...forse è lì il nostro
paradiso..."
"Pensi che ci sia davvero un posto del genere?"
"So che possiamo trovarlo...so che dobbiamo trovarlo...se tu lo vuoi..."
Deunan posò per terra la borsa e si avvicinò a
Briareos.
Lo abbracciò e poi gli chiese se voleva seguirla nella
ricerca.
"Ovunque vai tu, ci sono anche io...sarà l'inizio del nostro
viaggio, quindi?"
alzandosi baciandole la fronte
"Non so quanto durerà. Potrebbe essere dietro l'angolo..."
"Ah come Itaca...peccato che non ho una mia Penelope ad aspettarmi..."
scompigliandole i capelli per poi prendere la sua borsa da terra.
"Sai che non sono molto d'accordo sul fatto che il mio uomo abbia
un'altra donna, vero?"
"Ah ah...magari se troviamo il nostro paradiso, troverai un fusto che
ti farà perdere la testa e mi dirai 'vai per la tua
strada'...."
"Se ne ho già uno non ne ho bisogno..."
I due si guardarono ridendo.
"A proposito...ora che hai terminato la riabilitazione, come ti senti?
COme va con il tuo nuovo corpo?"
"Sto bene. Sembra quasi proprio mio, sai? Devo ancora abituarmi al
nuovo cervello ausiliario e l'utilizzo del sistema operativo ma...mi
sento davvero bene, bimba."
"Ne sono felice..."
sorridendogli.
Si avviarono verso la porta e andarono
alla macchina che avevano preso per il viaggio.Dopo aver sistemato i
bagagli, Briareos si appoggiò alla macchina mentre lei
tornava dal pagare il proprietario per la stanza.
"Quanto tempo per arrivare? "
chiese al compagno.
"Circa tre ore..."
guardando l'orologio.
"Se lo dicono i nostri orologi...e un potente cyborg Hecaton, ci
credo...a proposito, sono rimasta sconvolta nello scoprire che da oggi
ti chiamerai Briareos Hecatonchires..."
"Sono unico...non sei contenta?
Deunan rise e con il braccio destro avvolse il collo del compagno
baciandolo. Gli disse che per lei era unico come gli orologi che
avevano fatto migliorare, che quindi non li avevano nessuno al mondo.
Briareos l'apostrofò dicendole che non le venisse in mente
di compararli con anelli e simili. Il matrimonio era per gli infelici,
loro non ne avevano bisogno!
"Si lo so...e tu sai che a me, il nostro rapporto, va bene
così...no?"
toccandogli con l'indice il vetro dell'orologio
"Allora possiamo andare...."
Si sistemarono in auto e
Briareos partì immettendosi nell'arteria principale,
svoltando verso l'uscita per abbandonare la citta. Diede un'ultimo
sguardo allo specchietto retrovisore dicendo addio a San Francisco.
"Sai bimba...credo che non me ne faccio effettivamente nulla di una
Penelope...io ho te...una perfetta maga Circe...ho già il
mio
bel da fare..."
"...uff...mi sa che dovrò cercarmelo questo fusto..."
"Stupida...nessuna può essere te..."
"Lo so, per questo sei fortunato..."
allungandosi per baciarlo sulla guancia e inforcando occhiali da sole
per godersi il viaggio.
"Ora lo so....lo so , bimba..."
guardadola al suo fianco mentre uscivano dalla città verso
un cielo sporcato di rosso, di un tramonto che avrebbe segnato l'inizio
del viaggio.
FINE.
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