Demone travestito da angelo
Light Yagami.
Un nome, un enigma. Luce ed ombra assieme.
Attraente, intelligente, devoto alla famiglia, un ottimo oratore, bravissimo in qualsiasi cosa si cimentasse. Un ragazzo perfetto sotto tutti i punti di vista.
Ma la perfezione non c'è se non in Dio e negli angeli, ammettendo che esistano.
E Light è tutto meno che un angelo.
L ne era certo: quello che aveva di fronte a sé non era un qualsiasi studente universitario particolarmente perspicace, ma Kira, il più grande serial killer mai vissuto da secoli, che con la scusa di giustiziare i criminali stava dando sfogo a tutta la sua malvagità.
«Tutto bene, Ryuzaki? Mi stai fissando da un po'...»
Il tono era leggero, tranquillo, perfino divertito, ma celava quasi completamente un'irritazione che lasciava intuire come lui sapesse benissimo quali fossero i pensieri del detective in quel momento.
In realtà L non aveva alcuna prova concreta che lo incastrasse, eppure, semplicemente, non poteva che essere così, non poteva che essere lui. E trovava incredibile il fatto che nessun altro lo capisse.
Ma probabilmente gli altri non volevano capirlo. Lui lo vedeva, loro no. Il signor Yagami, Matsuda, Aizawa... Light aveva costruito una facciata così ben fatta, così perfetta, che loro avevano finito per non volere che proprio lui fosse Kira, perché credevano veramente che fosse un bravo figlio e un buon amico.
«Sì, Light, va tutto bene. Potresti finire di controllare questi documenti per me?»
Forse, in un'altra vita, avrebbero davvero potuto essere amici e condividere la loro intelligenza superiore, ma in questa lui era il detective e Light l'assassino.
L avrebbe fatto giustizia e avrebbe mostrato a tutti che Yagami non era un innocente, non era perfetto, non era un angelo.
«Ma certo, Ryuzaki.»
Perché Light Yagami era Kira.
Un demone travestito da angelo.
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