Rose

di hirondelle_
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Rose
Quando quel pomeriggio Judal se lo ritrovò davanti, in un momento di pace quieta, non riuscì a comprendere inizialmente le sue reali intenzioni. Ci fu un breve attimo di perplessità reciproca, nel quale si guardarono un po’ sorpresi. “Cosa ci fai sul tetto?” chiese il ragazzino arricciando le labbra perplesso. “Che cosa strana.”
“Cosa ci fai tu sul tetto, stupido ragazzino!” bofonchiò il Magi stiracchiandosi e rimettendosi seduto. Non era effettivamente la migliore delle comodità per schiacciare un sonnellino pomeridiano, ma piuttosto che i letti eccessivamente profumati del palazzo preferiva della buona aria fresca. “Torna giù, o rischi di cadere.”
Il ragazzetto arricciò il naso: con due anni di allenamento militare alle spalle, si sentiva quasi offeso per la mancanza di fiducia nelle sue capacità. “Sono solo venuto a tagliare il roseto. I giardinieri hanno troppa paura, perché è diventato alto.”
Judal diede un’occhiata alle sue spalle: imponente, il roseto sbucava dal piano di sotto mostrando qualche pallida rosa inasprita dal caldo. Judal si ricordava ancora il momento in cui l’amabile prostituta aveva piantato le radici malefiche: e per un secondo, pensò che sarebbe stata una soddisfazione personale quella di sognare di spezzare un paio di dita al posto dei rami: “Vuoi che me ne occupi io?” chiese, stranamente gentile. “Devo sgranchirmi le gambe.”
Kouha lo guardò sinceramente colpito. “Oh, beh, se insisti...” borbottò, e gli porse le forbici che si era portato con sé. Era ancora un ragazzino inesperto, impacciato, nel fiore della gioventù. Judal invidiava la sua possibilità più preziosa: quella di invecchiare.
“Per favore!” rise Judal, alzandosi con la grazia di un gatto e facendo comparire tra le dita una scheggia di ghiaccio. Ci giocherellò un po’ prima di avvicinarsi al roseto e tagliare un poco le punte e le rose avvizzite. Tra queste, solo una sembrava essere sopravvissuta alla calura desertica dell’impero Kou: Judal la colse come un gioiello e infine tornò dal ragazzetto, sorridendo amabile. “Alla più bella.” ghignò poi in sua direzione, facendo un inchino buffo e porgendogliela ridente.
Kouha arrossì di vergogna e prima che il ragazzo potesse fuggire aveva già estratto la spada. Non si poteva dire che fosse un tipo che lasciasse correre le cose. Di certo Judal stesso non sarebbe stato un’eccezione.

angolino di mademoiselle hirondelle
E questa piccola cosa insulsa è dedicata alla mia senpai, una persona dolcissima che mi è tanto cara e che non saprò mai ringraziare abbastanza per tutto quello che fa per me: Buon Natale in ritardo Niki-senpai!  Ti auguro un 2015 felice cvc sono certa che un giorno potremo vederci! 
Non ho messo avvertimenti sulla coppia perché effettivamente non vi è neppure l'accenno. Tuttavia questa doveva essere una Judal/Kouha. Spero solo che possa piacere cvc
un bacio! 
Fay




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