Die
A
Little
More
While
I lived my dream I
was seeking a fantasy And
here I lie all alone again Drown
in memories
“Dove
staresti andando? Vesa! Torna subito qui non abbiamo finito! Vesa!
VESA!” - chiamo a gran voce il mio ragazzo mentre è già
sull'uscio di casa - “maledetto me ed al giorno in cui mi sono
innamorato di te! Fanculo tutto, non voglio più vederti, né
sentirti!” - lo strattono per un braccio - “che cosa!?
Siamo una famiglia! Non puoi lasciarmi, senza di te come farò?
Io ed Ainikki come faremo!
Non puoi andartene, Vesa ti prego” - i toni sono
leggermente migliorati ma colui che era la mia vita,
mi fissa irato con la mano poggiata sulla maniglia della porta
d'ingresso.
“Non
c'è più nessun noi, ho già deciso” -
risponde severo.
“Vesa...
no...” - ho le lacrime agli occhi come un cretino, solitamente
non piango, anzi, sono molto freddo negli atteggiamenti, ma colui che
ho davanti ha fatto crollare
ogni mia barriera e mi ha trasformato in una persona sensibile e
devota. Forse perché mi ha donato una figlia, nonostante sia
impensabile.
Ormai
erano mesi che Vesa tornava a casa tardissimo quando credeva io
stessi dormendo; rincasava spesso ubriaco ed altrettanto
frequentemente, pretendeva di avere il mio corpo senza tanti giri di
parole. Irrimediabilmente, lì ho capito che lui si era
stancato di me tanto da evitarmi quando invece era lucido e sobrio;
non accettava più una carezza dal sottoscritto, tanto meno
cercava contatti intimi, ero sempre io a volerlo e finivo per essere
usato come svuota palle una volta raggiunto da lui uno stato di
sbronza totale.
Da
altrettanti mesi, Vesa, ha trovato qualcun altro, qualcuno che me
l'ha rubato senza che me ne accorgessi, quasi alla velocità
della luce; non so chi sia ma
sicuramente una cosa è
certa: è un uomo.
Quando
scoprii il suo tradimento andai su tutte le furie ma non riuscii a
lasciarlo ed ora me ne pento così tanto perché il male
che ho subito quest'anno l'ho sputato in un'ora intera, fatta solo di
urla e minacce.
Quando
chiude la porta mettendo finalmente un punto alla nostra storia, nel
mio petto qualcosa si smuove come se una mandria impazzita di alci
stesse calpestando senza pietà il mio cuore; le lacrime
spariscono improvvisamente, è un qualcosa di ambiguo ciò
che provo perché sono disperato ma allo stesso tempo sollevato
da un fardello troppo grande. Un anno fa io e Vesa siamo diventati
genitori, l'amore che ci legava ci ha regalato una bellissima bambina
dai capelli castani e gli occhi blu come i laghi disseminati per
tutta la Finlandia; l'abbiamo chiamata Ainikki perché piaceva
ad entrambi ed eravamo così felici di essere diventati
genitori.
Ora
invece mi chiedo come farà la piccola a crescere senza un
padre, se Vesa pensa che potrà vederla quando vorrà si
sta sbagliando di grosso: ora sono io che detto legge qui.
La
prima volta che ci presentammo fu subito un trionfo di ormoni
impazziti sia da parte mia che sua, lui era all'ultimo anno delle
superiori io al secondo e fu decisamente un colpo di fulmine; ricordo
benissimo come in breve tempo ci conoscemmo profondamente e decidemmo
di stare assieme... fino ad ora.
Dieci
anni di relazione.
Nove
fantastici.
L'ultimo,
un incubo che nemmeno è paragonabile a quelli in cui albergava
Freddi Kruger.
Sospiro
andando a prendere Ainikki dalla sua culla, la trovo addormentata
respirando tranquillamente mentre la fisso incantato: sembra finta,
con quelle sue piccole braccia diafane, la bocca minuscola e rosa, i
capelli corti ma perfettamente castani, il corpicino e le manine
strette a pugno.
Amo
mia figlia.
I
miei amici erano così entusiasti quando Ainikki nacque, ora si
sono abituati a lei come fosse una mia cuginetta o una sorella.
Risto
e Torsti fanno sempre i deficienti con lei per farla ridere e si
comportano da checche quali sono, per poterla prendere in braccio e
farla giocare; Timo e Teppo sono molto più distaccati ma so
che nel profondo del loro cuore adorano la mia bambina, tanto
comunque pur stando assieme adottano la stessa freddezza come fossero
dei semplicissimi amici.
L'unico
che mi lascia un po' perplesso, forse, è Sami la quale non ha
mai dato la soddisfazione che mi sarei aspettato; pensavo che il suo
atteggiamento migliorasse invece non è affatto cambiato,
freddo e distaccato come il ghiaccio che caratterizza il nostro
paese.
Non
so perché sia così ed anche Timo ha difficoltà a
reggerlo: e dire che sono migliori amici...
Da
quando sono entrato a far parte dei Lovex tra me e Sammy c'è
sempre stato una specie di affiatamento strano, quasi come se fossimo
interessati l'uno all'altro; il rapporto tra noi si compromise una
notte quando da ubriaco Sam mi diede un bacio a stampo senza nessun
pensiero, proprio davanti a Vesa.
Successe
cinque anni fa ma pensavo fosse un problema risolto dato che poi ebbe
una storia di tre anni con Masi e poi un altro breve flirt con una
ragazza conosciuta non so dove; nonostante i nostri rapporti da quel
giorno si siano rovinati, credevo almeno che con mia figlia potesse
migliorare qualcosa invece è solo peggiorato il tutto tanto
che nemmeno Timo sa più come comportarsi e stanno sempre a
discutere e beccarsi. Sami ormai è irriconoscibile e non
bastava Risto con le sue sclerate da idiota isterico, che se la
prende con il nostro produttore e noi perché gli fa cagare il
nostro nuovo sound; ha ragione che siamo cambiati totalmente ma
dovrebbe esprimersi come ogni persona civile farebbe anziché
prendersela a prescindere con tutti e presentarsi ai concerti triste
come la morte.
Sammy
invece lo avrei preso volentieri a pugni per il suo modo scortese e
maleducato di porgere domande o dare risposte.
Mi
preparo comunque dato che abbiamo prove ed anche una riunione
importante, svegliando poi Ainikki e vestendola pesante dato che
fuori c'è freddo. Esco con lei in braccio e non me ne pento,
andrò agli studi a piedi cascasse il mondo, ho un assoluto
bisogno di riflettere.
La
mia relazione è finita ed io non so cosa provo, quando Vesa
era sull'uscio stavo per piangere, ora direi più che lo farei
per la felicità è come se fino ad ora fossi stato un
ostaggio, mi sento finalmente libero.
Dopo
parecchi minuti di camminata ininterrotta comunque, finalmente arrivo
a destinazione accomodandomi sul divano, poggiando la borsa con tutte
le cose per la bambina.
“Juke!
Sei venuto in macchina?” - mi chiede Teppo.
“No,
a piedi” - mi guarda allibito mentre Timo cambia le corde al
suo basso.
“Con
questo freddo? Hai coperto bene la bambina? Guarda che non va' bene
per lei, né per te.”
“Io
e Vesa ci siamo lasciati” - dico improvvisamente.
“Cosa?”
- ripetono all'unisono mentre arrivano anche Sami, Risto e Torsti.
Spiego l'accaduto ai miei amici e posso constatare che non soffro per
questa perdita, anzi giovo da essa proprio perché credo che
dal giorno in cui scoprii il tradimento, me ne feci una ragione;
semplicemente non avevo la voglia probabilmente di lasciarlo dato che
aspettavo qualche sua spiegazione mai arrivata, per di più.
“Seriamente?”
- chiede poi Sam, spiazzando tutti.
“Sì
seriamente” - non ho mai detto ai miei amici del tradimento di
Vesa.
“Perché
non ne hai mai parlato, scusa?” - chiede sempre il chitarrista
biondo.
“Noi
due non abbiamo più rapporti devo ricordartelo?” - dico
apatico.
“E'
una cosa importante, non siamo degli estranei comunque” -
risponde.
“Adesso
lo sai, fa differenza?”
“Sì,
gli avrei spaccato la faccia prima” - cala il silenzio nella
stanza, sinché il tastierista ci richiama all'ordine per
discutere di alcune scelte musicali; lo sguardo di Sammy è
fisso sulla mia persona ma non ci bado molto, sono attento a mia
figlia ed al discorso che Teppo cerca di costruire dato che ogni
minuto viene interrotto da Risto che boccia qualsiasi idea, anche
quelle più simpatiche.
Ormai
questa band sta in piedi solo per inerzia.
Quando
termina la tortura, i miei compagni provano qualche pezzo mentre io
bado alla mia bambina - “ciao piccola” - le stampo un
bacio sulla guancia, lei mi sorride debolmente prima di rimettersi le
mani in bocca e mordicchiarsele tutte, nonostante non abbia ancora
denti. La abbraccio chiudendo gli occhi e sospirando: l'unica cosa
che mi mancherà probabilmente sarà un corpo caldo che
mi coglie a braccia aperte sul letto matrimoniale ormai vuoto.
“Juho..”
- mi chiamano?
“Ehi
Juke, svegliati!” - apro
gli occhi e realizzo di
essermi assopito con Ainikki in braccio, rischiando di farla cadere e
farle del male.
“Scusate..”
- dico assonnato.
“Non
hai dormito stanotte?” - chiede Timo.
“Stavo
aspettando che Vesa tornasse..” - rispondo cullando la mia
bambina addormentata: ma quanto cazzo dorme, si può sapere?
“Dammi
Ainikki, vai a provare i tuoi pezzi” - detto questo, Torsti
prende mia figlia tra le braccia coccolandola all'inverosimile.
Sbuffo
mentre a passo stanco mi dirigo alla mia postazione cominciando a
provare le mie parti senza nemmeno dare il tempo alla mia mente di
svegliarsi come la natura impone; non so cosa succederà ora
con Vesa che ha lasciato tutte le sue cose a casa nostra.
Chi dovrà andare via? Io o lui? In
teoria quell'appartamento è suo, io non saprei proprio dove
trasferirmi. Mio padre e mia madre non credo sia il caso di
disturbarli ed i miei fratelli idem, cercherò di cavarmela da
solo come sempre ho fatto in questi anni finite.
Dopo
circa un'ora di prove smetto di suonare e decido di tornare a casa,
la bambina ha bisogno di un po' di pace e con tutto il casino che c'è
qui proprio non è possibile: chi discute per cose stupide come
fanno Torsti e Risto, chi
scherza pesantemente come
Sami e Timo e chi cerca di lavorare con scarso successo come Teppo.
“Io
vado, ci sentiamo nei prossimi giorni va bene?” - dico
indossando il giubbotto, coprendo anche Ainikki.
“Magari
più tardi passiamo per un saluto” - esclama Torsti
ignorando le molestie di Risto - “e finiscila idiota! Mi hai
fatto incazzare, lasciami stare in pace!” - dice infatti
stizzito il vocalist.
“Dai
bionda.. perdonami...” - ghigna malizioso il chitarrista moro.
“Risto
basta!”
“Su
dai, ti prego!”
“Finitela
siete nauseanti” - la finezza di Chris.
“E
molesti” - aggiunge Jas.
“Solo
perché siete delle checche frigide
non capisco perché noi dobbiamo mettere un
freno alla
nostra libido” - sghignazza Vivian abbracciando Theon che,
fingendosi offeso, ricambia
la stretta.
“Noi
frigidi?”
- alza un sopracciglio il
bassista.
“Timo!
NON PROVARCI NEMMENO!” - urla il tastierista esasperato.
“Che
ho detto?”
“Non
fare battute sulla nostra relazione, lo sai come va' a finire.”
“Che
scopiamo più di loro, questo è un dato di fatto.”
“TIMO!”
“E
dai Teppo, lasciati andare” - inaspettatamente Timo gli si
avvicina e lo bacia: in anni che stanno assieme, non li avevo mai
visti scambiarsi una coccola figuriamoci un contatto simile.
“Bene
io levo le tende nel frattempo che voi pensate a queste stronzate”
- ridacchio prendendo Ainikki in braccio assieme a tutta la borsa con
le sue cose.
Mi
salutano ridendo e prima di chiudermi la porta alle spalle vedo Sammy
fissarmi intensamente come se vedesse la cosa più preziosa e
bella del mondo; gli faccio cenno con la mano e lui risponde con un
leggero movimento della testa. E' strano poter conversare con lui
nuovamente dato che la nostra massima relazione fino ad oggi era
finalizzata a dire ciao e nulla più, invece mi ha
dimostrato che nonostante tutto lui c'è, per qualsiasi cosa,
io posso contare sulla sua persona.
Sospiro
una volta fuori dall'edificio, mi avvio nuovamente a piedi verso la
mia casa e quando arrivo la trovo completamente svuotata di qualunque
oggetto appartenesse al mio ragazzo; dai pensili ha portato via
persino i suoi bicchieri preferiti e sopra il tavolo del salotto ha
lasciato l'anello che ci eravamo scambiati per il fidanzamento
accompagnato da un biglietto:
Ti
lascio l'appartamento solo perché abbiamo una bambina.
Non
venire a cercarmi e non pretendere che ci sia sempre per Ainikki.
Chi
ha mai preteso niente da te, Vesa?
Me
lo chiedo dopo aver letto il biglietto che abbandono sul tavolo: è
davvero finita quindi? Non tornerà indietro supplicandomi e
chiedendo perdono in aramaico? Sono libero di vivere la mia vita e di
trovare qualcuno un po' più affidabile di lui.
Non
riuscirei a fidarmi nemmeno sotto tortura e credo di avere i miei
buoni motivi per non perdonarlo né ora, né mai in
questa vita e probabilmente nemmeno nella prossima se mai ne avrò
una!
Metto
a dormire Ainikki prima di lanciarmi sul divano ed accendere la tv,
un programma qualsiasi e chiudo gli occhi cercando di rilassarmi
distratto anche dalle persone che parlano in televisione; sono così
stanco che potrei dormire per giorni senza mai svegliarmi un singolo
istante, d'altronde quest'ultima settimana è stata veramente
pesante per me, passata a litigare con quell'essere schifoso, non
c'era giorno in cui non ci avventassimo l'uno contro l'altro come due
cani.
Avrei
dovuto lasciarlo un anno fa.
Forse
mi ha tradito perché credeva che con l'arrivo di Ainikki io
avrei badato a lei ignorandolo completamente ma non sarebbe stato
assolutamente così... oppure semplicemente ha voluto trovare
qualcun altro e basta, senza troppe giustificazioni inutili.
Sospiro
portandomi un braccio sugli occhi abbandonandomi del tutto al mondo
onirico che in mezzo secondo mi ha già incatenato a sé.
Quando
mi sveglio sono quasi le otto di sera: scatto in piedi come una molla
per andare a controllare Ainikki che invece dorme indisturbata e
tranquilla.
La
sveglio perché stanotte non chiuderà occhio, mentre la
prendo in braccio però sento delle voci in lontananza: chi sta
urlando? Ma sopratutto è modo di conversare? Parlo proprio io
poi che stamattina ho sproloquiato utilizzando toni di voce non
esattamente consoni alla civile convivenza.
Con
la bambina in braccio cerco di capire da dove provengano e solo alla
fine capisco che arrivano proprio da dietro la mia porta d'ingresso;
ciò che mi spaventa è che so perfettamente a chi
appartengono queste soavi voci.
All'entrata
ritrovo Vesa e Sami che discutono animatamente ignorando bellamente
il fatto di essere su un pianerottolo con altri appartamenti
adiacenti al mio: si voltano di scatto per fissarmi e nessuno di noi
fiata se non Ainikki che tende le braccia verso il padre.
“Mia
piccola principessa” - dice lui prendendola con se. Il mio
sguardo truce dovrebbe spaventarlo eppure tutto ciò che ricevo
sono solo le sue spalle che spariscono dentro la soglia di casa.
“Posso
spiegare” - comincia Sami.
“No,
non dire niente, con te discuterò un altro momento” -
rispondo alzando una mano; entro in casa a passo di carica e non mi
curo di chiudere la porta d'ingresso, quindi Sammy può fare il
diavolo che vuole ora voglio solo capire cosa cazzo ha intenzione di
fare Vesa.
Lo
seguo per tutte le stanze finché non lo vedo in camera da
letto, la bambina nella sua culla - “cosa ci fai qui” -
dico. Non è una domanda la mia.
“Dovevo
prendere una cosa dimenticata, rilassati, leverò le tende
subito.”
“Non
subito Vesa, adesso.”
“Non
costringermi a riprendere la casa, moretto, non attentare alla mia
pazienza.”
“No
tu non farlo alla mia pezzo di stronzo! Dopo quello che ho dovuto
sopportare fai anche il gradasso?! Non credo proprio Vesa! E adesso
fammi il favore di sparire definitivamente dalla mia vita, l'hai
rovinata abbastanza non ti sembra?”
“Non
dicevi così quando ti scopavo” - un ghigno malizioso si
impossessa delle labbra che un tempo amai senza ritegno, quella
stessa bocca che mi faceva sentire vivo ed essenziale ogni volta che
si posava sulla mia.
“Vattene”
- sputo rabbioso.
“Con
permesso” - mi sposta bruscamente per poi sparire dalla mia
vista. Prima di chiudere la porta lo sento dire - “adesso sei
felice finalmente, è tutto tuo dopo quasi un decennio” -
spalanco la bocca: Sami ha sentito qualunque cosa, non pensavo fosse
entrato in casa alla fine, credevo se la fosse svignata per lasciarmi
da solo.
Appena
lo raggiungo lo trovo in piedi, vicino al divano, intento a scrivere
al telefono - “quindi?” - dico scorbutico.
“Perché
ti fai dire quelle cose oscene?”
“No,
quindi che significa che sono tuo dopo quasi un decennio, Sami”
- sono furioso e me la sto prendendo con lui che fondamentalmente non
c'entra niente; ripone il cellulare in tasca e fa un paio di passi
verso di me - “ha detto solo... ha detto solo una grande
stronzata, non gli credere.”
“Sei
un bugiardo, Sam” - spalanca gli occhi a questa mia accusa.
“Che
cosa?! Per quale motivo dovrei esserlo?”
“Perché
ti piaccio e sarebbe inutile negare” - non ribatte, sospirando.
“Senti,
non ti ho mai costretto, quello che successe cinque anni fa... beh fu
un qualcosa che da sobrio non avrei mai fatto ma è vero, io
sono innamorato di te Juho, da quando ci conosciamo praticamente e
non posso farci nulla. Stare con persone diverse non ha cambiato la
situazione anche perché abbiamo condiviso e continuiamo a
farlo, moltissime cose.. ma non ti chiedo nulla perché sarebbe
sbagliato” - rimango pietrificato da questa sua dichiarazione,
fatta con una dolcezza unica che credevo non potesse più
appartenergli dopo il casino successo fra noi quella lontana notte.
“Hai
atteso così tanto tempo? Cosa cazzo stavi aspettando per
dirmelo!” - tuono contrariato.
“Perché
sei così incazzato?”
“Perché
sono così incazzato?! Non vai d'accordo più con nessuno
nella band! Qualsiasi rapporto con tutti noi è stato rovinato
da te e dalle tue stupide bambinate!! Ti rendi conto di quello che
hai fatto?! Dimmi se ne sei minimamente cosciente di questo!” -
è confuso dalle mie parole ed io non mi sono mai alterato così
tanto con lui come oggi.
“Mi
dispiace” - sussurra abbassando il viso.
“Fai
come vuoi, a me non interessa più niente e di nessuno ognuno
fa il cazzo che le pare, dovrei imparare anch'io.”
“Juke..
perdonami, sono venuto qui solo perché... perché ho
pensato che forse almeno per stanotte tu avessi avuto la necessità
di qualcuno, sai per Ainikki.”
“Fai
come vuoi ho detto, rimane o vattene, non m'importa” - detto
così mi chiudo in cucina a sgranocchiare qualcosa per poi
controllare la mia bambina che sveglia ed in silenzio si tortura le
piccole manine morsicandole. Sospiro pensando che Sammy forse poteva
benissimo parlare anziché creare casini per cinque anni,
scontroso e perennemente incazzato col mondo. Ha rovinato un'amicizia
che poteva essere un qualcosa di assolutamente profondo ed unico con
il suo egoismo; di primo impatto credevo davvero dopo quel bacio che
lui mi amasse ma poi mi resi conto che dava segni di squilibrio e che
sicuramente era l'alcol, non ho mai pensato seriamente che lui
potesse essere innamorato addirittura da fidanzarsi con più
persone per potermi dimenticare; se solo ne avesse parlato avremo
trovato un modo.
“Juho..”
- mi coglie alla sprovvista e sobbalzo spaventato - “scusami”
- aggiunge mortificato.
“Dimmi.”
“Tu
ami ancora Vesa?” - questa domanda mi pietrifica: già,
lo amo ancora? Io non credo di provare più niente, ci vivevo
giusto per tenere assieme i pezzi della nostra famiglia che ormai
cedevano sotto al peso del suo tradimento.
“Va
bene ho capito” - gira le spalle per andar via quando - “no
non lo amo, mi fa solo schifo e molta pena.”
“Posso
rimanere qui stanotte? Per farti compagnia” - lo guardo negli
occhi per poi accettare di buon grado: rimanere da soli sarebbe
inutile intanto mandandolo via, sarebbero piombati in casa Timo e
Teppo per chiedere spiegazioni... perché tanto so che loro
sanno tutto e lui avrebbe sicuramente chiamato per avvisare che lo
avevo rifiutato.
Dopo
aver dato da mangiare ad Ainikki, aver giocato con i videogiochi e
visto un film, decidiamo che forse è meglio andare a dormire -
“andiamo” - dico.
“Che?
Io dormo sul divano.”
“Starai
scomodo!” - spalanco gli occhi.
“Non
importa, io starò non preoccuparti” - non insisto
ulteriormente per poi andare a lavarmi i denti e mettermi a letto.
Avere
così tanti pensieri mi innervosisce ma almeno rispetto a
stamattina sono molto più tranquillo, certo l'idea che Sammy
possa essere il mio nuovo fidanzato mi attanaglia le viscere; non mi
è mai dispiaciuto a dire la verità anche perché
ha tutto quello che mi piace, è simpatico, è gentile
(quando vuole), disponibile, sempre in ritardo, un po' distratto.
Con
queste riflessioni comunque, abbandono il mondo reale per quello
onirico: spero di fare un sonno tranquillo.
Tra
le tende entra una luce che si infrange proprio sul mio viso, a causa
di ciò mi sveglio sbuffando aprendo piano gli occhi; mi siedo
sul materasso cercando di risvegliare tutto il mio corpo ed i
parametri vitali, così quando sono pronto mi alzo e vado a
controllare Ainikki che... non c'è.
Esco
di corsa dalla mia camera da letto e con immenso stupore vedo Sammy
in piedi al centro del salotto che culla la mia bambina sorridendo:
lei ride divertita, nemmeno con Vesa lo ha mai fatto e questo mi
spaventa. Li spio nascosto dietro la porta che unisce il corridoio al
salotto e Sam è perfetto per fare il padre; lo sento poi dire
- “ciao piccola di zio, lo sai che ti voglio bene come una
figlia? Già... vorrei tanto che tu lo sia” - il suo tono
è triste e sconsolato finché poi all'improvviso non la
alza - “voliamo Ainikki?” - dice ridendo, sento la
bambina divertita che ridacchia. Li lascio fare poggiando la testa
alla porta: vorrei provare una cosa ma non so se sia il caso dati gli
ultimi avvenimenti.
Proverò
ugualmente.
Mi
dirigo da Sami ed Ainikki e quando lui mi nota, abbraccia nuovamente
la bambina che sorride felice - “buongiorno Juho, stavamo
giocando.”
“Dobbiamo
parlare.”
“Va
bene” - sparisce per poggiare la bambina sul suo letto per poi
raggiungermi in cucina mentre preparo la colazione - “hai
dormito bene?” - chiedo.
“Sì,
il tuo divano è molto comodo e non ho trovato ancestrali
residuati bellici, incredibile” - ride mentre lo fisso di
sottecchi divertito - “cretino, non scopo su quel divano da
secoli.”
“Non
voglio sapere i dettagli.”
“Non
li saprai perché non te li dirò non temere.”
“Perfetto..
ora mi dici di che cosa dobbiamo parlare?” - farcisce un panino
con dell'affettato per poi morsicarlo con bramosia: nemmeno fosse a
dieta da tre mesi!
“Uhm,
bene.. mi chiedevo se ti andasse di uscire, una di queste sere.”
“O-ok”
- lo vedo tentennare mentre comunque mi fissa con quegli occhi
celesti - “non voglio essere un ripiego però perché
ciò che provo per te è reale, non usarmi.”
“Chi
ti dice che io non provi niente? Senti Sam sei stato tu a rovinare
tutto cinque anni fa, io se ricordi, non spiccicai parola e non diedi
di matto, abbiamo sempre avuto un rapporto particolare io e te ma
ormai eri diventato impenetrabile e non ti nascondo il fatto che mi
fece rimanere male la tua relazione con Masi...” - mi ascolta
sconvolto ma è ciò che sento, un po' lo sono anch'io ma
non importa sto parlando col cuore e non voglio essere interrotto -
“anche tu mi piaci e questo anno passato a farmi maltrattare da
Vesa è stato in grado di farmelo capire, avrei voluto tanto
confidarmi con te, avrei voluto piangere e sfogarmi ma tu non... non
eri presente e solo ieri mattina ho realizzato che dovevo smetterla e
mettere un punto alla mia storia.”
“Non
voglio essere usato come chiodo scaccia chiodo.”
“Ti
sembra che io sia in grado di farlo? Sono stato usato per un intero
anno Sam, non ti avrei detto tutte queste cose.”
“Non
voglio che siano dettate da ciò che ti ho confessato ieri.”
“Sami,
guardami” - ci fissiamo per lungo tempo negli occhi, prima che
lui si alzi dalla sedia e si avvicini particolarmente al sottoscritto
- “non potrei mai trattarti come ha fatto Vesa, lo sai?”
- mi accarezza una guancia.
“Credo
di esserne abbastanza sicuro” - sospira.
“Va
bene proviamo ad uscire, vediamo che succederà” -
sorrido alzandomi in punta di piedi e congiungendo le mie labbra alle
sue: è stato tutto fatto con una velocità sorprendente,
se avessi esitato ancora non ci avrei mai provato ma dovevo farlo. Le
sue labbra sono dolci e con felicità noto che non si ritrae,
sono io alla fine ad allontanarmi per poi guardarlo negli occhi -
“potrebbe essere un inizio e sono sincero, credimi Sami ti
prego” - mi scruta silenziosamente - “ti credo” -
lo dice prima di ricongiungere le nostre labbra in un contatto questa
volta più bagnato e profondo in cui le nostre lingue
s'incontrano per la prima volta. Non so se sia giusto o sbagliato
fare ciò che stiamo facendo dato che ho chiuso una relazione
di ben dieci anni proprio ieri ma... mi sento di dover provare,
d'altronde Sammy non mi è mai dispiaciuto solo che non potevo
dirlo essendo fidanzato; ora posso essere libero di pensare, dire e
fare ciò che mi pare perché non ho più nessuno
alla quale rendere conto, tanto meno un fidanzato molesto
doppiogiochista.
Spero
funzionerà Sam, dico davvero.
12
anni dopo...
“Allora
hai preso tutto Ainikki?” - non posso credere sia cresciuta
così tanto.
“Sì
papà ho tutto, non preoccuparti, è il secondo anno
delle medie ci sono già andata a scuola!” - è
esasperata.
“Scusami,
puoi andare a più tardi” - mi saluta per poi uscire
tutta bella coperta date le bassissime temperature esterne.
“Quando
la finirai di stressare tua figlia?” - mio marito spunta dalla
cucina con un piatto in mano: possibile che stia sempre mangiando.
“Sammy
stai ingrassando, fai attenzione poi dovrò spingerti su per le
scale..”
“Facciamo
abbastanza attività fisica non ti pare?” - sorride
malizioso per poi poggiare il piatto sul tavolo in salotto ed
avvicinarmisi con passo lento e silenzioso - “ci credi?”
- chiedo abbracciandolo: siamo sposati da tre anni e stiamo insieme
da dodici e tutto va a gonfie vele ancora non posso crederci.
“Ci
credo, ti avevo detto che non ti avrei mai trattato male” - mi
stringe stampandomi sulle labbra un casto bacio: Vesa è andato
a vivere in Svezia con quello con Marko, quello per la quale mi
tradì. Per Ainikki c'è sempre ma lei sa chi è il
più disponibile tra suo padre e Sami e di gran lunga
preferisce quest'ultimo... come me del resto.
“Aspettiamo
in silenzio il ritorno della bambina oppure possiamo divertirci un
po' in sua assenza?” - continua a ghignare malizioso.
“Niente
maratone, una volta può andare bene.”
“La
farò durare un'eternità” - tirandomi per una
mano, mi porta in camera da letto per amarmi un'ennesima volta.
Era
questo il mio destino, dovevo solo vederlo prima.
Fine
Note
della Amy:
Disclaimer
– i personaggi sopracitati non mi appartengono, è tutto
frutto della mia mente e non scrivo a scopo di lucro.
Come
andiamo genteeeee! Una Sulian tutta calda e pronta per voi. Non credo
v'importi ma non fa niente, finalmente l'ho terminata anche se
proprio non doveva essere così ma almeno potrò
dedicarmi ad un missing moment di Toinen ed a Toinen stessa.
Vi
lascio che sono le 3:17 di notte.
Buonanotte
e grazie <3
Amy
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