La ragazza drago 6- i poteri di Mashit

di lola_fantasy
(/viewuser.php?uid=772211)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


                                          Prologo
Sarika stava camminando per le strade desolate della città con passo piuttosto affrettato. Non voleva arrivare tardi, o per lei sarebbero stati guai. Indossava dei pantaloncini corti di jeans, un top  viola, un giubbino di pelle nero e un paio di stivaletti bassi neri; il tutto le stavo benissimo addosso, essendo magra con leggeri muscoli. A quell’ora della notte tirava un leggero venticello  e le strade iniziavano a congelare, ma lei non aveva freddo. I capelli castani, sciolti sulla schiena, formavano lunghe onde sinuose e alcuni ciuffi le coprivano una parte di viso. La  carnagione olivastra era risaltata  dai suoi occhi viola e le labbra rosee erano contratte in una piccola smorfia di dolore. Le girava terribilmente la testa da un paio di giorni. Si mise un ciuffo  di capelli dietro le orecchie e accelerò. Girò l’angolo e si incamminò lungo il sentiero dentro al bosco, che portava al capanno dove si sarebbe dovuta trovare tra meno di cinque minuti. Arrivò, aprì il portone e lo richiuse dietro di sé. Al centro del capannone c’era Abaddon, vestito anche lui in modo leggero, anche se più elegante di lei: aveva dei pantaloni di velluto leggero color beige, una camicia bianca e ai piedi portava delle semplici Converse nere. Si girò nella sua direzione e la guardò perplesso. I suoi capelli neri erano una massa scompigliata ed erano corti e lucenti sotto il fioco bagliore della Luna, che gli risaltava la pelle pallida del suo corpo alto, magro e muscoloso. Gli occhi grigi scintillavano maliziosi e le mani erano infilate nelle tasche dei pantaloni.
-Guarda, guarda chi altro è stato convocato qui in questa notte gelida e senza stelle … - disse con un sorriso strafottente, che fece innervosire Sarika. - La nostra piccola, debole incantatrice di menti. - continuò lui.
-Parla per te, stupido sbruffone! Ti ricordo che l’ultima volta che ci ha convocati, Lui se l’è presa con te..e anche questa volta sarà così, perché qui, quello debole e insignificante, sei tu! - ribatté lei acida. Il volto di lui si oscurò, e un lampo di ira gli passò negli occhi. Si avvicinò velocemente, con la mano già trasfigurata e con le fiamme nere pronte a essere usate. A circa un metro di distanza si bloccò, ritrovò la calma e si ricompose. Sarika tirò un sospiro di sollievo: sapeva benissimo che se lui si arrabbiava, diventava una furia inarrestabile. “Ma anch’io non sono da meno.” , pensò.
- Muoviti!- le ordinò, per poi proseguire :- Sai benissimo che il nostro Signore non ha tempo da perdere!-
Sarika annuì e gli si avvicinò. Si misero uno di fronte all’altro, evocarono i loro poteri e pronunciarono una formula dai suoni impronunciabili, se non li si conosceva esattamente. Un’ombra oscurò tutto il capannone e un vento gelido da mozzare il fiato si sprigionò da essa, rendendo il luogo freddo e buio. Due occhi rossi come il sangue apparvero sul muro alla sinistra di Sarika. Una voce roca e agghiacciante risuonò nell’aria: -Allora, miei inutili servi, avete trovato il mio maestoso corpo?-
-No, mio Signore- , risposero all’unisono, inginocchiandosi con timore. Poi Abaddon riprese: -Sappiamo soltanto che si trova qui in Russia, ma ci sono un sacco di posti in cui guardare. Ne abbiamo già setacciati molti,con scarsi risultati, ma crediamo che si trovi in una grotta vicino al fiume Katun’ , sulle montagne dell’Altaj. Abbiamo trovato delle tracce, e quella sarà la nostra prossima meta .- .
 Gli occhi rossi dell’ombra si ridussero a due fessure e si riempirono di rabbia. -Che cosa?? Non lo avete ancora trovato?? Inetti!-, urlò. L’ombra diventò ancora più nera, gli occhi lampeggiarono per la rabbia e Sarika e Abaddon caddero a terra in preda al dolore,  urlando e con gli occhi vitrei.  Sarika si sentì perduta. Quando l’ombra si schiarì, i due smisero di urlare e il dolore cessò. Si inginocchiarono di nuovo con fatica, trafelati.
-Ti giuro, mio Signore, che lo troveremo entro questa settimana- mormorò Sarika con la sua voce melodiosa, ma strozzata dalla paura.
-Sarà meglio per voi, servi, o sapete già cosa vi aspetta! Vi ho trovati, vi ho reso consapevoli di quel che eravate, e vi ho potenziato i poteri; non fatemi pentire di questa scelta! Inoltre, dovrete andare a Roma, a Villa Mondragone , prendere il corpo di Ofnir e lanciargli addosso un fulmine dei vostri, poi fargli bere una miscela del mio sangue con pochissima acqua del Lago di Albano e recitare la solita formula. Lui si rianimerà e vi guiderà nelle prossime missioni. E’ tutto chiaro?-  tuonò. Poi scomparve, lasciandoli soli, con la consapevolezza che se non avessero  fatto tutto entro una settimana, si sarebbero trovati in un pericolo enorme. Angolo autrice: ciao a tutti, ragazzi! Questa è la mia prima storia in assoluto e so per certo che non sarà l'ultima. Che ne pensate di questo inizio? E i due nuovi personaggi? Spero tanto che questa storia vi piaccia, proprio come piace a me. Il prossimo capitolo lo pubblicherò nel fine settimana, di sabato o di domenica, e sarà così anche per tutti gli altri capitoli. Recensite il capitolo, anche se lo leggerete nei prossimi giorni e scrivitemi pure le critiche, se ne avete. Per me sono molto importanti i vostri pareri. Tanti auguri per un nuovo e felice anno, ricco di belle sorprese. Un bacio enorme, lola_fantasy




Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2968762