Due settimane... due lunghe e interminabili settimane lontane da lei; Summer.
Essere una celebrità era bello, ma purtroppo in alcuni casi può avere delle pessime conseguenze; ed è esattamente quello che è successo a me.
Per colpa di un scherzo di pessimo gusto da parte dei miei amici, sto seriamente rischiando di perdere l'unica persona a cui tengo più di me stesso e che amo perdutamente.
Mi manca tutto di lei: tenerla tra le braccia, i suoi capelli castani che si illuminano di sfumature bronzee quando vengono colpiti dai raggi del sole, i suoi occhi scuri; ma soprattutto le sue labbra morbide.
Quegli idioti dei miei amici avevano preso una mia foto e quella di una ragazza che non avevo nemmeno idea di chi fosse, e grazie al computer, fatto un foto montaggio praticamente perfetto: la foto finita mostrava me e quella ragazza mentre ci baciavamo.
Dopo di che, hanno scritto un articolo, e hanno venduto la storia ad una rivista.
Gli editori ci hanno creduto e l'hanno pubblicata; non appena ha visto la foto, Summer è andata su tutte le furie.
Io non sapevo nemmeno cosa risponderle; ero sconvolto quanto lei.
Con le lacrime che le solcavano il viso, mise fine alla nostra storia, e dopo aver buttato il giornale sul tavolo, uscì da casa mia dicendo che non voleva vedermi mai più.
Da quel momento non l'ho più vista, e nemmeno sentita, dato che aveva spento il cellulare per non rispondere alle mie telefonate.
Dopo più di un anno, stavo per perderla definitivamente; ma non ero pronto per questo.
Ero assolutamente deciso a riconquistarla, e poi in un altro momento, chiederle di passare insieme a me il resto della vita.
Scoprì lo scherzo una settimana dopo la pubblicazione della storia: ci mancò poco che non spaccassi la faccia a tutti.
“Vi rendete conto di che cosa avete fatto? Per colpa vostra sto per perdere Summer.” dissi io.
“E' solo una ragazza. Tu sei Jonathan Rhys-Meyers. Puoi avere tutte le ragazze che vuoi e mille volte più belle di lei.” rispose uno di loro.
“Lei non è come le altre. Se la perdo, te lo rinfaccerò per il resto della tua vita.” dissi io prendendolo per la camicia.
Così dicendo, me ne andai; nella settimana seguente cercai di rimettere a posto le cose, e in un programma tv raccontai che la foto era falsa e la storia inventata.
Sperai che Summer stesse guardando quel programma.
Subito dopo il programma, mi precipitai a casa di Summer, ma non trovai nessuno.
Il mio cellulare squillò, e vidi che era un messaggio di Summer: Sono a casa tua. Dove sei?
Non muoverti da li. Arrivo immediatamente. fu la mia risposta.
Guidai più in fretta che potevo: la voglia di riaverla tra le mie braccia era troppo grande.
Parcheggiai davanti a casa mia, e finalmente la vidi seduta sui gradini dell'ingresso: era ancora più bella di come la ricordassi.
Scesi dalla macchina e mi avvicinai a lei, accorgendomi che aveva gli occhi lucidi dalle lacrime.
“Ho visto la trasmissione. Quello che hai detto era vero?” domandò Summer.
“Dalla prima all'ultima parola. La foto e la storia erano false.” risposi io.
“Jonathan, mi dispiace tanto. Ho giudicato senza conoscere i fatti. Sono stata una stupida e...” disse Summer.
Ma prima che potesse finire la frase, le presi il viso tra le mani e le impedì di parlare posando la mia bocca sulle sue labbra; accidenti quanto mi erano mancate.
Le mise le braccia intorno al mio collo, mentre io la strinsi a me.
“Nessuno sa quanto ti amo. E ci è mancato poco che ti perdessi.” dissi io.
“Ssshhh. Ora siamo di nuovo insieme. E ti amo anch'io.” rispose Summer.
Entrammo in casa e chiusi la porta a chiave: poi la presi in braccio e la portai in camera.
Finalmente eravamo di nuovo l'uno tra le braccia dell'altra, e nessuno ci avrebbe più separati.
I miei amici ci chiesero scusa per quello che avevano fatto; non fu una cosa semplice, ma alla fine, furono perdonati.
Un mese dopo, organizzai un picnic in spiaggia in un punto nascosto che avevo trovato e che sarebbe stato perfetto per noi.
Dopo mangiato, ci alzammo, e alla luce infuocata del tramonto, le consegnai una rosa.
“Che cosa significa?” domandò Summer quando trovò un anello al centro del fiore.
“Summer, non è molto che stiamo insieme, ma per me è già abbastanza. E non voglio perdere altro tempo prezioso. Voglio passare con te il resto della mia vita. Vuoi sposarmi?” domandai io, inginacchiandomi davanti a lei, e prendendo l'anello dalla sua mano.
“Si.” rispose Summer.
Io mi alzai, e dopo averle messo l'anello al dito, la baciai.
Mi aveva reso l'uomo più felice dell'universo.
Neanche un anno dopo, ci sposammo con una cerimonia intima e segreta.
Il viaggio di nozze fu nella città più romantica di tutte: Parigi.
Mentre eravamo in cima alla Tour Eiffel, Summer mi disse di essere incinta.
Nove mesi più tardi, Summer dette alla luce una bellissima bambina: venne chiamata Claire.
Avevo una famiglia, e in futuro avrei fatto tutto quello che era in mio potere per proteggerle.
THE END
|