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di RosesWhite
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Prologo



 

1 Settembre 2014

 

Sono appena arrivata nella nuova casa, non è male come pensavo.. un po’ ‘’nuda’’ con quelle pareti lipide e vuote, senza neanche un quadro con una frutta morta, avrebbe dato più sicurezza in quella prima visione. Mia madre posa i primi scatoloni seguita da mio padre con un piccolo tavolino bianco di bassa qualità pieno di polvere e segni, pur essendo leggeri, grigi chiari. Sicuramente erano stati causati da un oggetto leggero che non era riuscito a penetrare oltre e ad accarezzare il legno nascosto sotto la vernice bianca. Mia madre mi guarda con un certo rimprovero del fatto che non faccio niente, e mi sveglio dai pensieri depressi che ho in testa, lasciandoli alle spalle. Città nuova  vita nuova.. no?

Fine giornata mia madre mi ritira in cucina, il suo luogo magico dove resta tutta giornata a cucinare torte, perché si, dopo il suo fallimento della società, ha deciso di aprire una pasticceria tutta sua, come nelle serie televisive.
-Evelyne, lo so che tutto questo  è molto strano per te, dall’Italia alla Francia, dalle montagne al mare, è un bel movimento, ma fidati. Staremo bene, sia te che noi, ti farai nuove amicizie e la scuola- prende  fiato con un cenno di tristezza sul viso- la scuola pur non essendo un liceo artistico, ti piacerà fidati- mi appoggia la mano sulla spalla, trovo che tutto ciò sia triste e anche patetico, odio queste cose, non mi piace parlare dei problemi in generale, e vado avanti con un sorriso sulle labbra, ma come si dice in giro, gli occhi sono lo specchio dell'anima. Ma invece mia madre vuole che le dico tutto, di come sto, di come mi sento, tutto quello che mi può spogliare,  privare della fortezza che ho creato in questi anni, e tirare fuori la ‘’Evelyne’’ triste e cupa.
Dopo pranzo saluto sia mia madre che mio padre con un bacio sulla guancia e mi dirigo in camera mia, bianca, troppo bianca. Odio questa sensazione di grandezza in una stanza, come se mi potesse mangiare viva, lasciando solo le ossa e le parte amare di me. Mi arrampico su una scala di piccole dimensioni,  che mi fa arrivare abbastanza in alto per attaccare dei poster e rompere la ‘’grandezza’’ di quella stanza priva di sentimento. Sono le 2 di mattina e io sono li, in piedi su una scala con dei poster in mano e disegni fatti da me in passato e recentemente, mi sento piuttosto strana. Inizio a mettere Ac Dc, Led Zeppelin, Sex pistols e David Bowie, e poi uscendo da questo stile, metto il mio poster preferito di un gruppo piuttosto recente e non datato ’70 o ’80. Sopra è rappresentato un ragazzo che  corre in un bosco nel buio, con chi sa che intenzioni e il perché il suo gesto, come se stesse scappando da qualcosa o qualcuno. Per finire, sotto appare una  scritta ‘’Bad Blood’’.  Non saprei spiegare il perché mi piaccia così particolarmente questo poster, so solo che mi trasmette una tristezza e gioia nello stesso momento che mi fa sentire bene. Niente, nessun’altro mi aveva provocato ciò. Nessuno, solo un poster preso da un sito internet di basso prezzo.
Ora, posso riposarmi e sperare in una giornata diversa, chi sa, forse conoscere qualcuno.. un amicoa, non mi farebbe male, sarebbe molto bello
Però, questa città mi sembra molto grande, e supera le mie speranze. 

 




 
 



 

''Spazzio autrice''

Ciao! Ringrazio chi ha voluto leggere questa storia, chiedo veramente perdono che il primo capitolo sia così corto, ma nel secondo.. sarò più lunga!
Grazie mille anocra ^^ commenti più critiche  sono ben accettati!
Ps. chiedo scusa se il testo è in grassetto, ma non ne ho idea perchè sia così, penso perchè ho fatto un copia e incolla da Word :|


RosesWhite.




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