Favola triste
Metti via quel libro, bambino mio.
Questa sera voglio
raccontarti un’altra storia. Una storia che non è
scritta su quel libro. O
forse sì. Ascolta.
C’è un Paese nel
mondo dove tanto tempo fa vivevano persone
come mamma e papà che andavano tutti i giorni al mercato a
comperare abiti
bellissimi per i loro figli, dei bambini che come te andavano a scuola
e
giocavano a pallone nei cortili delle case.
Un brutto giorno, però,
arrivò in quel paese il re degli
allevatori di draghi e bruciò i mercati, costringendo tutte
le persone ad
allevare quelle enormi bestie con le ali e che sputavano fuoco dalla
bocca.
Gli allevatori di draghi,
però, erano diventati troppi per
vivere in quel Paese, e allora alcuni di loro decisero di trasferirsi
altrove
e, di nuovo, bruciarono i mercati, finché qualcuno non
decise che non voleva
diventare allevatore di draghi. Dapprima fu una persona sola, poi
diventarono
due, e il giorno dopo erano già tre, e così via,
fino a quando il loro numero
non superò quello degli allevatori e riuscirono a rimandarli
a casa loro.
Gli anni passarono e nel Paese degli
allevatori di draghi la
gente cominciava a diventare così povera da essere costretta
a vendere i draghi
e andare a vivere nel Paese del mercato. Qui, però, vivevano
i nipoti dei
nipoti di coloro che avevano combattuto i primi allevatori di draghi e
ricordavano le vecchie storie e allora qualcuno decise di prendere un
foglio di
carta e una penna e di disegnare in modo un po’ buffo questi
allevatori di
draghi.
Agli abitanti del Paese del mercato
quei disegni facevano
tanto ridere, ma gli allevatori di draghi le trovarono brutte.
Così, un giorno,
alcuni allevatori mandarono due draghi a mangiare dodici mercanti.
Quel giorno, per gli abitanti del
Paese del mercato era un
giorno come tanti: le mamme e i papà erano andati al lavoro
e i bambini a
scuola, ma quella sera, tutti, mamme, papà e bambini, si
ritrovarono in piazza,
con le matite alzate, perché i draghi esistono, ma si
possono sconfiggere (*).
*citazione
tratta da: Enormi
sciocchezze, Gilbert Keith Chesterton.
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