Elfo e uomo, magia e realtà

di Xandalphon
(/viewuser.php?uid=574648)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Passaggio di testimone

 

Muoio, umano. E la colpa è solo tua.”

 

“Elfo, non mi accusare. Era destino che fosse così. Voi ci siete serviti. Ma ora quel tempo è finito.”

 

Se è questo ciò che pensate, allora anche voi morirete presto. Il mondo, senza di noi, creature dell'oltremondo, sarà per voi nient'altro che una landa triste e grigia.”

 

“No, mio caro elfo, ti sbagli di grosso. Con la nostra ragione abbiamo creato meraviglie inimmaginabili. La tecnologia è tutta la magia che ci serve, ora. E se ci stancheremo di questo mondo, se, come tu credi, un giorno lo troveremo triste e grigio, poco male. Potremo evadere sempre, grazie alle meraviglie dell'informatica. Potremo persino immergerci in un mondo in cui voi ci siete ancora, un mondo magico, ma senza i pericoli della vera magia. Ciò è fantastico, non credi?”

 

Ciò è male, caro umano. Nulla avete capito, allora, della magia, fin che vi abbiamo fatto compagnia nelle notti gelide d'inverno, quando le nostre avventure vi riscaldavano le membra più del fuoco scoppiettante del camino?”

 

“Continuo a non comprendere, elfo. La magia era ciò che desideravamo, perché volevamo avere il potere di cambiare il mondo, quando le nostre mani e le nostre menti erano troppo piccine per un tale compito. Ma ora possiamo. Possiamo tutto.”

 

Tre volte stolto... Quand'anche avrai un potere mille volte superiore a quello che ora possiedi, i tuoi figli continueranno a desiderare ciò che tu non potrai mai dar loro. Ciò che solo noi possiamo dargli.”

 

“Allora consegnacelo, elfo! Tanto tu stai per morire, e nell'aldilà a nulla ti serviranno i beni che possiedi.”

 

Ah! Ma non è una cosa che ti posso donare, umano. E' la nostra stessa essenza, quella che tuo figlio desidererà. Quella che anche tu, nei giorni di sconforto, desidererai, nonostante tutto ciò che adesso hai e di cui ti vanti.”

 

“Cos'è, elfo, non tenerci sulle spine! Cosa a noi uomini manca, che è nella vostra essenza?”

 

Mi viene da sorridere, al sentirti fare questa domanda, mentre secoli orsono, al più villano dei contadini della tua razza, la risposta sarebbe parsa ovvia. Ma la nostra natura è il desiderio stesso, uomo. La nostra natura è il mistero.”

 

“Mistero? Che intendi?”

 

Voi uomini avete sempre avuto il desiderio di correr dietro ai perché. E' nella vostra natura, chiedervi il senso delle vostre vite. Ma non lo potevate trovare negli elementi stessi di cui è composto il mondo che vedete e toccate... Solo noi, esseri del mondo magico, potevamo farvi da guida nella vostra instancabile ricerca. Viaggiavate leghe e leghe col pensiero e con la mente, e noi, sempre a tenervi il lume dinnanzi, perché scopriste le bellezze di quel viaggio.”

 

“Viaggiare? Tutti possono viaggiare in questo mondo, è semplice e comodo. Se non con l'aereo o con l'automobile, con la rete. Tutto è connesso!”

 

Sentiti! Semplice? Comodo? Un tempo la tua stirpe avrebbe usato parole come bello o affascinante. Tutto è connesso, ma tutto è vuoto, perché avete smesso di cercare il mistero e la magia dietro ad ogni roccia. Pance piene e teste vuote. Vedervi ridotti così ci rattrista. Io morirò, umano, perché sono fatto di magia e voi l'avete lasciata avvizzire. Ma anche voi morirete, se non riscoprirete presto la magia dentro di voi. E ora addio. Ci rincontreremo presto, umano.”





Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2993288