Tuu…tuu…tuu…tuu
– Pronto?
- Ehi. Hai qualcosa per
me?
- Non vuoi nemmeno
fingere di interessarti alla mia persona?
- Non occorre. Ieri ti
ho visto in tv e, a parte una pancetta sempre più evidente,
sei in forma per avere gli anni che hai.
- La tv ingrassa.
- Pff. Se mi passi un
lavoro, fingerò di crederci.
- Dove sei?
- Parigi, ma sono
disposta a viaggiare.
- Non occorre. Jean sta
lavorando ad un reportage, aiutala. Dividerete la commissione in base
ai singoli apporti.
- Grazie!
- E’
importante che sia un lavoro quanto più dettagliato
possibile. Alice?!
- Sì?
- Non farmi pentire di
averti dato fiducia.
- Non temere. Buona
giornata!
Chiuse la comunicazione
prima che il suo interlocutore potesse ripensarci, il suo conto in
rosso aveva disperatamente bisogno di nuove entrate.
Si trovava vicino al
Jardin di Luxembourg e il tiepido clima primaverile la convinse ad
andare a piedi a casa di Jean.
Passeggiare per le vie di Parigi non aveva prezzo, contrariamente ad
una corsa in taxi o in metrò.
Alice e Jean avevano
lavorato spesso insieme e, alla fine, nonostante i loro caratteri
fossero difficilmente compatibili, erano diventate amiche. Alice non
riteneva Jean una grande giornalista, non aveva spirito d'iniziativa e
difficilmente pestava i piedi a qualcuno, e Jean considerava Alice una
persona troppo schietta ed insolente. Insieme, avrebbero potuto
sembrare un giornalista completo: politicamente diplomatico ma
efficiente.
Il portone
dell’edificio aveva una serratura con codice, Alice la
ricordava e così entrò senza problemi. Giunta
davanti alla porta di Jean, premette a lungo l’indice contro
il campanello. Dopo un paio di minuti, Alice si convinse che l'amica
non fosse in casa così estrasse il set di lockpick che
portava sempre con sé ed in pochi secondi la serratura
scatto. L’avrebbe aspettata dentro.
Entrata,
percepì che qualcosa non andava. Non riusciva ad
afferrare cosa, era solo una sensazione. Percorse velocemente tutte le
stanze e appena entrata in bagno il suo corpo si irrigidì di
colpo.
Il bagno era
letteralmente pieno di sangue, non si riusciva a distinguere il colore
dei mobili e del paviento.
Alice, in preda al
panico, estrasse il cellulare dalla borsa e chiamò il 112.
Clic
- Police
Nationale, mi dica.
- Chiamo
dall'appartamento B in Rue de Gramont numero 7. Temo... Temo sia
avvenuto un omicidio.
2 ore
dopo
Alice si trovava nella
sala interrogatori del Commissariat central du 2e arrondissement.
- Allora,
signorina Ackermann, perchè si trovava abusivamente nella
casa della signorina Léon?
- Le ho già
spiegato che non mi sono introdotta in casa di Jean abusivamente. La
porta era già aperta!
- Quindi, non ha usato
il passepartout che teneva in tasca?
- Esatto! Lo porto
sempre con me perchè perdo spesso le chiavi di casa. So che
l'effrazione è un reato.
- Proprio
perchè sa che è un reato, mi risulta difficile
credere alla sua storia.
- Creda quello che
vuole! Il problema non è se ho commesso o meno
un'effrazione, ma che Jean è scomparsa lasciando dietro di
sè litri di sangue. Quindi, la prego, smetta di perdere
tempo con me e cerchi la mia amica!
- Della sua amica si
stanno occupando i miei colleghi. Sfortunatamente per lei, il mio
incarico è occuparmi della sua testimonianza e accertarne i
fatti.
- Accerti quello che
vuole e, se le fa piacere, mi arresti pure. Non c'è niente
che io le possa dire per aiutarvi a trovare Jean. Non la vedevo,
nè sentivo da mesi. E, di certo, accertare l'eventuale
effrazione non cambierebbe nulla!
- E, invece, sbaglia. Se
lei ha effettivamento commesso l'effrazione, significherebbe che la
porta è stata chiusa dalla sua amica ovvero da un altro
soggetto.
- Wow! Sarà
la notizia di prima pagina de Le Monde di domattina.
- Se la porta
è stata chiusa dalla sua amica, potrebbe significare che ha
lasciato l'appartamento di sua volontà.
- Come no! Con una
decina di litri di sangue in meno, ma di sua volontà!
- Se, invece,
è stato qualcuno altro a chiuderla potrebbe avere serie
ripercussioni nell'indagine per la scomparsa dalla signorina
Léon.
- Non ho mai sentito
così tante ottusità in una frase.
- Lei le chiama
ottusità, noi deduzioni.
- Senta, vuole
arrestarmi?
- Per ora no.
- Bene, allora mi faccia
andare.
- Per ora no.
- E allora, signor
PERORANO, non risponderò più a nessuna sua
domanda!
- E' nei suoi diritti.
- Grandioso!
Il poliziotto, poggiata
una cartella sul tavolo, uscì dalla stanza.
1 ora
e 55 minuti prima
Chiamata la polizia, si
diresse nella sala dove accese il computer di Jean nella speranza di
trovare qualche indizio. Qualcuno aveva cancellato tutta la memoria 2
ore prima. Quindi il primo problema da risolvere era scoprire cosa
fosse successo in quella casa un paio d’ore prima. Alice
sapeva che Jean era solita fare back up frequenti, sia per evitare di
perdere dati sia per trasferirli in luoghi più sicuri. Fino
ad un paio di anni fa aveva una cassetta di sicurezza presso la
Barclays Bank in Avenue de l'Opéra.
Spento il computer,
Alice fece un giro più dettagliato dei locali scoprendo che
gli armadi erano stati svuotati, così come i cassetti della
scrivania. Non c’era traccia di disordine e l’unica
nota “anomala” era il bagno pieno di sangue.
2 ore
e 40 minuti dopo
Clic
La porta della stanza
interrogatori si aprì e ne entrò un uomo sulla
quarantina, vestito con giacca e cravatta, seguito dal poliziotto che
aveva precedentemente condotto l'interrogatorio.
- Buongiorno,
Signorina Ackermann. - era l'uomo distinto a parlare.
- Vi siete
decisi a lasciarmi andare?
- Purtroppo è
sorto un ulteriore problema.
- Uff, che tipo di
problema?
-
La scientifica ha trovato un considerevole numero di sue
impronte sparse per tutta la casa. In special modo sulla tastiera del
computer. E, comprenderà il nostro sconcerto in merito,
considerando che lei ha affermato di non vedere la sua amica da mesi.
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