Drakengard-Memories and Relief
Drakengard - Memories and Relief
Una fanfiction di Drakengard scritta da: Justice Gundam
Buongiorno a tutti... o buonasera, a seconda del momento della giornata in
cui avete cliccato sul link che vi ha portato a questa mia storia! Quella che
state per leggere è una fanfiction dedicata ad uno dei miei videogiochi
preferiti: la saga in due episodi di Drakengard, per Playstation 2! Ebbene sì...
forse non molti di voi la conoscono, ma vi posso assicurare che è molto
interessante, anche perchè, come storia, è parecchio fuori dalle righe! E' un
low-fantasy con elementi di survival horror, che non si fa scrupoli a mostrare
elementi inquietanti, morbosi, e in certi casi addirittura grotteschi (ma dico,
quanti hanno giocato a questo gioco, se le ricordano, le Grotesqueries? Mamma
mia, che orrore...). In effetti, in certi momenti mi ha ricordato molto
Evangelion...
Ma forse, mi sto disperdendo troppo in spiegazioni... è abbastanza probabile
che, se state leggendo questa storia, sapete già qualcosa di Drakengard e della
sua storia... quindi, non resto a fare tanti riassunti, e assumo che voi
conosciate già abbastanza dei retroscena di questo gioco. Pensiamo piuttosto a
questa storia, di cui credo doveroso farvi una presentazione...
Allora, dopo aver visto completato Drakengard 2 al livello di difficoltà più alto,
ho avuto l'onore di vedere uno dei finali più belli della mia carriera di
videogiocatore! Dopo i finali malinconici, se non tragici, del primo episodio, e
dopo tante tragedie che hanno segnato così profondamente tutti i personaggi...
finalmente, come ricompensa per il giocatore, ci viene mostrato un vero e
proprio lieto fine. D'accordo, d'accordo, gli elementi drammatici ci sono
sempre, e Drakengard non è certo una storia in cui tutto va a posto
magicamente... e soprattutto, Nowe ha perso una persona a lui molto cara... ma
alla fine, l'incubo che da sempre minacciava il mondo finisce, l'umanità non ha
più bisogno del Sigillo, e sia i draghi che le Grotesqueries se ne vanno per
sempre. Oh, e i protagonisti sono liberi di crearsi un loro futuro in un mondo
libero! Niente male, considerando tutte le tragedie che ci sono state...
E l'idea per questa storia mi è venuta proprio guardando quest'ultimo
finale... e ripensando alla storia d'amore tra i due protagonisti, Nowe e Manah!
A mio modesto parere, una delle storie romantiche più azzeccate della storia dei
videogiochi, e un pò un raggio di luce nel tetro mondo di Drakengard! Purtroppo,
non è presa molto in considerazione, soprattutto considerando che Nowe non è
considerato un protagonista all'altezza di Caim (l'anti-eroe del primo
episodio), e che Manah è abbastanza odiata dai fan, che le preferiscono Eris.
Sia chiaro che personalmente non ho nulla contro Eris, che considero invece un
personaggio interessante - escludendo le sue tendenze da cavaliere templare a
inizio gioco... - Molto semplicemente, mi sembra abbastanza chiaro che Nowe la
considerava soltanto una buona amica o una sorella.
So che questa storia non sarà letta da molti, visto che non mi sembra che
Drakengard abbia molto seguito qui in Italia... tuttavia, voglio fare comunque
un tentativo, e vedere se i fan italiani di Drakengard riceveranno bene questa
storia! Ho cercato di fare del mio meglio, ma considerate che mi muovo in un
territorio per me abbastanza nuovo, quindi...
Bah, lasciamo perdere queste considerazioni personali, e godiamoci questo
breve tuffo nel mondo di Drakengard, okay?
Prima, tuttavia, il disclaimer: Drakengard e tutti i marchi registrati ad
esso associati (sì, anche quegli orridi neonati giganti...) sono di proprietà
della Square Enix; questa storia è stata scritta per puro divertimento, senza
scopo di lucro, e l'autore non reclama alcuna proprietà sui personaggi e sui
luoghi usati.
Bene, gli elementi ci sono tutti. Direi che... possiamo cominciare!
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Memories and Relief
Questo brusìo...
Lo sento... sento decine... centinaia... voci che si sovrappongono l'una
all'altra, una cacofonia di rumori che si avvicina sempre di più, come un'onda
di marea... non so da che parte venga... queste tenebre annebbiano i miei sensi,
non riesco a vedere a dieci centimetri dal mio naso... e quest'aria pesante...
questo calore... è soffocante. Ho difficoltà a respirare, mi riesce difficile
anche solo pensare, in una situazione come questa...
Aspetta, Manah. Fai mente locale. Dove ti trovavi, l'ultima volta che ti
ricordi? Che cosa hai fatto prima che... prima... prima che succedesse questo,
in poche parole?
...
Inutile. Per quanto mi sforzi, questa assurda situazione che sento incombere
tutt'attorno a me mi impedisce di concentrarmi. Non riesco a far tornare
indietro i miei pensieri... eppure deve pur esserci un modo per...
Ah! E... e questo che cos'è?
Ho fatto un balzo per la sorpresa. Improvvisamente, i miei occhi sono tornati
a vedere... ed è stato abbastanza scioccante, così di punto in bianco. Un attimo
fa, credevo di essere diventata cieca... però, mentre guardo i miei dintorni, mi
rendo conto che la situazione non è poi migliorata così tanto. Mi... mi trovo
davanti ad un altare... in quella che sembrerebbe essere una roccaforte... e
schierati di fronte a me, fino a dove i miei occhi possono vedere, c'è un
esercito di soldati in armatura. Sono innumerevoli... e tutti uguali l'uno
all'altro. I loro elmetti non lasciano trasparire alcuna emozione... sembrano
soltanto tante macchine pronte ad uccidere, con quelle spade luccicanti che
tengono in mano...
Al mio fianco destro, vicino all'altare davanti al quale mi trovo, vedo una
lastra di vetro... sulla quale, con mio orrore, vedo disteso il corpo senza vita
di una ragazza vestita di rosso e dai capelli castani, che ha un coltello
sacrificale immerso fin quasi all'elsa nel petto. Non credo possa avere... più
di diciotto o diciannove anni... Mi sembra evidente che si è suicidata,
trafiggendosi di sua volontà con quel pugnale. Piccole macchie di sangue già
coagulato sporcano il pavimento davanti alla lastra... e, particolare ancora più
inquietante, i soldati che ho davanti non sembrano in alcun modo disturbati
dalla vista del suo cadavere. In effetti, mi sembra quasi che si stiano godendo
lo spettacolo...
Sì, è proprio così! La morte di quella ragazza... non significa nulla per
loro...
"Lalalalala! Lalalalala!"
Sento la cantilena di una bambina, a poca distanza da me... mi volto,
guarando verso la mia sinistra, e vedo che effettivamente c'è una bambina bionda
dai capelli a caschetto poco distante da me... è vestita di un lungo abito
rosso, con guanti e stivaletti dello stesso colore... lo stesso colore del
sangue che è stato versato sull'altare... e sta danzando, piroettando su sè
stessa e spargendo attorno a sè dei diafani petali rosa. Nonostante a prima
vista possa sembrare innocente, c'è qualcosa in lei di terribilmente...
sbagliato... La guardo. Non può avere più di sei o sette anni... e ha un aspetto
fin troppo familiare.
Che dico? Lo so benissimo chi è quella bambina...
La bambina ride, una risatina acuta e giocosa che suona ancora più fuori
posto, considerato il posto in cui siamo e la ragazza morta appoggiata a quella
lastra... e continua a spargere in giro i petali, come se festeggiasse
qualcosa... E quando meno me l'aspetto, lei si ferma e si calma di colpo, ma
senza smettere di sorridere. Mi vede, e avanza verso di me, guardandomi con
grandi occhi curiosi e inclinando la testa da un lato. I suoi capelli del colore
del grano ondeggiano gentilmente, acuendo quel contrasto di innocenza e crudeltà
che lei si porta dietro... e in quel momento vedo i suoi occhi!
Rossi. Rosso scarlatto. Ancora una volta, un richiamo al sangue.
Rosso scarlatto... come i miei.
Lei continua a passeggiarmi attorno, guardandomi come se sapesse tutto di
me... anche quello che io stessa non so. E' strano che io riesca a restare
così calma, in tutto questo... forse perchè so già cosa accadrà, e sono
preparata...
Ed ecco... come avevo immaginato, lei parla.
"Anche gli Osservatori ridono?"
Nonostante tutto, non riesco ad impedire ad un brivido di corrermi lungo la
spina dorsale. Alla voce di quella bambina se ne è sovrapposta un'altra, che
sembra provenire da un abisso. E' cupa, rimbombante come un tuono... e suona
quasi maschile, in contrasto con la sua vocetta melodiosa e cristallina. Non
immaginavo... che sentirla potesse fare questo effetto... ma rimango al mio
posto, senza rispondere, mentre la folla di soldati senza volto mormora qualcosa
di incomprensibile... un vociare, un bisbiglìo crudele che permea l'aria attorno
a me, rendendola ancora più pesante...
Il rumoreggiare cresce e si distorce... lo sento vibrare, modularsi in
qualcosa di ancora più innaturale... e il paesaggio stesso attorno a me inizia a
sfumare, dissipandosi come nebbia! Il cielo grigio piombo che mi sta sopra si
dissolve... e gli opliti scompaiono man mano evaporando come acqua al sole,
senza mai dare segno di rendersi conto di cosa succede... le loro armature, le
loro armi... gli edifici... l'altare... la ragazza morta... la bambina bionda al
mio ianco, che continuava a piroettare e a canticchiare finchè di lei non è
rimasta traccia...
In breve tempo, tutto attorno a me è ridotto ad una sterile landa deserta, il
terreno percorso da crepe e secco come l'inferno... e il cielo immerso nelle
tenebre, tinto di orrende sfumature rosse, arancioni e viola, come se si stesse
disfacendo sotto i miei occhi. Comincio a sentire paura... un blocco allo
stomaco che quasi mi impedisce di spostarmi da dove sono...
E poi, li vedo. Scendono, fluttuano nell'aria su ali di luce, orridi,
crudeli, inimmaginabili...
L'orrore... Neonati giganti, completamente nudi, il volto contorto in una
maschera di follia, odio e dolore... i loro versi, cacofoniche parodie dei
vagiti di un bambino vero, riempiono l'aria. Si guardano attorno famelici,
insaziabili, in cerca di qualcosa... qualsiasi cosa... da distruggere.
Osservatori... Gli dei... Grotesqueries...
Sentendo che la mia sanità mentale comincia a vacillare, faccio un passo
indietro... e tutt'a un tratto, senza una spiegazione plausibile, mi sento
ingombrata! Guardandomi in un lampo di lucidità, riesco a vedere... che i miei
vestiti da viaggio sono stati sostituiti dall'abito sacerdotale che... quella
bambina... indossava un attimo fa!
Essi scendono su di me... giganteschi... spaventosi... loro ridono... loro
parlano... loro si sbranano a vicenda...
MANAH... NOI TI AMIAMO... TU SEI AMATA... NOI AMEREMO SOLO TE...
No... no... fate cessare questo orrore... non è questo... chi potrebbe volere
tutto questo?
Non vedo più niente... solo loro... si avvicinano... visione titanica...
orrore... morte... Si chinano... vogliono prendermi...
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Vedo tutto nero per un istante... poi, apro gli occhi con un singulto di
orrore!
Dove... cosa è... successo? Mi ci vuole qualche secondo per calmare il mio
respiro affannoso, e perchè i miei occhi si abituino all'oscurità quasi
totale... ma per fortuna, quando torno a vedere non ci sono più i soldati in
armatura, nè quegli orribili mostri dall'aspetto di neonati. Vedo soltanto... la
tenue luce della luna che entra da una finestra, e il soffitto di legno che mi
sta sopra...
Era soltanto... un incubo, per fortuna. Soltanto... un terribile incubo. Non
sono più in quel posto orribile... sono a casa, distesa sul mio letto, con le
coperte che mi avvolgono per metà e la fronte imperlata di sudore... un incubo,
come ne ho fatti innumerevoli nella mia vita... Sospiro, cercando di
normalizzare il ritmo del mio cuore. Speravo che, ora che il Sigillo della Dea
non serve più, questi incubi sarebbero cessati... e invece, anche se con
regolarità molto minore, a volte mi ritrovo a farli. Immagino... che dopo che
una ha fatto quello che io ho fatto... non possa aspettarsi di liberarsi tanto
presto di questi ricordi...
"M-Manah..."
Dopo essermi messa seduta sul letto, mi volto alla mia destra. Nowe, che
stava dormendo al mio fianco, si è svegliato a sua volta, evidentemente per la
mia reazione a questo terribile sogno... e adesso lo vedo strofinarsi gli occhi
con aria assonnata, e al tempo stesso premurosa.
"Manah... va tutto bene?" mi chiede, mettendosi a sua volta seduto e
appoggiandomi una mano sulla spalla. Sentire il tocco della sua mano, in questo
momento, mi fa sentire più tranquilla... e al tempo stesso, mi dispiace di
averlo disturbato per cose che ormai speravo di essermi lasciata alle spalle da
tempo. "Ti ho sentito... sussultare..."
Prendo ancora fiato un paio di volte, mentre lui mi guarda negli occhi.
Nonostante tutto, non riesco a non sorridere debolmente davanti alla celerità
con cui è venuto in mio aiuto quando gli sembrava che ne avessi bisogno. Lui è
fatto così... quando c'è qualcuno che ha bisogno di aiuto, lui non può fare a
meno di offrire il suo... "Va... va tutto bene, Nowe... è stato soltanto un
sogno. Davvero, non c'è bisogno di preoccuparsi..." gli rispondo, passandomi una
mano tra i capelli per riordinarli un pò. Sono tutta sudata, sia per il caldo di
queste notti d'estate che per la paura che mi corre ancora nelle vene... quindi,
non so se Nowe penserà davvero che non sia niente... Conoscendolo, probabilmente
vorrà assicurarsi che io sia a posto...
Passano diversi secondi, durante i quali continuiamo a guardarci senza dire
nulla, seduti sul letto che ormai da diversi mesi condividiamo... da quando è
finita la crisi che io stessa, senza rendermi conto di cosa stavo facendo, avevo
scatenato. L'unico suono che si sente è quello dei nostri respiri nel buio della
stannza, e il lento frinire dei grilli proveniente dall'esterno. Poi, con
lentezza, io appoggio la mia mano su quella di Nowe, stringendola leggermente.
"Scusami, Nowe..." inizio, in maniera incerta, mentre comincio a scostare le
lenzuola che mi coprono le gambe. "Ma... temo che non riuscirò a riaddormentarmi
tanto presto. Ho... ho bisogno di muovere due passi... e di stare sveglia per un
pò..."
"Va bene... vuoi... che ti faccia un pò di compagnia?" mi chiede lui, a sua
volta un pò esitante. Mi fermo a guardarlo ancora un pò, vagamente meravigliata.
Non mi... non mi sono ancora abituata a tutto questo. A vivere con un ragazzo,
stare così vicino ad una persona... fa uno strano effetto, quando per tutta la
vita ci si è sentiti abbandonati...
Però, la verità è che in questo momento ho un gran bisogno di parlare con
qualcuno... e Nowe è la persona che più di ogni altro mi ha ascoltata, ha
cercato di capirmi, e ha cercato di venirmi incontro... anche quando è venuto a
sapere del mio passato, non mi ha voltato le spalle, e ha fatto tutto quello che
poteva per aiutarmi. Quindi, la risposta che dò mi viene naturale...
"Mi farebbe molto piacere." rispondo, finalmente scendendo dal letto e
infilandomi le pantofole. Nowe mi dice di sì con la testa, e scende a sua volta
dal letto... e, in silenzio, ci dirigiamo verso una finestra, scostando le tende
quel tanto che basta per vedere all'esterno, verso il cielo stellato. La luce
della luna entra attraverso il vetro appannato, illuminando un pò il fisico
atletico del ragazzo che amo... e io, con un pò di esitazione, mi avvicino a lui
cingendolo con un braccio. Lui fa la stessa cosa, cercando di mettermi a mio
agio prima che inizi a parlare...
"Ho fatto un sogno, Nowe..." inizio a raccontare, quando credo di aver
trovato le parole per farlo. "Un sogno... piuttosto spiacevole, a dire la
verità. Riguardava... il mio passato, quello che ho fatto diciotto anni fa. Ti
ricordi, che te ne ho parlato?"
"Sì, Manah... me ne ricordo molto bene." lo sento rispondere, mentre mi
accarezza la schiena con una mano. Sento il suo tocco attraverso la stoffa della
mia camicia da notte, e questo mi dà un pò più di sicurezza...
Con un sospiro, mi accingo a raccontargli il
resto. "E' stato... un sogno molto strano, se devo dire la verità. Ho rivisto
me stessa da bambina... quando ero l'Alta Sacerdotessa del Culto degli
Osservatori. E... ho rivissuto il momento in cui la ragazza che a quei tempi era
la Dea... colei che manteneva stabilità nel mondo... si è suicidata perchè
io l'avevo spinta a farlo. Ho visto... i soldati dell'Impero
che celebravano la vittoria... e poi quegli esseri mostruosi che scendevano
sulla Terra per devastarla. Tutte cose... che sono accadute perchè io ho fatto
sì che accadessero."
Per qualche secondo, Nowe rimane in silenzio. Lo posso capire... in fondo, a
quante persone non farebbe effetto sapere che la donna che amano - ancora faccio
fatica a credere di poter dire questo di Nowe... - una volta era una persona
così orribile? Ma... il momento di silenzio non dura a lungo, e lui mi risponde,
come sempre con quella sua dolcezza che non lo ha mai abbandonato, neanche nelle
situazioni più cupe che abbiamo affrontato...
"Quella volta eri influenzata dagli Osservatori..." cerca di rassicurarmi.
"Erano loro a manipolarti, e a farti fare quelle cose terribili. E poi, in ogni
caso, adesso non sei più quella che eri diciotto anni fa, non è vero?"
"Lo so, lo so..." rispondo, guardando verso il terreno. "E' solo che...
uff... niente, speravo che ora che tutto è finito, e il mondo è libero dal giogo
degli dei, anche questi ricordi smettessero di tormentarmi, e invece... e invece
appena adesso, mi trovo a riviverli... Ho paura... che non riuscirò mai a
liberarmene completamente..."
"Manah..." lo sento dire, come se non fosse del tutto sicuro di cosa fare, o
cosa dire. Io stessa non so più come continuare, e in parte mi biasimo per
essermi lasciata convincere a raccontare queste cose; mi rendo conto che Nowe
vorrebbe dire qualcosa, per non farmi deprimere... ma non sa che cosa...
Purtroppo, è una realtà con la quale dobbiamo fare i conti. Che io lo volessi o meno, diciotto anni fa
ho causato la morte di Furiae, rivelandole l'amore incestuoso che provava... e ho spinto Inuart, l'uomo che
la amava, a combattere contro Caim... a causa delle mie azioni, hanno sofferto
migliaia di persone. Una bambina di sei anni, privata dell'affetto dei suoi
genitori, che le hanno sempre preferito mio fratello Seere... si è lasciata
illudere dalle menzogne degli Osservatori, ed è diventata un loro strumento. E
per molto tempo, il mondo ha patito le conseguenze di questo mio fatale e
terribile errore. Cercare di nasconderlo non servirà a nulla... Nowe lo sa, io
lo so... e anche Eris e Seere lo sanno. Eppure, quando dopo la fine della guerra
io e Nowe siamo venuti a vivere qui, in questo piccolo villaggio in cui nessuno
sapeva chi fossimo, speravamo di poterci gettare alle spalle il passato una
volta per sempre...
Un sospiro. Evidentemente, non è andata come speravamo...
Non so nemmeno io cosa dire... come andare avanti... finchè Nowe non mi mette
una mano sulla spalla, abbracciandomi con una gentilezza e un calore che
raramente ricordo di aver mai sentito in vita mia. Mio malgrado, sento il cuore
che mi manca di un battito.
"Capisco quello che provi, Manah..." mi dice Nowe, in risposta al mio piccolo
sfogo. "I ricordi di quello che è stato... non se ne andranno mai, non importa
quanto noi cerchiamo di lasciarceli dietro. Anch'io... anch'io, molto spesso,
ripenso alle persone che abbiamo incontrato, e a quello che abbiamo perso... e
purtroppo, anch'io provo un grande rimorso per coloro che adesso non ci sono
più..."
Fa una pausa, prendendo un lungo respiro per calmare le sue emozioni... e io
mi volto un pò verso di lui e gli stringo la mano per fargli coraggio.
"Urick ha sacrificato la sua vita per noi... e io non ho potuto fare nulla
per aiutarlo..." dice Nowe, facendomi tornare alla mente la battaglia che
abbiamo sostenuto contro Caim. "Ancora oggi sento la sua mancanza, e di tanto in
tanto mi tornano in mente le sue parole... E poi... e poi, ovviamente,
Legna..."
La sua voce non riesce a nascondere il dolore che prova nel rievocare questo
ricordo, e il suo sconforto fa sentire male anche me. Legna... era il drago che
ha allevato Nowe dopo la morte dei suoi genitori, e che Nowe considerava come un
padre. Lui... ci ha accompagnati per tutto lo svolgersi delle nostre vicende, ed
era la persona più cara che Nowe avesse al mondo... almeno, finchè non siamo
giunti all'ultima parte del puzzle, l'artefatto chiamato Bone Casket...
E lì, Legna ha fatto a tutti noi una terribile rivelazione: lui era rimasto a
fianco di Nowe per tutto questo tempo... soltanto perchè Nowe gli serviva come
un'arma! Una 'nuova razza', così aveva detto Legna... un essere creato dai
draghi per combattere contro gli dei e per prendere il posto della razza umana
una volta che i draghi avessero ripreso il controllo del mondo! Per Nowe, questa
rivelazione è stata terrificante... Lì, da un momento all'altro, si è trovato a
scegliere se obbedire a colui che considerava come un padre e un maestro...
oppure ribellarsi a lui e cercare di salvare coloro in mezzo ai quali era
cresciuto... la sua razza...
Alla fine, Nowe ha scelto la sua razza... e inevitabilmente, lui e Legna si
sono battuti. Il risultato, lo si può vedere... Nowe ha salvato tutti noi... ma
al prezzo della vita di Legna...
E questo gli fa ancora male, lo sento... non sono l'unica a vivere con il
rimpianto di certe mie azioni passate...
Stringo leggermente la mano di Nowe, e lui ricambia affettuosamente il mio
gesto. Soprattutto in questi momenti, quando è più forte il dolore, voglio
essergli vicina come lui ha fatto con me...
"Tu... gli volevi molto bene, lo so..." gli dico, con un pò di esitazione.
Non vorrei mai dire una cosa sbagliata senza volerlo. "Mi dispiace tanto... che
tra voi sia finita in questo modo..."
"E' vero... sì, nonostante tutto, è così..." risponde Nowe, ora un pò più
calmo. "Legna... è stato il mio genitore e il mio maestro per tanto tempo... e
ancora adesso, nonostante tutto... pur sapendo che mi stava usando per i suoi
scopi... non riesco ad odiarlo. Non ci riesco proprio. Sarebbe... un venire meno
ai miei valori..."
(FLASHBACK)
Con le lacrime che gli scorrevano lungo le guance, Nowe restò sospeso nel
cielo, a centinaia di metri di altezza, a guardare Legna che, dopo aver sbattuto
le ali per l'ultima volta, iniziava a precipitare verso il suolo. Con la morte
nel cuore, il ragazzo trovò la forza di pronunciare il suo addio a colui che lo
aveva guidato per tanto tempo...
"Legna... addio..." mormorò Nowe. "Ti ringrazio... per avermi
cresciuto... addio..."
Prima che la luce del grande drago si spegnesse, Nowe riuscì a sentire le sue
ultime parole.
"Tu... ancora mi ringrazi... dopo quello che ho fatto? Sei... uno sciocco
sentimentale..."
Legna fece una pausa, e per un attimo il giovane membro della 'nuova stirpe'
credette che la sua fine fosse già arrivata. Poi, in maniera criptica e ambigua,
il drago morente aggiunse un'ultima cosa...
"Proprio come... tuo padre..."
(FINE FLASHBACK)
Avvicino la testa a Nowe, cercando di dargli conforto. "Sì... ti capisco,
Nowe... e capisco cosa vuoi dire. Anche tu... hai i tuoi ricordi spiacevoli,
come anche i nostri compagni... Eris... Seere... tutti noi abbiamo dovuto fare
molti sacrifici, e affrontare molte avversità... e non ci libereremo mai
veramente di queste tristi esperienze."
Lui mi abbraccia, e io ricambio il gesto. Sento che la nostra vicinanza, in
qualche modo, fa scivolare via la tensione... e ci fa stare più sereni,
nonostante tutto. "Però... anche così, abbiamo ancora un futuro a cui guardare.
Un futuro che finalmente possiamo creare con le nostre mani." afferma, facendomi
ricordare la conclusione della nostra avventura.
Gli sorrido, e arrivo anche a farmi sfuggire una breve risata a fior di
labbra. "Hehee... sì, me lo ricordo... mi ricordo quello che hai detto dopo la
scomparsa degli dei... hai detto che il nostro futuro comincia qui e adesso. E
che tocca a noi costruirlo, nel bene e nel male." gli dico, ricordandomi di
quanto fosse vera quell'affermazione.
Nowe ha ragione... anche se i ricordi più brutti non scompariranno mai dalle
nostre menti, non possono impedirci di essere di nuovo felici. Il passato è
passato... ora, le nostre vite prenderanno nuove strade, secondo quello che noi
vorremo.
Eris non ha più dovuto sacrificare la sua libertà e la sua gioia di vivere
per diventare il nuovo Sigillo, come avrebbe dovuto fare se tutto fosse rimasto
com'era. Ora sta perseguendo una brillante carriera come ufficiale dei Cavalieri
del Sigillo - tra parentesi, sarà anche ora che cambino il nome! -, e ho sentito
che è stata promossa per i suoi atti di coraggio durante la guerra.
Mio fratello Seere ha ripreso il suo posto come Gerarca... e anche se
continua a portarsi dietro il dono e la maledizione di non poter crescere, ora
guarda a ciò che verrà con più ottimismo.
Anche Caim e Angelus... ora sono di nuovo uniti, e hanno avuto la pace che
desideravano...
E per quanto riguarda me e Nowe... beh, abbiamo iniziato a vivere e a
lavorare in questo piccolo villaggio dove tutti si conoscono. Certo, non sarà
confortevole come il Grande Tempio... ma è comunque un posto tranquillo nella
sua semplicità. Le cose, più avanti, potrebbero cambiare, è vero... e il nostro
mondo ha ancora tanti di quei problemi, che nessuno di noi si illude che la
guerra non possa scoppiare di nuovo... ma per adesso, la pace è tornata, e siamo
contenti di come sta andando!
Io e Nowe ci guardiamo di nuovo negli occhi, e lui mi offre di nuovo il suo
sorriso gentile. "Non ti preoccupare, Manah... in qualunque momento sarai in
difficoltà, potrai sempre contare su di me. Io non ti lascerò sola. Mai."
"Grazie, Nowe... lo stesso vale per me!" gli rispondo, sentendomi felice come
mai prima d'ora. Incredibile come cose tanto semplici possano dare tanta
serenità... "Ogni volta che avrai qualche problema, o ti sentirai solo... io ci
sarò, e potrai sempre parlare con me!"
"Lo so... grazie anche a te, Manah, per avermi fatto rendere conto di cosa
davvero mi accadeva attorno." risponde lui, riferendosi ovviamente alle persone
che soffrivano sotto il giogo dei Cavalieri del Sigillo, e dei 'martiri' che
l'ordine usava per mantenere i sigilli attivi. "E per avermi dato un vero motivo
per combattere."
Ci abbracciamo di nuovo, tenendoci l'uno nelle braccia dell'altro con calore
per diversi secondi... prima che Nowe mi faccia cenno di tornare a dormire, e io
annuisca con un sorriso sulle labbra. Sempre restando vicini, ci avviciniamo di
nuovo al letto, ci toglismo le pantofole, e torniamo sotto le coperte,
avvicinandoci un pò, e scambiandoci un intenso bacio...
E, mezzi avvolti dalle coperte, ci distendiamo l'uno accanto all'altra,
godendoci il reciproco calore. Le nostre mani si avvicinano, e si stringono con
delicatezza.
Nowe... tu una volta hai detto che avresti voluto salvarmi. E hai mantenuto
la tua parola. Lo hai fatto, e non solo fisicamente. Grazie a te, ora non sono
più una pedina degli dei... sei riuscito a darmi l'affetto e l'amore che fin da
bambina desideravo.
Ti voglio bene, Nowe...
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Nel cielo notturno pieno di stelle, un'ombra traslucida volò, sfrecciando
attraverso di esso a velocità tale da essere quasi invisibile. Se però qualcuno
avesse alzato lo sguardo, forse sarebbe riuscito a cogliere la grande draghessa
dalle squame rosse che veleggiava fieramente nella volta celeste... e il giovane
dai capelli neri che lei teneva in groppa...
FINE
Note dell'autore: Dovevo scrivere qualcosa su Nowe e Manah. Dopo aver visto
il terzo (e migliore) finale di Drakengard 2, non potevo non scrivere questo
tributo al loro stupendo rapporto. A mio parere, come credo di avere già detto,
una delle coppie ufficiali meglio sviluppate della storia dei videogiochi.
Mi rendo conto che forse questa storia ha un tono un pò leggero... ma,
insomma, Drakengard ha già un'atmosfera cupa, quasi lovecraftiana, di per sè. Ho
immaginato che un pò di pucciosità non sarebbe stata male... e Nowe e Manah sono
perfetti per scrivere qualcosa di dolce e romantico! Spero... di aver fatto un
lavoro decente, nonostante la mia inesperienza in questo campo. E spero che ai
fan italiani di questo spettacolare gioco sia piaciuta la prima fanfiction
italiana ad esso dedicata!
In realtà, non ho molto da dire, se non... che anche se non mi aspetto che la
leggeranno in molti, sono comunque grato a chi lo farà. Oh, mi raccomando...
lasciatemi una recensione, se potete! Sono curioso di sapere come sono
andato!
Alla prossima volta, allora... molto probabilmente con una delle mie saghe di
Digimon!
Grazie infinite,
Enrico "Justice Gundam" Martinelli
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