Il suono del silenzio

di Girl_in_Blu
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Ogni tanto ritorno, mi affaccio a questa splendida finestra sulla fantasia, leggo qualcosa e la commento, scrivo qualcosa e la pubblico e puntualmente mi demoralizzo per lo scarso riscontro... suppongo sia normale... Spero questa flash vi piaccia, ogni parere è ben accetto ;)
 






Il suono del silenzio









Se c’è intesa, le parole sono superflue.
Si ripeteva ormai da mesi, in fondo, dopo la lontananza, il matrimonio, la morte e il ritorno e due figli, le parole erano scontate.
Certo, cosa potevano mai dirsi, lui si era allenato, lei aveva allevato i loro figli.
Non c’era bisogno di raccontargli nulla, né lui le doveva spiegazioni, bastava che Goku ci fosse.

Il rumore dei piatti, accumulati con ritmo costante in una pila alta il doppio del secondogenito, la faceva palpitare, era un suono così familiare, dapprima rassicurante, ma che piano si era trasformato nel suono del loro matrimonio: un suono incredibilmente simile al silenzio.

-Come cucini tu, tesoro, non…- un rumore interruppe l’eroe nel pieno della sua solita e unica conversazione serale.
Un paio di piatti, gli ultimi e instabili della torre, erano rovinosamente caduti sul pavimento.
-S..scusa, tesoro-

Sospirò Chichi, comprendendo che nulla sarebbe cambiato, che niente lo avrebbe cambiato e uscì dalla stanza per poi rientrare armata di scopa e paletta. Pulì e ripulì e strofinò bene ogni piatto sano, strofinò anche gli occhi, prosciugandoli dalla tristezza.

-Vuoi il dolce?- chiese la donna, ricevendo il tipico assenso del marito: un verso gutturale, accompagnato da un sì masticato insieme al boccone e da un sorriso infantile, su un viso sporco di riso.
Non avevano bisogno di parlare, loro due, insieme erano una splendida coppia, una moglie devota e un marito adorato.

No, non ce la faceva più, ma chi voleva prendere in giro, come poteva tacere?

Insieme a quei piatti, anche Chichi era crollata, il suo equilibro era mancato e ogni argine aveva ceduto all’emozione.

Gli occhi della donna dapprima furenti, divennero tristi, poi spenti dalle lacrime. Troppe emozioni, sensazioni, non era più abituata.

Erano passati anni dalla sua scomparsa, anni in cui Goten era nato e aveva imparato a parlare, anni in cui Gohan era cresciuto e aveva iniziato ad amare.
Anni in cui lei aveva sofferto.

E ora doveva imparare di nuovo a parlare, a confrontarsi con un uomo, il suo uomo, dovevano entrambi imparare a comunicare, soprattutto adesso che non erano più dei ragazzi, adesso che entrambi erano adulti e un sorriso, seppur spontaneo, restava soltanto un sorriso.

-Goku, dobbiamo parlare-




















 
 




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